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Autore: carrion    22/05/2018    0 recensioni
fondamentalmente si parla di draghi, vergini e pop tarts.
*
tratto dal testo:
Theo era stato abbastanza sicuro che non sarebbe mai entrato nel branco di McCall ed aveva avuto ragione, ma in qualche modo era finito così vicino nell’essere considerato del branco che si era invischiato nei loro drammi, non solo le battaglie contro i peggiori cattivi ma anche nelle piccole cose stupide. Come ad esempio, l’omega che si era perso e vagava senza meta per la città.
[conteggio parole 4k]
Genere: Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Dunbar, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Intanto che traduco Airplanes ho voluto aggiungere anche 
questa storia di Tagan, ovviamente le ho chiesto il permesso
per tradurre anche questa storia, btw mi fa ridere troppo la 
situazione e amo il modo in cui scrive.. quindi spero che piaccia
anche a voi.
ps. allego una foto delle pop tarts perchè io non sapevo cosa
fossero e il link della fic originale
 

xx
 



Theo era stato abbastanza sicuro che non sarebbe mai entrato nel branco di McCall ed aveva avuto ragione, ma in qualche modo era finito così vicino nell’essere considerato del branco che si era invischiato nei loro drammi, non solo le battaglie contro i peggiori cattivi ma anche nelle piccole cose stupide. Come ad esempio, l’omega che si era perso e vagava senza meta per la città.

Ora, quando le persone iniziarono ad essere mangiate a Theo iniziò ad importare e non solo del tipo ‘devo salvarmi la pelle’ ma era davvero preoccupato per le povere persone che si erano ritrovate con un arto mangiato. Era iniziato tutto con un corpo, o meglio, con un braccio mangiucchiato ma il numero di vittime stava lentamente crescendo.

Sarebbe stato molto più facile se non gli fosse importato. Se fosse saltato sul suo pick-up e fosse scappato nel momento in cui Liam l’aveva liberato dalle catena dopo che era stato riportato in vita, ma era rimasto. Aveva fatto della sua auto la sua casa e aveva ignorato mesi di commenti sarcastici ed era riuscito a farsi strada come alleato del branco. Una posizione della quale gli sarebbe piaciuto fingere che non gli interessava ma in verità, aveva fatto praticamente di tutto per mantenerla.

Certo, la sua situazione non era delle migliori, viveva ancora sui sedili posteriori della sua auto e la maggior parte del cibo che mangiava proveniva da cose rubate nelle cucine del branco quando uscivano insieme ma aveva, in un certo senso, un branco. L’odio complessivo era diventato più disprezzo e una sorta di accettazione a malincuore e Theo si sarebbe perfino spinto a chiamare Liam suo amico, anche se Liam l’avrebbe probabilmente preso a pugni se lo avesse scoperto. Ma onestamente, lo aveva invitato a giocare ai video giochi così tante volte che avere qualcosa da ridire sulla loro amicizia sarebbe stata bugia bella e buona a quel punto.

Quindi quando Theo sentì un urlo provenire da magazzino fuori dal quale stava dormendo non era scappato come avrebbe voluto, ma aveva mandato un messaggio al branco ed era entrato.

C’erano due persone all’interno. Bè, una persona e una cosa. Sembravano entrambi normali. Una giovane ragazza, sui sedici anni con capelli biondo sabbia e le guance tonde. Puzzava di terrore, pura e genuina paura che lo riportò all’anuk-ite. L’altra cosa, ed era una cosa perché Theo riusciva a sentire dal suo odore che qualcosa non andava, era un uomo sulla trentina con la pancetta da birra e dei lunghi capelli unti, con un ghigno disegnato sul volto mentre si portava la ragazza vicino al petto. Delle lacrime bagnavano il suo viso e correvano sulle sue guance mentre urlava.

Theo si fece strada nel capannone. Due teste scattarono nella sua direzione al suono dei suoi passi sul pavimento. Gli occhi della ragazza brillarono di speranza e fecero stringere lo stomaco di Theo.

“Sono stanco.” disse schietto Theo. “Quindi non tiriamola per le lunghe. Lasciala andare e non ti ucciderò” La cosa rise. La ragazza spannacò gli occhi.

“Ma sono affamato” disse. Theo ripensò al braccio mangiucchiato che aveva visto nella sua ultima visita all’obitorio. Infilò la mano in tasca tirando fuori un pacchetto di pop tarts che aveva sgraffignato dalla cucina di Liam.

“Prendi” disse Theo, lanciando il pacchetto, forte. L’uomo li prese come di riflesso. La ragazza piegò la testa sotto il braccio dell’uomo e corse verso Theo prima che lui potesse dirle di farlo. Theo sbatté gli occhi sentendo i suo passi allontanarsi.

Quindi era quello il ringraziamento per essere stato un eroe.

“Sono al cioccolato, il gusto migliore secondo me.” disse Theo.

“Il cibo sembra ok.. ma c’è qualcosa di molto più delizioso che mi piacerebbe mangiare ora-“ disse,  facendo sfrecciare fuori la lingua e passandosela sulle labbra. Theo mise il broncio.

“Ho paura che quello sia tutto quello che ho da offrire.”

“io non credo.” mormorò la bestia, facendo dei passi lenti nella sua direzione. Theo rimase fermo, incrociando le braccia sul petto con un piccolo sorriso.

“Se vuoi lottare lo faremo, ma perderai.”

“Non voglio lottare. Voglio mangiare.” Theo schivò il colpo improvviso dell’uomo, mentre degli artigli crescevano dalle sue dita, erano più lunghi di quanto Theo si aspettasse, erano pochi centimetri più corti degli avambracci di Theo. Anche i suoi artigli uscirono, un ringhio rombò nel suo petto quando i lunghi artigli dell’uomo raggiunsero il suo petto e lo graffiarono sporcando la sua maglietta d sangue.

Sentì il veleno pulsare immediatamente dentro di sè, lo percorse come un' onda nelle vene. La vista di Theo si annebbiò lanciandolo nauseato. Cercò di alzare la mano, di raggiungere gli occhi della bestia ma sentiva la mano troppo pesante, non era come il veleno del Kanima perché riusciva a muoversi, solo che era un movimento a rallentatore. Era ancora in controllo dei suoi arti ma non abbastanza perché fossero d’aiuto. Le sue braccia ricaddero sul pavimento con un tonfo e Theo vide degli arcobaleni colorati uscire dalle su dita.

Il colpo si rivelò  un microscopico graffio sulla faccia dell’uomo. Theo non provò nemmeno a colpirlo di nuovo, cercò solo di muoversi. Le gambe lo minacciavano di cedere da un momento all’altro mentre cercava goffamente di muoversi verso la porta.

Theo ingoiò un urlo quando le sue gambe furono strattonate, gli erano tornati in mente i ricordi della notte in cui era stato trascinato all’inferno mentre cercava di continuare a camminare. Inciampò, cercando di scalciare con il piede destro la mano che stringeva la sua gamba. Il suo calcio non dissuase però la bestia, lasciò avanzare Theo lentamente, lasciandolo scivolare sul pavimento mentre con le mani cercava un appiglio.

Theo guardò con terrore la bestia che apriva la bocca, la sua mascella scattò come quella di un serpente, la pelle si tirò mentre la sua bocca si allargava, mostrando denti affilati che spuntarono dalle gengive, dai quali gocciolava del sangue come se avessero strappato la carne viva dalla sua stessa bocca. Strattonò la sua gamba avvicinandola, cercando di far entrare il piede nella sua bocca larga. Non riusciva a muoversi, non abbastanza per fare qualcosa almeno, non abbastanza velocemente da fermarlo. Theo sbarrò gli occhi guardando il mostro, aspettando che il panico di impossessasse di lui ma la sua mente continuò a vagare. Gli sembrava che il suo corpo stesse galleggiando sul pavimento, come se delle onde gentili stessero cullando la sua schiena e ballando nelle sue vene.

Morire non sembrava così male questa volta. Un ghigno di dipinse sulla sua faccia e iniziò a ridere quando vide il pacchetto di pop tarts per terra poco distante da lui. Poteva praticamente sentire il loro sapore dolce in bocca.

“THEO!” Theo roteò la testa su un lato. Sbatte le palpebre mentre il branco sembrava teletrasportarsi vicino a lui. Quando le rispabbè di nuovo si ritrovò seduto, il suo corpo ondeggiava pericolosamente da un lato finché Scott non decise di tenerlo fermo contro il muro. Theo ci sbatté la testa contro e rise.

“Mi sento come un marshmallow.” rise Theo. Sentì delle mani schiaffeggiargli la faccia, bruciavano ma erano delicate. Le sue guance traballarono sotto i colpi e gli sembrò davvero di essere un marshmallow.

“Cosa?” chiese Liam. “Hey Theo, Theo apri gli occhi.” Theo aprì gli occhi sbarrandoli, non si era nemmeno reso conto di quanto fossero tutti vicini.

“Non voglio essere un marshmallow.”

“Che problemi hai??” ringhiò Liam continuando a schiaffeggiargli la faccia come se potesse farlo tornare sobrio. “ Che problemi ho?” ripeté, girandosi verso Scott. Theo fece una smorfia sentendo la puzza di preoccupazione proveniente da Liam, il sapore di pop tarts se ne era andato dalla sua bocca ed era stato sostituito dalla cenere.

“Mi ha graffiato.” disse Theo, sforzandosi di rimanere concentrato abbastanza per rispondere. “I suoi artigli sono come la droga. La faccia di Liam danzò di fronte alla sua, la vedeva distorta e colorata come in un quadro di Piacasso. Il pensiero degli artigli sparì dalla testa di Theo nel momento in cui gli occhi di Liam incontrarono i suoi, erano blu come l’oceano su cui era seduto Theo. “Sei carino in blu” sussurrò Theo, cercando di raggiungere a velocità bradipo la faccia di Liam con una mano. Appoggiò un dito sulla guancia di Liam, guardando con ammirazione il modo in cui affondava nella pelle morbida.

“Dobbiamo portarlo da Deaton.” disse Scott. La puzza di preoccupazione fece ricadere la mano di Theo, sembrò colpire il pavimento tanto velocemente che echeggiò come un colpo di pistola. Gli altri non sembrarono pensare la stessa cosa però.

“I pop tarts non mi hanno salvato.” disse Theo in un sussurro.

“Ora.” sibilò Scott. Theo sis sentì volare mentre veniva sollevato dal pavimento e una risata gli scappò.

*

“Come ti senti?” chiese Deaton. Theo mise il broncio sbattendo gli occhi per la luce intensa che brillava nei suoi occhi.

“Come se fossi stato drogato da una creatura sovrannaturale.” rispose Theo girando la testa che iniziò a pulsare violentemente.

“Quindi ti ricordi?” chiese Scott. Theo annuì, sperando davvero che fosse una bugia.

“Ti senti ancora-“

“Fatto?” indovinò Theo. “No. Sto bene.” Non era esattamente una bugia, si sentiva bene, non vedeva doppio, il pavimento sembrava il pavimento e poteva muoversi senza vedere degli arcobaleni fuoriuscire dalle sue braccia. La botta era passata ma a quanto pareva gli aveva lasciato quella che poteva immaginare fosse una sbronza, la sua testa martellava e la sua bocca era asciutta. “Ve ne siete occupati?”

Non se ne erano occupati. A quanto pareva, mentre Theo era per terra a ridere all’aria avevano sorpreso così tanto la bestia che lo avevano fatto volare via, si, volare, perché a quanto pareva , era quello che era successo. Theo dovette sedersi per trenta dolorosi minuti raccontando il suo incontro di trenta secondi con quella stupida cosa. Spiegando gli effetti della droga, o veleno, come Deaton aveva detto era più corretto chiamarlo, e poi aveva aspettato in un angolo mentre il branco cercava nei libri mentre Deaton continuava a borbottare ‘so di aver già sentito parlare di una cosa simile.’ Per altri venti minuti.

“Sapervo che mi ricordava qualcosa.” disse Deton con un sospiro. Theo alzò gli occhi sospirando. Voleva solo tornare in macchina e dormire. Aveva già fatto la sua buona azione della gornata.

“Sai cosa è?” chiese Maosn, lanciandosi verso il libro che stava sfogliando Deaton.

“Sembra che sia un drago.”

“Scusami, hai detto drago?” disse Stiles. “Perchè l’ultima volta che ho controllato i draghi erano molto più grossi, avevano le scaglie e erano, sai, inventati.”

“I tuoi amici sono licantropi signor Stilinski.”

“Quindi un drago?” tagliò corto Scott.

“Sono come voi”

“Mutaforma?”

"Esatto. Ma sono molto più forti e molto più veloci di un normale lupo mannaro. per non citare il fatto che si cibano di carne umana."

"Quindi.. sono tipo un'evoluzione dei Wendigo?" chiese Liam.

“Esatto. I loro artigli contengono una tossina. Non è mortale di per sè ma serve per sottomettere le vittime, renderle vulnerabili.. incapacitate”

“Fatte.” lo corresse Theo. “Non ho mai sentito parlare dei draghi.”

“Uh ragazzi, non è un drago.” disse Mason.

“Pechè dici così?” chiese Deaton.

“Guarda. Dice che i draghi mangiano solo le persone pure e da quello che avete detto il drago stava per mangiare Theo quindi-“

“Non pensi che abbia il cuore puro Mase-“ chiese sarcastico Theo.

“Primo, non chiamarmi così. Secondo ahahah, e terzo, credo che intenda puro tipo.. sai, vergine.”

“cosa?”

“Significa che non ti mangia a meno che tu sia vergine.” disse velocemente Mason. Theo rimase in silenzio, sforzandosi di mantenere il battito del suo cuore calmo e stabile. Ovviamente, perché ora anche la sua mancata vita sessuale doveva essere un problema.

Non posso davvero fare una pausa pensò stancamente Theo.

“Quindi non è un drago allora.” disse Malia. Il gruppo annuì d’accordo, tutti tranne Stiles i cui occhi si erano assottigliati e sembrava concentrato. Theo non poteva evitare di pensare che fossero tutti dei gran presuntuosi.

“C’è qualcos’altro? qualcosa simile a un drago ma senza tutta la.. questione del magiare vergini?” chiese Liam.

“Guarderò” disse Deaton corrucciando le sopracciglia. “Ma non riesco a ricordare nient’altro con artigli così lunghi. Forse dobbiamo guardare nel bestiario degli Argent.” Theo si mosse. nemmeno di un millimetro ma fu abbastanza perché Stiles emise uno sbuffo forte come se qualcuno gli avesse tirato un pugno in pancia. Gli occhi di Theo saettarono su di lui guardandolo mentre sbarrava gli occhi e un sorriso da far invidia allo stregatto gli attraversò il viso. Lo sapeva, e sembrava che avesse appena vinto alla lotteria, non che avesse capito una stupida piccola cosa riguardante la vita privata di Theo.

Theo assottigliò lo sguardo, Stiles alzò un sopracciglio di sfida, il sorriso non vacillò nemmeno per un secondo, e silenziosamente gli stava dicendo ‘ o glielo dici tu o la farò io, e mi godrò un sacco la scena.’

“E’ un drago.” disse Theo.

“Amico, Mason ha appena detto che i draghi mangiano solo i vergini.” rise Liam. “Stai almeno ascoltando o sei ancora fatto?”

“Sto ascoltando.” borbottò Theo. “E so cosa ha detto Mason, non cambia il fatto che sia un drago.”

“Ma il drago ha provato a mangiarti.” disse Scott.

“Si. lo ha fatto.” rispose lentamente Theo.

“Quidni cosa, è un drago confuso? Stiamo davvero-“ iniziò Mason.

“Non è confuso.”

“Ma-“

“Davvero non ci arrivate?” ringhiò Theo. Guardò come fin troppi occhi lo stavano fissando imbambolati, la realizzazione sembrò colpirli a tempi diversi, come un effetto domino alla rivelazione della verginità di Theo.

“Sei-“ squittì Liam.

“SI.” disse Theo, cercando di non muoversi a disagio come il suo corpo lo stava pregando di fare.

“Cosa? Da quando?” chiese Liam.

“Da sempre. E’ il concetto di vergine.” disse seccato Theo, Stile rise, ma fu interrotto dallo sguardo di Theo come se odiasse il fatto di averlo fatto ridere. Theo non poteva biasimarlo, tra l'anuk-ite e lo stato provvisorio di Theo del ‘non sono del branco ma più o meno sono del branco’ era stato messo in condizione di rivolgere a Stiles quello sguardo diverse volte.

“Io..tu..davvero?” disse Scott. E dio, quella serata non poteva andare peggio.

“Sono andato sottoterra con i dottori del terrore quando avevo nove anni e non sono uscito se non quando ne avevo diciotto al che ero più impegnato a pensare di ucciderti che a scopare.” disse Theo.

“E hai fallito in entrambi.” aggiunse Stiles con un sorriso.

“Quindi non hai mai-“ disse malia con un crudo gesto della mano. Theo chiuse gli occhi sospirando stanco, tutto quello che voleva era andare a dormire, magari mangiare delle pop tarts. Pensò al pacchetto rubato lasciato nel magazzino, lanciato sul pavimento come se fosse spazzatura. Odiava davvero quel drago.

“Non importa!” decise Theo, guardando Deaton, l’unico, a parte Stiles, che non sembrava stare ancora processando i nuovi sviluppi della vita di Theo, o la mancanza di tali. Theo non era sicuro se si sarebbe dovuto sentire offeso dal fatto che tutti fossero così sorpresi o no. “Come ce ne liberiamo?” chiese.

“Bè quando un ragazzo e una ragazza si amano molto loro-“

“Fottiti Stiles.” sputò Theo, arrossendo. “Come uccidiamo il cazzo di drago?”

“Non lo uccidiamo.” disse Scott.

“Sta mangiando delle persone.” disse Theo. “Penso sia una di quelle volte che la tua morale debba venir piegata un po’”

“Devo dare ragione al signor Reaken,”

“Cosa?” dissero Theo e Scott.

“I draghi, come qualsiasi altro essere hanno delle necessità alimentari. Un gatto non può vivere di sole verdure, un drago non può vivere senza umani. Se vuoi fermare gli omicidi-“

“Non lo uccideò. Possiamo pensare a qualcos’altro. Internarlo a Eichen o-“

“Forse non mangerà la maggior parte di noi ma cercherà comunque di combattere.” disse Stiles. “Se è riuscito a far diventare Theo una sorta di Lucy in the sky allora non voglio avvicinarmi troppo per combatterlo.”

“Non ucciderò qualcuno!”

“La tua ostinata moralità è davvero toccante.” borbottò Theo. “Ma questa volta penso che la cosa immorale sia lasciarlo vivere.”

“Non hai diritto di parola in questa conversazione.” sbottò Scott. Il che, ok, era maleducato.

“Era con una ragazza quando sono arrivato. Al massimo di sedici anni. La stava per mangiare prima che io lo distraessi. Se lo lasci vivere, quanti altri bambini pensi che prenderà? Ho capito che non vuoi sporcarti le mani di sangue ma non facendo nulla avrai più-“

“Non ho intenzione di non fare nulla.” disse seccato Scott. “Capisco il problema ok? Ma non significa che debba finire con un omicidio. Possiamo pensare a qualcosa. Lo facciamo sempre.”

“E la spada?” Disse Malia. Theo si irrigidì all’istante, le ossa della sua mano scrosciarono mentre si chiudevano a pugno. “Potremmo aggiustarla e usarla per intrappolare-“

“No.” Per un momento Theo pensò fosse stata la sua voce ma poi vide tutti fissare Liam, che era ancora in piedi in fondo alla stanza accanto a Mason, con occhi duri mentre guardava il resto del branco. “Non aggiusteremo la spada.”

“Non è un brutto piano onesta-“ iniziò Mason.

“Non succederà.” ringhiò Liam. Theo sentì più che lo sguardo di Scott sfrecciare verso di lui.

“Ok.” disse piano Scott. “No spada, no omicidio. Quindi cosa ci rimane da fare?”

“Ricerca.” disse Deaton. “E tanta.”

“Ok.. allora.. ci ritroviamo qui per prima cosa e cerchiamo un modo per fermare questa cosa senza ucciderla.”

“Sembra divertente.” mormorò Theo, mettendosi in piedi. “Posso andare a dormire ora?”

“S-“ iniziò Scott.

“Non ancora.” disse Mason. “Dobbiamo farti scopare.” disse Mason.

“Scusami?” disse Theo spalancando gli occhi shockato. Dio, voleva solo dormire.

“Devi fare sesso, è per la tua sicurezza.” disse Mason.

“No.” rise Theo.

“Amico.” sbuffò Mason. “Potresti veire mangiato. Stavi per esserlo.”

“So badare a me stesso.”

“Non pensare che la tua mano destra conti Theo.” disse Theo, alzando a mano per un cinque. Malia glielo diede con una risata. Theo si chiese in quanti guai si sarebbe cacciato se avesse lanciato Stiles contro il muro.

“E’.. intendo..” iniziò Scott, cercando le parole. “Mason potrebbe aver ragione?”

“Cosa?” la voce di Liam era pericolosamente bassa. “No. Non stiamo.. Non diventeremo i oapponi di Theo perché non venga mangiato è-“

“Se abbiamo intenzione di combattere contro quella cosa sarebbe bello sapere che non abbia intenzione di mangiare nessuno di noi.”

“Quindi non combatterà. Problema risolto.” disse Liam.

“Amico, dai.” disse Mason. “Quanto volte puoi dire di aver salvato qualcuno che cercava di ucciderti facendogli perdere la verginità così un drago non lo potesse mangiare?”

“Spero di non poterlo mai dire.” disse Liam. “Non faremo da papponi.”

“Sarebbe un’occasione per legare.” disse Mason.

“Occaisone per leg- Non scoperai con Theo!”

“Amico ew no! NO! Non era quello che intendevo!” sibilò Mason. “Intendevo tipo.. andiamo tutti insieme in un bar e gli faremo da spalla. Non è che dobbiamo farlo noi come se fossimo una bambola gonfiabile o-“

“Se volessi scopare non avrei bisogno del vostro aiuto per farlo.” disse Theo. “E sono molto più interessato a dormire che a dormire con qualcuno, quindi questo è stato tutto molto.. bello ma ora me ne vado.”

“Non da solo.” disse velocemente Liam. “Quella cosa ti ha quasi mangiato- non puoi gironzolare in giro senza protezione. Dovresti stare qui o-“

“no. Vado in un letto con il mio nome sopra.”

“Il tuo letto è il sedile posteriore della tua macchina. Sono abbastanza sicura che qui sia più comodo.” disse Malia.

“Sedile..cosa?” chiese Liam, gli occhi passarono velocemente da Malia a Theo. Theo non aveva nemmeno le forze per essere infastidito. Cazzo, si era aspettato che lo avesse detto a tutti nel momento in cui era uscita dal bosco dopo una corsa notturna quando aveva incrociato lo sguardo con quello di Theo, seduto con le gambe a penzoloni con la portiera aperta mentre si lavava i denti. Ma non lo aveva fatto, per sua richiesta, ed era stata abbastanza brava a mantenere il segreto, fino a quel momento almeno.

“Theo vive nella sua macchina.E’ probabilmente il motivo per cui era al magazzino sta notte, è abbastanza tranquillo lì.” disse Malia. “Quindi niente letto. E Liam ha ragione, possiamo anche odiarti ma non tanto da ‘voglio guardare lo sceriffo che raccoglie i tuoi resti mangiugghiati’ ora.”

“Parla per te.” sussurrò Stiles.

“Fanculo me ne vado a casa.” sospirò Theo, facendosi strada verso la porta.

*

Theo arrivò alla macchina ma non da solo. Liam si era arrampicato sul sedile del passeggero e rotto le palle per i dieci minuti che ci volevano per arrivare a casa sua su quanto vivere nella sua macchina non fosse una giusta decisione.

Theo iniziava a pensare che essere stato tirato fuori dall’inferno fosse peggio.

Andò avanti così finché Liam lo stava spingendo su una sedia della cucina e riscaldando della pop tarts emanando l’odore di senso di colpa e tristezza e rivolgendo a Theo ‘senza farsi notare’ degli sguardi ogni 2 secondi.

“Qualsiasi cosa tu debba dire, dilla.” ordinò Theo, appoggiando la testa sulla sua mano mentre guardava il microonde scoppiettare. Liam appoggiò le pop tarts su un piatto e tornò da lui.

“avresti dovuto dirmelo.”

“Non erano affari tuoi” disse Theo, accettando felicemente il piatto mentre anche Liam si sedeva al tavolo.

“Non il fatto di essere vergine-“ Theo si fermò con metà pop tarts in bocca, gli occhi scattarono su Liam, che aveva le guance decisamente rosse. “La cosa.. del vivere in macchina.”

“Stavo parlando della macchina..” disse Theo.

“Pensi che il fatto che tu sia un senzatetto non siano affari miei?” disse Liam, con la voce che diceva fosse pronto a tirargli un pugno.

“No?” provò Theo, abbassando lentamente la pop tarts sul piatto come se fosse stata una pistola che gli era stato ordinato di mettere giù. Le labbra di Liam erano arricciate, le sue mani chiuse a pugno. “Non pensavo ti importasse?” aggiunse speranzoso. L’espressione di Liam si oscurò.

“Non pensavi mi importasse?” ripeté, scoppiando in una brutta risata. “Ovviamente mi interessa, sei mio amico, coglione!”

“Io.uh.. noi siamo..” Theo fece un gesto indicando entrambi con la pop tarts.”da quando?”

“Da quano.. lo sei?” Liam tentennò per un secondo prima di lasciarsi sfuggire un grugnito come se parlare con Theo fosse la cosa più dolorosa che avesse mai fatto fino a quel momento. “Da mesi. Sei qui ogni santo giorno. Mio padre ha pure detto che il suo giorno preferito della settimana è il giovedì perché ti insegna a giocare a lacrosse mentre io sono a scuola e-“

“Lo sai??”

“Ovviamente lo so! E mia madre.. lo sai che a me non piacciono nemmeno le pop tarts?”

“Cos-“

“Sono troppo dolci e poi in generale fanno schifo. Le compra letteralmente per te e tu continui a rubarle come se fossi un ninja. Pensavo che fossi solo un idiota non avevo capito che fossi davvero un cazzo di-“

“Va tutto bene qua?” chies il dottor Geyer entrando in cucina come se fosse normale trovare suo figlio che urlava contro Theo alle cinque della mattina.

“No.” borbottò Liam. “Theo è un coglione.” il dottor Geyer annuì debolmente, guardando Theo.

“Vuoi spiegarmi o-“

“Theo è un senzatetto.” disse Liam, guardando Theo. “Ha vissuto nella sua macchina per dio solo sa quanto e a quanto pare, non aveva intenzione di dirmelo perché noi non siamo amici.”

“Ok.” disse il dottore Geyer. “Sistemiamo la camera degli ospiti domani. Non ti fa niente dividere la camera con Liam per sta notte?”

“Cos-“ Theo non ebbe il tempo di replicare che il signor Geyer parlò ancora.

“Perfetto.” mormorò, dando una pacca a Theo sulla spalla. “Ora abbassate la voce, ok? io e la mamma stiamo cercando di dormire.” Con quello tornò in camera e chiuse la porta.

“Cosa è appena successo?”

“ti sei appena trasferito.” disse Liam.

“Ma-“

“Benvenuto a casa, coglione.” mormorò Liam. “Ora mangia le tue cazzo di pop tarts così possiamo andare a dormire.”

 


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That's it.
Adoro questa fic, mi strappa sempre un sorriso il branco che rimane di sasso quando tutti scoprono che Theo è vergine !
E la storia del drago non era niente male (:
Ah e secondo me solo Theo può maiare le pop tarts mi fanno schifo solo a guardarle lol
spero vi sia piaciuta, era per allevare un po' l'attesa del super slow buurn di airplanes eheh
ps. credo che tradurrò altre sue storie tanto Tagan mi ha detto di tradurre quelle che voglio ((: 
    secondo voi dovrei mettere lo screen della mia conversazione con lei??

  
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