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Autore: pikychan    18/06/2018    0 recensioni
Il viaggio di Ash, Lem, Clem e Serena a Kalos continua. I nostri eroi stanno per raggiungere la palestra di Fluxopoli, ma un Pokémon inaspettato si presenta sul loro cammino. Il Pokémon in questione pare essere molto famigliare ad Ash, ma per qualche strano motivo il ragazzo non riesce a ricordarsi perché. Per via della richiesta da parte di Clem e Serena di seguire il Pokémon, i nostri eroi si trovano a dover posticipare l'arrivo in città.
Fanfiction scritta sulla scia del ricordo di Pokémon DP, la generazione con cui sono cresciuta e che amo da sempre. Inutile dire che si tratta di una pearlshipping.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Clem, Lem, Lucinda, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokémon: Le mie fanficition sulla pearlshipping'
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Present cream

In primo piano ci ritroviamo a vedere le otto scintillanti medaglie delle palestre di Kalos: la Medaglia Insetto, la Medaglia Rupe, la Medaglia Lotta, la Medaglia Pianta, la Medaglia Voltaggio, la Medaglia Folletto, la Medaglia Psico e infine la Medaglia Iceberg. Sono accuratamente riposte nell’apposito PortaMedaglie sembra che qualcuno le stia osservando con attenzione...

«È fatta.» commenta Ash con un filo di commozione nella voce. «Da oggi sono ufficialmente un partecipante della Lega Pokémon!» conclude entusiasta lanciando un pugno al cielo.

«Congratulazioni Ash!» sorride Serena.

«E questo significa anche che presto rivedremo Lucinda!» precisa Clem che non aveva mai dimenticato la ragazza e le sue parole.

Serena dalla sorpresa e diventa subito nervosa.

«Ma Clem, probabilmente sarà tornata a Sinnoh...» dice facendo un sorriso forzato.

L’Allenatore seppur non avesse ascoltato bene si volta.

«È vero, Lucinda ha promesso di venire a vedermi.» ricorda pensoso.

«Non fare il finto tonto Ash, negli ultimi mesi l’hai menzionata spesso.» lo guarda accigliata la piccola Clem.

«Dici davvero?» domanda il ragazzo sorridendo imbarazzato.

«Comunque sia per arrivare alla Lega Pokèmon dobbiamo attraversare la Via Vittoria del percorso 2xx.» annuncia Lem guardando la cartina.

«Ok, andiamoci subito!» esclama la bimba bionda.

«S-subito?» farfuglia Serena sempre più nervosa.

«Non c’era anche il Viale Dei Pokèmon da queste parti?» chiede all’improvviso Ash.

Lem guarda ancora la cartina, poi alza nuovamente lo sguardo sugli amici.

«Sì, non è lontano da qui, potremmo anche andarci.» dice.

«Sì, andiamoci!» incoraggia la ragazza contenta del nuovo programma.

«Uffa, ma io voglio rivedere Lucinda!» si lamenta la bimba.

Gli amici si incamminano e non impiegano molto tempo per arrivare alla valle.

Appena entrano notano che l’erba è invasa da tantissimi fiori gialli e che uno Snorlax giace addormentato sotto due tronchi rialzati.

«Wow, è veramente un posto meraviglioso...» si lascia sfuggire Ash mentre si guardano intorno.

«Ash!» lo richiama qualcuno.

Lui si volta stupito e finalmente riesce a capire di chi si tratta.

«Meringa!» esclama sorpreso di vederla.

«È passato un po’, eh?» dice lei sorridendo.

«Cosa ci fai qui?»

«Potrei farti la stessa domanda, sai?» scherza. «Passo sempre a fare un saluto a Snorlax prima di ripartire.» spiega spostando lo sguardo sul Pokèmon.

«Quindi quello Snorlax è tuo?» si intromette Clem.

«Non proprio, vengo qui fin da piccola e Snorlax mi si è affezionato molto.» risponde sempre con il sorriso sulle labbra.

«Stai per partire quindi?» domanda l’Allenatore curioso.

«Sì, vado ad assistere alla Lega Pokèmon.» risponde senza trasparire nessuna emozione particolare.

«Dici davvero?!» esclama stupito. «Allora ci rivedremo prestissimo!».

«Certo.» ride lei. «E poi ci vado anche per accompagnare un’Allenatrice.».

«Un’Allenatrice?» ripete il ragazzo confuso.

«Meringa…!» chiama qualcuno correndo nella loro direzione.

La ragazza si blocca di colpo quando vede gli amici e loro la guardano sorpresi.

«Lucinda!» esclama la bimba bionda cominciandole a correre incontro.

«Aspettami!» le fa eco Ash correndo a sua volta.

«Ciao, non mi aspettavo di vedervi qui.» sorride Lucinda. «Ciao Lem!» saluta con la mano.

Lem ricambia sorridendo, poi subito accanto a lui vede anche la ragazza del gruppo. Si scambiano una breve occhiata… dovrebbe salutarla? Si è accorta di non ricordarsi il suo nome… in più l’ultima volta non le ha dato l’impressione di starle tanto simpatica…

«Questa sì che è una sorpresa, voi vi conoscete?» sgrana gli occhi Meringa.

«Sì, io e Ash ci siamo conosciuti a Sinnoh.» spiega Lucinda.

«A Sinnoh, eh?» si ripete guardando in alto con un dito sulle labbra.

«Allora non sei ripartita!» dice felice la piccola.

«No, non l’avrei mai fatto.» le sorride intenerita.

Lucinda vede con la coda dell’occhio Serena che la guarda in modo piuttosto ostile, così decide di salutarla.

«Ciao!» esclama sorridendo forzatamente.

«Ciao!» dice a sua volta l’altra sorridendo in modo altrettanto forzato.

«Sentite, qua abbiamo finito, che ne dite di andare tutti insieme da qualche parte?» prende parola Meringa.

«Ci sto! Dove si va?» risponde prontamente Ash.

«Secondo la mappa c’è una gelateria non molto distante da qui.» dice Lem guardando nuovamente la cartina.

«Allora andiamoci subito!» conclude l’Allenatore entusiasta.

Gli amici escono dal Viale Dei Pokèmon e si avviano verso la gelateria. Arrivati prendono tutti quanti dei coni gelato, poi escono.

«Ash, che gusto hai preso?» gli domanda Meringa.

«Vaniglia.» risponde prontamente anche se non capisce il motivo della domanda.

«Dolce, ma io preferisco il cioccolato.» commenta lei.

«Tu Lucinda che gusto hai?» chiede Clem.

«Vaniglia.» risponde un po’ imbarazzata per aver detto la stessa cosa di Ash.

«Uh, chi ha copiato chi?» scherza Meringa.

«Davvero l’hai preso ancora tutto vaniglia?» domanda l’Allenatore sorpreso.

«Sì.» risponde lei. «E anche tu vedo.»

«E tu Serena? Che gusto hai preso?» le chiede Meringa con aria di sfida.

«F-fragola.» risponde già spazientita.

«Fratellone, tu invece?» chiede Clem al fratello.

«Clem, lo sai che mi piace il pistacchio proprio come a te.» risponde lui comprensivo.

I ragazzi continuano a camminare tranquillamente, ma a un certo punto Pikachu decide di correre via lasciando tutti interdetti.

«Ehy Pikachu!?» lo richiama Ash lasciando cadere il cono e correndogli dietro.

«Aspetta Ash!» gli fa eco Lucinda lasciando cadere il suo cono nello stesso punto per poi correre via.

Gli altri si fermano e sgranano gli occhi.

 

Ash corre a lungo, finché non è costretto a fermarsi per via del fiatone. Come se non bastasse ha perso di vista Pikachu… deve pensare velocemente se vuole ritrovarlo prima che faccia buio.

Lucinda lo raggiunge dopo pochi secondi.

«Ash, dov’è andato Pikachu?»

«Non ne ho idea.» risponde lui riprendendosi. «Accidenti...»

«Non preoccuparti, lo troveremo»

I due cominciano a setacciare il bosco, ma passano ore senza che se ne accorgano e si ritrovano al buio.

«È già sera...» avverte Lucinda mentre ancora camminano.

«Se vuoi torna pure dagli altri, io non me ne vedo finché non ritrovo Pikachu.» dice senza prestarle molta attenzione.

La ragazza si ferma di colpo facendo fermare Ash confuso.

Fa cenno di no con la testa. «Per chi mi hai preso? Credi che un po’ di buio mi spaventi?» scherza sorridendo.

Ash le sorride a sua volta. «Allora andiamo.»

Così i due proseguono le ricerche e trovano la mongolfiera del Team Rocket legata a un albero con nessuno a bordo.

«Guarda, il Team Rocket è stato qui!» osserva la ragazza.

L’Allenatore si guarda intorno. «Di Pikachu però nessuna traccia.» commenta deluso.

«Uhm...» emette Lucinda guardando la mongolfiera. «Lo sai che mi sta venendo un’idea?» domanda retorica tornando a guardarlo.

«Cosa? Dimmi tutto?!» supplica Ash impaziente.

«E se cercassimo Pikachu dall’alto?» domanda infine con aria furbetta.

Il ragazzo la guarda confuso, proprio non capisce cosa voglia dire.

Intanto il Team Rocket fa ritorno alla mongolfiera a passo deciso.

«Guarda te se è possibile fare mezzo bosco per raggiungere il proprio mezzo di trasporto!» esclama Jessie alterata.

«Sentiamo, dove volevi che la parcheggiassi?!» ribatte James.

«Sei un cattivo! Puoi parcheggiare dove vuoi!»

«Non è vero se tu hai sempre da ridire!»

«Mi chiedo come mai ogni volta che appariamo voi due litighiate...» commenta Meowth stremato.

Sul Team Rocket cala una grossa ombra, così si fermano e guardano in alto perplessi.

«Ehy!» grida Jessie fuori di sé quando vede che Ash e Lucinda sono a bordo della loro mongolfiera.

«Tranquilli, ve la restituiremo!» cerca di farsi sentire Lucinda.

«Voi non potete salire lì sopra! È antibambocci!» strilla ancora Jessie.

«Team Rocket, ci serve solo per ritrovare Pikachu calmatevi!» aggiunge Ash.

Jessie sentendo il nome del Pokémon cambia immediatamente espressione.

«Hai detto Pikachu?»

«Bravo Ash, perchè gliel’hai detto!» lo rimprovera Lucinda.

«Pika pi!» emette Pikachu da un cespuglio.

«È Pikachu!» esclama l’Allenatore sporgendosi dalla mongolfiera.

«Pikachu?! Presto prendete Pikachu!» ordina Jessie ai compagni di squadra.

Il Pokèmon comincia a zampettare via con espressione spaventata.

«Devo salvarlo!» annuncia Ash salendo sul bordo della mongolfiera.

«Non fare cavolate!» lo tira giù Lucinda irritata.

«Ma non capisci!? Devo salvarlo!»

La ragazza in tutta risposta lancia una Pokéball. «Togekiss, vai e prendi Pikachu!».

Il Pokémon vola in picchiata giù mentre la padroncina guarda che vada nella direzione giusta.

«Bastava questo?» emette il ragazzo incredulo.

«Visto? Tu lascia fare a me.» dice orgogliosamente con le mani sui fianchi.

Poco dopo Togekiss torna senza però portare Pikachu con sé.

«Togekiss...» emette il Pokémon demoralizzato.

«Niente da fare…?» sgrana gli occhi la coordinatrice.

«Vedi?! Perchè mi sto a fidare!» esclama arrabbiato balzando giù approfittando del momento.

«Ash!» grida Lucinda guardando giù quando si rende conto della situazione.

Ash si pente presto di essere stato così impulsivo, ma non può fare altro che precipitare e gridare. Fortunatamente atterra su qualcosa di morbido che attutisce la caduta.

«Mamoswine?» dice stupito quando riapre gli occhi. «Grazie Lucinda!» ringrazia alzando gli occhi.

«Arrivo, non ti muovere!» dice lei, mentre fa abbassare la mongolfiera sempre di più.

Il ragazzo però non le dà ascolto e dopo essere sceso dal Pokémon inizia a correre nella direzione di Pikachu.

Quando la ragazza finalmente smonta si guarda intorno, ma di Ash neanche l’ombra.

Come ha potuto lasciarla lì di notte!? È così buio che ha paura di inciampare tra i suoi piedi.

«Non ci posso credere!» esclama. «Molto bene Lucinda, è solo buio… cosa può succedere?» si dice per tranquillizzarsi.

Sente poi dei passi pesanti che si avvicinano sempre di più. Alla fine finisce per scapparle un urlo dallo spavento, ma fortunatamente si tranquillizza appena scopre che i passi erano quelli del suo Pokémon.

«Ah, Mamoswine sei tu...» sospira sollevata per poi ritirarlo nella Pokéball. «Certo che il bosco di notte fa veramente paura...» commenta guardandosi intorno. «Piplup, per favore, vieni a fuori...» continua facendo uscire il Pokémon dalla Ball.

Piplup esce e appena capisce che si trovano nel bosco di notte si guarda intorno con aria terrorizzata.

«Niente paura Piplup, siamo solo nel bosco di notte.» spiega la padroncina con un sorriso come se stesse dicendo la cosa più naturale del mondo.

Piplup però non ci pensa un attimo e ritorna subito nella Pokéball che la coordinatrice tiene ancora in mano.

Lucinda sospira e si rannicchia sul posto.

«Spero che Ash torni presto...» mormora tra sé e sé.

«Lucinda!» esclama Ash in lontananza.

La ragazza si rialza subito.

«Ash!» esclama a sua volta entusiasta.

Lui la raggiunge per poi fermarsi di fronte a lei.

Pikachu è tornato sulla sua spalla e ora non sembra più avere intenzione di andarsene.

«Pikachu, sono felice di vederti!» dice Lucinda al Pokémon.

«Lucinda, non è che per caso tu hai paura del buio?» le chiede il ragazzo.

La Coordinatrice rimane di sasso, ma poi si infiamma di colpo.

«E anche se fosse!?».

«Calmati, era solo una domanda!» esclama offeso proteggendosi le orecchie.

«Beh, sì...» ammette lei dimessa.

«Ah! Lo sapevo!»

«Però non dirlo a nessuno!»

«Ma è una paura sciocca...»

«Come ti permetti?!»

I due comincino a percorrere il bosco in senso inverso per uscire.

Lucinda tiene ancora il broncio ad Ash. Tra i due si è creata una distanza quasi irreale.

Ash dovrebbe decidersi a prendere in mano la situazione e a scusarsi, ma non è molto bravo in queste cose.

«Senti Lucinda...» comincia a dire lui.

Proprio in quel momento, però, la ragazza inciampa e cade a terra.

«Aspetta, ti aiuto.» si offre di aiutarla a rialzarsi andando verso di lei.

«Non ce né bisogno.» dice alzandosi da sola e rimettendosi a camminare.

«Non ti sembra di esagerare adesso?!» chiede Ash spazientito.

Lucinda si blocca all’istante e si volta a guardarlo. I suoi occhi sono carichi di delusione… possibile che se la sia presa così tanto solo perché ha scherzato un po’ sulla sua paura del buio? No, deve esserci dell’altro… ma cosa?

La ragazza dai capelli blu si rivolta velocemente e corre via.

 

Lem sta ancora aspettando che Ash e Lucinda ritornino. Si è già messo il pigiama, ma ha deciso di aspettare il ritorno dei due all’entrata del bosco. Ormai sono ore che è lì e si aspetta che escano dal bosco da un momento all’altro.

«Lucinda?» emette Lem stupito.

Vede Lucinda uscire dal bosco a passo pesante, ma non sembra vederlo e va avanti per la sua strada.

Il ragazzo si stupisce molto che con lei non ci sia anche Ash. La segue per un po’ con lo sguardo, ma poi guarda di nuovo in avanti nella speranza di vedere Ash.

Finalmente esce dal bosco anche l’Allenatore e in più sembra vederlo subito, così gli corre incontro.

«Lem?» dice appena lo vede. «Perchè sei in pigiama?» lo guarda dall’alto in basso.

«Ero preoccupato, tu e Lucinda siete spariti nel tardo pomeriggio e non siete più tornati!» chiarisce subito.

«Ah già, ora è sera...» commenta tra sé e sé guardando il cielo.

«Ho visto passare Lucinda, è successo qualcosa?» domanda Lem attirando nuovamente lo sguardo su di sé.

«Lasciala perdere, è un vero mistero...» commenta Ash.

«Cos’è successo?» domanda l’altro convinto non gliela voglia contare giusta.

«Niente! È solo che Pikachu era in pericolo, io dovevo salvarlo!» si difende.

«Non mi dire che l’hai lasciata da sola di notte?»

«È stato solo per un attimo!»

«Ash, queste cose non si fanno...»

«Se mai è lei che mi ha lasciato solo per tutta la strada del ritorno!»

«Perchè era offesa...» sospira. «Ash, noto che nonostante tutto non sai proprio come ci si comporta con le ragazze...»

Ash lo guarda stupito sentendosi anche un po’ tradito, ma infondo sa che l’amico ha ragione.

«Allora cosa dovrei fare ora?» chiede l’Allenatore sconfitto.

«Proprio non hai idea di dove possa essere andata?» chiede a sua volta Lem.

Il ragazzo ci pensa su, ma non gli viene in mente niente. Poi si ricorda della gelateria visitata quel pomeriggio e con un po’ di fortuna era sicuro di trovarla seduta su una delle panchine lì davanti.

Senza perdere tempo va a vedere e come previsto la trova proprio lì, così accelera.

«Lucinda!» esclama ancora in corsa.

La ragazza nel sentirsi chiamare alza la testa stupita, ma quando lo vede torna a guardare per terra come se niente fosse.

«Perchè ti metti a scappare così di notte?! È pericoloso!?» esclama lui fermandosi.

A quelle parole si alza in piedi offesa.

«Ah sì?! Solo adesso?! E quando mi hai lasciata da sola prima?!!» esclama a sua volta arrabbiata.

«Ma è stato solo per pochi minuti!» ribatte lui.

Lucinda incrocia le braccia e si volta di parte con aria truce. Come suo solito, quando si arrabbia, assume una posizione difensiva chiudendo anche gli occhi fingendo di non essere interessata alla situazione.

«Va bene, ho sbagliato!» ammette lui finalmente.

A quelle semplicissime parole la ragazza riapre gli occhi e ammorbidisce le braccia.

«Ho sbagliato, poteva succedere qualcosa di brutto e questo non me lo perdono!» continua.

Lucinda a questo punto scioglie completamente le braccia e lo guarda negli occhi incredula del fatto che stia ammettendo di aver sbagliato.

«Almeno fallo tu.» continua con tono addolcito.

«Mi stai chiedendo scusa?» sorride la ragazza.

Ash non dice niente e arrossisce lievemente anche se cerca di nasconderlo.

«Ok Ash, ti perdono.» gli sorride.

Seguirono dei momenti di imbarazzante silenzio, nessuno dei due diceva niente e l’atmosfera stava diventando abbastanza pesante.

«N... non torniamo dagli altri?» rompe a un certo punto il ghiaccio Lucinda. «Prima ho visto Lem.»

Ash però non sembra sentirla e continua a guardarla con aria pensierosa.

«Ash?» lo richiama lei senza successo. «Ash?!» alza il tono.

«Eh?» si riprende finalmente lui.

«Finalmente, tutto bene?»

«Sì… torniamo dagli altri.» risponde.

Lucinda lo guarda per un attimo mentre comincia ad andare.

Di colpo è diventato strano… a che cosa stava pensando poco fa?

  
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