La maledizione del sonno era spezzata, e lo avevano fatto tutti assieme come una grande famiglia.
 

Ora erano seduti da Grammy che ridevano e scherzavano, Show e David non riuscivano a smettere di abbracciarsi e di abbracciare Neal, Emma li guardava seduta dall altro lato del tavolo mentre stringeva la mano di Killian, al suo anulare brillava il loro anello di fidanzamento.
 

La serata trascorse tranquilla, nonostante, il pensiero della fata nera non li avesse abbandonati, ma per loro era sempre così, godersi i piccoli momenti tranquilli nel mezzo delle battaglie.
 

Killian guardo dall altro lato della sala, dove Emma era impegnata in  comica discussione con il suo fratellino incarico il sopracciglio e penso a quanto fosse stata dura stare separato da lei.
 

Emma senti lo sguardo di Killian su di lei come un caldo abbraccio, si volto e i loro sguardi si sfiorarono, un brivido corse lungo la sua schiena, aveva bisogno di stare sola con lui, né avevano passate troppe.
 

Si avvicino a Killian, gli prese la mano e lo trascino fuori, lui rise ma la verità era che non sapeva cosa aspettarsi, in fondo non avevano ancora parlato davvero di quello che era successo, ma Emma camminava talmente veloce che Killian  faticava a stare al suo passo. Attraversarono la strada e senza ancora parlare salirono in macchina.
 

Emma in quel momento non desiderava altro che  stare sola con lui, sentire le sue labbra e la sua mano muoversi esperta su di lei. Killian invece iniziava davvero a essere preoccupato, per quanto Emma fosse un libro aperto per lui in quel momento non sapeva davvero cosa pensare.

Come se gli avesse letto nel pensiero Emma spostò la mano dal cambio e la appoggiò sul  ginocchi di killian stringendo leggermente, poi sussurrò, "che c é  capitano? Non vorrai dirmi che preferivi restare alla festa, piuttosto che scappare e stare finalmente soli....", a quelle parole Killian si rilasso, un brivido di piacere gli corse lungo la schiena, e con voce roca rispose, "assolutamente a sua disposizione, miledy" . Fortunatamente  il tragitto fu breve. Parcheggiarono l auto nel vialetto e senza nemmeno capire come si ritrovorano incollati, bocca su bocca labbra su labbra, mani che si intrecciano.
 

Nonostante la fatica a staccarsi raggiunsero la porta di ingresso, entrarono e ripresero a baciarsi con maggiore intensità,  nessuno dei due voleva perdere quel contatto, Killian diede un calcio col tallone alla porta che si rinchiuse rumorosamente alle loro spalle.

Si ritrovarono a Sorridere mentre le giacche erano già  finite sul pavimento e le mani correvano velocemente sotto i vestiti, con un colpo deciso Killian sfilò il maglioncino nero di Emma che fini  accanto alla giacca, mentre con l uncino la teneva ben stretta al suo corpo.
 

 
Emma  a quel punto sussurò nell orecchio di Killian "mio Dio quanto mi sei mancato, giurami che non farei mai più nulla di così stupido".

Killian sapeva benissimo quanto dolore le aveva provocato e si maledí mentalmente più volte poi le sussurò "te lo prometto amore, per niente al mondo ti lascerò  di nuovo...ora però  voglio recuperare il tempo perso".
 

Per una sera non esistevano cattivi pensieri o la fata nera, per quella notte esistevano solo loro, due innamorati decisi a realizzare il loro Lieto Fine .