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Autore: Adeia Di Elferas    27/05/2018    3 recensioni
Maracaibo, Venezuela. Una misteriosa ballerina di origine cubana nasconde più un segreto e in una notte senza luna la sua vita prende una piega del tutto inattesa...
Immortalata in una notissima canzone, questa è una storia di impronta creola che ha da sempre colpito moltissimo la mia immaginazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Barracuda quella sera era gremito di gente e l'aria era resa quasi irrespirabile dal fumo e dagli effluvi degli alcolici che i numerosi clienti stavano consumando a man bassa.

Le ballerine che si erano esibite fino a quel momento avevano avuto solo il compito di scaldare un po' l'ambiente, ma era solo lei che tutti stavano aspettando. Più le esibizioni si avvicendavano e l'ora si faceva tarda, più nel locale l'attesa diventava palpabile.

Era come se l'elettricità di quel momento rendesse tutti tesi come corde di violino. La giornate calde e infinite del Venezuela erano lontani ricordi, nel salone del Barracuda. Là, tra le luci soffuse e il chiacchiericcio coperto da musica abbastanza scadente, ci si dimenticava del sole e della fatica e si pensava solo alla notte e a lei.

Le ultime due ragazze, che si erano prodigate in un difficile numero di cui nessuno si era curato, avevano appena lasciato il palco e, finalmente, i musicisti avevano messo in resta i loro strumenti per qualche istante.

Le luci si abbassarono e il silenzio avvolse in un lampo il locale.

Si udì solo il rumore ovattato dei suoi passi, i piedi scalzi che sembravano accarezzare il palco di legno, e poi, mentre un unico riflettore la illuminava, Zazà finalmente si mostrò al suo pubblico.

Gli uomini presenti, estatici, non riuscirono nemmeno ad applaudire, calamitati dal suo fascino e dalla grazia che sapeva trasmettere. C'era qualcosa, in quella donna cubana, in grado di cancellare tutto lo sporco del mondo. Emanava una forza che le donava quasi un'aurea di santità. Era qualcosa di così prepotente, che perfino le donne che lavoravano al Barracuda, quando si esibiva lei, smettevano di fare qualsiasi cosa stessero facendo e si mettevano a guardarla.

E anche quella notte, quando cominciò a ballare, benché fosse completamente nuda, non perse nemmeno un grammo della sua purezza.

I suoi capelli neri si muovevano come lingue di fuoco scuro, la sua pelle bruna rifletteva la luce e le ombre con un altalenarsi quasi mistico, e il guizzo dei suoi giovani muscoli le donava l'aspetto di una silfide appena scappata da un bosco.

Per una decina di minuti, non si sentì altro rumore nella sala se non la leggera musica che accompagnava il suo spettacolo e il suo respiro che, nelle ultime frenetiche mosse di danza, si era fatto veloce e quasi disperato.

Finì il suo ballo inginocchiata in terra, la testa piegata in avanti, i capelli lunghi e un po' mossi che la coprivano quasi per intero, e le spalle sottili e ben delineate che si alzavano e si abbassavano veloci.

Quando il Barracuda tornò immerso nel buio, scoppiò un applauso frenetico. In un colpo solo, tutti gli uomini che fino a pochi istanti prima erano rimasti zitti, rapiti dalla sua immagine, erano tornati a essere animali incontenibili. Fischiavano, gridavano, chiedevano il bis, offrivano soldi per averla e cercavano un modo per raggiungerla dietro al palco.

Gli addetti alla sicurezza fecero abbastanza fatica a tenere a bada la folla, come capitava tutte le notti.

Non c'era volta che il ballo di quella donna lasciasse il pubblico indifferente. Era quasi come se tutti seguissero una sorta di copione non scritto.

Lei ballava, senza risparmiarsi, mostrandosi completamente, come volesse regalarsi così com'era, e poi, appena spariva, si scatenava il finimondo e tutti la invocavano e la rivolevano.

Zazà, però, si era già infilata una vestaglia ed era già nel suo camerino. Un ambiente angusto, in realtà, molto poco consono a tutti i soldi che faceva fare al proprietario di quel postaccio con le sue brevi esibizioni.

Era lei la vera attrazione del Barracuda.

Era lei la vera attrazione di Maracaibo.

 
   
 
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