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Autore: Lizhp    22/06/2018    0 recensioni
“Quindi non si vede più a scuola… un ragazzo dell’ultimo anno che faceva lezioni con lui ha detto che se ne è andato in Messico”
Messico.
Ma allora perché non mi ha detto niente, in fondo mi vedeva tutti i giorni. E poi mi ha sempre detto che per qualsiasi cosa lui ci sarebbe stato.
Magari quello che stavano dicendo quei ragazzi non era vero.
“A fare cosa in Messico?”
“Dicono che sia scappato dopo aver litigato con la moglie…”
“Aveva anche due figli, no?”
“Sì… dalle voci che girano, sembra proprio che sia scappato con un uomo!”
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis, Fortunè Penniman, Paloma Penniman, Yasmine Penniman, Zuleika Penniman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 26: Hanno detto sì!

31 maggio 1993
 
Apro gli occhi e sbadiglio rumorosamente. Le mie sorelle sono già a scuola e questa mattina non ho lezione di piano perché Alla è fuori città per lavoro. Non mi dice mai cosa va a fare, è molto riservata anche su questo. Così ieri sera ho chiesto alla mamma il permesso di dormire un po’ di più, promettendole che poi avrei fatto comunque gli esercizi di lettura e scrittura.
Ho davvero fame stamattina, quindi mi alzo più presto di quanto volevo ieri sera.
Scendo in sala, la porta della mia camera è già aperta e la cassettiera è già spostata, quindi la mamma non deve essere tornata a letto dopo aver preparato la colazione a Paloma e Yasmine.
Un urlo che quasi mi spacca le orecchie mi fa capire che anche mio fratello è sveglio.
“È mattina, Fort” borbotto, anche se so che lui non può capirmi. E poi è troppo impegnato a sbattere a terra una bambola di Zuleika.
“Daaaaaai, lasciala! Le fai male!” ma Fortuné ovviamente non la ascolta e allora Zuleika si esibisce in un bel pianto, correndo dalla mamma.
“Buongiorno, Mica” mi dice la mamma, prendendo la bambola dalle mani di Fort prima che lui possa distruggerla per davvero  mettendo così a tacere Zuleika… ma non c’è ancora silenzio perché mio fratello, dopo che la mamma gli ha tolto la bambola, inizia a urlare e piangere anche più forte di mia sorella.
Ho fame.
Decido che iniziare la giornata con tutto questo casino è anche peggio che svegliarsi presto, così vado in cucina, cercando di ignorare le urla provenienti dalla stanza accanto.
Corro al tavolo, perché vedo che la mamma mi ha fatto trovare la colazione pronta. Quando però mi siedo, noto una busta sotto il piatto del bacon e quando vedo chi l’ha mandata mi passa di colpo la fame.
“Mamma?” chiedo, affacciandomi alla porta della sala e sventolando la busta.
Lo so di avere uno sguardo terrorizzato.
“È arrivata stamattina. Dovresti aprirla” e batte con la mano sul divano, facendomi cenno di sedermi.
Faccio come mi dice e osservo un attimo la busta che tengo tra le mani.
“Perché non l’hai aperta tu?” le chiedo, perché so che se ci fosse scritto no lei avrebbe trovato un modo carino per dirmelo e sarebbe stato molto meglio.
“Non è per me” mi spiega lei, indicando il nome sulla busta.
Michael Holbrook Penniman Junior.
Sospiro e mi rassegno ad aprirla.
“Che cos’è, Mica?” Zuleika abbandona per un attimo i suoi giochi e si avvicina.
“La risposta del teatro. Ti ricordi? Sono andato a fare un’audizione”
Annuisce piano e poi mi guarda anche lei, proprio come la mamma. Aspettano tutti che io la apra; beh no, Fortuné no. Lui adesso è interessato solo al suo ciuccio.
Tolgo la lettera dalla busta e inizio a leggerla.
Arrivo in fondo e la leggo ancora.
Lo faccio anche una terza volta e mi rendo conto che davvero… “Mamma, hanno detto sì”.
Mi alzo dal divano e mi metto davanti a lei, dandole la lettera: “Hanno detto sì!” ripeto e lei mi sorride, leggendo la lettera.
“Bravissimo, Mica” e mi rivolge un sorriso radioso che io ricambio, mentre con la mano libera mi scompiglia i capelli.
“Prendo il telefono!” quasi urlo, correndo verso il mobile vicino al pianoforte “Devo dirlo al papà, agli zii, alla nonna e poi potresti chiamare la mamma di Emily e…”
“Ad Alla, Mica” mi ricorda la mamma, passandomi un foglietto con il suo numero.
“Chiama papà e poi chiama subito lei, lo apprezzerà”.
“Certo” annuisco e inizio a fare i numeri.
Papà mi ha detto di essere molto contento e che verso la fine di giugno dovrebbe riuscire a tornare da Dubai e stare con noi per almeno un paio di mesi. Però non ha voluto dirmi nulla sulle vacanze che faremo quest’estate.
Alla ha detto “Oh!” e poi ha iniziato ad elencare tutto un programma dettagliatissimo di prove che farò anche con lei.
Metteremo in scena La donna senz’ombra  di Richard Strauss.
Metteremo.
Mi rendo conto che davvero ritornerò in quel teatro, di nuovo su quel palco e inizio di nuovo a ridere.
Quando Yasmine e Paloma rientrano da scuola per pranzo io mi alzo dallo sgabello del pianoforte e corro loro incontro.
“Hanno detto sì, hanno detto sì!” e mostro ad entrambe la lettera.
Sono contente e Paloma mi fa l’occhiolino: “Chissà che colpo per la strega, eh?” mi dice sottovoce, senza farsi sentire dalla mamma, ricordando quella sera in cui abbiamo parlato nel mio letto.
Dopo pranzo faccio gli esercizi che avevo promesso alla mamma di fare e non mi pesano come gli altri giorni. Tra due giorni torna Alla e tra una settimana c’è il primo giorno di prove.
E tutto va bene.

........

Buonasera a tutti!
Ecco il capitolo successivo, decisamente un capitolo di passaggio, questa volta pubblicato nel giorno giusto.
Ci avviciniamo alla sua avventura in teatro ovviamente e, tra pochissimi capitoli, anche ad un nuovo inizio a scuola.
Come al solito aspetto la vostra opinione, se ne avete voglia.
Buona serata.
Lara
   
 
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