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Autore: Dark prince    23/05/2018    1 recensioni
Rating: Verde.
Coppia: Leo/ Nico.
«Questa è Utopia.” – Sul volto dell’Italiano sembra sbucare, per pochi e impercettibili secondi, un sorriso che presto torna a celarsi, come una luna dietro le nuvole- «E dovresti smetterla di usare gli ingranaggi come forma di filosofia.»
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Leo Valdez, Leo/Nico, Nico di Angelo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«La vera filosofia deve in ogni caso essere idealista: anzi deve esserlo, se vuole semplicemente essere onesta. Perché niente è più certo, che nessuno può mai uscire da sé stesso, per identificarsi immediatamente con le cose distinte da lui: bensì tutto ciò che egli conosce con sicurezza, cioè immediatamente, si trova dentro la sua coscienza. Solo la coscienza è data immediatamente, perciò il fondamento della filosofia è limitato ai fatti della coscienza: ossia essa è essenzialmente idealistica.» - Sembrava che ci fosse una luce intensa a illuminare gli occhi scuri di Nico, una luce più resa tale grazie a quella di una fiaccola posta al suo fianco, quando quelle parole uscivano fluidamente dalle sue labbra Labbra che sembravano aver catturo la totale attenzione di un messicano poco attento al discorso.

«Però! Sei bravo con le parole e… Stavamo parlando di coscienza?»

Lo sguardo dell’italiano si fa penetrante come una freccia e fissa quella zazzera riccia che lo inducono al desiderio di strapparli, un sentimento che spesso lo sovrasta.

«Filosofia. Queste parole sono di un importante Filosofo, Schopenhauer» -Sospira Di Angelo, che poggia la propria mano sul proprio viso, portando l’indice e il medio alla tempia per poterla massaggiare e potersi rilassare con quel gesto. - «Dovresti conoscere queste cose. Almeno in minima parte.»

Un sorriso ampio e sghembo accoglie quelle parole e il padrone di esso si alza per avvicinarsi all’altro ragazzo dalla pelle pallida cadaverica, quasi malaticcia.

«Quando tutti gli ingranaggi sono uguali, sia di dimensione che di forma si crea un sistema perfetto, no?

Ma questo solo se oggetti in questione restano in determinati e selezionati standard, senza mai uscire dalle righe o provare il desiderio di mutare.”

«Questa è Utopia.” – Sul volto dell’Italiano sembra sbucare, per pochi e impercettibili secondi, un sorriso che presto torna a celarsi, come una luna dietro le nuvole- «E dovresti smetterla di usare gli ingranaggi come forma di filosofia.»

Valdez scuote il capo e i ricci sembravano molle dai riflessi bruni, pronti a balzare per tutta la stanza se non fosse che erano ben attaccati alla sua testa; Solo da questo si poteva intuire l’animo perennemente inquieto e in moto di quel ragazzo dalla pelle scura e dagli occhi vispi che ora fissano quelli color pece di Nico.

«Invece sono l’esempio perfetto per paragonarli a tutto: Hanno un loro incastro, sono di forma e dimensione diversa, bisogna oliarli per farli funzionare bene: trovami qualsiasi cosa che non debba avere questi concetti per svolgere il suo ruolo come si deve.»

Leo poggia la sua mano, callosa e dal colore scuro, su quella del figlio di Ade che fissa con un certo interesse il contrasto di colore della loro pelle, che era talmente evidente da essere perfetto.

Perfetto.

Quella parola entra subito in contrasto con la figura del figlio di Efesto che rappresentava tutto ciò di caotico, non lineare e imprevedibile in tutto l’universo.

Ma andava bene così.

In fondo, entrambi non erano perfetti.

Entrambi formavano un essere unito che poteva avvicinarsi alla perfezione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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