Di
Schiantesimi
e Piume di zucchero
Pairing:
Peregrine Derrick/Gemma Farley
Linea
temporale:
1993 (ovvero durante i fatti del Prigioniero di Azkaban)
Tipo
di storia:
Mini long (2 capitoli)
Personaggi
presenti:
Peregrine Derrick, Gemma Farley, Marcus Flint, Ellis
Burke (OC), Nerissa Brody, Lucian Bole.
Note: La
storia prende le mosse dalla mia precedente mini long,
“Dodici passi
infallibili per sedurre una strega”, che aveva come
protagonisti la coppia
Marcus/Ellis. L’ambientazione della storia che andrete a
leggere avviene a qualche
giorno di distanza dai fatti affrontati in quella mini long. Appartiene
al mio
progetto sui membri secondari della squadra di Serpeverde e qui sotto
troverete
i prestavolto sia di Peregrine che di Gemma.
Peregrine
Derrick – VII anno, Serpeverde. Battitore.
Gemma
Farley – VII anno, Serpeverde. Caposcuola.
Lucian
sentì le urla provenire dalla Sala Comune non appena
ebbe aperto gli occhi. Lanciò un’occhiata in
direzione dell’orologio che
portava al polso e sospirò lasciandosi ricadere con la testa
sotto al cuscino.
Erano
solo le sette di mattina di domenica e quei due già
stavano discutendo, probabilmente svegliando tutta la Casa di
Serpeverde.
-
Ti ho già detto che non l’ho fatto a posta,
smettila di fare
la banshee isterica. –
-
Come diavolo mi hai chiamato? –
-
Banshee isterica.
Cosa c’è a forza di urlare sei diventata sorda?
–
Poi
ci fu il silenzio seguito da un tonfo sordo che ricordava
il rumore di qualcosa che si schiantava addosso al muro e Lucian
dedusse quello
che era appena successo.
Gemma
Farley, la loro beneamata Caposcuola dalla sopportazione
molto limitata, aveva Schiantato Peregrine contro una delle pareti
… per l’ennesima volta.
Fu
allora che si convinse ad abbandonare il tepore del suo
letto e a scendere la rampa di scale che l’avrebbe portato
nel salone, tanto
per assicurarsi che non si uccidessero a vicenda.
Sarebbe
stato difficile spiegare a Piton perché avevano
improvvisamente bisogno di una nuova Caposcuola o di un Battitore sano.
Trovò
Gemma decisamente furente che stringeva a sé un gatto
dal pelo inspiegabilmente fucsia e Peregrine che si rialzava a fatica.
-
Stronza psicopatica del cazzo – bofonchiò
Peregrine,
rimettendosi in piedi e spolverandosi la divisa da Quidditch.
-
Ripetilo un’altra volta se ne hai il coraggio – lo
sfidò, le
iridi azzurre che mandavano lampi di rabbia.
Lucian
si frappose tra loro, soffocando uno sbadiglio.
-
Mi spieghereste perché, in nome di Salazar, avete cominciato
a urlare come dei matti alle sette di
domenica mattina? –
-
Perché questa psicopa … -
-
Attento a te Derrick o giuro che la prossima volta miro ai
gioielli di famiglia. –
-
Perché Gemma -, ritrattò in fretta visto che con
la Farley
non si poteva mai stare sicuri di quello che fosse disposta a fare o
meno, - mi
ha assalito non appena sono sceso in Sala Comune dicendo che la sua
gatta era
stata tinta di fucsia. –
-
E questo lo vedo, ma tu come c’entri in questa storia?
–
Peregrine
gli rivolse un sorriso palesemente sarcastico.
-
Sai, è buffo che tu mi chieda una cosa simile
perché non lo
so nemmeno io. Lei ha semplicemente dedotto
che fosse colpa mia se la sua gatta aveva deciso di cambiare colore di
pelo. –
-
Quando succedono cose simili ai miei danni ci sei sempre tu
di mezzo. –
-
Quindi io avrei passato la notte a cercare la tua gatta per
tingerla? Sì, la cosa ha perfettamente senso. –
Stavano
ricominciando ad alzare la voce e a Lucian sarebbe
venuto un gigantesco mal di testa di lì a poco, era pronto a
scommetterci ogni
suo avere.
-
Gemma -, provò a farla ragionare, - hai considerato che
Peregrine potrebbe aver detto la verità? –
-
Potrei? –, gli
fece eco indignato l’amico, – Mi spieghi da che
parte stai tu? –
-
Dalla parte di chi mi farà tornare a dormire il prima
possibile. –
-
Torna pure a dormire, Bole. Porto Malefica dal professor
Piton, lui saprà darmi una mano a farla tornare del suo
colore originario –
asserì Gemma, continuando a tenere stretta a sé
la gattina e marciando
risolutamente fuori dal passaggio segreto.
-
L’ho sempre detto che quella è completamente fuori
di testa
– asserì Peregrine quando fu certo che Gemma fosse
ormai lontana.
Lucian
alzò una mano per interrompere la sua recriminatoria.
-
Ne riparliamo tra tre o quattro ore, adesso fammi tornare a
dormire. –
§
Tornare
a dormire era fuori discussione per Peregrine, che dopo essere stato
aggredito
in quel modo e avere tutti i muscoli doloranti aveva deciso di
sfruttare
l’inconveniente per recarsi in infermeria e farsi dare un
altro po’ di quella
magnifica pozione anti dolorifica che sicuramente in vista del ritorno
a casa
per le vacanze di Natale gli sarebbe servita.
Dopotutto
i lividi per le botte di suo padre non si riassorbivano certo da soli
nel giro
di qualche giorno e lui non poteva permettersi di tornare a scuola
ammaccato o
le chiacchiere avrebbe cominciato a girare.
Svoltò
l’angolo e finì con lo scontrarsi con quella che
era l’artefice dei suoi
indolenzimenti.
Teneva
stretta a sé Malefica, misericordiosamente tornata del suo
solito candido pelo
bianco neve.
Fece
per oltrepassarla, ma la ragazza aprì bocca e con quella
singola parola lo
colse tanto di sorpresa da gelarlo sul posto.
-
Scusami. –
-
Come dici? –
-
Ho detto scusami. Il professor
Piton
dice che qualcuno si è intrufolato nell’aula di
Pozioni e ha messo fuori gioco
i calderoni con una pozione cangiante. Molto probabilmente Malefica
è finita lì
dentro e si è tinta il pelo. –
-
Ah … quindi è tutto a posto, l’ha fatta
tornare alla bellezza originaria. –
Accarezzò
distrattamente il pelo della gattina, che fece le fusa in modo sonoro e
si
strusciò contro la sua mano.
Peregrine
sorrise.
I
gatti gli erano sempre piaciuti, ma a causa dell’intolleranza
di suo padre
verso praticamente ogni essere vivente non aveva mai potuto averne uno
tutto
suo.
-
Sì, Malefica sta bene e il suo pelo è tornato
bello come al solito – confermò
Gemma, trascinando il piede contro il terreno per il nervosismo.
-
Mi fa piacere, mi piacciono i gatti. –
-
Non ne avevo idea … -
-
Ci sono parecchie cose di cui non hai idea, Farley. –
Smise
di accarezzare Malefica e riprese a camminare verso
l’infermeria senza
aggiungere altro, vagamente consapevole dello sguardo della ragazza che
lo
seguiva.
Gemma
si sentiva una perfetta idiota in quel momento.
Aveva
fatto la figura della pazza che si sfogava contro un suo compagno di
Casa solo
perché aveva creduto che ce l’avesse a morte con
lei per chissà quale motivo.
La
verità era che Peregrine con quel suo modo di fare
indifferente la sconcertava.
Sembrava
che nulla lo toccasse mai, che fosse immune alle emozioni umane, ma non
c’era
nulla di impassibile nel modo in cui aveva sorriso quando Malefica
aveva
cominciato a fare le musa e gli si era strusciata contro chiedendo
maggiori
coccole.
Forse
era la prima volta che lo vedeva sorridere davvero e non sfoggiare
quella
smorfia sghemba che era un misto tra il sarcasmo e l’ironia
che riservava
solitamente a chi incrociava il suo cammino.
Aveva
sempre saputo che Peregrine fosse molto attraente, il genere di
bellezza
tenebrosa e misteriosa che attirava le ragazze come la fiamma faceva
con le
falene, ma quando sorrideva sembrava più umano e
più vulnerabile … perdeva
parte di quell’aria inavvicinabile di cui si circondava
solitamente.
Diventava
non solo affascinante, ma anche tremendamente interessante.
E se prima aveva solleticato la sua curiosità da quel
momento aveva suscitato la sua attenzione.
§
-
Si è scusata? – chiese Lucian, incredulo.
Doveva
essere la prima volta da che avevano cominciato a frequentare Hogwarts
che
sentiva parlare di Gemma Farley che si scusava con chicchessia.
-
Già, ha sorpreso anche me. –
-
E tu cosa le hai detto? –
-
Che mi piacciono i gatti. –
Lucian
rivolse un’occhiata incerta in direzione di Marcus ed Ellis,
con l’espressione
di chi pensava seriamente che Peregrine stesse cominciando a delirare.
-
Siamo sicuri che non abbia battuto la testa quando è stato
Schiantato? –
-
A quanto ne so no, ma forse è il caso di portarlo in
infermeria. –
-
Ci sono già stato -, li interruppe lui, - e tanto per la
cronaca sono sano come
un pesce. –
Ellis
sorrise come se ne sapesse una più del diavolo e chiese: -
Peregrine, cosa
pensi esattamente di Gemma? –
Il
Battitore la fissò in silenzio per qualche istante, cercando
di ponderare l’importanza
e il senso della domanda che gli era appena stata rivolta.
Era
abbastanza sicuro che Ellis stesse tirando fuori una delle sue solite
deduzioni, ma non riusciva a capire di cosa si trattasse.
-
Oltre al fatto che alle volte fa delle scenate da matta? –
-
Sì, oltre a quello. Tralascia le discussioni. –
-
Direi che tutto sommato è molto intelligente, caparbia, se
la cava sempre da
sola per cui presumo sia un tipo indipendente. È
innegabilmente molto bella,
quando non è impegnata a urlarmi contro, e poi le piacciono
i gatti. –
Concluse
la sua dissertazione come se quell’ultimo particolare
racchiudesse una marea di
spiegazioni non dette.
Peccato
solo che per Marcus e Lucian non avesse il minimo senso; quanto a Ellis
era
impossibile dire se lei avesse capito qualcosa di più o no.
-
Se continua a parlare di gatti giuro che lo faccio rinchiudere al
reparto
lesioni magiche del San Mungo – asserì Lucian.
Spazio
autrice:
Salve!
Come
annunciato
eccoci qui con il primo capitolo della mini long dedicata a questi due
tipi dal
rapporto un po’ altalenante. Come sempre spero che il
capitolo vi sia piaciuto
e ci sentiamo prossimamente con il secondo.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary