Between dreams,
nightmares
and
reality
«Immagino che, ormai, sono costretto a venire con voi, non è vero?» domandò sarcasticamente Goro, arricciando le labbra in segno di disappunto, senza però nascondere una gran dose di speranza. Magari, quella megera di un avvocato avrebbe annullato l'incontro e lui se ne sarebbe potuto restare a casa, tranquillo e, sempre magari, disteso sul divano bevendo serenamente una birra — o anche più di una —, godendosi in televisione qualche interessante programma senza alcun pensiero per la testa, senza essere costretto a trascorrere del tempo con lei.
Ma la situazione aveva preso una differente piega in modo repentino, lasciando il detective completamente senza fiato. Avevano rapito Eri dal suo ufficio, cogliendola di sorpresa, portandola in chissà quale luogo complicato da identificare, volendo farle chissà cosa per una probabile e sicura vendetta.
Tutte le sue precedenti lamentele si dissolsero nel nulla all'interno della sua mente e, al contrario, aumentarono altri sentimenti che aveva seppellito anni prima per difendersi da quelle emozioni così intense che ancora provava ma che, causa la sua testardaggine e la gran dose d'orgoglio, non aveva intenzione di accettare tanto facilmente. La preoccupazione, l'ansia e il terrore avevano ben presto raggiunto soglie indicibili, che mai avrebbe pensato di rivivere per quella stessa donna.
Vi erano soltanto sei parole che, continuamente, viaggiavano per la testa di Kogoro Mori, palesando la sua apprensione:
La paura che ho di perderti.