Salve.
Anzitutto
vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno deciso di
aprire questa raccolta e vedere se soddisfa le loro aspettative. Desidero
ringraziare anche in anticipo chi deciderà di seguirla e ancora di più chi sarà
così premuroso da lasciare una recensione giacché gli elogi quanto le critiche–
se costruttive ed educate, costituiscono grande gioia per me.
Questa
raccolta è figlia di brevi racconti e poesie che ho prodotto nel largo del
tempo e che al giorno d’oggi continuo a produrre. Come avrete già letto nella
descrizione questa è la storia di una Principessa proveniente dalla Luna
ebbene, che non vi sorprenda il fatto che la disposizione dei capitoli risulti
ambigua: vorrei affermare che ha inizio in medias res
ma invero ogni capitolo non è che una singola stelle della sfera celeste che,
alla fine di tutto, disegnerà una costellazione di corone, fiori e pioggia.
Senza
ulteriori indugi, vi presento:
Of
crowns, flowers and rain
– Sahara
–
Non importa quanto tempo possa
passare,
non importa quante volte riesca a
ingannare me stessa,
non importa quante volte finga di non
sentire:
mi manchi.
E ogni tuo
singolo gesto, ogni tua singola azione...
A me basta.
Basta per capire
che non è così che deve andare a finire.
Basta per capire
che non posso legarmi a te.
Non devo.
Se potessimo contare
tutti i granelli di sabbia del
Sahara,
ogni cosa sarebbe possibile.
Brucia dentro di noi il fuoco della
passione mentre intrecciamo le mani.
Perché devi sempre rendere le cose
più difficili?
Il problema non è che io menta:
il problema è che tu mi creda.
In ogni situazione
cerco
una stupida ragione
per allontanarmi,
eppure fallisco.
Più ti voglio lontano
e più ho bisogno di te.
Più mi assento
e più mi aspetti.
Il problema non è che mi ami:
il problema è che io non sento lo stesso.
Guardami:
non sono la ragazza innocente che
credi io sia.
Come puoi disfarti di me
se non mi possiedi?
Come puoi allontanarti da me
se sono così lontana?
Non so più come ferirti,
non so più come fermarti.
Il problema non sono io:
il problema sei tu.
Per favore, vattene via.
Qui si gioca a modo mio.
Ma come faccio a muovermi
se mi tieni stretta fra le tue
braccia?
Guarda cosa mi fai fare,
guarda come mi rendi.
Indubbiamente tua, ho perso la ragione:
l’amore non è bello
se non siamo tu ed io.
E mentre le mie lacrime bagnano la tua maglietta,
tu continua ad accarezzarmi
delicatamente i capelli
come solo tu sai fare.
Lasciami farneticare,
lascia parlare questa povera pazza.
Dimmi che non mi hai cambiata,
che non mi hai cambiata per nulla.
Eppure io lo so,
tu lo sai,
tutti lo sanno:
non può essere.
Così come ti ho sempre desiderato io, mi hai sempre desiderato tu.
Ma siamo andati avanti, ognuno ha
intrapreso la propria strada.
Allora perché continuiamo a
distrarci?
Non puoi farmi questo.
Non posso farti
questo.
Ti prego, vattene.
Non ho bisogno di te,
non ho bisogno di questo sentimento,
non ho bisogno del passato.
Ti scongiuro, lasciami in pace.
Anche perché ormai
io ho già scelto il mio destino.