Libri > The Maze Runner
Segui la storia  |      
Autore: oakenshield    23/06/2018    0 recensioni
~Dal testo:
"-Tommy?- Gli occhi castani dell'altro si posarono su di lui, e il ragazzo ne percepì la paura, in fondo, nascosta sotto uno sguardo all'apparenza calmo. Ne vide il timore e lo spavento che era sempre riuscito a tenere nascosti affiorare, rendendolo ingenuo, vulnerabile.
E fu in quel momento che se ne accorse. Si accorse che lui era l'unica persona per cui avrebbe vissuto e con cui avrebbe passato il resto della sua vita. L'unico per cui avrebbe lottato e avrebbe vinto, a cui avrebbe donato il suo cuore e la sua anima.
L'unico che avrebbe amato."
~Come accade in molti casi, quando iniziai il mio viaggio di ritorno parve farsi di nuovo repentinamente buio, l'istante finale de un'eclissi... la consapevolezza che un'altra anima se n'è andata.
Devi sapere che, a dispetto di tutti i colori che sfioriamo o si avvinghiano a ciò che vedo in questo mondo, spesso quando un uomo muore vedo, soltanto per un attimo, un'eclissi.
Ne ho viste a milioni.
Ho visto più eclissi di quante vorrei ricordare.~
-Markus Zusak, Storia Di Una Ladra Di Libri
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cast Maze Runner, Newt, Newt/Thomas, Thomas
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
||Tutte le citazioni a inizio capitolo di questa Fanfiiction vengono dal libro di Markus Zusak 'Storia di Una Ladra Di Libri', non mi appartengono e non ne richiedo i diritti.
La storia è scritta da me e di mia invenzione, ispirata ai libri di James Dashner, per cui è vietata la riproduzione totale o parziale senza crediti e diritti.
Detto questo, buona lettura.||

 

Sì, mi ricordo sovente di loro, e in una delle mie numerose tasche ho conservato la loro storia da raccontare.
Non è che una della miriade di storie che porto con me, ognuna a suo modo straordinaria.
Ciascuna di loro rappresenta un tentativo - un faticoso tentativo - di dimostrarmi che la vostra esistenza di uomini vale la pena di essere vissuta.
Eccola qui. Una fra tante.
Se ti fa piacere, vieni qui con me. Ti racconterò questa storia.
Ti mostrerò qualcosa.

Thomas

Saliva, in alto, incessantemente.
Lo sferragliare della gabbia di acciaio gli riempiva le orecchie, strisciando insidioso e violento dentro di lui, fino alla sua mente, con un martellare continuo e incessante.
Il suo nome mormorava nella sua testa, roteando e annebbiando qualunque altro ricordo, ogni altro pensiero che non fosse paura... smarrimento... impotenza.

E improvvisamente la luce.
La luce portò la speranza, la curiosità, lo stupore.
Poi le voci, con il loro carico di confusione ed estraneità.

La grata sopra di lui si aprì, inondandolo con una cascata di sole, facendogli socchiudere gli occhi.

Delle ombre apparvero nel sole.
Lui era la terza.

Si guardò intorno, spaesato, mentre delle mani lo tiravano su.

Li osservò uno ad uno, di sfuggita, saettando gli occhi da un viso sconosciuto ad un altro, mentre i volti si mescolavano, unendosi alle risate e alle parole.
Pive. Caspio. Scatola. Fagio.

Ma quello che più di tutto lo spaventava era il vuoto.
Quel vuoto terrorizzante e bianco, che riempiva la sua testa, immacolato, con una sola parola stampata al centro, in lucido inchiostro nero, sussurrata dalle pareti nelle sue orecchie.
Thomas.
Il suo nome, che era però come un guscio vuoto.
Niente voci, niente ricordi. Solo una stanza vuota, bianca e pulita, come la lucida lama che aveva tagliato via i suoi ricordi, con una caduta netta.

Non c'era niente, nessun colore, nessuna voce, nessun ricordo. Niente di niente.
Sapeva però che non era sempre stato così. Sentiva che quella stanza un tempo era stata piena di qualcosa. Era come se una parte di se gli fosse stata strappata via, come se gli avessero tagliato un braccio, o una gamba. Ne percepiva la mancanza.

Intorno a lui, i ragazzi continuavano a ridere parole incomprensibili, prendendolo in giro con gesta di scherno.

Tutti tranne uno.

Un ragazzo biondo, alto, lo squadrava, con un piccolo sorriso sghembo.
Incrociò il suo sguardo, imperscrutabile, leggermente divertito.
Thomas rimase fermo, a guardarlo, finché qualcuno non tirò una pacca sulla spalla al ragazzo senza nome, spostando i suoi grandi occhi nocciola lontano da quello di lui.
Ripensando a quel giorno, Thomas avrebbe detto che, guardando nei suoi occhi, aveva visto la mente di un adulto, la consapevolezza, ma, soprattutto, l'assenza completa di speranza.
Anche mentre rideva, in fondo i suoi occhi erano tristi.

Quando quella sera si fosse addormentato, durante la sua prima notte nella Radura, Thomas ci avrebbe ripensato, e avrebbe sognato di scatole di acciaio come ascensori, stanze bianche e vuote e occhi color nocciola.




 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: oakenshield