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Autore: remember_when    17/06/2018    0 recensioni
Grace Robinson è una diciassettenne il cui padre è stato ucciso da un lupo mannaro; trovatasi orfana, decide di unirsi alla famiglie di creature sovrannaturali che quella notte la salvò: gli Argent. Dopo tre mesi dall'accaduto, Grace decide di andare in Italia, una delle nazioni preferite del padre, e torna a Beacon Hills poco dopo. Una volta in città, apprende che gli Argent ha preso una decisione molto pericolosa, e impensabile per Grace: si sono uniti a un branco di lupi mannari, il branco di Scott Mccall. Grace Robinson si trova perciò a dover prendere una decisione: seguire il cuore, quindi fare giustizia per suo padre e allontanarsi da Beacon Hills, oppure restare e unirsi al branco?
I problemi non finiscono di certo qui: durante la permanenza di Grace nella città, avvengo dei fenomeni che fanno pensare che l ragazza non sia del tutto umana. Grace deve far fronte sia alla vendetta nei confronti dei lupi mannari, e sia ai suoi dubbi riguardo ciò che è lei veramente.
Quando pensa che non ci sia nessuno ad aiutarla, un lupo del branco capisce di essere disposto a morire pur di salvarla.
Che cosa sceglierà Grace? La vendetta o l'amore?
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Era il 20 febbraio; Grace e suo padre stavano passeggiando per le strade male illuminate della città.
Grace era molto contenta di poter passare con suo padre del tempo: questo non succedeva quasi mai. Il signor Robinson era a capo di un’importantissima azienda e, a causa del suo lavoro, era costretto a viaggiare spesso. Quando suo padre non era in città, Grace era costretta a stare a casa da sola.
Quando riusciva a tornare a casa, per prendersi una pausa dal lavoro, passava ogni momento libero con sua figlia Grace; le voleva bene più che alla sua stessa vita: era lei la sua vita. Lo stesso valeva per Grace. 
<< Papà, guarda! >> Esclamò Grace, guardando una vetrina di un negozio che esponeva dei libri: a lei i libri piacevano un sacco. Leggerli era un modo per sfuggire dalla realtà quotidiana. La ragazza guardò suo padre con occhi imploranti, cercando di convincerlo a compragliene uno.
<< Va bene, va’ a dare un’occhiata. Io faccio un giro qui intorno >>
Grace annuì. Il signor Robinson iniziò a passeggiare sulla via di fronte. Iniziò a canticchiare una vecchia canzone, la sua preferita: “La Vita È Adesso”, di Claudio Baglioni. Si, è vero, era un cantante italiano, ma a lui era sempre andare in Italia: era la nazione che preferiva di più al mondo.
Il papà di Grace si interruppe di colpo, quando sentì un ululato squarciare l’aria. Si guardò intorno freneticamente, urlando il nome di sua figlia << Grace! Grace! Dove sei? >> Qualcosa gli finì addosso: era un lupo ma… aveva i tratti umani. Gli occhi erano ambrati, però avevano un che di folle. Aveva molti più peli di quanto un uomo normale dovrebbe avere. In più... aveva dei veri e propri canini!
Tutto questo il signor Robinson lo registrò in meno di un secondo.
Fu buttato a terra da quella... cosa. Intanto continuava a gridare a sua figlia di rimanere nel negozio. Il lupo ululò più forte. Iniziò a graffiare il signor Robinson; continuò a scavare finché non si stancò.
<< Papà! >> urlò Grace. << Papà! Dove sei? >> gridava, disperata. Finalmente lo vide. Era sdraiato per terra, in una pozza di sangue.
<< Papà! >> esclamò ancora, correndogli incontro. Cadde in ginocchio, accanto a lui. Si accorse che suo padre stava mormorando qualcosa. Si avvicinò e riuscì a sentire << "La... la vita è adesso... nel vecchio a... albergo della... terra >>  dopo di che chiuse gli occhi. Gli chiuse per sempre. Grace si asciugò un ultimo volta le lacrime, e alzò gli occhi. Osservò la luna piena. Così splendente. Era un'ingiustizia. Nessuno doveva morire in una notte così bella.
Grace si alzò in piedi, barcollando. Vide una figura a quattro zampe. Ma la figura era umana: era chiaro che lo fosse.
L'essere si voltò e corse verso il bosco.
Grace fissò il punto in cui la creatura si trovava. Iniziò ad allontanarsi. Caracollò all'indietro per poi voltarsi completamente per cercare aiuto.
<< Per favore! Per favore, qualcuno mi aiuto! >> gridò entrando un in negozio ancora aperta. Appena fu dentro, al riparo dal vento incessante, si rese conto, per la prima volta, cos'era successo. Grace si piegò sulle ginocchia, incapace di parlare, e pregando aiuto con lo sguardo.
Nel negozio c'era tre persone: il proprietario e due clienti, un uomo e una ragazza di circa l'età di Grace. Loro due si somigliavano molto; probabilmente erano padre e figlia. Questa constatazione le bloccò il respiro. Grace cercò inutilmente di riprendere aria, ma non riusciva ad aprire la bocca. Non riusciva a far niente, a parte stare lì ferma, con lo sguardo perso nel nulla, pregando che quello fosse solo un brutto sogno. Ma aveva la sensazione che non fosse così. Quella era la realtà. E suo padre era morto per davvero.
<< Cos'è successo? >> chiese il proprietario correndo verso la ragazza appena entrata.
Grace quasi non lo sentì. Con tutta la forza che aveva, si costrinse ad aprire la bocca, ma non le uscì nessun suono. Provò di nuovo. Niente. Gesticolò freneticamente, indicando la porta. Fortunatamente la ragazza capì per prima.
<< Papà, ci sta dicendo di andare fuori. >> disse la ragazza. Lei e il padre si scambiarono un'occhiata eloquente, come se sapessero qualcosa che gli altri non sanno. E forse era proprio così.
<< Voi rimanete qui. >> disse l'uomo rivolto al proprietario e a Grace. << Intesi? >>
Grace cercò di avvertirli di stare attenti, ma non aveva più forza, tranne che stendersi sul pavimento freddo del negozio.
Nel frattempo, fuori, la ragazza chiese al padre: << Sai già che sono stati loro, vero? >>
Chris Argent annuì, lo sguardo che perlustrava tutto lo spazio circostante, cercando l'abominio che aveva ucciso il padre di quella povera ragazza. << Tieni pronto l'arco >> intimò alla figlia.
Allison Argent tirò fuori dallo zaino l'arma e incoccò una freccia.
<< Sai chi è quella ragazza? >> domandò l'uomo.
<< E' al quarto anno; è umana, non sa niente. >>  Allison guardò suo padre. << Non pensi che dopo questo episodio vorrebbe delle spiegazioni? >>
<< In quel caso, le dirai che è stato un animale selvatico. >> dissi Chris, con voce risoluta.
Allison sospirò: non le piaceva mentire, anche se sapeva che mentire voleva dire anche salvare la vita a qualcuno, certe volte.
<< Si, lo so: fare il nostro lavoro non è facile. Ma è necessario. >> disse Chris. Allison non replicò, così l'uomo aggiunse: << Sta' in guardia. >>
La ragazza sollevò l'arco e chiese: << Credi che si nasconda nel bosco? >>
Chris annuì. << Come si chiama la ragazza? >>
<< Grace Robinson. >> rispose Allison, perlustrando con occhi vigili il paesaggio circostante: era troppo tranquillo. Poi vide una figura correre verso di loro. Correva a quattro zampe. << Sta venendo qui!! >> gridò, lanciando un'occhiata veloce a suo padre, che aveva estratto la pistola con un gesto fulmineo. Allison scagliò la freccia in direzione della zampa della belva. Quello cadde in ginocchio e ululò. Chris sparò un colpo di pistola, centrando il torace della creatura.
Padre e figlia si avvicinarono. L'animale esalò il suo ultimo respiro, poi morì. << Non era necessario ucciderlo. >> disse Allison, con la voce tremante. Non era sua intenzione apparire debole, ma odiava essere un'assassina. Anche se uccideva per proteggere Beacon Hills.
<< Allison... >> cercò di parlare Chris.
<< Torniamo indietro. >> lanciò uno sguardo alla belva, stesa per terra in una pozza di sangue.
Quando rientrarono in negozio, Grace e il proprietario erano seduti su una panca. La ragazza aveva in mano una tazza di thè. Le tremavano le dita. Appena vide l'uomo e la ragazza entrare, Grace si alzò, barcollante. Il proprietario la sostenne.
<< Tu sei Grace Robinson, giusto? >> chiese l'uomo appena rientrat0. Senza aspettare risposta, continuò: << Ti possiamo parlare in privato?>>
Grace senza muoversi di un muscolo, fissò con sguardo freddo l'uomo. << Dov'è mio padre? >> 
La ragazza aprì la bocca per parlare, ma non uscì nessun suono. << Ora chiameremo tua madre. >> disse alla fine.
Gli occhi di Grace si riempirono di lacrime, mentre giungeva alla conclusione. << Mia madre è morta quando sono nata. >> disse. Aveva una gigantesca voragine allo stomaco, e respirava a fatica.
<< Sei orfana? >> esclamò la ragazza.
Grace cercò di parlare, ma si accorse che se ci avrebbe provato sarebbe scoppiata, e non avrebbe mai smesso di piangere.
<< Abbiamo bisogno di parlarti. >> disse l’uomo, lanciando un’occhiata al proprietario del negozio. Era chiaro che intendeva in privato.
Il proprietario lasciò la stanza senza esitazioni.
<< Che cos’è successo a mio padre? >> domandò Grace, stupendosi di riuscire a parlare.
<< Sei Grace Robinson, vero? >> Senza aspettare risposta, continuò: << Io sono Chris Argent, lei è mia figlia, Allison. >>
<< Che cos’è successo a mio padre? >> ripetè, guardando il vuoto.
<< Avete chiamato la polizia, vero? >> chiese Chris.
Grace annuì. Poi: << Mio padre? >>
Si guardarono negli occhi intensamente, cercando di leggersi a vicenda nei pensieri. Chris fece per parlare, ma sentii le sirene della polizia. Si rivolse alla figlia. << Allison, spiegale tutto mentre io vado a parlare con loro. >> disse.
Allison guardò sbigottita suo padre. << Ma… >>
Chris la fermò. << Cerca di essere il più delicata possibile. >> Poi uscì.
Allison e Grace si sostarono in un angolo non visibile da fuori. << Grace, sai cosa significa il nostro cognome? >> domandò.
Grace si limitò a fissarla, chiedendosi che diavolo centrasse quello con ciò che era successo.
<< Al mondo non esistono solo gli esseri umani. Esistono anche degli esseri sovrannaturali. Possono essere lupi mannari, banshee, segugi infernali… >> Si fermò, accorgendosi dell’espressione sul volto di Grace. << Ascolta, so che tutto questo può sembrare… >>
<< Ma si può sapere a che gioco state giocando?! >> sbottò Grace, sentendo il suo mondo crollarle addosso.
<< … impossibile. >> continuò Allison, come se Grace non avesse parlato. << Ma queste creature esistono davvero. E si confondono tra noi, abitano tra noi. Però sono malvagie. O almeno la maggior parte di loro. Ancora più spesso accade che diventino cative solo quando c’è la luna piena. >> Si fermò per far assimilare le nuove informazioni a Grace, sempre che decidesse di crederle. << Io e la mia famiglia uccidiamo queste creature. Ma solo quando attaccano gli esseri umani. >> aggiunse. << La creatura che ha ucciso tuo padre era un lupo mannaro. >>
Grace rimase in silenzio per più di un minuto. << Era davvero un… >> Non riusciva neanche a dirlo.
<< Si >>
Grace cercò di riportare alla mente il volto dell’essere, ma tutto ciò che riuscì a vedere furono le sue… No, non mani, ma artigli che dilaniavano il corpo di suo padre.
Suo padre.
Il suo papà morto.
<< Grace? >>
<< E’ morto? >> La ragazza guardò l’altra intensamente. << Il mostro è morto? >>
Allison annuì, e rimase quasi sconvolta quando vide il piccolo sorriso che si formava sul volto rigato di lacrime di Grace.
<< Voglio farlo anche io. >> disse infine Grace. << Voglio diventare anche io una cacciatrice di lupi mannari. >>

 

 

   
 
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