Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Ellen McRyan    26/05/2018    2 recensioni
Che cosa sarebbe accaduto se Lord Stark avesse avuto un'altra figlia?
Questa fan fiction narra gli eventi di Game of Thrones da un nuovo punto di vista.
NdA: Corrisponde alla prima serie di GoT, libro AGoT
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Catelyn Tully, Jon Snow, Nuovo personaggio, Robb Stark, Theon Greyjoy
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Northern Flower'
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A warning to the people,
The good and the evil,
This is war.

To the soldier, the civilian,
The martyr, the victim,
This is war.

It's the moment of truth, and the moment to lie,
The moment to live and the moment to die,
The moment to fight, the moment to fight
To fight, to fight, to fight!

To the right, To the left
We will fight to the death!
To the edge of the earth
It's a brave new world.
(This is war, 30 seconds to Mars)

JON

Era una mattina come tante a Grande Inverno. Lui e Robb si trovavano nel cortile con Bran, il secondo dei maschi Stark, di dieci anni, il quale come ogni giorno si dedicava al tiro con l’arco. Non si poteva dire che Bran amasse molto quelle lezioni, in cui sembrava che tutti gli arcieri, e probabilmente tutti gli uomini, di Grande Inverno avessero qualche consiglio da dargli. E durante le quali le frecce finivano sempre, inevitabilmente, lontano dal bersaglio sul quale avrebbero dovuto conficcarsi. Come questa volta, quando all’ennesimo tiro la freccia si piantò in una botte.
Bran abbassò l’arco, deluso e probabilmente intenzionato a smettere.
Jon si chinò verso il fratellino: «Continua, nostro padre ti sta guardando. E tua madre.» anche se in cuor suo sapeva che questa notizia avrebbe solo innervosito di più Bran. Tuttavia, quando lui si voltò a guardarli lord Eddard e lady Catelyn rivolsero al figlio un sorriso incoraggiante dalla balconata su cui si trovavano.
Al secondo tiro la freccia volò oltre il muro del cortile. Questa volta né lui né Robb riuscirono a trattenere una risata. E nemmeno il piccolo Rickon, che li osservava appollaiato sullo steccato.
«Chi di voi poteva dirsi un buon tiratore a dieci anni?» li rimproverò lord Eddard, dall’alto. La sua voce era gentile, ma ferma come al solito. «Continua ad allenarti, Bran.» lo incoraggiò.
Lui obbedì, preparandosi a tirare di nuovo, l’arco teso e la corda pronta a vibrare.
«Non pensare troppo.» gli suggerì Jon, cercando di rendersi utile.
«Rilassa il braccio con cui tieni l’arco.» aggiunse Robb, paziente.
La freccia finalmente centrò il bersaglio, ma non fu Bran a scagliarla. Sorpresi, si voltarono tutti nella direzione da cui era partita. E i due fratelli maggiori scoppiarono di nuovo a ridere nel vedere Arya, ancora con l’arco in mano, che rivolgeva loro un inchino. E che subito dopo scappava inseguita da Bran.
«Corri Bran!» lo incoraggiarono a turno, tra le risate. «Più veloce!»
«Proprio come ai vecchi tempi…» commentò qualcuno alle loro spalle.
Jon si voltò sentendo quella voce. Era Lyra, la maggiore delle figlie di lord Stark. E come sempre, vedendola, il suo volto si illuminò. Lei riusciva sempre a migliorare le sue giornate, con un sorriso, una parola o anche la sua sola presenza. Era decisamente l’opposto di sua madre Catelyn.
«Quando era Robb a prenderle… Dalla sua sorellina…» continuò lei, con aria maliziosa, sbandierando un gran sorriso in faccia al fratello maggiore.
Robb non sembrò prenderla troppo male, perché sorrise a quel pensiero. E Jon sapeva perché. Lyra aveva ragione: quello che era appena accaduto tra Bran e Arya ricordava molto il passato. Da piccoli lui, Robb e Lyra erano stati inseparabili. Quante volte avevano preso lezioni di tiro con l’arco o di scherma in quello stesso cortile. E quante volte avevano riso e scherzato come quel giorno. Quando le frecce di Robb non andavano a segno, mentre quelle di Lyra lo facevano sempre.
«Proprio una vera fortuna che nostra madre mi abbia proibito di continuare…» commentò lei con un sospiro mentre alzava gli occhi al cielo e assumeva un’espressione fintamente contrita.
«Ah davvero, lo ha fatto?» la punzecchiò Robb, lanciando a entrambi un’occhiata eloquente.
A queste parole tutti e tre scoppiarono a ridere di cuore. Entrambi i fratelli sapevano che lady Catelyn poteva proibire, ma che Lyra ubbidisse era tutta un’altra storia. Era troppo cocciuta e ribelle. Anche se sua madre era riuscita a ottenere che non partecipasse più alle lezioni con ser Roderick, questo non significava che Lyra avesse smesso del tutto con la spada e con l’arco. Ogni volta che aveva un momento libero correva da Jon. E lui era felice di condividere con la sorella tutto quello che imparava. Anche se col passare del tempo i loro incontri si erano fatti più radi e da qualche anno si limitavano perlopiù a parlare. Persino a lui saltava agli occhi come Lyra fosse quasi una donna ormai. E nonostante gli riuscisse difficile associare le due cose, una lady. Probabilmente sarebbe andata presto in moglie a qualche Lord. Ammesso che qualche lord la volesse, come era solito prenderla in giro Robb. Il pensiero gli fece affiorare di nuovo un sorriso sulle labbra. Lyra si arrabbiava sempre moltissimo quando suo fratello tirava fuori quella storia.
Quasi gli avesse letto nel pensiero, lei gli rivolse un’occhiata complice. «Che progetti hai per quest’oggi?»
Robb intanto si era allontanato per raccogliere le frecce scoccate da Bran, aiutato dal piccolo Rickon.
Fece per risponderle ma poi, quasi preso da un presentimento, sollevò gli occhi verso l’alto e vide che lady Catelyn era ancora affacciata e li stava guardando. Anzi, stava guardando lui. Con disprezzo come al solito. E lui come al solito cercò di ignorarla, ma non era facile. Figurarsi, vederlo ridere così insieme ai suoi figli come uno della famiglia doveva contrariarla non poco.
Come spesso accadeva, fu la giovane Stark a venirgli in aiuto, rivolgendo un cortese cenno di saluto a sua madre che parve raddolcirsi. Jon gliene fu grato. D’altronde Lyra era fatta così. Di tutte le doti che appartenevano al loro padre, lei lo rispecchiava soprattutto in questa: da vero lupo cercava sempre di proteggere i membri del suo branco. Jon amava tutti i suoi fratelli, i piccoli Rickon, Bran e Arya e persino la schizzinosa Sansa, e Robb naturalmente, ma Lyra era quella con cui era più in sintonia. Lei c’era sempre stata per lui. Quando era felice e quando era triste, quando si sentiva solo e quando agli occhi di tutti gli altri lui non era altro che un bastardo. Lady Catelyn doveva odiarlo anche per questo. Non sopportava che sua figlia fosse tanto attaccata a lui. Suo padre invece ne pareva felice. I suoi occhi si addolcivano quando li vedeva insieme.
I suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo di Ser Roderick che comunicò loro di prepararsi a partire: lord Eddard avrebbe dovuto presenziare a un’esecuzione. Con lui c’era Theon Greyjoy, il protetto di lord Stark, che dal sorriso stampato sulla faccia pareva entusiasta della nuova prospettiva. Si guardarono in cagnesco. Non gli era mai piaciuto Theon ed era da lui cordialmente ricambiato.
Qualche tempo dopo, uscendo dal cancello principale, poté scorgere la figura snella di sua sorella che li osservava pensierosa mentre assieme a suo padre, Robb e il piccolo Bran lasciavano il castello diretti al luogo dove lord Stark eseguiva le condanne a morte.
   
 
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