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Autore: AGirlInTheDark    21/05/2018    2 recensioni
"Dove sei stato?"
"In tutti quei luoghi in cui Dio non c'è."
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pianoforte è ricoperto da uno spesso strato di polvere.

Nessuno lo usa da molto tempo.

Dal giorno in cui il Sole, nella vita di Hoseok, si è spento.

Dal giorno in cui Yoongi è scomparso.

 

 

 

La luce del tramonto filtrava dalle finestre ed era una serata come tante.

Hoseok ci pensa spesso, riesce a ricordare perfettamente ogni singolo istante.

Sorrisi, sguardi stanchi, Yoongi al pianoforte mentre suona.

Suona un brano sconosciuto, forse composto da lui, e brilla.

Davanti allo strumento era felice, sembrava completo. 

Sembrava non avesse bisogno di nient'altro.

 

 

Hoseok lo ammirava.

Si sedeva a gambe incrociate sul pavimento di legno e osservava.

Riusciva a catturare ogni singolo movimento, ogni piccolo gesto delle mani sui tasti e i delicati sorrisi sul viso del pianista.

I capelli accarezzati dal vento, la finestra spalancata e l'aria di una primavera arrivata in estremo ritardo.

 

 

La musica finisce, il frigorifero è completamente vuoto e qualcuno deve fare la spesa.

Sasso, carta, forbice.

 

 

 

"Mi dispiace davvero tanto che ci debba andare tu."

 

 

 

"Perché non ti credo?"

 

 

 

Si erano salutati senza farci veramente caso.

Se Hoseok potesse tornare indietro, ma non avesse la possibilità di fermarlo, allora lo abbraccerebbe.

(Ti amo, torna presto.

Stai attento alle macchine, guarda prima di attraversare.

Non parlare con nessuno e torna.

Torna perché senza di te non riesco più a ballare, o a mangiare.

O a respirare.)

 

 

Ma non può farlo e non riesce a dormire.

Le pillole sono l'unica cosa che lo fa sembrare ancora umano perché, senza il loro effetto, Hoseok starebbe sveglio tutto il giorno.

E penserebbe a lui.

Lo cercherebbe fino alla fine dei suoi giorni.

Griderebbe il suo nome per le strade nella speranza di trovarlo o lo aspetterebbe per ore infinite sul ciglio della porta (cosa che aveva fatto per i primi dieci giorni, per poi rendersi conto che non sarebbe più tornato.)

 

 

Yoongi non c'è più.

Non c'è più da almeno un anno e tre mesi.

Ma Hoseok ci tiene alla precisione e, sul calendario della cucina, sono segnate le ore, i giorni e tutte le festività in cui è rimasto solo.

Perché lui non c'è più e tutti continuano a ripeterlo.

 

 

Si erano dati da fare per cercarlo e, dopo settimane, arresi al fatto che non ce l'avrebbero fatta.

Yoongi era morto ed il suo corpo nascosto da qualche parte.

Hoseok doveva accontentarsi, non sapere realmente che cosa fosse accaduto era un privilegio.

Doveva superare la perdita e andare avanti.

Doveva dimenticare.

 

 

No.

Ma che diavolo significa "dimenticare"?

Lo stavano prendendo in giro?

Dimenticare cosa?

Lui e le sue mani? La musica che componeva e la soddisfazione sul suo volto?

La voce graffiata ed i commenti sarcastici su ogni dannata cosa?

Dimenticare?

Che cazzo significa?

 

 

No.

Hoseok non capiva come quelle parole potessero uscire da delle bocche umane.

Da degli uomini o donne con delle famiglie o dei parenti.

Da delle persone che dovrebbero aiutarlo a trovare Yoongi e non ad incoraggiarlo "ad andare avanti."

 

 

Per mesi lo aveva cercato per conto suo, abbandonando il suo lavoro, la sua famiglia e la sua vita.

Ed ora che, sdraiato sul pavimento, osserva la polvere ed i tasti immobili, non riesce a darsi pace.

 

Non ha più nulla.

Non si pentirà mai di aver speso parte del suo tempo per cercarlo ma, ora come ora, non ne vede il senso.

Perché lui non c'è.

È passato così tanto tempo e lui non c'è.

E chissà dov'è finito, se è ancora vivo e sta suonando per qualcuno le sue canzoni.

Chissà se sorride, se si ricorda ancora di lui.

Chissà se è a conoscenza di tutti gli sforzi.

Del suo nome urlato nel cuore della notte perché, dopo quest'interminabile anno, dove sei?

 

 

La notte è pericolosa ma, con Yoongi a fianco, smetteva di esserlo.

Perché Hoseok pensa troppo ed immagina scene che non ha il coraggio di raccontare a nessuno.

Preoccupazioni e dolore.

 

 

E forse hanno ragione.

Forse Yoongi non c'è più.

Forse dovrebbe smettere di sperare in qualcosa.

Smettere di aspettarlo seduto davanti alla porta (tante volte il postino evitava di suonare il campanello per non allarmarlo.

Tutti sapevano che, ad ogni suono o rumore provocato, corrispondeva una speranza. 

La speranza che lui fosse tornato.

Il piccolo sussurro al quale andavano incontro vicini e postini era agonizzante.

Suonavano o bussavano ma nessuno apriva, solo una piccola voce. Distrutta e vuota.

 

 

"Yoongi?"

 

 

 

E nessuno aveva il coraggio di rispondere.

Perché no.

Non erano Yoongi ma, per Jung Hoseok, avrebbero voluto esserlo.

Tutto pur di non assistere a tanta sofferenza.)

 

 

Fuori piove e la notte si prospetta dura.

Tornare al lavoro gli aveva fatto bene.

Ballare era la sua vita ed insegnarlo ad altri lo rendeva fiero.

Chissà, forse sarebbe riuscito a prendere sonno senza bisogno di aiuti, ritornare alla sua vecchia routine gli aveva dato una speranza.

Quella di tornare alla normalità.

Si accontenterebbe anche di una vita mediocre e senza amore.

Ha sofferto già abbastanza.

 

 

 

E quando scoccano le sei ed il mondo comincia già a schiarirsi, Hoseok si rende conto di esserci riuscito.

Ha dormito per ben quattro ore consecutive senza pastiglie, ed è soddisfatto.

Piccole conquiste quotidiane.

Passo dopo passo, gli avevano detto.

 

 

Fosse stato per lui avrebbe dormito un paio d'ore in più ma qualcosa lo aveva disturbato.

Un rumore, il vento o i tuoni.

 

 

Richiude gli occhi.

Riproviamoci.

Rumore di chiavi, di qualcuno che cerca di aprire la porta.

Di qualcuno che insulta la serratura e la mancanza di luci nei corridoi.

Qualcuno che aspetta da un anno e tre mesi.

 

 

 

Yoongi sembra non essere cambiato di una virgola, come se qualcuno lo avesse congelato per poi riportarlo in vita dopo tanto tempo.

Troppo tempo.

E quando si guardano e l'intero universo sembra fermarsi, Hoseok non prova felicità.

Non è sollevato.

È incazzato come mai prima d'ora.

 

 

I suoi occhi non lasciano quelli di Yoongi per nemmeno un instante.

Il pianista è immobile, fermo davanti alla porta, chiavi in mano ed una lacrima che minaccia di scendere da un momento all'altro.

 

 

 

"Dove sei stato?"

 

 

 

La risposta non è facile, ci sono troppe cose da raccontare.

Coincidenze a cui sarebbe difficile credere, un destino ripugnante a cui nessuno dovrebbe andare incontro.

 

 

 

"In tutti quei luoghi in cui Dio non c'è."

 

 

 

Ed Hoseok si trattiene.

Vorrebbe seriamente prenderlo a pugni in faccia, fargliela pagare per tutto il dolore, per le notti insonni e la gola secca.

I biscotti dei vicini, i biglietti che i bambini del palazzo gli lasciavano sotto la porta. Quelli in cui, con un disegno fatto con i pastelli, gli auguravano di ritrovare il suo pianista. 

 

 

 

"Che cazzo mi sta a significare?

I luoghi in cui Dio non c'è?

Io li conosco bene, sono gli stessi luoghi che ho frequentato io per tutto questo fottuto tempo."

 

 

 

E Yoongi non sa cosa dire.

Vorrebbe inginocchiarsi e chiedere perdono, vorrebbe scusarsi ma, in fondo, non è colpa sua se è morto.

La colpa è di tutti fuorché sua.

 

 

 

"Hoseok, calmati.

Che cosa ci fai qui?"

 

 

 

Ed Hoseok è sconvolto.

Che cosa ci fa qui? A casa sua?

Quella casa che Yoongi ha lasciato da anni, senza dire una parola?

 

 

 

"Non dovresti esserci. 

È troppo presto."

 

 

 

Era contento.

Aveva dormito per più di quattro ore ma aveva anche mentito.

Qualche aiuto lo aveva chiesto.

Forse più di qualcuno.

Forse troppi.

 

 

E mentre si rende conto di ciò che ha fatto, decide di perdonarlo.

Di perdonare Yoongi per averlo lasciato.

E perdona anche se stesso per essersene andato prima del tempo.

Ma ora si sono ritrovati e Hoseok non dovrà più contare le ore, i giorni e i minuti senza il suo pianista.

Perché sono, finalmente, insieme. 

 

 

 

 

 

 

L'indomani il corpo di Jung Hoseok verrà ritrovato privo di vita.

E centinaia di bambini lo raffigureranno insieme al suo Yoongi, mentre il ragazzo dal sorriso d'oro balla e l'uomo dalle dita delicate suona per lui la sua nuova canzone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Mamma, secondo te Hoseok ha ritrovato il suo pianista?"

 

 

 

"Ne sono certa."

 

 

 

"E sono felici?"

 

 

 

"Felicissimi."

 
   
 
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