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Autore: Llerian    22/06/2018    1 recensioni
'Erica ritarderò un'oretta, vai a fare colazione, fatti una passeggiata in centro, qualsiasi cosa ti prego. Mi farò perdonare, giuro!' le scrisse velocemente e attese qualche istante la sua risposta.
'Stai scherzando!? Ma sono già in studio! Derek ti odio, mi devi un caffè' rispose lei e Derek sorrise leggermente immaginandosela incrociare le braccia al petto e imbronciarsi.
Lasciò andare il telefono accanto a sè sul letto ma il suono di una seconda notifica glielo fece riprendere.
'Salutami Stiles ;)'
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Erica Reyes, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Derek si svegliò di scatto quando sentì il suo cellulare vibrare, indice che erano già le otto del mattino e la sveglia stava suonando. Allungò il braccio e andò a spegnere quel fastidioso vibrare, piccoli brividi gli ricoprirono il braccio quando entrò a contatto con l'aria fresca fuori dalle coperte. 

Si passò una mano sulla faccia e poi sui capelli, sbadigliando e allungando le gambe per stiracchiarle. Un calore nella sua schiena e un piccolo sbuffo di aria che gli arrivava alla pelle attraverso la sottile maglietta del pigiama gli fecero voltare la testa. 

Dietro di lui dormiva Stiles che era arpionato al corpo di Derek come se fosse un koala. Le braccia magre gli cingevano la vita, una gamba era invece allacciata alla sua vita. Aveva il viso nascosto nella schiena del maggiore e i capelli che andavano in tutte le direzioni, spettinati. 

Derek sorrise alla vista del ragazzo e si girò nella morsa, gli passò una mano tra i capelli cercando di sistemarli mentre questo apriva piano gli occhi, svegliandosi. 

"Buongiorno," gli sussurrò Derek, abbassando leggermente la testa per potergli lasciare un bacio tra i capelli. 

"Mh ciao," lo salutò Stiles, la voce roca e impastata ma un sorriso ad alzargli gli angoli della bocca. Vivevano insieme da più di un anno ormai ma ogni volta, svegliarsi accanto a Derek, metteva di buon umore Stiles e gli faceva iniziare la giornata con il sorriso. 

Derek gli cinse la vita con il braccio destro e andò ad intrecciare le loro gambe ancora sotto le coperte. Passò ancora qualche minuto comodamente a letto, Stiles giocava con i bottoncini della maglia del maggiore mentre Derek gli passava una mano tra i capelli, facendogli scivolare le dita tra le ciocche morbide. 

"Hai lezione oggi?" gli chiese piano Derek, la mano che fino a qualche istante prima era tra i capelli scivolò lungo la sua guancia calda e gliela accarezzò. Sentì Stiles appoggiarsi alla sua mano e chiudere gli occhi al tocco leggero. 

"Sì, ma comincio alle dieci," gli rispose dando un'occhiata all'orologio digitale che teneva sul comodino accanto al letto. La scritta 8:13 lampeggiava di rosso scandendo i secondi. 

"Tu invece dovresti già cominciare a prepararti," gli disse poi, nascondendo uno sbadiglio dietro alla mano. Nonostante le parole che aveva appena detto passò entrambe le mani dietro la schiena di Derek, ingabbiandolo in una morsa e nascondendo il volto nel suo petto, annusando forte il suo profumo. 

Derek ridacchiò e continuò ad accarezzargli i capelli. "Devi lasciarmi alzare, Stiles," disse piano e cercò di divincolarsi dall'abbraccio in cui il più piccolo lo stava stritolando. 

"Resta ancora un po'," gli sussurrò Stiles, alzando leggermente la testa e andando a lasciargli un bacio sulle labbra. 

Derek ricambiò immediatamente, girandosi poi sul letto in modo da potersi mettere comodo sulla schiena e tirandosi addosso Stiles che invece appoggiò la testa al suo petto. Il maggiore gli cinse le spalle con il braccio sinistro e gli accarezzò la schiena con la mano libera, un tocco leggero ma costante. 

Stiles sorrise e affondò il viso nell'incavo tra la spalla e il collo, lasciandogli una scia di baci su tutta la pelle che riusciva a raggiungere e che era scoperta dalla maglia leggera. 

"Altri cinque minuti," gli soffiò Stiles sul collo, ogni parola era seguita da un bacio in un punto diverso del collo, il suo respiro caldo infiammava la pelle di Derek e gli faceva venire la pelle d'oca. 

"Devo andare," si lmentò Derek dando un'occhiata all'orologio. Era ufficialmente in ritardo, ma non trovava nè la forza nè la voglia di lasciare il caldo del suo letto e il calore di Stiles - insieme alle sue attenzioni ovviamente. 

Stiles sembrava della stessa idea e infatti continuò le sue minuziose attenzioni al collo di Derek, lasciando scivolare una mano sulla pancia di Derek e disegnandoci sopra degli invisibili ghirigori. 

Derek sospirò al contatto. Si sporse leggermente oltre il letto andando a riacciuffare il suo telefono, le 8:27. Scorse tra i numeri in rubrica e si fermò non appena trovò quello della sua studentessa preferita e con cui avrebbe dovuto avere una lezione privata per aiutarla con il progetto d'arte che stava facendo con la scuola quella mattina.

'Erica ritarderò un'oretta, vai a fare colazione, fatti una passeggiata in centro, qualsiasi cosa ti prego. Mi farò perdonare, giuro!' le scrisse velocemente e attese qualche istante la sua risposta. 

'Stai scherzando!? Ma sono già in studio! Derek ti odio, mi devi un caffè.' rispose lei e Derek sorrise leggermente immaginandosela incrociare le braccia al petto e imbronciarsi. 

Lasciò andare il telefono accanto a sè sul letto ma il suono di una seconda notifica glielo fece riprendere. 

'Salutami Stiles ;)' 

Derek sbuffò esasperato ma si morse il labbro inferiore per impedirsi di sorridere, da quando Erica era venuta a conoscenza della sua relazione con Stiles, non perdeva occasione di fare allusioni o commenti inappropriati ogni volta che il discorso Stiles saltava fuori durante le conversazioni. 

La ragazza lo aveva addirittura pregato giorni e giorni interi perchè Derek lo portasse in studio per farglielo conoscere. I due si erano da subito trovati bene insieme, trovando cose in comune, tanto da far comunella contro Derek che aveva passato il resto del pomeriggio a cercare di separarli e porre fine alle sue sofferenze. 

"Che succede?" chiese Stiles aggrottando le sopracciglia. 

"Erica ti saluta e ci da un'ora," gli disse lasciando cadere per la seconda volta il cellulare accanto a sè sul lato vuoto del letto. 

Stiles sbuffò una risata e tornò ad arpionarsi a lui. "Gentile da parte sua," coprì un altro sbadiglio prima di sparire sotto le coperte con un ghigno che non prometteva nulla di buono. 


~~~~ 

Derek arrivò con due ore di ritardo in studio, Erica lo stava aspettando seduta sui gradini intenta a disegnare con tratti poco delicati qualcosa sul suo quaderno degli schizzi. Poche volte l'aveva vista senza ed era solo in occasioni speciali. 

Non appena sentì i suoi passi alzò lo sguardo e alzò gli occhi al cielo mentre Derek si grattò la nuca imbarazzato. 

"Scusa?" provò ma la ragazza alzò il naso all'insù con un umpfh e cominciò a rimettere in ordine tutto il materiale che aveva tirato fuori, ignorandolo e fingendosi offesa. 

"Ti ho portato il caffè," tentò di nuovo, sorridendole e allungandole il bicchiere nella sua direzione, scuotendolo piano quando questa fece finta di nulla. 

"Zucchero?" gli chiese a voce bassa senza nrmmeno guardarlo. 

"Tre, e ho chiesto di farlo fare con una dose extra di latte," disse convinto e annuendo alle sue stesse parole, la conosceva da troppo tempo per non ricordarsi come prendeva il caffè. 

Lei nascose un sorriso abbassando il viso e prese il bicchiere, continuando a fingersi offesa. "Non sei ancora perdonato del tutto," gli fece sapere alzandosi ed entrando nell'edificio. 

"Andiamo! Cosa vuoi che faccia?" chiese esasperato seguendola dentro e salutando con un cenno della mano la ragazza alla reception. Questa nemmeno rispose e non provò a fare nulla per nascondere quanto in realtà avrebbe preferito essere da tutt!altra parte. Odiava quel lavoro ma aveva bisogno dello stipendio e Derek non aveva il coraggio di mandarla via. 

"Lo sai," disse Erica una volta dentro l'aula e dopo aver lasciato la sua borsa sulla sedia vuota più vicina. 

Derek la fissò per qualche secondo senza capire, lei sbuffò semplicemente e andò a legarsi i capelli mentre aspettava che Derek avesse l'illuminazione. 

Derek alzò gli occhi al cielo quando finalmente capì. Andò a pescare il cellulare dalla tasca e inoltrò il numero di telefono di Boyd alla ragazza che quasi urlò quando lo vide. Gli si lanciò addosso e lo abbracciò. 

Erica aveva una cotta per Boyd, il ragazzo del corso avanzato di pittura, ormai da mesi ma non aveva mai trovato il coraggio di chiedergli il numero di telefono o un'uscita. Derek l'aveva vista più volte provare ma rendersi ridicola davanti al ragazzo - che però Derek l'aveva sempre visto guardarla con affetto e ammirazione nonostante le figuracce - per poi fare finta di nulla e andare via. 

"Perdonato? Felice adesso?" le chiese quando lo lasciò libero e riuscì di nuovo respirare. 

"Sì e sì," rispose lei battendo le mani e saltando sul posto. "Tu invece? Ne è valsa la pena per avermi fatta aspettare fuori due ore, almeno?" 

"Oh, non ne hai nemmeno idea."
  
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