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Autore: ROW99    06/06/2018    0 recensioni
Dopo i fatti di "One of Us", la vita insieme di Minaho e Manabe è messa a repentaglio da innumerevoli problemi. Quando ogni giorno sembra più difficile del precedente, con l'aiuto di vecchi e nuovi amici, riusciranno a combattere ancora per la loro amicizia?
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Manabe Jinichirou, Minaho Kazuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Talvolta, quando si è nei guai, per uscirne bisogna fare qualcosa di folle, qualcosa di così inaspettato che il nemico resta paralizzato dalla sorpresa.


Pochi secondi dopo aver suonato, Minaho e Manabe furono fatti accomodare da una cameriera nel salotto che ormai conoscevano bene.
-Il dottore arriva subito… è sulla retro a potare la siepe. Oggi il giardiniere è in ferie…
Così dicendo la ragazza, con un lieve inchino, uscì dalla stanza. Manabe sorrise imbarazzato… non si sarebbe mai abituato ad essere chiamato “signorino” e a ricevere tutti quei segni di rispetto.

-Min… ma come fa Shindou a sopportare un trattamento simile tutti i giorni? Io morirei di vergogna…
L’arancione ridacchió. -Man… tu per me sei sempre Man, il mio migliore amico, però per gli altri… per gli altri sei il figlio e il nipote di due fra gli uomini più ricchi e importanti del Giappone. Penso che anche in futuro dovrai farci l’abitudine!
Il lilla sospirò. -Già… papà… sono… sono settimane che non lo sento. Prima… prima del processo almeno… almeno mi… mi telefonavano ogni tanto, anche se lo facevano solo per controllarmi. Non credo mi vogliano più… più bene.
-Man! -L’arancione si avvicinò all’amico. -Ma che dici? Sono sicuro che non sia affatto così…
Manabe scosse lentamente la testa e continuò. -Quando… quando ero molto piccolo, ricordo che papà era buono con me… penso… penso che avesse molte speranze. Poi… poi è andata sempre peggio. Ho… ho deluso tutti… non… non ho fatto le scuole che volevano che facessi, innanzitutto. Ci avevano provato, a mandarmi in collegio… piangevo così tanto che mi hanno rimandato a casa dopo dieci giorni. Penso che sia allora che… che si è rotto qualcosa, tra me e loro. Ho… ho provato ad essere… io… io non ho mai avuto amici… ho… ho sempre fatto tutto quello che… che…

Il lilla era andato in agitazione. Minaho lo strinse forte a sé e sfoggiò il suo sorriso più radioso. -Però ci siamo potuti conoscere così , no? Ora non sei più solo… e nemmeno io. Non lo saremo più. Vedrai… con i tuoi risolveremo tutto.
Manabe sorrise debolmente, guardando negli occhi il suo amico.
-Dici… dici davvero?
Minaho sorrise sornione, battendo il palmo della mano sulla spalla del suo amico che pian piano sorrideva più intensamente fino a ridacchiare. -È una promessa!


-Come! Non avete nemmeno assaggiato i biscotti che sono sul tavolino? Forza… prendete pure! Anzi… portate a casa la scatola! Sono buoni!
Lo zio di Manabe era sceso al piano terra cinque minuti dopo. Il lilla si era illuminato quando lo aveva visto… Minaho era sempre più affascinato dal loro rapporto.
-Grazie zio… il cioccolato è uno dei punti deboli miei e di Min… come puoi immaginare.
L’uomo scoppiò a ridere. -Bene… non male, no? Comunque… cosa vi porta da me? Qualcosa non va?
-Ecco…-Il lilla cercava le parole più giuste. Per aiutarlo intervenne Minaho.
-Siamo venuti per salutarti prima degli allenamenti e per chiederti se ci sono notizie riguardo all’articolo di Man…

Manabe arrossí di colpo quando si rese conto che Minaho, volitivo come sempre, lo aveva preceduto, mentre L’uomo si sistemò gli occhiali sul naso in un gesto che lo faceva assomigliare ancora di più al nipote.
-Beh… riguardo alla vostra domanda… per ora non posso dirvi nulla. Ho messo in moto un meccanismo tutto speciale… ragazzi, credo che ci siano buone possibilità di salvare la situazione! Man… ti faremo riavere il tuo lavoro, se tutto va bene.
Manabe ebbe un lieve accenno di esplosione di gioia… mentre Minaho invece non resistette, esibendosi in una buffa mezza piroetta nel bel mezzo del salotto.
-Ma è fantastico! Man, finalmente si saprà che quella è farina del tuo sacco! Non vedo l’ora!

Il medico sorrise. -Già… sono convinto che ci riusciremo. Ora piuttosto… avete parlato di allenamenti! Allenamenti di cosa?
Il lilla si riscosse dal suo stato di gioia catatonica che aveva strappato un sorriso al suo migliore amico. -Ehi?  Ah!! Ma certo! Come abbiamo fatto a non dirtelo prima? Da… da qualche mese gioco nella Raimon… la squadra di calcio della scuola. Mi… mi ha convinto Min e…
-Ma è fantastico!! -Lo zio di Manabe strinse i pugni in un gesto di trionfo. -È da quando eri piccolo che sognavo di farti giocare con i tuoi coetanei e… e ora ti ritrovo nella squadra giovanile più famosa del paese! Oh Man… avevamo ragione a pensare che eri speciale!
Il lilla arrossì di colpo, portandosi la mano dietro alla nuca.
 -Oh, se lo sapesse tuo padre! Quando eravamo piccoli guardavamo sempre le partite! Era uno dei nostri pochi momenti felici insieme… mi ricordo l’anno in cui abbiamo vinto i campionati mondiali! Il capitano era il famoso Endou Mamoru… una leggenda! Man… un giorno potresti conoscerlo, ci pensi?

Proprio in quel momento squillò il cellulare di Minaho. L’arancione lo prese in mano, lesse ciò che era scritto sullo schermo, quindi con un sorriso sornione lo passò a Manabe.
-Man… rispondi tu!
Il lilla era perplesso. Fu solo quando lesse a sua volta il mittente della chiamata che capì, scoppiando a ridere. Passò l’indice sullo schermo per accettare la chiamata.
-Pronto! Mister Endou? Si… sono Manabe… Min è un attimo impegnato… mi dica!
Lo zio di Manabe era a bocca aperta,  la mascella sempre più vicina al pavimento. -E…E…Endou…
Minaho sorrise sornione, allegro come non mai. -Penso che tuo nipote riservi più sorprese di quanto immagini… io ne so qualcosa!


-Ehi Man… è andata bene, no?
Minaho camminava verso la scuola al fianco del suo amico. Erano usciti da casa dello zio del lilla poco prima, dopo aver salutato il ragazzo e averlo ringraziato. Ora avevano due belle ore di allenamento davanti.
Il lilla sospirò. -Benissimo, Min. Se zio dice che ce la faremo… ce la faremo, credimi. Lui è magico… è… è come te, sai?
Minaho arrossì leggermente. -Ma… ma che dici… io… io voglio solo il tuo bene e… non… non è che faccia il miracoli, in fondo…
-Tutte le volte che mi hai fatto una promessa, l’hai mantenuta a qualunque prezzo… nessuno lo aveva mai fatto per me. È uno dei motivi per cui ti voglio bene, oltre ai tuoi ciuffetti arancioni! -Così dicendo, il lilla tirò un ciuffo al suo migliore amico.
-Ehi! Che hai contro i miei ciuffi? Lo sai che il pettine è mio nemico! -Minaho scoppiò a ridere. -E ora… preparati! Solletico in arrivo!


-Forza ragazzi! Oggi allenamento speciale! -Shindou, già vestito e pronto, si affacciò nello spogliatoio urlando.
Manabe, intento a raddrizzarsi la maglietta con una mano e a infilarsi un calzino con l’altra,  si chiese come fosse possibile che Tenma non battesse ciglio mentre, come sempre, gli veniva rapinato il posto di capitano. In fondo il lilla lo sapeva… Tenma rispettava l’esperienza di Shindou.
-Ma insomma… e come diavolo… -Saltellando su un piede solo Manabe cercava di sbrogliare la mano destra dal colletto della divisa, finendo per inciampare rovinosamente. Una mano lo afferrò per le spalle, mentre un ‘altra gli bloccava la caviglia. -Attento Man… ancora due centimetri e prendevi in pieno la panca con il piede. Un dito rotto non è la cosa migliore prima di una partita come quella di domenica, no?
Minaho sorrideva alle spalle del lilla, abituato alla sua agitazione cronica in quei contesti. Manabe si raddrizzò e appoggiò i piedi a terra con un sospiro di sollievo. -Fiuu… grazie Min! Sono un po ’ confuso… troppe emozioni! Ora mi metto le scarpe… prima di fare ulteriori danni.
L’arancione scoppiò a ridere, riprendendo a sua volta a vestirsi. -Niente di grave… tranquillo! Ora… dove saranno i miei, di calzini?


L’allenamento tutto sommato era stato tranquillo. Solo una cosa turbava Manabe… la sua supertecnica combinata con Minaho, quella che non erano riusciti a terminare per la partita precedente.
Sentiva che mancava qualcosa… il più era capire cosa. Il sorriso dell’arancione lo rincuorava, ma non poteva risolvere i loro dubbi. Inutile dire che, al netto del tutto, ciò era motivo di ulteriore agitazione per il lilla, che temeva per il risultato dell’incontro di domenica.
-Min… mancano solo quattro giorni.
-Lo so Man… -L’arancione sorrise, sospirando.
-Sarei banale se dicessi che ho paura?
-Allora siamo banali in due.


Prima di rientrare negli spogliatoi, i due ragazzi furono fermati dal mister. Gli confermò che l’operazione di Rex era fissata per venerdì, due giorni dopo, immediatamente dopo pranzo. Gli allenamenti sarebbero dunque slittati a sabato, in preparazione della partita del giorno dopo.
Minaho e Manabe assicurarono che, appena finite le lezioni, si sarebbero fiondati in ospedale. L’intervento non sarebbe stato lungo, benché difficile, e volevano essere lì per quando il bambino sarebbe uscito dalla sala operatoria. Avrebbero mangiato qualcosa al bar dell’ospedale se fosse stato necessario… ma non lo avrebbero mai lasciato solo.
Dopo essersi messi d’accordo si diedero appuntamento agli allenamenti del giorno dopo, quindi Minaho e Manabe salutarono il mister e si recarono negli spogliatoi, dove una bella doccia li avrebbe aiutati a rilassarsi... nonostante cercasse di rassicurare il lilla sul successo della supertecnica, lo sforzo lo aveva distrutto e zoppicava vistosamente.


Appena arrivati a casa, tirarono un sospiro di sollievo. Erano distrutti. Minaho si lasciò cadere sul divano.
-I miei poveri piedi... sto impazzendo! Mi sembra di avere tutti i muscoli annodati...
-Forza!-Manabe si sedette sul divano. -Dammi i piedi. Adoro sciogliere i tuoi nodi muscolari!
-sono forse la tua cavia?-Minaho rise.
-Ma che dici! Sei solo un adolescente con i piedi in fiamme, a cui ora farò un buon massaggio rilassante prima che le tue dita impazziscano ed io debba sciogliertele con le pinze!
-Oook Man… credo proprio che sia tutto pronto! -Minaho, tutto allegro, saltellava nel salotto controllando Dove avesse messo il telecomando. Quel pomeriggio c’era un bel film di guerra in televisione… roba recente. Non se lo sarebbero perso per nulla al mondo.
-Ecco che arriva la pappa… -Manabe entrò nella stanza dalla cucina, portando un vassoio di tartine. -Servizio istantaneo! E ora… aspetta. -Con un gesto volitivo scostò le tende dalla grande portafinestra che dava sul cortile. -Godiamoci questa bella luce naturale… c’è tempo per chiuderci in casa! Fortuna che la televisione non ha fatto brutti scherzi…
L’arancione scoppiò a ridere. -Eccerto! L’ho sistemata io, l’ultima volta che ha fatto la furba!
-Già… -Il lilla si portò la mano alla nuca, sorridendo. -Se non avessi staccato io la spina, ti saresti anche preso la scossa… però ti voglio bene comunque, sai?
-Ah.Ah.Ah! Simpaticone! Forza… siediti qua e guardiamoci il film, prima che mi venga voglia di legarti al letto e farti il solletico!
Manabe sospirò. -Sempre così violento… a me piace la diplomazia!

L’arancione sorrise sornione. -Ehi Man… sai a cosa serve la diplomazia?
Il lilla aggrottò le sopracciglia. -Ehm… che.. che cosa intendi? A… a che dovrebbe servire?
-Beh… Man, è ovvio! Serve a diplomare tua zia, no?
Il lilla rimase per un istante perplesso… prima di scoppiare a ridere senza freni!


-Dove diavolo l’ho messo??
Manabe, in piedi davanti al divano, stava ribaltando cuscini e vassoi di cibo. Minaho, travolto dalla foga del suo migliore amico, non si raccapezzava.
-Ehm… Man? Guarda che è solo un messaggio…
Il lilla lo fissò stranito. -Min… lo sai! Quando suona il telefono mi prende l’ansia! Devo sapere chi mi scrive! Io devo! Capisci?
Minaho scoppiò a ridere. L’agitazione del suo amico era buffissima! Anche Manabe ridacchiò.
-Ooook… allora… che ne dici di guardare in tasca?
Manabe, perplesso, mise la mano nella tasca e… ne estrasse il cellulare.
-Ops!!


-Allora Man… chi è?
L’arancione sgranocchiava patatine in attesa che il film riprendesse dopo la pubblicità. Il lilla era intento a leggere il messaggio con sguardo curioso.
-È… è mio zio! Dice… dice che ha una sorpresa per noi e di andare subito da lui! Ci offre la cena…
Minaho era senza parole. -Ma… Ma che può essere? Lo abbiamo visto dopo pranzo…
Manabe si era illuminato.
-Min… io non lo so ma… ma so che se zio dice che è una bella sorpresa, lo sarà di sicuro! Che ne dici… dopo il film andiamo?

Minaho sorrise sornione.
-Ma è ovvio!

   
 
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