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Autore: Lucky_May    16/06/2018    0 recensioni
Syria e Diana sono separate dalla distanza, ma questo non le ha mai fermate.
Adesso, una notte estiva, si ritrovano sotto lo stesso cielo, ed immerse nei ricordi, sperano, insieme, in un per sempre.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nuovo messaggio: Diana.

 

Immagine.

 

Ore 21.00

 

 

 

 

Diana ripose il cellulare nella tasca posteriore dei suoi jeans chiari, inspirando profondamente l'aria appena estiva della notte, godendosi il cielo azzurro per quei pochi minuti che rimanevano prima che diventasse nero come tutto ciò che la circondava.

Una cosa che non sarebbe cambiata, però, sarebbe stata la stella che brillava all'angolo sinistro dei suoi occhi.

Diana era una donna precisa e le piacevano i particolari, quelli solitari, quelli di cui di solito nessuno si curava. Per questo aveva preso l'abitudine di alzare il viso verso il cielo, non appena ogni sera metteva piede fuori dal suo posto di lavoro, scoccate le 20.00, solo per vedere la stella che già splendeva in alto immersa nell'indaco.

Dopo cena, avrebbe poi fatto scorrere il vetro tra il pavimento in cotto ed i listoni in legno, applicando un po' di forza nello spingere la porta vetrata abbastanza da porter uscire all'esterno (forse avrebbe dovuto pulire per bene i binari), con gli occhi già fissi al punto di luce nella distesa azzurra. Ed era proprio ciò che aveva fatto quella stessa sera, come effettivamente ogni altra sera a partire precisamente dal mese prima.

 

Lasciò che i pensieri le scorressero tra la mente allo stesso modo in cui la brezza marina le soffiava tra i lunghi capelli biondo lunare. Non pensava a nulla in particolare, solo tante parole messe insieme a casaccio che creavano un gran trambusto, insieme al sonoro infrangersi delle onde sulla battigia. Stava quasi per rientrare e cercare la sua borsa per tirarne fuori il suo pacchetto di sigarette, ma la vibrazione nella tasca dei suoi jeans la fermò prima che potesse fare anche un solo passo. Con un lieve sorriso sulle labbra, tirò fuori il suo telefono senza nemmeno guardare chi la stesse chiamando: c'erano solo due opzioni, ed una di quelle era da scartare, dato l'orario, perchè le chiamate delle offerte per nuovi piani tariffari non arrivavano mai dopo le 21.00, perciò l'opzione restante era...

 

«Buongiorno»

 

...appunto.

 

«Buonasera anche a te, Syria.»

 

E poi una leggera risata, come se fosse cosciente della stupidaggine appena uscita dalle sue labbra.

E Diana avrebbe voluto ascoltarla per sempre, per sempre.

 

«Ho visto la foto»

 

«Bella, eh?»

 

«Bella come la prima volta che l'hai scattata per me.»

 

«Bella, ma mai quanto te»

 

«Oh, su, lo sai che non so come rispondere ai complimenti»

 

«Syria, hai trent'anni, per l'amor del cielo, non quindici.»

 

«E cosa significherebbe questo?!»

 

Diana dovette staccare il telefono dall'orecchio, dato l'urlo rimproveratorio dell'altra, in cui riusciva comunque a cogliere il suo imbarazzo.

 

«Nulla, nulla, solo... dopo tutto questo tempo?»

 

«L'amore non ha tempo.»

 

Rimase silenziosa per qualche secondo, ma prima che potesse risponderle, fu la donna all'altro capo del telefono a parlare.

 

«Non sai quanto vorrei essere con te in questo momento.»

 

Diana distolse per la prima volta lo sguardo dalla stella quella sera, adesso più ardente di prima nel profondo cielo nero, per fissarlo sui suoi piedi nudi. Era interessante il contrasto che si veniva a creare tra la sua pelle pallida e il legno di ciliegio della sua larga terrazza. Si perse ancora una volta nei suoi pensieri fino a che la vista non le divenne offuscata; venne tirata fuori da quel flusso dalla voce che proveniva dal cellulare.

 

«Diana? Ci sei?»

 

«Si, si. Ci sono, scusa.»

 

«Qualcosa non va?»

 

Scosse la testa, premendo le labbra in una fine linea, per sopprimere un sorriso, per poi rendersi conto del fatto che l'altra non poteva vederla.

 

«No, affatto. Pensavo che sarebbe bellissimo poterti abbracciare, sotto il chiaro di luna.»

 

Ed ecco di nuovo quella risatina, che creava in Diana un effetto imparagonabile a quello che poteva provocarle la mera sensazione fisica.

 

«Dio, Diana, cosa siamo? Delle adolescenti?»

 

«"E cosa significherebbe questo?"»

 

Cercò di imitare la sua voce, alzandola di qualche ottava, anche se delle due era Syria ad avere un timbro di voce più profondo. Ma Diana amava provocarla, e nonostante tutti gli anni in cui aveva conosciuto l'altra, ancora non aveva capito se fosse qualcosa di così insopportabile, come giurava di odiare.

 

«Mi stai imitando?»

 

«"L'amore non ha tempo"»

 

Ora era Diana a ridere di gusto, piegandosi sulla ringhiera della terrazza e lasciando che i capelli le cadessero sulle spalle, procurandole una leggera barriera dal fresco del vespro.

 

«Smettila.»

 

«Ma davvero, sai quanto saresti bella, immersa nella luce lunare, seduta con i piedi sotto la sabbia umida, accoccolata al mio fianco cercando calore...»

 

«Sai quanto saremmo belle, tutte e due, tra i miei baci e le tue carezze?»

 

«Ti terrei tutta la notte con me.»

 

«Riusciremo ad andar via, ad essere solo noi.»

 

Diana annuì mormorando prima di controllare l'orario sul suo orologio da polso.

 

22.21

 

Un ricordo improvviso la travolse ancora una volta in quello che fu il suo ennesimo silenzio, ma Syria lo aveva accettato da anni ormai. Ricordò di tutte quelle volte in cui contava i secondi che mancavano prima di un orario perfetto, per poter esprimere un desiderio. Era un'abitudine che le aveva passato proprio Syria, un rituale di cui lei aveva solo sentito parlare, ma che poi si trasformò quasi in un'ossessione. Era motivata però: entrambe volevano scappare da quella realtà imprigionante in cui vivevano. Esprimere un desiderio e riporre in quello tutta la loro speranza sembrava l'unica cosa che le spingeva ad andare avanti, oltre che la presenza dell'una e dell'altra. Erano passati più di una dozzina di anni ormai, e Diana si chiese se Syria ancora se ne ricordasse.

 

22.22

 

«Esprimi un desiderio.»

 

«Un desiderio? Hai visto una stella cadente?»

 

«No, veloce, esprimi un desiderio.»

 

«Io desidero averti, Diana, lo sai. Adesso mi spieghi?»

 

«22.22»

 

Disse semplicemente, prima di mordersi il labbro inferiore ed aspettare la reazione dell'altra.

 

«Sei proprio una ragazzina. Mi hai davvero fatto esprimere un desiderio solo perchè i minuti e le ore combaciavano?»

 

Le sue parole potevano sembrare di scherno, ma non c'era traccia di disprezzo nella sua voce. Diana colse quasi una nota di malinconia nel suo tono, che andò dritto a colmare il vuoto nel suo cuore, a volte occupato dalla tristezza, quando i suoi pensieri tornavano alla distanza che le divideva.

 

«Già, proprio come quando eravamo delle ragazzine. Ricordi?»

 

«Certo, che ricordo. Adesso esprimilo tu un desiderio.»

 

«Perchè? Hai visto una stella cadente?»

 

«No, ma possiamo fingere che le luci dell'aereoplano che è appena passato, siano una stella cadente. Lasciati andare Diana, non c'è un tempo per desiderare. Nemmeno per sperare. Fallo sempre. Facciamolo insieme.»

 

Il respiro le si fermò in gola, in parte sorpresa dal fatto che quella donna, anche dopo anni, riuscisse a toglierle la facoltà della parola e a risvegliarla dai suoi incubi, togliendole ogni dubbio. Tra di loro c'era così tanto, che il loro amore poteva essere definito sovrannaturale. Era più una forza che le teneva attratte come dei magneti, dove c'era un reciproco dare e ricevere.

 

«Facciamolo insieme.»

 

Diana lanciò un ultimo sguardo alla sua stella, prima di socchiudere gli occhi ed inspirare l'odore del suo amato mare. Un tenero sorriso si fece spazio sul suo volto.

 

«Desidero te, Syria.»







Angolo scrittrice-
Ok quindi, il blocco dello scrittore fa schifo- quindi ho deciso di scrivere questa one-shot per dedicarla ad una persona importante, mentre sono totalmente sommersa nello studio e non ho un minuto per pensare alla mia storia principale ç_ç chiedo perdono. In ogni caso, spero vi sia piaciuta e spero sia piaciuta in particolar modo alla persona a cui la sto dedicando: ciao Giulia! *fa ciao con la manina*
ps: se non si fosse capito, la foto all'inizio della storia, è la foto della stella che vede Diana. Giusto per essere sicura che tutti capiate.

Alla prossima, sempre vostra
Lucky_May

 

  
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