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Autore: lmpaoli94    11/06/2018    1 recensioni
Ran e Shinici organizzano una festa con gli amici e i parenti più intimi.
Tutto sembrava essere una serata piacevole e tranquilla.
Ma cosa succede se uno di loro commette un tradimento imperdonabile?
E soprattutto, quali saranno le conseguenze?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli invitati alla festa di Ran e Shinici dovevano indossare un vestito elegante e una maschera che avrebbe coperto solo i loro occhi.
«È tutto così entusiasmante» disse Ran al suo fidanzato «Non trovi anche tu, Shinici?»
Ma il ragazzo sembrava distratto da qualcosa.
Una donna travestita da una principessa davvero magnifica.
«Shinici, mi stai ascoltando?»
«Cosa? Che dicevi, Ran?»
«Ecco, me l’immaginavo. Perché quando parlo non mi ascolti quasi mai?» domandò la ragazza furiosa.
«Questo non è vero. Stavo guardando gli invitati alla festa.»
«Che cosa vuoi fare? Controllarli?»
«No…»
«Allora fammi un piacere: smettila di fare il detective una buona volta» disse infine Ran lasciandolo solo per sbollentare la sua rabbia.
«Vedo che tra di voi non è tutto rose e fiori come sembra…»
Nel girarsi, Shinici capì da dove potesse provenire la voce.
«Ciao, mamma.»
«Ciao, figliolo. Come stai?»
«In verità stavo molto meglio prima di litigare con Ran.»
«Non devi preoccuparti, caro. Non è così grave come si pensa litigare con una persona.»
«Sì, ma mi da’ fastidio… E mi fa ancora più arrabbiare quando dice che non l’ascolto mai. Questo non è vero. E lei lo sa bene.»
«Vuole solo essere al centro della tua attenzione… Ricordi tutto il tempo in cui sei scomparso a causa dell’Organizzazione nera? Ora che è tutto finito, non vuole perdere un solo secondo con te.»
«Tu dici? Allora perché sta parlando con suo padre?»
«Questo non lo so…»
«Le donne… non riuscirò mai a capirle. Tranne te, mamma.»
«Già. Io sono un caso a parte.»
«Per fortuna che io non ho di questi problemi» fece il padre di Shinici salutandolo «Tutto bene?»
«Glielo spieghi tu, mamma?»
«Certo. Nessun problema» ribatté la donna.
«Io vado a prendere qualcosa da bene.»
«Da quando in qua ti metti a bere alcolici?»
«Mamma, vado solo a prendere qualche aperitivo alla frutta» rispose Shinici scocciato.
«Adesso sì che riconosco mio figlio» rispose Yukiko Kudo sorridente.
Subito dopo essersi distratto con un drink analcolico, Shinici seguì con lo sguardo Ran.
La sua giovane fidanzata si stava guardando intorno inspiegabilmente.
Come se stesse per nascondere qualcosa.
«Problemi in paradiso?»
La voce stridula di una vecchia conoscenza di Shinici lo ridestò dai suoi pensieri.
«Sonoko… Ci sei anche tu…»
«Ti dispiace se bevo qualcosa con te?»
«Fai pure. Non sei tenuta ad andare via.»
«Uno stawberry frozen daiquiri» fece Sonoko al barista.
«Subito.»
«Cosa? Non pensavo che tu bevessi alcolici» rispose Shinici sorpreso.
«E allora? Ormai siamo abbastanza grande, non trovi?»
«Sì, hai ragione ma…»
«Parlami un po’ di te e di Ran» lo interruppe la ragazza facendo il suo solito sguardo indagatore.
«Non c’è niente d’importante da dire.»
«Sei sicuro? Io non ci giurerei.»
«Che cosa vuoi sapere?»
«Da come vi siete lasciati prima, vedo che non siete più una coppia molto affiatata…»
«E te lo fa pensare solo questo? Allora sei fuori strada, Sonoko. Io e Ran ci vogliamo molto bene. Molto di più di quanto tu possa mai immaginare.»
«Menti pure a te stesso, se vuoi… Ma non a me.»
«Cosa?!»
«Non voglio essere troppo invadente, ma visto che si tratta della mia migliore amica, non vorrei che tu la facessi soffrire.»
«Io non sto facendo soffrire nessuno!» rispose Shinici adirato.
«Adesso calmati e non alzare la voce.»
«Le tue parole mi fanno molto arrabbiare, Sonoko.»
«Ma come? Il più grande detective del Giappone che si arrabbia per una questione amorosa personale? Non ci avrei mai creduto.»
«Sonoko, stai diventando insopportabile.»
«Lo so. Ma mi piace farti arrabbiare.»
«Sei davvero incredibile.»
«Comunque tieni gli occhi aperti… Ran è un buon bocconcino. Potrebbero portartela via in qualsiasi momento.»
La pulce nell’orecchio che gli aveva messo Sonoko, mise in allarme il povero Shinici.
«Ti lascio sbollentare la tua rabbia… Per qualsiasi informazione su Ran, non esitare a chiamarmi. Sarò molto felice di aiutarti.»
Shinici aveva capito che, malgrado i tranelli dell’amica della sua fidanzata, non stava mentendo.
«Aspetta un attimo, Sonoko.»
«Dimmi, Shinici.»
«Secondo te Ran mi ama davvero? Insomma, tiene molto a me?»
«Da come discutete, sembra proprio di sì… Ma tu smettila di guardare le donne con uno sguardo da pesce lesso.»
«Cosa?! io non stavo fissando proprio nessuna donna!» rispose subito Shinici per difendersi.
«Ah no? Io, come Ran, abbiamo visto come guardavi il vestito e la maschera di Kazuha… Per cosa ci hai prese? Per delle idiote?»
«Ma io…»
«Occhio a quello che fai» disse infine Sonoko unendosi all’amico Heiji Hattori.
Mentre Shinici continuava a pensare alle parole di Sonoko, Kazuha si sedette accanto a lui a fargli un po’ di compagnia.
«Che cosa ci fa un ragazzo imbronciato tutto solo?»
«Ciao, Kazuha.»
«Uffa! Mi hai subito riconosciuto!»
«Non hai il volto ben nascosto da quella maschera che ti ritrovi.»
«Eppure se non mi identificavo, nessuno mi avrebbe mai riconosciuto. Nemmeno Heiji.»
«Perché con quel vestito sei…»
Ma Shinici s’interruppe di colpo.
Era come se fosse stato ammaliato dalla sua bellezza.
«Come sono?»
«Diversa.»
«Lo devo prendere come un complimento?» replicò Kazuha seria e un po’ dispiaciuta dalle parole di Shinici.
«Ti prego di non fraintendermi, Kazuha» disse velocemente il ragazzo «Sei davvero incantevole con quel vestito principesco. Non sembri nemmeno tu.»
«Ti ringrazio infinitamente. È uno dei miei vestiti che ho comprato durante uno dei miei lavori teatrali.»
«Ecco perché non mi è nuovo!»
«La cosa che mi dispiace di questo vestito, è che Heiji lo trova troppo vistoso.»
«E quindi?»
«Lui dice che non è adatto alla mia persona… Si vede che non capisce niente di costumi e di vestiti.»
«Sì, hai ragione.»
«Sono davvero contenta che tu trovi il mio vestito incantevole, Shinici.»
Kazuha si era avvicinata a Shinici con sguardo sensuale e pieno di desiderio.
«Kazuha, che cosa stai facendo?»
«Io… niente…» rispose la ragazza ritirandosi subito.
Kazuha sapeva che Shinici aveva capito le sue intenzioni.
Era tutto talmente ovvio che l’avrebbe capito chiunque.
Voleva scomparire.
Nascondersi dalla vergogna.
Non avrebbe mai chiesto scusa in quel frangente.
«Kazuha, se vuoi scusarmi, vado un attimo in bagno.»
«Vai pure. Io torno a parlare con i tuoi genitori» ribatté frettolosamente la ragazza «Sono dei tipi davvero interessanti.»
“Ci credo. Non smettono mai di parlare” pensò Shinici.
«Ok. Vai pure.»
Una volta trovatosi nelle vicinanze del bagno, una voce femminile attirò la sua attenzione.
“Ma è Ran…”
Incuriosito, seguì le sue parole basse e coincise.
«Sei sicuro di volerlo fare?»
“Che cosa ci fa Ran insieme a Heiji?”
«Sicurissima. Io voglio molto bene a Shinici, ma…»
«Ti sta facendo troppo soffrire, non è vero?»
«I miei sentimenti per lui non sono uguali come un tempo. Soprattutto per quello che dovrò fare nella mia vita…»
Ran stava singhiozzando dal dispiacere, facendosi accogliere dalle braccia di Heiji.
«Perché non parli con lui? Vedrai che dirgli la verità ti farà sentire meglio.»
«Non ce la faccio. È troppo forte per me.»
«Vuoi che lo facciamo insieme?»
«No. Devo farlo da sola…»
«Allora lascia che ti dia la forza.»
Improvvisamente, le labbra di Heiji toccarono quelle di Ran, lasciando sconvolta lei e Shinici che stava assistendo a tutto.
«Ma che diavolo…»
«Shinici…» fece la ragazza spingendo via Heiji «Non è come pensi…»
«Io credo invece che sia tutto chiaro.»
«Posso spiegarti…»
«Non devi spiegarmi nulla, Ran… Sonoko si era sbagliata sul mio conto. Non ero io che non ti volevo più… Ma tu. E con chi mi hai tradita? Con Heiji.»
«Questo bacio non significa niente, Shinici. Diglielo anche tu, Heiji!»
Ma inizialmente il ragazzo non rispose.
Che stesse provando dei sentimenti per Ran?
«Heiji! Diglielo!» gridò la ragazza.
«Sì, Ran ha ragione… Questo bacio non ha significato niente tra noi due…»
«Tu sei un maledetto bastardo!» replicò Shinici sbattendo al muro il suo ormai ex amico.
«Shinici! Fermati!»
«Come hai potuto rubarmi la ragazza?! Tu hai Kazuha, non ricordi?!»
«Kazuha per me è solo un’amica!»
«Ma per lei tu non lo sei!»
«Cosa?»
«Come hai fatto ad essere stato così cieco per tutto questo tempo? Perché non riesci a capire i sentimenti di chi sti sta sempre intorno?»
Heiji non rispose.
Era troppo rammaricato e dispiaciuto per quello che aveva fatto al suo amico.
«Perdonami, se puoi…»
«Io forse potrò perdonarti… Ma cosa penserà Kazuha di tutto questo?»
«Hai intenzione di dirglielo?»
«Non lo farò io… Ma tu.»
Heiji si inchinò di fronte a Shinici colto da una profonda disperazione.
«Dimmi prima una cosa: vuoi così bene a Ran da permetterti di baciarla?»
«È stato solo un gesto di debolezza, Shinici» replicò Ran.
«Tu stanne fuori!» tuonò Shinici «È con Heiji che sto parlando.»
«Non lo so cosa mi sta succedendo, Shinici» replicò Heiji anch’egli con le lacrime agli occhi.
«Hai sempre pensato che Kazuha sia solo un’amica per te… E adesso ti senti confuso…»
«Sì. È vero.»
«Ma i tuoi sentimenti d’amicizia per Kazuha sono veri? O tra di voi ci potrebbe essere qualcosa?»
«Questo non lo so.»
«Vuoi un consiglio? Prova a guardarla negli occhi. Se il tuo cuore batterà all’impazzata, vuol dire che la ami. Altrimenti, sarete destinati a rimanere amici.»
«Quindi dovrei dare ascolto al mio cuore?»
«Quando si tratta d’amore, è l’unica soluzione» gli spiegò Shinici.
«Shinici, ti prego di perdonarmi…»
«Chiedi scusa a Ran. È questo che importa.»
Con la testa china e guardandola dal basso verso l’alto, Heiji chiese scusa a Ran.
«Non ti preoccupare. È tutto passato» rispose la ragazza asciugando prime le sue lacrime e poi quelli di Heiji.
«Adesso vai da Kazuha. Ti sta aspettando.»
«Va bene» replicò l’uomo raggiungendo Kazuha.

«Heiji! Che sorpresa vederti» fece Kazuha vedendolo sedersi vicino a lei «Stavo aspettando Shinici dal ritorno dal bagno, ma adesso sto cominciando a credere che si sia perso.»
Kazuha non poté non notare lo sguardo lucido e afflitto di Heiji.
«Heiji, cosa c’è che non va? Perché stai piangendo.»
All’improvviso, il cuore di Heiji cominciò a battere all’impazzata.
“Allora la amo per davvero” pensò.
«Heiji, ti prego parlami… Che cosa ti succede?»
«Non so come dirtelo Kazuha ma… poco fa’ ho baciato Ran.»
«Cosa?»
«Non so cosa mi sia preso in quel momento, ma è come se io e lei siamo stati colti da un attimo di debolezza.»
«E Shinici lo sa?»
«Sì. Ci ha praticamente sorpresi.»
Kazuha non sapeva cosa dire.
Era come se gli mancassero le parole per dirgli qualcosa.
«Solo lui è riuscito ad aprirmi gli occhi sulla mia situazione sentimentale…»
«E cioè?»
«Che io ti amo, Kazuha. Ti ho sempre amato da quando eravamo bambini… Ti ho sempre visto come una mia migliore amica… Ma non è così. Tu sei molto di più per me.»
Kazuha era visibilmente scioccata.
«Io… non so cosa dire…»
«Se non vorrai più vedermi a causa di quel mio bacio con Ran, saprò essere comprensibile… Ma ti prego di essere clemente e di non avercela con me.»
Kazuha rimase in silenzio alcuni secondi.
«Che cosa mi dici?»
«Heiji… a differenza del tuo bacio con Ran, anch’io stavo per tradirti.»
«Come? E con chi?»
«Con Shinici. Ma lui, da gentiluomo quale è, mi ha rifiutato, rifilandomi la scusa che doveva andare in bagno.»
«Capisco…»
«Mi dispiace anche a me, Heiji.»
«E di cosa? Tu non hai fatto niente.»
«Volevo tradirti… E questo fa di me una cattiva persona.»
Ma Heiji non ce l’aveva per niente con lei.
Anzi, era felice per aver confessato cosa gli pesava dentro.
«Vieni qui» fece Heiji abbracciandola e subito dopo baciandola «Tra di noi non ci devono essere più segreti, va bene?»
«Sì. Certo» ribatté con voce flebile la ragazza.
«Ti amo, Kazuha.»
«Anch’io, Heiji.»
«Ti va di andarcene via e di avere un po’ di tempo per noi?»
«Mi sembra un’ottima idea… Ma prima dobbiamo salutare Ran e Shinici.»
«Lasciali stare. Si devono chiarire anche loro.»
«È vero, hai ragione.»
«Su. Andiamo.»

Ran stava contemplando il panorama di casa sua dal bancone.
«A cosa stai pensando, Ran?»
«Che sono una vera sciocca.»
«Perché dici questo?»
«Perché non faccio altro che sgridarti e prendermela con te per qualsiasi cosa giusta o sbagliata che tu faccia.»
«Mi dici che cos’è che ti preoccupa? Che cosa volevi dire ad Heiji con “Soprattutto per quello che dovrò fare nella mia vita…”?
«Ah… quella frase…»
Shinici cercava di captare cosa stesse per passare nella testa della sua Ran.
Ma non riusciva a comprenderla.
«Ran, come posso aiutarti se tu…»
«Tra qualche mese partirò, Shinici. Lascerò il Giappone.»
«Cosa? E per quale motivo?»
«Devo completare i miei studi negli Stati Uniti.»
«Perché proprio così lontano?»
«Negli Stati Uniti, e precisamente a New York, ci sono i laboratori di scienza e medicina più all’avanguardia del mondo… Me l’ha consigliato il mio professore di scienze biologiche.»
«E quanto dovrai stare via?»
«Per ora tutto il trimestre. E poi chissà, forse anche anni…»
«Andresti ad abitare laggiù?»
«Shinici, se voglio seguire il mio sogno di diventare un medico all’avanguardia, devo fare questo sacrificio.»
Il ragazzo non sapeva più cosa dire.
«Shinici, forse mi crederai un’egoista, ma non pensare che in tutto questo periodo non abbia pensato a noi due.»
«Del tuo viaggio lo sappiamo solo io e il tuo professore?»
«No. L’ho detto anche a mia madre e mio padre.»
«E loro che ne pensano?»
«Mio padre dice che sarebbe una bella opportunità, ma che gli dispiacerebbe che io partissi. Mentre mia madre mi dice di seguire quello che è giusto per me.»
«E tu lo sai cos’è giusto?»
«Purtroppo no… Anzi, parlando con te, non so davvero se voglio partire oppure no.»
Shinici scrutava il viso serio e afflitto della sua ragazza.
«Ran, vuoi un consiglio da me?»
«Certo.»
«Allora vai a New York a studiare. È un’ottima opportunità per la tua carriera.»
«E la nostra relazione?»
«Se per te va bene, potrei venirti a trovare ogni due o tre mesi…»
«Oppure potrei farlo io.»
«Anche.»
«Shinici… Sei sicuro che questo non minierà il nostro rapporto?»
«L’unica cosa che può minare la nostra felicità sono i segreti e le bugie… L’hai visto poco fa’ con i tuoi occhi, ricordi?»
«Sì, hai ragione.»
Dopo un profondo respiro di liberazione, Ran abbracciò Shinici.
«Ti amo, Shinici» fece la ragazza baciandolo.
«Anch’io, Ran. Più della mia stessa vita» replicò l’uomo stringendola forte a sé «Ma adesso andiamo dentro. Qui fuori si gela. E non puoi partire se ti ammali.»
«Anche su questo hai ragione» replicò la ragazza sorridente.

Il momento della partenza di Ran era arrivato.
All’aeroporto, oltre a Shinici, c’erano Sonoko, sua madre Eri e suo padre Goro.
«Abbi cura di te» fece Sonoko abbracciandola.
«Stai molto attenta e telefona ogni sera, va bene? Se c’è qualcosa che no va’, prenderò il primo volo per New York e verrò in tuo soccorso» disse invece suo padre.
«Grazie, papà.»
«Goro, non è una ragazzina sprovveduta» protestò sua madre.
«E questo che centra? È sempre la mia bambina… Colei che ora, è diventata un’adulta» rispose Goro mettendosi a piangere.
«Ecco che ricomincia…»
«Che ci posso fare se sono così emotivo?»
«Potresti provare a trattenerti, no?»
«Non ce la faccio.»
«A presto, tesoro» fece sua madre baciandola sulla guancia.
«Ciao, mamma.»
Adesso era il turno di Shinici.
«Vi lasciamo soli… piccioncini» fece Sonoko con ghigno divertito.
«Sonoko, aspetta che ti prenda e…»
«Lasciala in pace, Ran. A lei penserò più tardi io.»
«Va bene… Shinici?»
«Dimmi.»
«Mi mancherai tantissimo… La tua voce rassicurante e la tua presenza… Mi sentirò molto sola in una città così grande.»
«Ricordati sempre che io sarò sempre vicino a te.»
«Proteggimi, ti prego. Anche quando sarai lontano.»
«Lo farò» replicò Shinici prima di venire stretto da un abbraccio soffocante della sua ragazza.
«Adesso devi andare. Hanno chiamato il tuo volo.»
«Sì… vado…»
«Ti prometto che ti chiamerò ogni giorno.»
«Ti ringrazio per tutte le tue comprensioni, Shinici.»
«È questo che fanno i fidanzati, no?» domandò Shinici per smorzare quell’aria che stava diventando pesante.
«Ahahah e tu sei il fidanzato più premuroso che esista.»
«Grazie, Ran» rispose il ragazzo tornando serio.
«A presto, Shinici.»
«Ciao, Ran» dissero infine i ragazzi prima di scambiarsi un lungo bacio.

Una volta che Ran si era immersa nella folla dell’aeroporto, Shinici tornò incontro a Goro, Eri e Sonoko.
«Allora Shinici, come ti senti senza Ran?» gli domandò Sonoko.
«È una delle tue domande a trabocchetto?»
«Certo che no…. Deve essere stato difficile lasciarti. Io non so se l’avrei fatto…»
«Sono stato io a convincerla a seguire quest’importante opportunità.»
«Cosa? Davvero?»
«Hai capito bene.»
«Da te non me lo sarei mai aspettato…»
«Anch’io sono stato via per seguire un caso molto lungo, ricordi? Adesso è il suo turno. Deve seguire la sua carriera.»
«E il vostro rapporto?»
«Sarà quello di sempre. Continueremo ad amarci come abbiamo sempre fatto» disse infine Shinici montando in macchina e tornandosene a casa pensando subito a lei.
“Ran… Buona fortuna, amore mio.”
   
 
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