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Autore: rossella1096    20/06/2018    0 recensioni
Eccolo lì, scritto a carattere cubitali sul mio computer, il cognome di colui che ho amato di più nella mia vita, che mi ha salvato da me stessa, che mi ha fatto sentire realmente viva ma che ho anche odiato, colui che mi ha lasciato una ferita profonda nel cuore che non potrò mai risanare, il mio amore tossico. Non ci vediamo e sentiamo da 10 anni
Ciao, mi chiamo Asia e questa è la mia storia.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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LE COINCIDENZE NON ESISTONO

 

Anche stamattina, come ogni mattina, riunisco tutte le forze necessarie per riuscire ad alzarmi dal letto. Purtroppo soffro della malattia che accomuna gran parte della popolazione, o almeno spero che sia cosi per il benessere mentale che è in grado di scaturire, attaccamento morboso per qualsiasi superficie su cui si possa dormire.
Penso sia il momento che preferisco di più della giornata: svegliarmi con accanto il mio fidanzato, rubargli un semplice bacio (causa alito mattutino), preparare una calorica colazione a base di dolci per poi iniziare a viaggiare con la testa, fino a quando non mi accorgo che sono in ritardo e dovrò fare tutto di corsa per arrivare in orario a lavoro.
Ecco è successo di nuovo, sono rimasta imbambolata per circa 15 minuti con il caffè in mano e ora dovrò vestirmi senza un minima cognizione per l'abbinamento dei colori e truccarmi in macchina, sperando di non sembrare Moira Orfei.
'wow ma sei ancora tu? Questi trucchi fanno miracoli, tutte finte siete voi donne!'
Mi salta in mente questo strano ricordo e sorrido per la frase buffa che, puntualmente, mi diceva quando eravamo nel suo bagno insieme, davanti il piccolo specchio che condividevamo con spintoni e morsi per prepararci. Pur essendo caratterizzata la mia routine solo da fondotinta, blash e mascara, lui amava stuzzicarmi per vedere una mia reazione. In realtà anche io amavo il fatto che lo facesse e tutt'ora, dopo ben 10 anni, continuo ad usare solo quei 3 cosmetici, come sarebbe soddisfatto di sapere che ancora una volta ha avuto la meglio su di me.

Continuo a perdermi nei meandri del mio cervello, così saluto Alex e corro in macchina per affrontare il traffico veronese. Amo questa città e amo il mio lavoro, sono riuscita a esaudire gran parte dei miei sogni, ho studiato tanto e ora ho un posto nel poliambulatorio specialistico di Verona nel reparto di biologia molecolare. Il mio intento non è mai stato quello di curare direttamente le persone, consapevole anche del fatto che non fa per me la professione di medico, ma di scoprirne le cause alla base per cercare di porre rimedio ai loro mali. Ho sempre avuto dei problemi nel socializzare, nel desiderare molti amici nella mia vita e mi piace pensare che, sì, anche così posso salvare le persone standomene rinchiusa nel mio piccolo laboratorio.
Oggi la giornata si prospetta frenetica, molti colleghi sono già in ferie e serve aiuto negli altri laboratori. Così, dopo aver fumato la mia amata sigaretta del buongiorno insieme ad altri colleghi , mi affretto a raggiungere il mio studio, indossare il camice e dirigermi nel reparto di 'biochimica e immunometria' per aiutare con la convalidazione di alcuni esami.
Non è la parte migliore di questo lavoro, si tratta semplicemente di verificare che le macchine abbiano funzionato correttamente osservando, nello specifico per questo reparto, i livelli ormonali di ogni paziente, confermare per poi inviare i risultati ai diretti interesati, diciamo la fase più triste o bella in base ai risultati.
Così inizio, consapevole che ci vorrà molto data la quantità di campioni analizzati, quando ad un certo punto, alla vista del nome del paziente di cui sto verificando i livelli di PSA, il mio corpo decide di pietrificarsi, inizia a mancarmi il respiro,il cuore mi batte a mille e il mio cervello va in corto circuito.
Come posso mai dimenticarmi di quel cognome?
Il cognome di colui che ho amato di più nella mia vita, che mi ha salvato da me stessa, che mi ha fatto sentire realmente viva ma che ho anche odiato, colui che mi ha lasciato una ferita profonda nel cuore che non potrò mai risanare, il mio amore tossico.
Solo che quel nome e cognome scritto sul computer era di suo padre, ne ero sicura.
Non ci vediamo e sentiamo da dieci anni, proprio stamattina ho pensato a lui, che coincidenza.

  
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