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Autore: dragonkvn    25/05/2018    1 recensioni
«Con il tempo aveva smesso di cercare di sembrare bello, si era convinto di non esserlo più e per quanto ci provava e cambiava taglio di capelli e vestiti rimaneva sempre un ragazzino brutto quando si scrutava allo specchio.»
[AkechixAkira]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Si rigirò sotto le coperte più e più volte, era tormentato da qualcosa, sentiva una sensazione fastidiosa al petto da giorni ormai e non sembrava intenzionata ad andarsene via, o almeno non in breve tempo.
La sveglia sul telefono suonò precisa alle sei del mattino ed Akechi, ormai già sveglio da parecchio tempo, allungò un braccio e la spense, successivamente i suoi piedi vennero a contatto con il freddo parquet di legno della sua stanza, un sospiro uscì fuori dalle sue labbra prima di passarsi una mano fra i capelli.
Questa sarebbe stata l'ennesima giornata monotona, la sua routine era uguale da mesi, non si concedeva mai un minuto di tempo per se stesso, per rilassarsi, era sempre troppo indaffarato e stressato, doveva tenersi sempre impegnato per non rimanere in silenzio e da solo con le sue ansie e le sue paure.
Percorse il corridoio fino ad arrivare in bagno, si posizionò davanti allo specchio e fece una smorfia quando vide il suo volto, occhiaie troppo pronunciate, labbra screpolate ed occhi rossi, ma quello che odiava non era solo all'esterno, ma anche all'interno, odiava essere falso, mascherare la propria identità per raggiungere degli obbiettivi, non essere veramente affezionato a qualcuno e non riuscire ad amare ed essere amato.
Si preparò il più velocemente possibile per uscire di casa, con il tempo aveva smesso di cercare di sembrare bello, si era convinto di non esserlo più e per quanto ci provava e cambiava taglio di capelli e vestiti rimaneva sempre un ragazzino brutto quando si scrutava allo specchio.
Strinse la valigetta fra le dita ed uscì da quella casa fredda e solitaria a passo svelto per dirigersi verso la metro, la sua prima tappa era il quartiere di Ginza, aveva bisogno di un nuovo abito su misura essendo dimagrito ancora di più.
Passarono circa venti minuti da quando era partito ed aveva già raggiunto la sua destinazione, boutique "Leblanc".
Guardò l'orario sul suo orologio da polso, era decisamente in anticipo, non aveva nemmeno ancora aperto, così si mise seduto su una panchina che si trovava proprio accanto ed aspettò. Non passarono nemmeno 10 minuti e si vide in lontananza un ragazzo dai capelli corvini e scompigliati con in mano dei fogli ed un bicchiere di caffè, si stava avvicinando sempre di più con aria indaffarata e frettolosa finché non lasciò cadere la borsa e i fogli sulla panchina vicino ad Akechi, si guardarono in faccia e si sorrisero in segno di cortesia, ad una certa il moro cominciò a frugare nella borsa.
"Ahh maledizione!" si lasciò sfuggire.
Era un po' buffo, Akechi non potè fare a meno che trattenere una risata e l'altro se ne accorse, infatti subito dopo si girò verso di lui e gli parlò:
"Sono felice di essere riuscito a far ridere almeno una persona stamattina. Cosa stai aspettando qui tutto solo alle sette e mezza del mattino?"
Si rimise la borsa in spalla e prese il fogli per poi avvicinarsi alla boutique.
Akechi esitò un po' nel rispondere, poi disse:
"Sto aspettando che la boutique apra, sono arrivato un po' troppo in anticipo"
Incrociò le braccia e le gambe dopo aver pronunciato quelle parole.
"Ah si! Sei Akechi, Goro Akechi? Entra pure, essendo domenica mattina non penso che ci sarà qualcun'altro oltre a te"
Il moro gli rivolse un caloroso sorriso quando lo invitò ad entrare ed Akechi non ci pensò due volte, stava gelando lì fuori.
Non aveva mai visto quel ragazzo prima d'ora, forse era un nuovo impiegato? Sembrava piuttosto giovane, andava ancora a scuola? 
Mentre Akechi era perso nei suoi pensieri l'altro ragazzo parlò:
"Mi vuoi dare la giacca? Gradisci un caffè? Preferisci iniziare a spogliarti subito?"
Il detective fece un espressione confusa per poi chiedere dei chiarimenti:
"Il proprietario della boutique dov'è?"
Non riusciva proprio a pensare di far vedere il suo corpo a qualcun'altro, non si sarebbe trovato a suo agio per nulla.
"Ohw scusami, sono stato scortese, non mi sono nemmeno presentato"
Si schiarì la voce il moro
"Sono Akira, Akira Kurusu e sostituirò per qualche mese il proprietario durante i weekend, purtroppo si è rotto una gamba."
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Woah era da tantissimo che non scrivevo qualcosa, infatti sono un po' arrugginita, sob.
Mi scuso per eventuali errori, ma non ho tempo per rileggerla e correggerla al momento^^"
E niente spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che non sia risultato troppo "pesante"✨
   
 
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