Le vie del destino sono infinite.

È un pensiero che può sembrare quasi fuori luogo nella mente di una persona razionale come lei. Il mondo ha le sue regole e tali regole seguono una logica imprescindibile, perciò non ci dovrebbe essere spazio per considerazioni su cose astratte come il “destino”. 

Eppure è strano. Se pensa a quel loro primo incontro, così assurdo da strapparle ogni volta un sorriso, non può fare a meno di riflettere su quella parola. Non perché ritiene che il loro conoscersi sia stato qualcosa voluto dal fato - non è così scioccamente romantica - quanto piuttosto per cosa ne è derivato.

Non avrebbe mai potuto immaginare che, da quel giorno, sarebbero diventati così… indispensabili l’uno per l’altra.

In quel momento, mentre le sue dita si muovono sicure sulla tastiera, concede ad entrambi il privilegio di indugiare, anche solo per qualche istante, nel passato. Una parte di lei si domanda se quello non sia altro che un modo per ritardare anche solo di un istante quell’addio inevitabile che pesa già sui loro cuori.

Ma non vuole pensarci. Non vuole commettere due volte lo stesso fatale errore. Renderebbe tutto troppo difficile. Per questo prende coraggio e, con un respiro profondo, decreta che è tempo di porre fine a quel sogno agrodolce.

Okabe la osserva con il cellulare tra le proprie mani. Ancora una volta, la sorte sua, di Mayuri e del mondo dipende da un semplice tasto.

Il volto della persona per lei più importante si contrae in una smorfia sofferente e, improvvisamente, le lacrime premono per uscire.

Non può fare nulla per lui, si ripete. Anche se si amano così disperatamente, il dolore e il peso delle loro colpe non svaniranno mai, continueranno a corrodere inesorabilmente ogni barlume di felicità che quel mondo sull’orlo dell’esistenza sarà in grado di offrirgli.

I loro sentimenti non sono qualcosa di sbagliato. È il mondo ad esserlo. Perché Mayuri non doveva morire. Perché Okabe non avrebbe mai dovuto soffrire così tanto.

Vede l’indecisione nei suoi occhi ambrati, il terrore straziante della consapevolezza di dover porre ancora una volta fine alla sua esistenza.

Non può aiutarlo, perché lei stessa è causa del suo dolore. Non può dire nulla, perché una parola di troppo farebbe esplodere quei sentimenti che nasconde a fatica nel suo cuore.

Se gli dicesse ancora una volta di amarlo, se gli dicesse che vorrebbe rallentare il tempo fino quasi a fermarlo pur di stare con lui anche solo un minuto in più... come reagirebbe?

Le sue labbra si tendono in un sorriso disperato.

«Okabe?».

La dolcezza della sua voce sorprende perfino lei, tradita dai suoi stessi sentimenti.

I loro sguardi si incontrano. Il familiare ronzio del microonde telefonico scandisce i secondi del loro addio.

Il calore delle sue labbra le riempie il cuore di nostalgia. La consapevolezza dell’addio che si fa realtà.

Non vuole salutarlo ancora una volta. Vorrebbe rimanere per sempre al suo fianco.

Ma non è quella la scelta giusta.

Un mondo senza il sorriso di Mayuri non è un mondo che valga la pena di essere vissuto, anche se questo significa sacrificarsi. Dopotutto una giustizia assoluta è qualcosa che non potrà mai esistere.
Le labbra di Okabe si fanno meno incerte sulle sue. Le tenera e disperata urgenza di quel contatto la fa bruciare gli occhi e, ad un tratto, non riesce più a trattenere le lacrime.

“Sono proprio… una sciocca romantica”, pensa mentre la sua mano stringe quella di Okabe.

È la prima volta che sono così vicini dopo un tempo che è parso infinito, ma non osano di più. È scritto tra le parole taciute dall'incontro delle loro labbra: se lui la stringesse come in quel lontano giorno di pioggia non sarebbero più in grado di tornare indietro, il dolore della separazione sarebbe troppo grande per riuscire a dirsi addio.

Le sue dita indugiano per un istante sul tasto “annulla”.

Lo so. Non c’è più tempo per essere egoisti. Però, ti prego, solo un altro po’...

Kurisu sorride. Immagina che la sua sia un’espressione davvero triste mentre il calore delle lacrime prende lentamente il posto di quello delle labbra di Okabe.

Imprime a fuoco nel suo ippocampo la dolcezza dell'amore con cui la guarda, per portarla nel suo cuore anche in una linea di universo lontana.

Lui riuscirà a cambiare il futuro, ne è sicura. Aprirà la porta di quel mondo ancora sconosciuto, perché non c’è niente che il suo amato Hōōin Kyōma non possa fare. Anche se un giorno i ricordi preziosi di quei momenti trascorsi assieme verranno sovrascritti, il suo cuore ricorderà. Non è affatto scientifico, ma è ciò che le serve per infondere un po’ di coraggio a se stessa.

Le sue dita premono il tasto d’invio.

«Sono così felice di averti conosciuto».

“Addio”, mimano le sue labbra mentre il mondo viene ricostruito. In un ultimo, disperato gesto, le braccia di Okabe cercano di stringerla a sé, come se così facendo potesse portarla assieme a lui verso un nuovo mondo.