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Autore: malice    05/07/2009    2 recensioni
Quando il passato torna come un incubo.
In incubo a cui non si può scappare, poichè l'incubo è dentro di noi.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Shun
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fresco
Mi sentivo tranquillo.
 
Come se mi svegliasi da un pisolino pomeridiano.
 
Avevo ancora gli occhi chiusi, e non mi andava di aprirli.
Mossi leggermente le dita sotto le coperte, e senti il cotone fresco e liscio.
 
Ormai lo facevo come rito per svegliarmi, dapprima muovevo le dita per sentire il calore delle coperte, poi muovevo i piedi, ma solo il giusto per potermi girare a pancia in giu, mi piaceva il rumore delle lenzuola che si muovevano al mio muoversi, girai la testa verso la mia sinistra e alcune ciocche scivolarono sulla mia spalla, quasi come una carezza, per poi ricadere in avanti, ma questa volta mi dava una senzazione strana, ma l'ignorai, a questo punto mossi il bacino e ruotai il mio corpo; poi attanagliai il cuscino, era come sempre, morbido e largo, infatti mi ci sdraiai sopra, con le braccia hai lati sul materasso, feci un respiro profondo e mi lasciai andare, quasi di peso sul cuscino; ma era più solido del solito, ma non ci feci caso, mossi un po la testa per sistemarmi meglio e mi rilassai, tanto tra pochi minuti sarebbe arrivato Seiya a bussare alla mia porta a svegliarmi; era da dopo l'ultima battaglia,quella contro Nettuno, che aveva preso questa abitudine, una volta gli chiesi come mai e lui mi rispose che aveva fatto un sogno, mentre eravamo ricoverati in ospedale,in cui un'ombra nera mi inghiottiva e io gli chiedevo aiuto, con lui c'erano anche gli altri nostri fratelli e tutti, alle mie richieste d'aiuto, si erano precipitati, ma solo lui rimase ferito da quella nuvola nera; quella sera rimasi con lui a parlare fino alla mattina sucesssiva, come non mi era mai capitato con nessun altro dei miei fratelli... forse con Sirio , ma mai fino all'alba del giorno dopo; al ricordo di questi episodi, mi venne da sorridere, era incredibile come Seiya potesse assomigliare ad un bambino che ha paura del buio in certe circostanze, mi faceva sempre una grande tenerezza.
Senti, in sottofondo hai miei pensieri, uno spostamento di stoffa, immaginai che fosse Kiki, quella peste, di notte, quando aveva gli incubi, veniva nella mia stanza per parlare e trovare conforto, ma solo nel caso, che Sirio avesse Fiore di Luna in camera con lui, come lo invidiavo, potersi svegliare tra le braccia della persona amata, secondo me, era la cosa più bella del mondo; il rumore di stoffa si fece risentire,però questa volta era molto più vicino alle mie orecchie, poi senti un lieve peso sulle spalle e qualcosa che muoveva i miei capelli, alla base della nuca, mi faceva il sollotico, allora mossi un po la testa e quella cosa si fermo;decisi che era ora di aprire gli occhi, e lo feci lentamente, non volevo che la luce della finestra mi ferisse gli occhi, ma già dai primi tentativi, non vidi nessuna luce, allora li apri con più decisione e la visuale che mi pose davanti era quella di un braccio, era forte e muscoloso, sebben non grosso, come poteva un cuscino avere le braccia? non poteva!.
Annalizzai il braccio, sul momento mi venne in mente mio fratello Ikki, ma non poteva essere lui, non lo vedevo più da quando lo avevano dimesso dall'ospedale, allora notai che era molto pallido; l'unica persono pallida della mia famiglia, era Cristal, infatti sia mio fratello che Seiya avevano la pelle color tra l'ocra e il terra, per via di tutto il sole durante gli addestramenti, Sirio aveva anche lui la pelle un po ocra, ma molto più tendente alle sfumature della razza asiatica, quindi non poteva che essere di Cristal quel braccio, ma cosa ci faceva nella mia stanza e soprattutto nel mio letto? e ancor più imbarazzante cosa ci facevo io tra le sue braccia?
Mossi il braccio in modo da poter farvi leva per alzarmi dalla mia posizione e nel farlo notai che la stoffa fece un rumore diverso da quello precedente, più scivoloso, più acuto, e anche il materiale era più morbido e liscio, allora spostai lo sguardo dal braccio alle coperte.
Erano di seta nera, ma come è possibile, ero convinto che fossero bianche e di cotone, quando mi sono messo a letto ieri notte, infatti queste contrastavo molto con la manica della mia camicia da notte bianca. 
Chi mi aveva cambiato le lenzuola mentre dormivo?
Scosso da tante domande di prima mattina, voltai il mio volto nella direzione di Cristal, per chiedere spegazioni di queste stranezze, ma appena guardai il volto, la mia attenzione venne catturata da due occhi viola.
 
Viola! dubbio
 
Viola! disagio
 
Viola! paura
 
Viola! consapevolezza
 
Viola! Terrore!
 
Viola! è Lui!
 
Mi sentì pervadere da un brivido freddo e doloroso, fino al centro del cuore e mi sentì gelare, è Lui!
In una frazione di secondo mi passa per la mente tutte le immagini della VERA ultima guerra. 
Quella contro Hades.
La corsa per le 12 case, la 6° casa distrutta e i cavalieri d'oro corrotti, l'Urlo di Atena, la corsa al grande tempio, la scoperta dell morte di Atena, la dimora terrestre di Hades, la morte dei cavalieri corrotti, la discesa negli inferi, l'attraversamento della Stige, il mio medaglione,  la corsa verso la Giudecca, l'incontro e la morte con Orfeo, la mia possesione da parte sua, il sangue di Atena, il sacrificio dei 12 cavalieri d'oro, l'elisio, le armature divine e la morte di Seiya.
 
Mi sento pervadere da un milione di sentimenti, ma quelli più forti sono il Terrore e l'Odio, preso dal panico cerco di allontanarmi da lui, ma mi trattiene per le braccia, incomincio a urlare con più fiato in gola, sono terrorizzato, mi guardo intorno, non voglio più vedere quegli occhi,  non sono nella mia stanza, è molto più grande come il letto, coperto da lenzuola di seta nera, come i tendaggi che circondano il letto.
 
Oh Atena, aiutami! 
 
Sono da solo, una camera cissà dove con addosso solo una camicia da notte e a cavalcioni sopra all'essere piu disgustoso e orripilante della mia esistenza che mi trattiene per le braccia e mi fissa con un espressione divertita, come il gatto che gioca col topo.
Mi sento perso e gli occhi mi si stanno anebbiando dalle lacrime.
 
Aiuto!
 
Nel cercare di di divincolarmi mi si strappano i punti sul fianco destro e la ferita ricomincia a sanguinare, e le sue unghie misi piantono nella carne, lasciandomi solchi sanguinolenti
 
Mi fa male!
 
Lacrime!
 
Dolore!
 
Terrore!
 
Non c'è la faccio più, mi sembra di impazzire!
Ho caldo!
 
Il fiato corto!
Mi sento soffocare!
 
Sudo!
 
Mi sento debole!
Svenire!
 
Ho smesso di divincolarmi, le lacrime mi scendono copiose e la testa mi duole fino a non farmi più ragionare, ho smesso anche di urlre.
Sono stanco, non c'è la faccio più ad oppormi a lui.
Lui è più forte di me.
 
Mi arendo!
 
Lui lo capisce e con una mossa agile e forte mi solleva e mi fa sdraiare sotto di lui.
 
"Te lo già detto. Tu mi appartieni!" 
Mi fissa negli occhi mentre mi parla, e io l'unica cosa che so fare è piangere.
Lui mi lascia un braccio, ma non ho forza di muoverlo, mi passa le unghie sul petto e sulla gola, poi mi sento una striscia fredda sul collo, come se avessi una catenina al collo; muove la mano e la alza, mostrandomi qualcosa nella sua mano, è una catenina d'oro con un medaglione a stella con dell'alloro e un cartiglio.
 
No!
No, no!
No, no, no!
 
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!" mi metto a gridare 
"AHAHAHAHAHAHAHAH!" lui ride
 
 
 
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Mi stavo rilassando sulla poltrona nella salone principale, davanti a me un caminetto acceso e sotto il grande quadro del signor Kido, con sua nipote Saori.
 
"oh padrone! sapesse quanto è cresciuta la vostra bimba... è diventata proprio una grande donna!"
 
Improvisamente sento un urlo straziante provenire dai piani superiori.
In questa villa, gli unici inquilini siamo io e Andromeda, dopo il ritorno all'ultima guerra si sono divisi.
Salgo le scale più in fretta che posso e quasi scivolo sul tapeto nel girare l'angolo del corridoio.
Appena arrivato davanti alla camera di Andromeda le sue urla finiscono, e un senso di terrore mi attanagliano le menbra.
Devo fare forza su tutto il mio corpo per decidere ad aprire la porta.
La spalanco e ciò che vedo mi lascia agghiacciato.
La stanza è completamente in soqquadro e il letto è completamente coperto di sangue, non sembrano neanche più coperte bianche; una ventata muove la tenda e noto una figura nera in piedi vicino alla finestra rotta e un'altra sul balcone, nel tentativo di uscire.
 
"Fermi! Chi siete!"
 
I due si fermano e noto solo allora che quello sul balcone porta in braccio qualcosa... 
Mi sembra tutto un sogno!
Non è qualcosa... ma qualcuno! 
 
Andromeda!
 
A guardarlo meglio noto che è coperto di sangue e ferite; il suo volto è stavolto, con un lo sguardo perso nel vuoto e una catenina che gli pende dal collo dondolando
 
"Oddio Andromeda!"
 
Quello sul balcone guarda quello ancora nella stanza, che mi sta fissando.
"Rendilo inoffensivo, ma non ucciderlo!"
 
Lo ha solo sussurato, ma mi si è fermato il cuore lo stesso, poi sparisce come se non ci fosse mai stato e rimango a fissare la finestra rotta.
Solo lo scalpicio dei vetri rotti mi riporta alla realtà.
La seconda ombra nera si avvicina, per me è la fine!
  
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