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Autore: AGirlInTheDark    31/05/2018    1 recensioni
"Avrei tanto voluto che tu fossi il mio futuro."
"Credimi, lo volevo anch'io."
In un mondo in cui Min Yoongi ha smesso di amare Park Jimin.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La primavera bacia Seoul con infinito affetto e sembra che, la tristezza, sia impossibile da provare.

Perché Park Jimin è innamorato.

Innamorato del ragazzo dai capelli neri e dalle emozioni nascoste.

Innamorato dell'uomo incontrato per errore, per uno stupendo sbaglio e che, da qualche giorno, può essere definito il suo ragazzo.

 

 

Gli dicevano che l'amore era difficile da trovare e che, quando hai la fortuna di ottenerlo, prestargli massima cura è la regola principale.

E si impegna.

Impegna per sorprendere continuamente il suo amato, ricordargli quanto lui sia importante.

Quanto sia soffocante vivere senza la sua presenza.

 

E nell'innocenza di una giovane età, Jimin dona tutto se stesso. Ogni suo pensiero rivolto a Yoongi.

Al ragazzo della sua vita.

Alla persona con cui sembra valga la pena di spendere la propria esistenza, il proprio tempo.

 

Durante questa primavera Yoongi non potrebbe essere più felice.

Vorrebbe avere la possibilità di urlare al mondo tutto ciò che prova.

Portare a conoscenza dell'intera specie umana le emozioni che sta vivendo.

Vorrebbe che tutti sapessero e che li invidiassero.

Perché, per una volta nella vita, aveva trovato qualcuno di cui poteva fidarsi, di cui essere fiero.

E Park Jimin è tutto per lui.

Ogni cosa.

 

 

 

 

Sedersi sulla sabbia e osservare l'orizzonte, osservare il lento movimento delle onde, rendersi conto di quanto il cielo di Busan sia diverso da quello di Daegu.

Il cielo della sua città, il cielo che più ama e che ricorda con affetto.

Eppure, i colori che cambiano e si riflettono sulla superficie dell'acqua, sono nuovi, diversi.

Altamente più belli, e forse solamente perché sono i colori della sua casa.

Della casa di Jimin, della sua infanzia e di quei ricordi di cui lui non fa parte.

Perché sono accaduti tanto tempo fa, e Yoongi avrebbe voluto incontrarlo prima, evitare di perdersi così tanti momenti.

Così tanto dolore, quel dolore che sarebbe stato in grado di curare.

Quei dolori che Jimin ha dovuto affrontare senza di lui.

 

 

Ed ora, uno accanto all'altro, guardano l'orizzonte e, anche se tra qualche minuto, verranno chiamati per cenare insieme ai genitori appena conosciuti, lasciano che i minuti passino, che l'aria li accarezzi e che il silenzio regni.

Perché, quando ti rendi conto di avere accanto la persona con cui vuoi condividere la tua intera vita, non parli.

Non ci riesci, ogni parola sembra inutile, vuota.

 

Sono seduti, guardano il Sole e, il profumo del sale, si incide nella loro memoria.

Non parlano.

E, anche se nessuno di loro ne è cosciente, pensano alla stessa cosa.

 

(Quanto sarebbe bello vivere per sempre accanto a te.)

 

 

 

 

 

 

Svegliarsi con qualcuno al tuo fianco è un'esperienza nuova per Jimin e non è per niente sicuro di come ci si dovrebbe comportare.

Lo svegli? Lo accarezzi?

Lo fissi? E se poi apre gli occhi e se ne accorge?

 

Cautela, delicatezza.

Con la paura di toccarlo e di vederlo sparire con una semplice carezza, passa un dito sopra le sue palpebre.

E vorrebbe sapere che cosa sta accadendo mentre dorme.

Forse sta sognando, forse no.

Jimin pensa, ricorda tutte le emozioni vissute insieme, ogni singolo istante e se ne rende conto.

(Io voglio alzarmi ogni giorno al suo fianco.)

Ma non lo dice.

Sussurra, con parole mute, il suo desiderio a chiunque lo stia ascoltando.

Yoongi apre gli occhi e una lacrima gli scorre sul viso.

 

"Jimin..?"

 

 

Sta piangendo?

 

 

"Dimmi..."

 

 

È tutto un sussurro, come se avessero paura.

Paura che sia solamente un sogno.

 

 

"Sei qui.."

 

 

"Sono qui."

 

 

E Yoongi piange come non ha mai fatto prima d'ora.

Perché, svegliarsi così, con accanto la persona con cui non ti sei più potuto vedere per mesi, sembra un sogno diventato realtà.

Jimin voleva ballare, realizzare il suo sogno anche se lontano da casa.

Lontano da lui.

Ma ora era tornato.

Tornato per restare.

Forse il suo sogno non era poi così lontano.

 

 

 

 

Sorride.

Yoongi non ne capisce il motivo.

Per un istante si accorge di non sopportarlo, ma il sentimento svanisce subito.

 

Hanno un problema.

I tempi, gli spazi.

Hanno bisogno di confini, di luoghi in cui stare soli.

Ma Jimin non capisce, sembra proprio che non voglia capire.

 

Yoongi è stanco, ha avuto una brutta giornata, vuole spazio.

Spazio, parola che sembra non comprendere.

Sorride, offre un abbraccio ed una coperta sotto la quale scaldarsi.

Offre il suo amore come rimedio.

Ma non serve proprio a nulla.

Vuole spazio.

Non vuole amore, qualcuno che lo consoli, una cioccolata calda.

Non ne vuole.

Vuole spazio.

 

 

Ma Jimin allunga la sua mano, gli accarezza il viso, gli chiede che cosa lo turba e Yoongi muore.

Muore perché non riesce a dire di no.

A chiedere un momento per stare solo.

E accetta l'amore, la coperta e la cioccolata.

Ma non c'è spazio e si sente soffocare.

 

 

 

 

 

Basta urlare.

Basta.

Nessuno di loro ne ha più la forza.

Nessuno di loro riesce più ad andare avanti.

L'ennesima notte separati, l'ennesima notte in cui si odiano.

In cui non trovano pace.

È inverno a Seoul, il freddo congela ogni movimento e sembra che la primavera sia solo un ricordo.

La primavera di quattro anni fa.

La primavera in cui Jimin era innamorato.

Ed ora che l'inverno non smette di bussare alle loro porte, continua ad esserlo.

Perché Jimin non potrebbe mai smettere di amarlo.

Lo ama mentre lavora silenzioso al suo computer.

Lo ama mentre si lava i denti con le borse sotto agli occhi.

Lo ama mentre litigano e vorrebbe smettere di vederlo arrabbiato, agitato.

Lo ama mentre gli dice che è finita.

Lo ama mentre le sue mani raccolgono oggetti e vestiti per riempire la valigia.

Lo ama mentre lascia la loro casa, mentre sente i suoi passi percorrere le scale del loro condominio.

Del suo condominio perché, un "loro", non esiste più.

 

 

 

 

 

La suoneria di un cellulare gli era sempre sembrata leggera, non particolarmente invasiva.

Però, in una notte silenziosa ed estremamente sola, nulla aveva mai fatto tanto rumore.

 

Yoongi sa chi è.

Sa che, appena accetterà la chiamata, sentirà la sua voce.

Così debole.

Così familiare.

Così potente da fargli venire dei dubbi.

Se Jimin lo avesse implorato, chiedendogli di tornare, lo avrebbe fatto. Senza pensarci un attimo.

Ma, se è così disposto a tornare indietro, perché se n'è andato?

Perché non ha sopportato, per l'ennesima volta, le solite domande?

Perché ha fatto le valigie?

Forse Yoongi aveva la risposta, ma dirla faceva troppo male.

 

Risponde, tanto continuerebbe a chiamare.

 

 

 

"Avrei tanto voluto che tu fossi il mio futuro."

 

 

 

E quella frase gli spezza il cuore.

Ma qualcosa non va.

Qualcosa manca, perché la sua voce non ha più lo stesso effetto.

 

 

 

"Credimi, lo volevo anch'io."

 

 

 

Silenzio.

Non c'è più nulla da dire e Jimin vorrebbe urlare, perché ha capito.

Qualcosa manca.

E Yoongi arriva alla conclusione più amara.

 

 

 

Non lo ama più.

 

 

 

 

 

 

 

Gli anni passano e mentirebbe se non dicesse che, ogni tanto, ci pensa.

Pensa ai suoi occhi sorridenti, al suo profumo.

Pensa ad un ipotetico futuro, ad un mondo in cui ne è ancora innamorato.

 

Yoongi vorrebbe rivederlo, anche insieme a qualcun altro.

Vedere se i suoi lineamenti sono gli stessi.

Se la sua vita è cambiata, se sono rimasti i segni di quel loro amore.

Se sorride sempre nella stessa maniera, se la sua voce è meno delicata.

Se è diventato come lui, cambiato da un mondo crudele che lo ha reso amaro.

 

 

 

Jimin è andato avanti.

Continua ad amare, a sorridere, a dare tutto se stesso.

Perché il mondo non lo ha cambiato, non gliel'ha permesso.

 

 

 

E mentre Yoongi spera d'incontrarlo per strada, Jimin preferisce che le cose vadano diversamente.

Spera di non doverlo rivedere mai più.

 

 

Perché gli occhi di Yoongi, quegli occhi scuri, lo guarderebbero senza sentimenti, senza amore.

 

 

 

 

 

 

Yoongi ha smesso di amarlo.

 

 

 

Ma Jimin non potrebbe mai.

 
   
 
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