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Autore: dimest    19/06/2018    2 recensioni
“Le hai mai viste?” chiese il pescatore al ragazzo seduto al suo fianco.
“ Visto cosa?” domandò questo, colto alla sprovvista.
“ Le onde.” rispose l’uomo [...]
“ No, prima no.” espirò piano, gli occhi persi sull’infinito mescolarsi e confondersi dell’acqua. “Ora però le vedo, forse per la prima volta per ciò che sono e rappresentano davvero [...]”
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Onde

 

“Le hai mai viste?” chiese il pescatore al ragazzo seduto al suo fianco.
“ Visto cosa?” domandò questo, colto alla sprovvista.
Il vecchio accennò con il volto segnato dal tempo al panorama che si presentava davanti loro.
Il Sole stava ormai calando ed il cielo sembrava appassire con lui.
“ Le onde.” rispose l’uomo fissando il riflesso aranciato del tramonto sul mare. “Le onde che s’infrangono, che abbracciano e bagnano tutto ciò che incontrano. Quelle stesse che vedi, rimiri trasportarsi stancamente sul bagnasciuga e scivolare via mantenendo lo stesso ritmo con il quale sono arrivate.”
“Ed eccone una,” continuò il pescatore seguendo con lo sguardo un’onda, ed il ragazzo venne assorbito da quello spettacolo
“veloce si prende il suo spazio e subito se ne va.
Ed ecco l’altra che prende il suo posto, questa però è più piccola e purtroppo perde la gara a chi riesce a portar via più arsura possibile dalla spiaggia.”
“Certo che le ho viste. Ogni giorno vengo qui ad osservarle.”
“Sciocco.
Se le avessi osservate meglio, ti saresti accorto che ogni onda è diversa dall’altra.
L’uomo ogni giorno può affermare di ripetere gli stessi movimenti, eppure, ti assicuro, che così non è.
La vita procede, lenta o veloce, trasparente o torbida, con una tempistica che pare costante ma che, in realtà, continua a cambiare. L’uomo è evoluzione in questo circolo;
i suoi movimenti saranno sempre diversi l’uno dall’altro, simili forse, uguali mai.
Ed ognuno di loro lotta per rimanere impressi nella memoria, in una gara eterna.
Ed ora dimmi giovane: le hai davvero viste?”
Il ragazzo rimirò ancora una volta l’andirivieni delle onde, ora con il suono pesante di quelle parole a martellargli l’animo.
“ No, prima no.” espirò piano, gli occhi persi sull’infinito mescolarsi e confondersi dell’acqua. “Ora però le vedo, forse per la prima volta per ciò che sono e rappresentano davvero:
uno specchio di questi continui momenti che viviamo.”

   
 
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