IL DISCORSO DEL RE
 
Era surreale.
Come il sogno di un sogno.
Accettare che tutto fosse reale era troppo in quel momento.
Ma doveva procedere, anche se non gli sembrava possibile trovarsi davvero lì, in quel tempo, con quel cuore.
 
Pochi istanti e avrebbe aperto la porta bianca che aveva davanti, sarebbe entrato in una stanza talmente grande da non riuscire a quasi a vederne le pareti e si sarebbe trovato addosso tutti gli occhi del mondo. Letteralmente.
 
Chi c’era e chi non c’era lo avrebbero guardato indagando il suo sguardo, la sua postura, la velocità dei suoi passi e dei suoi gesti.
Politici, regnanti, e giornalisti con le loro telecamere lo aspettavano.
 
Occhi severi che lo avrebbero valutato, ma erano altri occhi di cui temeva il giudizio. Quelli della gente comune, quelli di chi aveva paura di lui e del suo potere, gli occhi di chi già confidava nelle sue azioni future, e quelli di chi già lo conosceva e che lo avrebbe guardato con stupore e chissà quali altre emozioni.
Non poteva sbagliare, deludere ne confondere nessuno.
 
E, nel silenzio di millemila bocche, avrebbe dovuto parlare di argomenti immensi. Stava per scrivere la storia. Lui solo.
 
Non era riuscito a prepararsi veramente. Era nato per quel momento, per quel ruolo, ma non era riuscito a confezionare il giusto discorso. Quali parole sarebbero mai potute andare veramente bene?! Probabilmente nessuna.
Meglio lasciare che il momento ispirasse l’intonazione, il ritmo, la scelta dei vocaboli.
Era lì, dietro una porta come nessun’altra, con la bocca secca e le mani sudate, e non poteva andarsene… e non lo voleva, la sua non era paura. Solo tensione. Umana.
Ma avrebbe tratto forza da quella umanità.
Lo avrebbe fatto. In fondo il suo compito era poca cosa in confronto a quello di lei.
Tutto il suo coraggio, tutte le sue energie, tutto il suo potere non avrebbe sconfitto nessuno dei nemici che lei aveva affrontato e vinto, ne nessuna delle battaglie che lei avrebbe ancora dovuto combattere. A lei spettavano scelte che nessun altro avrebbe potuto fare e il peso di quelle scelte lui non poteva portarlo per lei.
E se nonostante tutto lei, regina sua prima che di chiunque altro, sorrideva e abbracciava il suo futuro con speranza e coraggio, lui non poteva certo tirarsi indietro e non affrontare quello che a lui competeva.
Pensare a lei era stata la scelta giusta. Il cuore aveva rallentato la sua corsa e le mani avevano smesso di sudare.
 
Era pronto. La mano sulla maniglia. Gli occhi chiusi.
 
Doveva solo essere onesto, con se stesso e con l’immensità di persone che lo avrebbe ascoltato.
Energia, Potere, Forza, … ma anche Amore, Lealtà, Giustizia, Protezione.
Avrebbe parlato di tutte quelle cose ma soprattutto avrebbe parlato di lei… capace di salvare un pianeta intero con l’intensità del suo amore per la vita e per ogni sua creatura.
 
E loro l’avrebbero amata, dovevano farlo, se non ora nel tempo lei sarebbe diventata la regina dei loro cuori, e a lui spettava di rappresentare lei e se stesso e il compito che a loro spettava.
Lo avrebbe fatto bene.
Era arrivato il momento.
 
Il mondo avrebbe ascoltato le parole di un re, di un guerriero e del marito della donna più potente del cosmo.
Endimion entrò, e il destino ebbe inizio.