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Autore: Love_Fandom    29/05/2018    1 recensioni
~tratto dal capitolo~
-chi sei tu? Fatti vedere- disse l'elfo, cavolo mi aveva trovato.
Rimasi nascosta dietro il tronco di un albero.
Sentivo i suoi passi leggeri che si avvicinavano a me.
La paura mi pesò sul petto.
Sapevo che era appena dietro il mio nascondiglio.
Mi feci forza, e cominciai a scappare.
Il mantello che si sollevava alle mie spalle, mentre correvo velocemente schivando alberi, saltando tronchi di alberi caduti, cercando di non prestare attenzione alla ferita che mi causava molto dolore.
Mi sentii spingere da dietro, e caddi in avanti, rotolando un paio di volte sul terreno umido.
Aprii gli occhi e vidi quelli azzurro giaccio del mio inseguitore.
Mi puntò il pugnale alla gola.
-chi sei?- disse spingendo la lama sul mio collo.
-sono solo un elfo- dissi....
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Compagnia dell'Anello, Elfi, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Mi muovo velocemente, adoravo il vento contro il mio viso, i capelli dietro di me che ondeggiano così come il mantello che indossavo.
Adoravo sentirmi libera, correre tra gli alberi, la velocità che riuscivo a prendere, percepire la natura attorno a me.
Mi fermai davanti alla grotta, con le gambe doloranti e il fiato corto, mentre un sorriso si faceva largo sul mio viso.
Da dentro la grotta si cominciarono a sentire dei guaiti e dei ringhi, e in pochi secondi venni travolta da cinque cuccioli di lupo.
Cominciarono a leccarmi la faccia, mentre io ridevo come una matta.

Mi chiamo Mythril ho gli occhi blu notte e i capelli neri mossi lunghi fino alla fine della schiena, sono un elfo, non ho un popolo, o almeno non più, gli orchi ci hanno attaccato quando ero molto piccola, uccidendo tutti compresi i miei genitori; loro erano i regnanti, vennero uccisi per ultimi, in modi atroci.

*cuccioli a cuccia, forza!* disse una voce femminile.
*uffa, mamma!* esclamarono all'unisono i cuccioli togliendosi da me.
*tutto bene Mythril?* chiese.
*sto bene Luna* risposi.
Luna era una lupa dal mantello bianco come la neve, che mi aveva allevato quando ero piccola, insieme al suo compagno Black, che invece aveva il manto nero pece.
*forza tutti dentro, tu compresa cara* disse la lupa, o meglio ordinò.
Mi alzai da terra, spazzolandomi i vestiti, entrai nella grotta sedendomi sul mio giaciglio.
Dei passi attirano la mia attenzione, ed entrò Black scrollandosi la pelliccia.
Si diresse verso di me.
*Mythril, quante volte devo dirti di non superare il confine della foresta, senza che qualcuno ti accompagni.* mi sgridò.
Io mi feci piccola piccola contro l'angolo, non mi era mai piaciuto quando Black era arrabbiato.
*dai Black così la spaventi* disse Luna al compagno.
La ringraziai con lo sguardo, e rimasi a fissare Black, cercando di capire la sua prossima mossa.
Lui sospirò, e andò dai cuccioli, spingendoli con il muso verso il loro giaciglio, per farli dormire.
*è ora di dormire cuccioli* disse, sdraiandosi accanto a loro.
Luna mi leccò la guancia, per poi andare dove erano gli altri e sdraiandosi lì vicino.
Mi misi comoda, utilizzando il mantello come coperta.
Una lacrima sfuggì al mio controllo, mi mancavano i miei genitori, e nessuno poteva rimpiazzarli.
Chiusi gli occhi e lasciai che il sonno mi prendesse fra le sue braccia.
~sogno~
Correvo tra i corridoi del castello, adoravo correre e giocare con la mamma.
«ti ho preso, piccolina» disse mia madre, prendendomi in braccio, mentre io cacciavo un urlo per lo spavento.
«su dai non vorrai farti vedere così da tuo padre» mi rimproverò.
Io abbassai la testa sconfitta.
In quel momento nella stanza entrò Giudish, una guardia di mio padre.
«mia signora vi chiama suo marito, dovete venire immediatamente.» disse l'elfo con tono urgente.
«grazie Giudish, arrivo» disse mia madre con tono fermo.
«che succede mamma?» chiesi confusa.
«niente tesoro» disse mia madre con un sorriso, per poi baciarmi la fronte.
Lei cominciò a camminare verso la sala delle riunioni, una sala enorme, con parecchi dipinti, e un lungo tavolo circondato da tantissime sedie intagliate a mano.
Aprì la porta, ed entrò con me ancora in braccio.
«Erinyl, finalmente, sei arrivata» disse papà venendoci in contro.
«Mythril, tesoro» disse prendendomi dalle braccia di mia madre.
«papà» dissi abbracciandolo.
Mi diede un bacio sulla fronte.
«cosa è successo?» chiese mia madre.
Appoggiai la testa sul petto di papà.
«gli orchi, sono ai nostri confini, credo che presto attaccheranno» rispose.
Io alzai lo sguardo allarmata.
«tranquilla tesoro, non succederà niente» disse papà sorridendomi.
Io riappoggiai la testa sul suo petto, avevo paura era vero.
Chiusi gli occhibeandomi dell'odore di foresta che lo caratterizzava.
Poco dopo divenne tutto nero, e mi si aprì una situazione che conoscevo fin troppo bene.
Ero distesa sul materasso della camera dei miei genitori, fuori dalla porta si sentivano, urli, e lo stridere delle lame, la battaglia era iniziata.
Vedevo la porta che stava per cedere, per colpa dei colpi che aveva ricevuto.
Mi ero messa in un angolo lontano dall'entrata, ero terrorizzata.
La porta si spaccò, e un orco entrò.
Trattenni il fiato, lui annusò l'aria, e si voltò verso di me.
A quel punto, urlai con tutto il fiato che avevo.
Quando era a pochi passi da me, stranamente si fermò, una lama spuntò dal suo petto.
L'orco crollò a terra privo di vita, e dietro di lui, vidi mio padre con la spada sporca di sangue.
Mi alzai subito, e mi rifugiai tra le sue braccia, piangendo.  
-shh....tesoro, sono qui, è tutto finito- disse cercando di calmarmi.
-tesoro guardami, devi andartene- continuò.
-no papà- protestai.
-piccola, nasconditi ti prometto che quando sarà finito tutto ti verremo a prendere- disse.
Mi prese per mano, e mi portò via con lui, uscimmo dalla stanza di corsa, per poi superare il dedalo di corridoi.
Avevo paura, ad ogni angolo mio padre si fermava e si guardava in torno, per vedere se c'erano degli orchi nelle vicinanze.
Non so cosa di preciso successe, ma in un attimo non sentii più la stretta di mio padre.
Lo guardai, vidi il tessuto in corrispondenza del petto diventare rosso.
Lui si accasciò a terra, altre lacrime cominciarono a rigarmi le guance.
Mi inginocchiai accanto a lui.
-scappa Mythril, vai via, prendi questo, e tienilo sempre con te- disse mettendomi al collo un medaglione con impresso sopra il simbolo del regno.
-vai piccola mia, scappa- mi ordinò.
-no papà, ti prego- lo supplicai.
-non voglio che tu muoia, scappa- disse autoritario.
Piangendo, mi alzai e cominciai a correre, lasciando alle spalle mio padre che stava morendo.
Arrivai al cortile, con ancora le lacrime che non volevano smettere di scendere.
Sentivo la presenza di quei mostri orribili dietro di me, anche se non li vedevo, li sentivo.
Correvo, dovevo arrivare almeno al bosco, un verso grutale mi fece voltare.
Vidi un orco che mi stava rincorrendo, e il regno bruciare.
Entrai nella foresta, schivavo alberi, tronchi, ma inciampai su una radice, e caddi a terra.
Mi girai subito, e urlai con tutto il fiato che avevo.
Non  cosa successe, ma poco dopo vidi tutto nero......
~fine sogno~
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ciao a tutti!

Spero che vi piaccia questa mia iniziativa.

Mi scuso per eventuali errori grammaticali.

Cosa ne dite di questo capitolo? Scrivete un commento.

Al prossimo capitolo, CIAO!...


   
 
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