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Autore: pap3r    06/06/2018    0 recensioni
Seguito di "unione e sincerità", piccolo scorcio sugli avveniementi al seguito del grande tradimento.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flora, Helia, Musa, Riven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Buona fortuna ragazze! Rimanete concentrate-
- Buona fortuna fate di Alfea- continuò la preside del collegio di Oltremondo.
- Ce ne sarà bisogno- sospirò Aisha che attraversò il varco per prima.
La seguirono gli specialisti ed infine io.
Fluttuavamo a mezz'aria nel nulla e la sensazione era quella di precipitare all'infinito.
- Quindi, che dovremmo fare?- chiese Stella guardando Bloom.
- Potrebbe essere un sortilegio, proviamo un incantesimo di convergenza di purificazione – rispose la rossa tendendo la mano all'amica.
- Ragazze sbrigatevi, ho la netta sensazione che darò una ripassata alla colazione- disse Brandon un po più sotto di noi.
Stella cercò di avvicinarsi all'amica nuotando nel nulla, ma più si agitava, più si allontanava da lei.
-Stella che fai? Vieni verso di me- la incitò la fata del fuoco cercando avvicinasi anche lei.
- Ehi aspettate!- gridai nuotando nell'aria.
Pian pian le loro voci e i loro volti si dissolsero nel nulla. Le chiamai invano, ero di nuovo sola.
- Finalmente ci incontriamo fata primordiale- sussurrò una voce alle mie spalle.
- Mostrati!- esclamai voltandomi.
Il mi precipitare finalmente ebbe una fine. Urtai non troppo violentemente per terra: mi ritrovai in un cratere scavato nella roccia, nell'aria l'odore 
caratteristico dello zolfo e della cenere erano i protagonisti. Cercai di alzarmi ma mi resi conto di essere incatenata mani e piedi. Di fronte a me la luce della luna
 illuminava una lastra di pietra posta al centro del cratere. Ad un tratto dei piccoli cristalli bianchi incastonati nella roccia iniziarono a brillar e fu allora che lo 
vidi: legato anche lui mani e piedi e a soli qualche metro sulla mia testa, era consumato dalla sofferenza e i suoi vestiti non erano alto che stracci impolverati.
Il mio cuore sobbalzò ancora una volta.
-Flora, sei tu?- mi chiese flebilmente.
- Helia!- dissi tremando.
- Mia dolce Flora. Perdonami- continuò straziato dal dolore.
La mia attenzione si focalizzò al centro del cratere: dall'oscurità comparve la sagoma di un uomo di tarda età coperto da un mantello che portava in braccio una 
ragazza.
- Musa!- la chiamai, ma lei sembrava non avesse le forze per rispondere.
Appena il tizio la poggiò sulla lastra di pietra mi accorsi immediatamente che c'era qualcosa di sbagliato in lei.
Le lacrime invasero il mio volto, le voce si bloccò in gola, non riuscivo a credere a quello che vedevo.
- Ma come, non dovresti saper tener a bada le tue emozioni?- disse l'uomo ridacchiando e avvicinandosi velocemente a me.
Mi prese il viso con una mano e mi invitò a guardare di nuovo in direzione di Musa.
- Ma come, non vuoi fare gli auguri alla nostra neo mamma?- chiese l'uomo soffocando una risata. - E indovina un po' chi è il fortunato papà?- mi chiese non 
riuscendosi più a trattenersi.
- Flora io...- intervenne Helia, ma fu interrotto dalla risata dell'uomo oscuro.
-Ah ah ah! Come siete fragili voi esseri inferiori! Vendetta!- continuò avvicinandosi a Musa che mi fissava incatenata sulla lastra senza dire una parola.
- Il figlio dell'inganno verrà alla luce con una potenza mai vista prima!-
Chiusi gli occhi per un istante e presi un respiro.
- Abbiamo degli invitati alla nostra festa!- esclamò il vecchi togliendosi il mantello. Era di una magrezza disumana e i suoi lineamenti erano scavati dal tempo, 
avrebbe potuto avere come minimo mille anni.
Alla mia sinistra comparve Alice, incatenata mani e piedi con dei segni dipinti sul suo corpo.
-Alice! Che ti ha fatto!-  esclamai cercando invano di raggiungere la mia amica.
Ad alice la fu bendata immediatamente la bocca, ma i suoi occhi non descrivevano altro che orrore.
- Per favore cara, non roviniamo la festa con il passato, adesso starete meglio, tutti starete meglio!- disse l'uomo sfregandosi le mani.
Fece comparire alla destra della lastra un calderone dove bolliva un liquido verde nel quale fece cadere dei frammenti di capelli, da colore potevo intuire che 
erano quelli di Musa.
- Dove sono i miei amici?- chiesi dandomi coraggio.
- Hai ragione cara, non è cortese lasciarli all'oscuro di tutto.- Cosi dicendo alla mia destra comparvero dei cilindri con all'interno tutti gli altri. Erano sospesi e
 immobili, inutile chiamarli. 
- Chi sei?- chiesi per perdere tempo e studiare la situazione.
- Sono il Signore dell'oblio, presto risorgerò e sarò lo stregone più potente di tutti i tempi- gridò a gran voce.
Si avvicinò velocemente ad Alice togliendole le catene. La ragazza si dimenava ma la forza di quel vecchio era più importante di quanto sembrasse. La trascinò 
vicino al calderone e le strappò violentemente le ali. Il suo dolore fu cosi intenso da stordirmi, sentì come una parte di me sbriciolarsi dopo che vidi la luce della 
vita abbandonare i suoi occhi. Intonando una cantilena l'uomo gettò le ali nel calderone da quale traboccò un po' di liquido ora effervescente. Subito dopo gettò al 
suo interno il corpo senza vita della fata. Il liquido cambiò colore diventando rosso. Dovevo  farmi venire in mente un'idea, non c'era tempo per soffermarsi sulla 
scena, lo stesso destino sarebbe toccato a me.
Diedi un'occhiata ai ragazzi e mi venne in mente l'unica cosa che potevo utilizzare. Presi la fiala che avevo preparato e la ruppi tra le ginocchia nel frattempo che 
l'uomo concludeva il rituale e non appena libera lancia un incantesimo per rompere le teche sottovuoto dei miei amici. Ruppi le loro fiale e l'incantesimo svanì. 
Sciolsi le catene di Helia che cadde per terra senza forze.
- Bloom!- gridai.
La rossa si voltò verso di me e io le fesi segno -Le borracce, forza!-
La rossa scattò in piedi e si trasformò immediatamente. Cosi feci insieme alle altre. L'uomo era intento a finire in rituale e con un susseguirsi di incantesimi non
 riuscì ad ultimarlo.
Riven si scaraventò verso Musa per salvarla ma la ragazza era avvolta da una barriera impenetrabile.
- Sbaglio o Musa è incinta?- chiese Tecna sfoderando un attacco.
- Non mi sembra il momento adatto- la richiamò Sky proteggendo la sua ragazza da un attacco.
- Pronta!- urlò Aisha dall'altra parte del cratere con la borraccia in mano.
E dopo poco anche le altre mi diedero lo stesso segnale.
Gli specialisti allora distrassero l'uomo giusto in tempo per iniziare l'incantesimo finale.
Un forte vento si alzò man mano che il rituale procedeva, tutte noi eravamo al massimo della concentrazione per concludere quando un forte incantesimo mi colpì.
- Flora!- esclamò Stella.
- Adesso mi avete stancato!- sbottò l'uomo e l'oscurità avvolse tutta l'area.
Gli specialisti furono scaraventati contro il muro assieme a tutte noi. Fui incatenata nuovamente mani e piedi come tutti gli altri.
- Musaaa!- gridò Riven colmo di rabbia.
- Mi spiace ragazze, non siamo riusciti a trattenerlo- disse Brandon con un filo di voce.
- Possiamo fare un nuovo tentativo- gridò Aisha in preda al panico.
- Come ci liberiamo?- chiese Sky a Bloom che lacrimava.
- Mi dispiace  non abbiamo altre idee. Credo che questa sia la fine.- disse la rossa singhiozzando.
- No andiamo! Ci deve essere qualcos'altro- disse Aisha dimenandosi e provando qualche incantesimo.
- Ci ho già provato, la magia non funziona- confermò Tecna.
Sky prese la mano a Bloom.
- Ti amo amore mio-
- Anche io ti amo Sky- rispose Bloom accarezzandolo con la punta del dito allungandosi verso lui più che poté.
Quel gesto, quegli sguardi mi fecero tornare indietro a quando conobbi Helia. Inguaribile romantico, con i suoi gesti e premure mi faceva sentire la donna più 
amata al mondo, la bellezza che racchiudeva con le sue poesie rispecchiavano la purezza del suo animo e tutto l'amore che mi dava. Il suo corpo come il suo cuore,
 era infuocato di passione per me. Quanti momenti magici insieme. Quel sentimento è reale e ribolle dentro di me nonostante avessi fatto di tutto per affossarlo, 
è sempre stato dentro di me. Non potevo essere più cieca, dovevo affrontare il delirio senza voce che albergava in me. 
Lo guardai a terra moribondo, anche lui legato mani e piedi. Sentivo il respiro abbandonarmi e i miei sensi calarono di efficienza. L'uomo nel frattempo si era 
avvicinato a me dipingendomi il viso colmo di lacrime.
- Helia- li chiamai quasi sottovoce, quel tanto che serviva per farmi sentire.
Lui ricambiò il mio sguardo con uno stanco e avvilito.
L'uomo mi trascinò vicino il calderone e io col cuore ricolmo dal dolore non resistevo. Sentivo delle urla ma io non volevo perdere il suo contatto visivo. Guardai 
l'uomo che afferrò le mie ali e pronta a dover morire dissi:
- Helia, io ti perdono-

I suoi occhi, inizialmente spenti, ora mi fissavano con una nuova luce, il riflesso di ciò che vedeva: una nuvola di luce mi avvolse completamente, sentivo il cuore 
sciolto dalle catene, nuova forza ed energia attraversarmi e illuminando la mia mente. Ero rinata. La mia trasformazione era finalmente completa.
Approfittando della distrazione e avendo di nuovo a pieno i miei poteri, lancia un incantesimo per paralizzare l'uomo, i miei poteri erano più forti che mai, riuscivo
 a contrastare il signore dell'oblio.
Mi sentì chiamare da Bloom e subito approfittai per liberare la mia squadra.
- Adesso o ma più ragazze- incitò Aisha librandosi in volo.
- Lasciatemi!- gridò l'uomo cercando di divincolarsi dalla presa.
In cerchio completammo l'incantesimo e aprimmo il limbo.
Mi venne un idea.
- Ragazze, cambio di programma- dissi, ponendomi tra il varco e l'uomo.
- Per il potere delle antenate delle fate e per Alice io ti condanno al dolore e alla sofferenza che tu stesso hai creato.
 Che tu sia maledetto- dissi ponendo le mani
 sulla sua testa. Il suo corpo si svuotò di tutto il potere oscuro che fu assorbito dal passaggio verso il limbo, mentre lui cadde a terra esausto.
Si rannicchiò su se stesso e man mano si sbriciolava, i fumi si plasmarono in anime, centinaia di migliaia di anime. Uomini e donne di ogni razza ed era
 abbandonarono finalmente il suo corpo.
- Flora – mi sentì chiamare, e all'improvviso comparve davanti a me un'anima
- Alice- dissi scoppiando in lacrime.
- Grazie- mi disse sorridendo per poi dissolversi nell'aria alla luce della luna.

-Ce l'abbiamo fatta Flora- disse Aisha abbracciandomi.
- Musa!- gridò Riven abbracciandola.
- Ma come, sei ritornata uno stecchino?- chiese Stella non vedendo alcun segno della gravidanza.
- Ovviamente era un incantesimo- disse Bloom dando una gomitata all'amica.
- Ragazzi...sono senza forze.- disse lei con un filo di voce.
Mi precipitai verso Helia.
- Come stai?- gli chiesi sfiorandogli la guancia fredda.
- Mai stato meglio- mi sussurrò toccandomi la mano.
Come una vortice fui risucchiata nella sua mente, avevo finalmente capito tutto.
- Era come ti dicevo, Flora- mi disse Timmy accanto a me mentre fasciava il ragazzo. - Le magie fanno fare cose orribili- 
- Avevi ragione Timmy- gli confermai con un sorriso.
   
 
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