La storia è interamente frutto della mia fantasia. Se, per caso, in qualche modo può assomigliare a qualche altra storia, avvertitemi che provvederò a controllare e rimediare. Grazie! ^^
Cenere
e Sangue
L’odore è intenso e fastidioso.
Non riconosce altro.
Alcun suono, alcun odore. Tranne che cenere. E sangue.
Il sangue ha un gusto metallico, nauseante.
Lo sente in bocca, sulle labbra.
È stanco.
Respirare non è mai stato così doloroso.
Il petto si alza e si abbassa irregolarmente. I respiri sono
lunghi e pesanti, a volte sono rotti da una fitta al petto, dolorosa,
profonda.
Gli occhi sono chiusi, le palpebre serrate. Il suo viso è
contratto in una smorfia di dolore.
Che cosa è successo?
Perché non lo sa?
Cenere, ancora. Trasportata dal vento.
Dove sono...?
Il calore lo soffoca.
Pian piano le sue orecchie sembrano come stapparsi e
percepire finalmente dei suoni.
Urla. È questa la prima cosa che sente.
Poi, il fuoco. E le esplosioni.
Il petto, ora, si alza a fatica. Ogni respiro è una
pugnalata. È così doloroso...
Sono vivo... perché...?
Non ha risposte alle sue domande. Non ricorda più nulla.
Forse, non vuole ricordare...
Irrigidisce la mano destra all’improvviso. Lentamente un suo
dito si muove, strisciando sull’arido terreno. È
doloroso anche quel piccolo
movimento. Però ci deve riuscire, deve alzarsi. Deve aprire
gli occhi.
Le palpebre si alzano con un’infinita lentezza. Una luce
accesa ferisce i suoi occhi, ma lui non si ferma. Vuole vedere.
Vede gente che scappa ovunque. E intorno a lui è un oceano
di fuoco, alto, che lambisce i vicini palazzi e li divora.
La sua vista è comunque annebbiata.
Il petto si alza in un respiro particolarmente pesante. La
fitta al torace lo costringe a strizzare gli occhi dal dolore.
La mano destra striscia a fatica sul terreno e si pianta
bene tra la cenere. Le dita si stringono convulsamente, mentre si gira
sul
fianco e si tira leggermente su puntellandosi sul gomito destro.
La mano sinistra non la sente più. Abbassa lentamente gli
occhi per guardarla e la vede così ricoperta di sangue, come
tutto il resto del
braccio. Un lungo taglio, infatti, si estende dalla sua spalla sinistra
fino il
gomito.
Distoglie lo sguardo, dolorante.
C’è tanto fumo intorno a lui. È
soffocante quel posto.
Stringe i denti mettendosi seduto.
Con cautela, la sua mano destra raggiunge il torace. La
ritira immediatamente, ora sporca di sangue. È ferito in
modo grave.
Il suo sguardo cade su un corpo, poco più in là,
tra le
macerie di un palazzo.
Si alza in piedi con un grande sforzo. Però è
troppo per lui
e ricade in ginocchio, ansimante.
Le urla sono sempre più alte e le esplosioni non cessano.
È
un caos.
Rialza lentamente il capo, affannato, dirigendo il suo sguardo
verso quel corpo.
Perché gli è così famigliare?
Deciso, si rialza in piedi. Ignora il dolore che comporta
ogni passo; strisciando coi piedi e tenendosi con la mano destra
l’avambraccio
sinistro, si avvicina tremante al corpo.
Una volta al suo fianco, cade in ginocchio, distrutto dal
dolore, non solo fisico.
Il suo cuore sussulta e i suoi occhi continuano a guardare
sorpresi e sofferenti, allo stesso tempo, il cadavere davanti a lui.
Lì, a terra, con la tuta lacera e il corpo ricoperto di
sangue... c’è Goku.
«Kakaroth...» la sua voce è roca e sa di
sangue.
La sua mano si allunga istintivamente verso il collo del
compagno e due dita vi si appoggiano, tremanti.
No, nessun battito.
«Sei morto...» appena un sussurro esce dalle labbra
di
Vegeta.
Lentamente si lascia cadere a terra, tra le macerie, a
fianco di Goku.
Ora le urla e le esplosioni sono lontane. Il suo viso è
rivolto verso quel vecchio compagno di così tante avventure,
quell’amico di
sempre, quell’avversario ancora da battere.
La guancia è premuta a terra, su tutta quella cenere che gli
solletica il naso e gli lascia quel disgustoso sapore in bocca.
Gli occhi ora sono umidi. Però, no: il Principe non piange.
Non lo farà davanti Goku, non lo farà.
È già accaduto troppe volte.
«Sei morto...» ripete ancora rocamente; le parole
sono amare
e sanno di lacrime.
Le palpebre si richiudono, in quella calma surreale scesa di
nuovo sopra il Saiyan.
«E lo sono anch’io.»
Un ultimo sospiro e il petto del Principe si ferma.
Finalmente.
Salve!
E' da moltissimo tempo che non mi faccio più sentire nella
sezione di DB... In ogni modo, la mia passione per quest'Anime
è ancora viva. Infatti ho portato avanti questa fic
(è un annetto che ci sto sopra) fino a concluderla e ora
sono pronta a postare i capitoli. Spero che vi piaccia.
Allora, la storia si divide in
tre parti. La prima è "Il
Presente", composta da 9 capitoli. Questi non sono
lunghissimi... anzi, direi che sono decisamente cortini per i miei
standard. In ogni modo, mi rifarò con la seconda parte della
fic, chiamata "I ricordi
di Vegeta"; ovvero un lungo flash-back di altri 9
capitoli, dove racconterò che cosa è accaduto -
tutto ciò che il Principe non riesce a ricordare -. Infine,
l'ultima parte "Come
dev'essere" è composta da 4 capitoli +
l'epilogo. E in quest'ultime due parti ("I ricordi di Vegeta"
e "Come dev'essere"),
come dicevo, i capitoli saranno molto più ricchi di
avvenimenti e, quindi, un po' più lunghi.
Dopo questa breve presentazione, e nella speranza di non cadere nel
banale (è la prima volta che scrivo una storia simile),
auguro a chi mi seguirà una buona futura lettura. ^^
Il prossimo capitolo sarà postato Mercoledì 8 Luglio. Ciao! ^^