Ciao
Non so se qualcuno mai leggerà o avrà voglia di
commentare questa cosa, scritta di getto e praticamente nemmeno riletta, però
stamattina in rete girava questa “notiziona” e sono esplosa.
ASSOLUTAMENTE non fa riferimento al nostro
piccolo mondo dei sogni (in tal caso, se le fantasie fossero punibili, mi avrebbero
già dato l’ergastolo!) ma se mi sono trattenuta quando ho letto della polemica e
delle successive dichiarazioni di scusa di M.F. stavolta mi è partito l’embolo.
Adoro questa coppia di artisti, ed il brillante
lavoro creativo che hanno avuto alle spalle, rispetto le loro compagne e le
loro famiglie, semplicemente l’obiettività non sarà mai il mio forte e io tifo
vergognosamente e ciecamente per il 50% più biondo.
Se non condividete e volete discuterne, fate
pure, sono curiosa.
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“Ma dai!
Non è possibile! E poi dà a me del patetico!”
Tutto
sommato, l’ha presa bene, si disse Joe.
Da quando
il Sun (buon Dio, il Sun!) aveva dato la notizia, rapidamente ripresa da varie
testate in tutto il mondo, quella che avrebbe potuto essere la reazione del
genitore era stato il suo problema principale.
Ormai lui
e Grace avevano capito il ruolo e l’atteggiamento, piuttosto disinvolto, con
cui lavoravano gli addetti stampa delle varie case di produzione. Con due
genitori come i loro non potevano di certo sottovalutarne l’importanza e la
pericolosità, ma se la mancanza di
privacy e la consapevolezza che ogni sospiro di uno qualunque dei componenti
della sua famiglia, poteva essere messo in rete o in prima pagina, sebbene
gravoso, era un fardello a cui si stavano abituando, certe cose ancora non
andavano giù a su padre. Beh, nemmeno a lui, in realtà.
La
separazione dei suoi genitori era stato un brutto colpo, non del tutto
inaspettato, ma… Si era reso conto da parecchio, dell’insofferenza della madre
verso le prolungate assenze di papà, aggravate da un sottofondo di
competitività per una carriera decisamente più brillante e dai fans di
Sherlock.
Si era
spaventato quando, casualmente, un suo compagno di scuola gliene aveva
accennato e le limitate ricerche che aveva fatto lo avevano traumatizzato al
punto da avere degli incubi notturni, di cui i genitori, in poco tempo avevano
scoperto la causa: la relazione tra i due protagonisti era imbarazzante, si, ma
la gioia con cui era stata accolta la morte del personaggio di mamma… era solo
un telefilm, cazzo!
La
psicologa infantile cui si erano rivolti lo aveva aiutato e solo l’assoluta
necessità di proteggerlo aveva impedito ai due adulti di lanciarsi in un
campagna di “moralizzazione” dei fandom. Ma non era stato facile e lo sfogo
generico di papà, gli era valso le critiche di tutti, persino di Ben e aveva
dovuto fare marcia indietro.
Se
soltanto avessero saputo!
Lui sì
che era un vero eroe, nascosto e anonimo, beh, quasi anonimo. Lui che voleva
soltanto essere un buon padre e dare ai figli tutto l’amore e il sostegno di
cui potesse essere capace, nonostante il lavoro strampalato.
Invece,
da stamattina, tutti a lodare l’atto di eroismo di Ben. In cosa era stato
eroico? Nell’intervenire aiutando un poveraccio? Non è quello che dovrebbe fare
chiunque? Se l’avesse fatto il cameriere del pub di fronte, anche lui sarebbe
stato definito “prode salvatore” dal Sun?
Ripensandoci,
forse l’atto di coraggio era stato fermare la vettura e scendere, mollando
Sophie. Se davvero stavano andando fuori, il seccatissimo gelo con cui avrà
accolto la mossa non pianificata (né autorizzata) del marito, non sarà stato
lieve. Come l’ha definita quella signora sul bus: “altezzosa, frigida e secca
come un ramo a gennaio”? Lui non sapevo cosa volesse dire “frigida” , la mamma aveva
riso quando gliel’aveva chiesto, ma le sue spiegazioni erano state vaghe.
Solo in
seguito aveva capito.
Non aveva
idea se la signora avesse ragione su tutto, ma due su tre le aveva centrate.
“OK, è ora
di andare a prendere tua sorella, vuoi venire anche tu? Possiamo andare a
prenderci un gelato, tutti insieme. Che ne dici?”
Questo è
il mio eroe, un uomo buono, coraggioso, che non si vanta ma combatte tutti i
giorni per le persone che ama. Al quale, in ogni istante si può chiedere aiuto
o un sorriso, sicuro di riceverlo, sempre.