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Autore: Silor_2691    17/05/2018    1 recensioni
Severus Piton, l' affascinante e oscuro professore di Pozioni... Una ff inerente i ricordi che lo legano all' amata Lily Evans
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Serpeverde, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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L’ Estate era iniziata segnando la conclusione del primo anno ad Hogwartz. Io e Lily eravamo i preferiti di Lumacorno e lo meritammo. Nessuno era al nostro livello, nessuno amava pozioni come me e lei, fattore che aveva rafforzato ancor più il nostro legame. Un legame a mio avviso inscindibile. Il treno sfrecciava verso King Kross. Mi ero seduto da solo nonostante i miei compagni Serpeverde mi avessero invitato. Li stimavo, con Mulciber e Avery avevo istaurato un rapporto interessante. Non bello come quello con lei però. “Sev”, quella voce soave, elegante e gentile mi era parsa un’ illusione. Aprì lo scompartimento e prese posto di fronte a me. Gli occhi verdi erano come smeraldi inafferabili, più volevo toccarli più non mi era permesso. Eppure la luce che sprigionavano quando erano rivolti verso me era intensa tanto più dei sorrisi rivolti a tutti gli altri. “Come mai sei solo?”, “quando sono in treno mi piace stare solo”, “capisco”, rispose triste facendo per alzarsi... “No!”, mi era uscito un urlo, “mi fa piacere se rimani”, le avevo sussurrato, “grazie”, quel sorriso! “Come mai non sei con Alice e Mary? Mi è sembrato sperassero di viaggiare con te”, “è così Sev però...”, si era arrestata mentre quello sguardo non mi abbandonava, luminoso come un Sole lontano anni luce, “io voglio stare qui con te”. Non so se le mie guancie fossero arrossite però avvertivo una felicità erompere dal cuore. “Come mai me e non loro?”, “adoro Alice e Mary però loro non sono te. Tu sei un amico unico”. Silenzio, non avevo bisogno di sapere altro. Eravamo scesi dal treno, i genitori di Lily non erano ancora arrivati, mi avrebbero accompagnato a casa. “MOCCIOSUS!”, quei due balordi arroganti di Potter e Black si erano avicinati a noi, “che volete pavoni?”, avevo risposto con un ghigno, “ma guarda, capelli unti vuole fare il ribelle”, Black aveva riso, quella risata odiosa, quel latrato, “ribelle? No! Mi rendo conto che siete solo due babbei!”, “ah si?”, Potter avanzava minaccioso contro di me, sapevo bene e anche lui che non era concesso usare la magia fuori dalla scuola, “ti spacco la faccia e ti faccio vedere chi è il babbeo!”, “non penso proprio”, Lily si era posta tra noi e lo guardava storto, “ma che ci trovi in lui Evans?”, “quello che non troverò mai in te”. Potter era diventato verde di invidia e io rosso di emozione. “Che codardo, ti fai difendere da una ragazza senza fiatere”, disse Black in tono di sfida e io per tutta risposta feci un ghigno, “vedi Black, anche se tu mi hai detto che non ho ne muscoli ne cervello fidati, il cervello c’è e come. È impossibile che possiate colpire Evans”. “Lily, Severus”, la madre di Lily ci aveva raggiunti, “mamma!”, aveva urlato la dolce amica mia, stringendosi forte a lei. “Ciao Severus”, quella donna aveva posato la sua mano nella mia spalla, “come stai?”, “bene”, avevo risposto a voce bassa, timidamente. I signori Evans mi invitarono a pranzo, così io e Lily giocammo e riparlammo di Hogwartz per tutto il pomeriggio.
   
 
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