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Autore: fragolalidia    15/05/2018    0 recensioni
[Royaumes Renaissants]
"Vorrei rivederlo," diceva sospirando all'amica Lidiafragola "anche solo per inchiodarlo al muro."
Lidiafragola guardava l'amica alzando lievemente il sopracciglio. Aveva spesso assistito impotente alla tristezza dell'amica ma, come sempre accade in questi casi, non aveva potuto lenire il suo dolore in nessun modo. Spesso, forse anche troppo, si era proposta di fare uno scherzo all'ex innamorato di Adamas che, dal canto suo, aveva riso di cuore a quell'offerta di amicizia così goliardica.
Quella sera, però, le cose andarono diversamente.
"Cosa ne dici, allora," aveva proposto Lidiafragola "se gli faccio trovare la cacca sotto il letto, la posto delle ciabatte?"
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Regni Rinascimentali - memoria di una cittadina'
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Era una sera di settembre dell'anno del signore 1459 quando, quando una conversazione stravolse le povere orecchie della piccola Aryale tanto da farle diventare i suoi bei capelli biondi quasi bianchi per il trauma avuto nel vedere quanto può diventare pericolosa Adamas, di solito così cara e dolce.
Dopo le ultime settimane così turbolente, la povera Adamas si ritrovata emotivamente frustrata, ma la cosa era ben nota a tutti gli alessandrini che la vedevano aggirarsi in città prima come una felle furie, poi come la Maddalena Addolorata. 
Xalexx era ancora un ritiro e, nonostante le rimbeccate che si erano lanciati l'ultima volta, la voglia di rivederlo era rimasta. 
<< Vorrei rivederlo, >> diceva sospirando all'amica Lidiafragola << anche solo per inchiodarlo al muro. >> 
Lidiafragola guardava l'amica alzando lievemente il sopracciglio. Aveva spesso assistito impotente alla tristezza dell'amica ma, come sempre accade in questi casi, non aveva potuto lenire il suo dolore in nessun modo. Spesso, forse anche troppo, si era proposta di fare uno scherzo all'ex innamorato di Adamas che, dal canto suo, aveva riso di cuore a quell'offerta di amicizia così goliardica. 
Quella sera, però, le cose andarono diversamente. 
<< Cosa ne dici, allora, >> aveva proposto Lidiafragola << se gli faccio trovare la cacca sotto il letto, la posto delle ciabatte? >> 
Adamas, dal canto suo, la guardò diversamente dal solito: non era divertita, ma seriamente interessata alla proposta. 
<< Cavoli! Ci andrei di corsa a fargli questo scherzo! Così impara! >> 
<< Dai! Allora andiamoci assieme! >> ribatté d’istinto la fabbra. 
<< Come? >> 
Le due si guardarono e Adamas capì: questa volta si fa sul serio. 
Fu in quel momento che la piccola Aryale, intenta ad ascoltare la conversazione delle due donne, cominciò a guardare seriamente Adamas e Lidiafragola. 
<< Io e te, dai frati.... >> confermò il Tribuno di Alessandria << con la cacca delle mie pecore. >> 
Adamas la guardò allibita: chiunque conosceva un minimo Lidiafragola sapeva (oh, se lo sapeva!) che era sempre fin troppo seria quando tirava in ballo le sue pecore! 
Aryale le guardava con tanto d'occhi. 
<< Sì, sì! Dai facciamolooooooooooooooo! >> esclamò Adamas battendo le mani sul bancone. 
Aryale le guardò sbigottita, aprendo la bella bocca a cuore come per esclamare sorpresa, ma era troppo allibita. 
Lidiafragola scoppiò a ridere divertita da se stessa. 
<< Quanto grande dev'essere il sacco? >> Chiese poi in tono quasi retorico. << Enorme, vero? Lo portiamo in due... >> 
Aryale si grattò la testolina comprendendo che le cose stavano prendendo una strana piega, ma non sapeva se voleva parteciparvi o no: le due donne sembravano divertite, ma la mamma le proibirebbe di divertirsi in quel modo... Aryale lo sapeva. Era piccola, ma lo sapeva. 
Lidiafragola vide l'espressione smarrita della bimba e si sporse verso di lei per darle una carezza sulla guancia rosea. 
<< Ary, sono cose da donna abbandonata e zitella acida: tu non sei né l'una né l'altra cosa, sei solo una brava e bella bimba.>> 
Le disse quasi nel tentativo di tranquillizzarla, notando subito che, invece, aveva avuto l'effetto contrario. Lidiafragola si ammonì mentalmente, ripromettendosi di stare più attenta in questi frangenti: i bambini sono suggestionabili, deve spiegare meglio le cose... beh, pazienza! 
<< Esatto! >> Confermò Adamas, accarezzando il capo biondo di Aryale riportando la concentrazione di Lidiafragola su di sé << Dunque, la cacca...mentre dorme... ce lo ricoprirei proprio. >> 
Aryale guardò Adamas con l'aria triste, tornando a grattarsi il capo proprio lì, dove l'assessore al commercio l'aveva toccata proprio prima, come per recuperare un po' dell'animo buono che sapeva avere la donna. 
<< Sì, dico: tipo lo stecco gelato ricoperto al cioccolato... solo che non è cioccolato... nero fuori bianco dentro... >> 
Aryale la prese per una manica e tentando di riportarla alla realtà le disse, sgranando i grandi occhioni: 
<< Adina.. Tu non sei normale... >> commentò lei con un filo di voce. 
Adamas la guardò e sorrise: 
<< Ma non lo sono mai stata... >> 
La donna scoppiò subito a ridere, mentre Lidiafragola sorrise di rimando. 
<< E come ti è venuto lo stecco al cioccolato??? >> chiese la bimba scandalizzata. 
<< Così, oggi sono ispirata >> rispose lei con un'alzata di spalle << così gli posso dire che è uno str-- senza che lui possa ribattere >> 
Lidiafragola sorrise soddisfatta: anche con la cacca le sue pecorelle sarebbero state utili! 
<< Ricoperto in tal modo >> continuava Adamas << sarebbe vero anche letteralmente, no?? >> 
Chiese lei guardando la l'amica che gli fece segno di assenso con la testa. 
Aryale comprese che non sarebbe riuscita a far cambiare idea ad Adamas, né tanto meno alla “Signora delle cose da fare”. Non poteva, però, rimanere ad ascoltare impotente i loro progetti (anche perché, l'aveva capito, non l'avrebbero fatta partecipare così facilmente: era troppo piccola, anche se... forse...) 
<< Io vado, devo finire di sistemare delle cose... >> disse Aryale guardando le due donne che, salutandola con un bacio la videro correre fuori dalla Palatium Vetus. 
<< Credo di averla traumatizzata >> confidò Adamas all'amica quando oramai Aryale era scomparsa per le vie di Alessandria. 
<< Capita >> commentò la fabbra appoggiando i gomiti sul bancone e, con le mani a coprirgli la bocca cominciava a meditare seriamente sul prossimo futuro. 
Adamas la guardò e sorrise. 
Bene, bene, bene... 
<< Domani saremo a Genova... quindi non potremo fare nulla. >> disse meditabonda Lidiafragola << Non possiamo controllare i movimenti dei frati né avere tutto lo sterco che ci seve: io faccio vivere le mie pecore nella pulizia e non possiamo chiedere a terzi: daremmo nell'occhio >> 
<< Hai ragione, quindi? >> chiese Adamas alzando lievemente il sopracciglio aspettando risposta. 
<< Domani ci sarà la tosatura, lascerò detto che, nel momento in cui verrà sistemata la stalla, devono lasciare in un angolo i liquami delle mie bestiole e che ci penserò io a buttarli via >> 
<< Mmm... interessante... >> 
<< Nel frattempo, vedremo di prendere a Genova un sacco vuoto, di quelli per le farine. Magari usato >> 
<< Meglio uno di quelli nuovi però >> disse Adamas << Sarò più credibile: se ce lo chiedono, possiamo dire che è per un amico>> 
Lidiafragola sgranò gli occhi.
<< Hai ragione!>> 
E mentre il Tribuno della città continuava a meditare su come organizzare le cose durante la sua assenza ad Alessandria e come rendere tutto il meno sospetto possibile (prima che qualcuno avvisasse Xalexx), sentiva in sottofondo Adamas che, mentre puliva il bancone, le raccontava di sciacquette che giravano in quel periodo nelle varie taverne di Alessandria che, invece di farsi adottare, volevano sedurre i pretendenti al ruolo di padre... 
<< Avrà un rapporto irrisolto con la sua famiglia >> commentò di sfuggita la fabbra. 
L’altra donna le sorrise. 
<< Allora? Gli mettiamo la cacca nelle pantofole? >> 
Lidiafragola le sorrise. 
<< Avremo tutto il viaggio per Genova per pensarci >> disse prima di tornare ai suoi pensieri. 
La donna tirò fuori una pergamena per scrivere le note da fare all'operaio di domani e quasi non si accorse di Adamas che la salutava prima di andare via, o Pikkiatella che, arrivata di corsa, si scusava per la fretta e le augurava il buon viaggio (in verità, Lidiafragola non se ne accorse e se ne dispiacque molto). 
Ormai i preliminari erano pronti, bisognava solo aspettare: al suo ritorno, le sue quattro bimbe avrebbero fatto il loro dovere di pecorelle.



Lidiafragola fece un veloce salto alla Taverna della Narrazione, raggiungendo i compagni di viaggio dopo aver lasciato sulla sua porta le istruzioni per il giorno gli operai. 

Andando al suo carretto, Lidiafragola scorge ancora Aryale alla Palatium Vetus e entra. La piccola sta aspettando Tony e la donna decide di aspettare con lei. 
Le due cominciano a parlare, mentre Aryale si arrampica sulle gambe di Lidiafragola e si fa coccolare dal Tribuno. 
Le due rimangono così a parlare da sole, Aryale le fa vedere le scarpine nuove, di un bel colore verde, e le racconta di come sta passando le sue giornate da quando non è più sotto la tutela di Lidiafragola. 
Le racconta anche di come le sia stato proibito di andare a pescare, dopo il brutto incidente che le era capitato la prima volta, e chiedeva consigli alla donna su come poter passare la giornata assieme a Tony. 
La donna le sorrise, mentre venne folgorata da un'epifania. 
<< Potete andare a trovare le mie pecorelle... >> le disse << domani devono essere tosate e io non ci sono: si sentiranno sole. >> 
Aryale la guardava interessata. 
<< Già che ci sei>> continuò con fare innocente Lidiafragola << Potresti controllare che l'operaio metta i loro escrementi in un angolo come ho specificato>> 
Quando vide la faccia schifata della bambina, aggiunse:
<< Non devi toccarli: basta che li lasci lì, poi me ne occuperò io! Poi c'è il campo di Mais che verrà seminato, domani, potrete andare là... e la bottega... no, quella no: è pericolosa! >> 
Aryale fissò intensamente la donna.
<< Ma sai che non ho ancora capito cosa volete fare tu e Adina...? >> 
Lei le sorrise sorniona. 
<< Vedrai Ary... vedrai. >> 
Le due poi dovettero salutarsi: Tony non era arrivato, e Aryale aveva passato l'ora del coprifuoco e voleva andare a letto.
Uscendo dalla taverna, Lidiafragola si accorse di essere in tremendo ritardo e, bloccato il cappello con la piuma con la mano, corse verso il suo carretto: le stelle quella sera erano stupende, avrebbe avuto un panorama meraviglioso per tutto il viaggio.
  
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