...Did you ever love
somebody?
(...Hai mai amato
qualcuno?)
Capitolo
4
La ragazza guardava fuori dalla vetrata del bar,
mescolando distrattamente la sua bibita con la
cannuccia che teneva in mano. "Come faccio a
dirglielo?"
“Eh?! Come, scusa?” La giovane alzò di scatto la
testa, scossa dal suo torpore.
“Patty, ma mi vuoi stare a sentire? Ti ho
chiesto se c’è qualcosa che non va! Hai visto un
fantasma?”
“No, no, stavo solo pensando”
“Ah! A cosa, se non sono indiscreto?”
Riprese a sorseggiare la bibita “Niente di
particolare, ci sono dei problemi al club, non
ci regolarizzano un permesso per giocare una
partita a Kyoto…”
Il ragazzo posò il bicchiere sul tavolo,
fissando la manager occhi negli occhi, e sorrise
ironico.
“Che c’è, Patrick?”
“Mpf! Non riesci a non pensare a quella squadra
per più di un minuto…”
Patty appoggiò la bevanda finita sul tavolino, e
lo guardò crucciata “E’ ciò di cui mi occupo
tutti i giorni! Mi sembra abbastanza normale,
non trovi?”
“Se lo dici tu!”
“Eh?!”
“Personalmente non trovo molto emozionante stare
a lavare magliette e palloni tutti i
pomeriggi…”
“Guarda che non è solo questo! Ma tu non lo puoi
di certo sapere, e poi io tengo molto ai miei
ragazzi, lì ho trovato la vera amicizia!”
“Diciamo che tieni a un ragazzo”
“Ecco, ci risiamo! Ma come ti permetti? Che ne
sai tu di quello che c’è tra me e Holly?”
“Chi ti ha detto che parlavo di Hutton?”
Patty arrossì “Piantala, per favore!”
I due rimasero in silenzio, cercando di
mantenere la calma. Fu Patrick il primo a
spezzarlo.
“Senti, che ne dici se ora pensiamo solo a noi e
ci passiamo un bel pomeriggio insieme?” Lo disse
con un sorriso, quel sorriso che da sempre era
capace di spiazzarla. Sorrise a sua volta.
“Andiamo alla fiera?” Si alzarono, e per mano
uscirono dal locale, iniziando ad addentrarsi
nelle luci delle bancarelle lungo tutta la
strada, e delle musiche tradizionali che li
avvolgevano, insieme ai profumi degli
okonomyiaki che venivano venduti ad ogni angolo
tra il vociare dei bambini che correvano.
“Che bella atmosfera! Mi sento a mio agio
oggi, stranamente! Si, anche se Patrick mi
prende per mano, anche se non è Holly. Mi sembra
di tornare indietro di 10 anni, a Londra. Ho
deciso, mi godrò questa giornata, cercando di
non pensare a niente. Non voglio rovinare tutto,
gli dirò che lo lascio un altro giorno, e
speriamo che vada tutto bene!”
“BRAZIL…NAAA NAAA NAAA NAAA NNAAA NAAA NAAA
NAAA!!!”
“Bruce, ti prego! Non so tu, ma noi abbiamo
ancora una dignità, qui a Fujisawa…”
“Lo sapete! Queste feste mi mettono di
buonumore!” Si girò verso Paul, Holly, Benji,
Tom, Ted, Johnny, Susy ed Evelyne che restavano
indietro, a una distanza di sicurezza, con
enormi goccioloni sul capo. “EEEEHHHIIIIII!!!!!”
Benji aveva dato un morso al suo enorme zucchero
filato azzurro. “Senti, Bruce, io non posso
girare con un cibo per bambocci, quindi lo devo
per forza mangiare da te!”
“Ah!E…” Stava cominciando la solita lite… Tutti
circondarono i due, cercando di separarli. Susy
però vide attraverso un viottolo qualcosa, o
meglio qualcuno, che attirò la sua attenzione…
“Capitano!”
“Si, Susy, cosa c’è?”
La ragazza lo fissò un istante. “No, niente, mi
sono dimenticata quello che volevo dire! Eh eh
eh!”
Holly la guardò un po’ stranito, ma lasciò
perdere “Ah, capisco!”
“Senti, capitano, io torno a casa, mi è venuto
il mal di testa, ci vediamo domani! Ciao a
tutti!”
Senza lasciare il tempo di ribattere corse via,
verso ciò che l’aveva incuriosita. Oltrepassando
la vietta scura, giunse nella via parallela,
anch’essa illuminata e coperta da bancarelle di
ogni genere. Proseguì ancora qualche passo,
quando finalmente li vide: ecco, ora ne era
sicura, erano proprio loro…non sembrava
possibile…e pensare che lei aveva detto che
sarebbe stata a casa…
Stette a fissarli un breve istante, poi si avviò
verso casa. “Spero solo che il capitano non li
veda”
Intanto, “l’allegra combriccola”… “BASTA!QUEL
PESCE SARA’ MIO!” La famosa “calma-zen” di Tom
era andata a farsi un giretto. “Ma è la retina
che è fragile, giusto, Bruce?!” (NdA: stanno
facendo quel tipico gioco giapponese in cui
bisogna pescare il pesciolino con una retina
senza che questa si rompa) Guardò con occhi
imploranti il compagno…”Si, Tom, però è in
questo che sta il gioco!” “Ah.” “E vedi di non
spenderci un patrimonio!” L’altro per tutta
risposta ricominciò a giocare. Tutti facevano il
tifo intorno a lui “Ehi, fate vedere anche a
me!” Holly stava cercando un passaggio fra i
compagni “Spostatevi, voglio ved…” Ma il suo
sguardo si posò su ben altre cose. Anche Benji
notò quella cosa, poiché non sentiva più
divincolarsi l’amico sulla schiena. “OH CAZZO!”
(NdA: Certo che sei sempre il solito fine!
NdBenji: Guarda che sei tu che scrivi le
battute. NdA: Davvero?! Ormai mi ero abituata al
vostro comando assoluto…)
Qualche bancarella più avanti, stavano
camminando due ragazzi dall’espressione felice
che si tenevano per mano…peccato che questi
ragazzi fossero Patrick e…Patty…
“Com’è bella stasera, con quel kimono…Non avevo
mai visto Patty indossarlo, o perlomeno non la
avevo mai notata, come al mio solito… E ora lei
è con un altro… è dall’inizio della storia che
me lo ripeto:me lo sono meritato! E nonostante
mi avesse detto che lo voleva lasciare, si vede
che è felice ora…le mie speranze di conquistarla
sono affievolite. E’ inutile, devo
arrendermi...”
“Oh-oh! Povero Oliver, non si meritava di
vedere una scena così…è impietrito! Ma cosa
combina la manager? Possibile che abbia perso la
testa per quel damerino? Se è così spacco la
faccia a tutti e due, parola di SGGK! Ma
guardali, peggio che nei manga, lui ha vinto al
tiro a segno e le regala il cane di peluche…MA
DAIII!!!”
“A-ehm, capitano, tutto ok?!” Tutti si erano
accorti della scena.
“Eh? Si che va tutto bene, perché?” Tutti lo
guardarono straniti “Ouff! E non guardatemi
così! Lo sapevamo tutti, no?! Dai, prendi quel
pesce, Tom!” E tutti tornarono alla vasca…
Mattina successiva, istituto Nankatsu.
Patty sta canticchiando allegramente dirigendosi
verso l’ingresso principale della scuola, per
iniziare un’altra giornata di scuola, quando
vede davanti Susy, che, come lei. si dirige
verso l’edificio. “Ehi, Susy!”, corre di fianco
a lei per raggiungerla.
La ragazza si volta, le tira un’occhiataccia e
le borbotta un “Ti devo assolutamente parlare,
senpai, ci vediamo sul tetto alla pausa
pranzo.”, per poi scappare via.
In classe.“Eve!”
Nel sentirsi chiamare la ragazza sussultò “Oh!
Ciao Patty!” Arrossì.
“Ehi, ti ho spaventato?!”
“No, no!”
“Senti, vorrei chiederti una cosa. Sai cosa è
successo a Susy? Stamattina aveva una faccia, e
ha detto che deve assolutamente parlarmi.”
Eve ci pensò un attimo, non riuscendo a capire
cosa potesse avere, poi… “Aspetta un
attimo:ieri sera se n’è andata all’improvviso…e
proprio pochissimo prima che vedessimo…Si, deve
essere sicuramente questo, dopotutto è sempre
stata innamorata del capitano…” Si mise a
frugare nervosamente nella cartella. “No, non so
di cosa tu stia parlando! Scusa, devo ripassare
storia!” Sorrise e aprì il libro. L’altra ci
rimase un po’ male, la sua amica le era
sembrata…strana!
“Oh, Patty, ma cosa cavolo hai combinato
ieri? Hai dato quella che sembra essere una
prova tangibile che ti piace Patrick! Non ci
posso credere! Ma sarà davvero così? E perché
non mi hai detto niente? Credevo di essere tua
amica… Prima o poi dovremo parlare! Devo
assolutamente chiarire questa situazione!”
La prima manager intanto si stava dirigendo al
proprio banco, letteralmente frastornata dal
comportamento degli altri nei suoi confronti:
Benji e Bruce le tirarono un’occhiataccia
omicida, dopo aver mormorato “ Eccola!”, Tom la
guardava con uno sguardo indecifrabile, sembrava
un po’ dispiaciuto e un po’ incuriosito, mentre
Oliver…beh, Oliver… non la vide nemmeno
arrivare, intento a studiare la lezione. Gli
occhi di Patty divennero lucidi “Ma cos’hanno
tutti? Holly…”
“Patty, scusa se ho finto di non accorgermi
di te, ma non ci riesco ancora…non riesco ancora
a guardarti dopo ciò che ho visto ieri!”
Le ore di lezione passarono lunghe un po’ per
tutti i nostri eroi (NdBenji: si, si! me grande
eroe!!! NdA:SBONK!), ma soprattutto per la
povera Patricia, che non riusciva a spiegarsi lo
strano comportamento dei suoi amici. Arrivò
finalmente l’ora di pranzo, e la ragazza si recò
immersa nei suoi pensieri sul tetto, dove
avrebbe dovuto aspettarla Susy. Anche
all’intervallo aveva provato una strana
sensazione di disagio, come se tutti la
evitassero. Non aveva neppure ricevuto una delle
solite battute di Bruce! Tutti se ne stavano in
gruppo, e appena tentava di avvicinarsi il
silenzio calava…cosa stava succedendo?
Giunta al luogo d’appuntamento, trovò la kohai
appoggiata alla ringhiera del grande balcone,
intenta a guardare giù. Non si accorse del suo
arrivo, ma si girò quando era a pochi passi da
lei. “Ah, senpai, sei qui!”
“Senti, tu sai per caso cosa è preso a tutti,
oggi? Sembra che mi evitino!”
“Cosa?!” “Oddio,
allora…allora hanno visto tutto! Oh,
capitano…”
“Si…sono…STRANI!”
La ragazzina fece un sorrisetto malizioso, poi
si voltò a guardare giù, il cortile della
scuola. “Hmf! Ti sei divertita, ieri sera?”
Patty arretrò, spalancando gli occhi e posando
una mano sulla bocca “Eh?!?”
“Ecco, vedo che hai capito. Ieri io vi ho visto,
tu e Patrick, sembravate due innamoratini,
felici come non mai! Ci sono rimasta male e sono
corsa a casa, senza dirlo al capitano!” Solo che
la fiera non è poi così grande, anche gli altri
ti avranno visto! Eravamo usciti tutti
insieme!”
“No, io…”
“Mi hai delusa, non ti credevo una persona
simile, capace di fare questo!” Se ne andò di
corsa.
“No, Susy, aspetta!” Scivolò lentamente sino a
sedersi per terra, appoggiata alla ringhiera.
“Ora capisco…Non è possibile! Certo che ci
vuole tutta la sfortuna di questo mondo!(NdA:
No…basta un’autrice un po’ cattivella…) Cavoli…e
ora? Come faccio a guardarli in faccia?A
spiegare tutto?E’ assurdo!In teoria non sarei
tenuta a dare spiegazioni, però…però loro…loro
sono i miei amici! Anche Eve,cosa avrà pensato
di me? E poi c’è Holly…sarà questo il motivo per
cui oggi non mi ha mai guardato in faccia? Se
fosse così, significherebbe
che…AAAAARRRRRGGGGHHHHH!!!!! Certo che sono
strana:ho un ragazzo, esco con lui e succede un
casino spaventoso, inoltre devo dare spiegazioni
a tutti!Mah!... Vabbè, tanto ormai è chiaro,
no?! Patrick è solo un caro amico per me,io…io
amo Holly!Bene. Però… COSA DEVO FARE
ADESSO???”
Le ultime ore di lezione scorsero veloci, forse
anche troppo per la povera Patty, che stava
cercando la maniera in cui comportarsi agli
allenamenti. L’unica certezza fu la necessità di
confidarsi con Evelyne.
Andando al campo assieme a tutti gli altri
ragazzi (tranne Oliver, ovviamente, che era al
campo già da un pezzo), nessuno le rivolgeva la
parola, tranne Eve, che, ad un certo punto le si
avvicinò chiedendole come andava con il suo
fidanzato. In quel momento ci fu silenzio
totale, tutti erano curiosi di sentire le novità
della manager, dopo la scena della sera prima.
La ragazza arrossì violentemente, riuscendo
solamente a bofonchiare un “Bene, grazie”. Tutti
i presenti si girarono verso di lei e
continuarono a camminare, ancora in silenzio. Si
sentì solo la voce di Benji: “Ah, bene, è?!?”,
subito zittito da una doppia gomitata di Tom e
Bruce. Patty non poté far altro che abbassare il
capo. Finalmente arrivarono al campo, e tutti
andarono a cambiarsi. Giunte nello spogliatoio
delle managers, Patricia chiese alle amiche di
poter parlare, e queste, dopo qualche
esitazione, accettarono. Si vestirono in
silenzio e andarono nel casotto, dove iniziarono
ad affettare i limoni.
“Vi devo spiegare cosa è successo ieri
sera!”
“Mi sembra abbastanza chiaro, no?!”
“Susy, per favore! Dai, inizia pure!”
“Va bene. Senti, Eve…Holly….ha visto tutto,
vero?” La ragazza annuì. “Bene…comunque, Patrick
mi ha invitato fuori, e sono andata
all’appuntamento. Ad un certo punto abbiamo
iniziato a litigare per il motivo che sapete, e
per non finire come al solito, lui mi ha chiesto
di passare un pomeriggio come ai vecchi tempi, a
Londra, totalmente senza pensieri. E io ho
semplicemente accettato, capite ora?” Evelyne le
si avvicinò e la abbracciò. “Menomale, credevo
che ti fossi innamorata sul serio di quello là!”
“Ah, bella opinione che avete di lui!” “Senpai,
guarda che sei l’unica che non si è accorta
delle occhiatacce di sfida che lancia sempre al
capitano!” Eve ridacchiò nervosa quando Patty le
chiese spiegazioni. “Ah brave, e perché io sono
sempre l’ultima a sapere le cose?” E tutte e tre
scoppiarono a ridere. “Comunque…” “Si?” “Come mi
comporto con Holly?” “Devi assolutamente dirgli
ciò che hai detto a noi, poverino, sapessi la
faccia che ha fatto quando vi ha visto!” “Già,
sembravate due fidanzatini, lui che ti regala il
cane di peluche…” “Ah, in quel momento ci ha
visto?” “Si!” “Ma come faccio a dirglielo, in
teoria è normale che esca col mio ragazzo, no?!”
“Però so che gli hai detto che volevi lasciare
Patrick, quindi potrebbe pensare che gli hai
mentito!” “Oddio, è vero!” Susy gli si avvicinò
e la guardò dritta negli occhi (immaginatela
modello Tsubasa di Karekano) “Io ti chiedo solo
una cosa:non farlo soffrire!” Patty la
abbracciò. “Va bene!” Alla fine glielo aveva
“lasciato”, nonostante tenesse così tanto a lui!
“Grazie, Susy!”
“Però non so come fare a dirglielo!” Goccioloni
sulle teste delle altre due. “Beh, lo aspettiamo
alla fine degli allenamenti, io e Susy
introduciamo l’argomento, poi ce ne andiamo e vi
lasciamo soli soletti!” “Si! Sei una mita,
Eve!”
Arrivò il momento pausa- distribuzione panini.
Naturalmente fu Eve a porgerlo a Bruce,
impegnato in uno scambio di sberle con Benji
(NdA: si, lo so che è da bambini, ma i miei
compagni lo fanno ancora, vero, ragazzi?!^_- E’
un omaggio a loro!^_^;). Tutti rimasero
sbigottiti invece nel vedere che Susy non cercò
nemmeno di fiondarsi su Oliver, lasciando così
il posto a Patty. “Tieni, capitano!”, gli diede
l’asciugamano e il panino, sorridendo. Lui fece
altrettanto, come sempre. “Grazie, Patty!”
“Tanto ormai mi devo rassegnare. Anche se mi
sembra impossibile che l’altro giorno, in
infermeria, mi abbia mentito!Non so più cosa
pensare!Forse sarà meglio non pensarci del
tutto. Si, come se fosse facile!Ma ci dovrò
riuscire per forza!”
Fine dell’allenamento. Spogliatoi maschili.
“Ehi, Bruce!”
“Si, Paul?”
“Mi sa che qui, oltre ad Holly, c’è da sistemare
anche a te!”
Oliver arrossì (NdA:ah, ma allora ha capito!):
“Cosa intendi?” Tutti ridacchiarono.
“Lo sai benissimo!”
“E io cosa centro, adesso!”
“Bruce, tu centri sempre.”
“Ah – ah – ah.”
Paul continuò.”Comunque…avete visto tutti le
occhiate che si lanciavano Bruce e una certa
manager di nome Evelyne, no?!” I compagni
annuirono ridendo. (NdHolly:io non ho notato
proprio niente! NdA: che strano, è?!...Muto,
rospo!)
I commenti si sprecarono… “Povera Eve, chissà
che strana pozione ha bevuto!” “Il nostro
sciupafemmine!” “Ma sarà vero?”
“Bravi, bravi, continuate a prendermi in giro!
Umpf!”
Spogliatoi femminili. La prima manager era UN
PO’ nervosa.
“Tutto ok, Patty?”
Aveva già fatto cadere per terra di tutto, quel
pomeriggio: maglie pulite, palloni, bicchieri,
cibo… Per la gioia del mister e delle altre
manager a cui toccava rifare il lavoro.
“Insomma…”
“Eh! Si vede!” Goccioloni su tutte e tre.
“E se Holly non mi volesse più parlare?”
“Ma dai! Lo sai che è impossibile!”
Continuarono a cambiarsi in silenzio, fino a
quando Patricia si avvicinò alle altre due. “Ci
ho pensato bene.” “Eh?” “Si, voglio dirgli
tutto, ma non adesso, in questo modo. Sembra
tutto organizzato…Devo riuscire a dirglielo io
da sola, stasera troverò un pretesto per
parlargli!”
Le altre applaudirono. “Brava! Finalmente! Però
se domani non glielo hai ancora detto ti
uccido!!”
“Forza, usciamo! Gli altri ci staranno
aspettando!”
Difatti appena aprirono la porta trovarono tutti
lì davanti. “Lentine, oggi! Qui c’è gente che ha
fame!” Iniziarono ad avviarsi verso casa, e
Bruce trascinò dietro con sé Tom e Benji,
mormorandogli nell’orecchio “Stasera tutti a
casa mia, riunione speciale!”
Quella sera.
“Come faccio a
dirglielo?” “A-hem,
ragazzi…dunque, vi ho fatto venire perché devo
dirvi…”
“Mh?!” “Eh?!” Gli altri due continuarono
imperterriti a guardare la tv.
Bruce cercò il telecomando. Inutile. Ce lo aveva
Benji. “Ehi…” Niente. Cercò di spegnere con il
pulsante, ma appena gli si parò davanti Benji lo
spinse non proprio gentilmente da una parte.
Così, a mali estremi, estremi rimedi. CLACK.
Staccò la spina. “NOOOOOOOO!!!!” “Harper, come
osi?!?” “Umpf! Se volevate vedere la tv,
potevate stare a casa!” “GRRRRR!!!!” “Su, Benji,
calmati, ha ragione, in fondo. Allora, Bruce, ci
vuoi dire perché siamo qui?”
“Come faccio a dirglielo?”
Era ormai da più di mezz’ora
davanti al telefono, e aveva alzato la cornetta
una cinquantina di volte, rimettendola giù
all’istante. “Dunque. Ragioni per farlo: 1)
Eve mi ha minacciato di morte, 2) Cosa c’è di
male, in fondo? Forza, ora o mai più. O la va o
la spacca.” TU… TU….. TU………
“Pronto, qui casa Hutton!”
“Ciao, Maggie, sono Patricia!”
“Oh, ciao, cara, tutto bene?”
“Si, grazie! Mi potresti passare Oliver, per
favore?”
“Certo! Aspetta solo un momento!”
“Va bene, ciao!” Sentì dall’altra parte un
rumore di passi che si allontanavano. “Glom
Cosa ho fatto?! Oddio. Una scusa. Devo
ASSOLUTAMENTE inventare una scusa…”
“Pronto?”
“STUMP! Ahia”
“Ehi, manager, tutto ok?”
“Eh?! Si, si, scusami capitano, è che stavo
giocherellando con l’elenco telefonico e mi è
caduto su un piede”
“Hmf!(risata) Menomale che non abiti a Tokio,
sennò chissà che male!” (NdA:Battutaccia,lo
so.V_V)
(Risata)
“Mi volevi dire qualcosa?”
“Eh?! Ah, si, hai ragione! Eh eh eh! Scusa se ti
disturbo a quest’ora, ma… Potresti uscire un
attimo?”
“Cosa?”
“Si, ti dovrei parlare…”
“Ti prego ti prego ti
prego!!!”
“Va bene! Vengo a casa tua, poi facciamo un
giro, ok?”
“Ok! A dopo!” Mise giù la cornetta.
“SIIIIII!!!!! OH, YEAH!!!!” Iniziò a ballare
scatenata, quando il telefono squillò. “Pronto,
qui casa Gatsby!” “Ciao Patty!” “Ciao Patrick!
Dimmi!” “Niente, volevo solo parlare un po’…”
“Oh, beh, ecco, adesso è qui Evelyne, dobbiamo
studiare!”
“Ah, capisco!” “Senti…” “Si?” “Dopodomani
possiamo vederci? Ti devo parlare.” “Va
bene…”
“Buonanotte, allora!” “Buonanotte!”
“Eddai, Bruce, non tenerci sulle spine!”
Bruce si stava gongolando tutto, ed era più
rosso di un peperone… “Ecco…”
Tom lo guardava sbalordito, trattenendosi a
stento dal ridere. Benji evidentemente non aveva
la resistenza dell’amico…era già da un pezzo per
terra a spanciarsi. “Bwa-aaahhh-ahhhhh! Ma
Becker, non lo hai ancora capito?!” “Capito
cosa?” “Che vuole parlarci della manager! E
secondo me, più precisamente, di come fare per
confessarle il suo amore!” “Davvero???” “Ehm…”
Annuì. “Ah, ora capisco! Dai, non fare il timido
con noi!” Gli diede una pacca sulla schiena
“COFF… COFF… COFF!!!” “Benji, tu cosa dici?”
“Che?! Io?!” “Esatto! Non eri tu il grande
esperto di donzelle?!” “Certo!” “E dunque?”
“Ehm…E adesso come mi salvo?! Ah, si, ecco,
che genio! COME CAVOLO FACCIO A TROVARE
QUALCOSA PER QUESTO QUA? CI VORREBBE UN
MIRACOLO!” Goccioloni sulle teste degli altri
due. A cui seguì un lungo silenzio, tutti
stavano pensando intensamente a una soluzione…o
almeno così sembrava…
“TROVATOOO!!!!!!” “Eh?! Davvero, Tom? Grazie!”
RONF….RONF…RONF… “Ma cos’è questo rumore?”
“Mah!” “Uhm…aspetta!” Tom si avvicinò cautamente
a Benji.
“BEEEEEEENJIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
IIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Eh?! Come?! Cosa?! Che?!”
“Tu. DORMIVI!”
“No, cosa hai capito, pensavo
profondamente!”
“Si, perché uno quando pensa ronfa della
grossa!”
“Su, su, ora dicci tutto, Tom!”
“Ok! Io farei una cosa très romantique!Ohhhh!
Madame!...” E si mise a volteggiare candidamente
per tutta la stanza fingendo di ballare un
valzer. Bruce perdette ogni speranza. Era
impazzito, lui, l’unico che forse poteva
aiutarlo. Ma ci pensò Benji, con il suo solito
“savoir faire”, a trasportare entrambi alla
realtà. SBONK! “Ahia!” “Scusa, Tom, ma era
necessario.” “Umpf!”
Bruce non sapeva se ridere o piangere.
“Comunque…stavi dicendo, Tom?”
“Non so, preparale una cenetta romantica, bella
musica, luci soffuse, ti vesti come un pinguino
e il gioco è fatto…”
Harper rimase pensieroso per un po’, poi si
rivolse agli altri due, e con il fuocherello
negli occhi, disse: “Ho capito. Lasciate fare a
me! Ecco il piano! Domani si comincia
l’operazione X!”
Ora erano Tom e Benji, che non sapevano se
ridere o piangere. “Dunque…”
“Oddio! Cosa ho fatto? E adesso? Dove lo
trovo il coraggio di parlargli? In fondo, dai,
devo solamente chiarire che non gli stavo
mentendo, l’altra volta...Forza!”
DLIN DLON! “Oh-oh!” Corse verso la porta.
La aprì.
“Ciao capitano!”
“Ciao Patty!” Le sorrise, il che fece assumere
alla ragazza il colorito di un pomodoro
maturo…
“Ehm… arrivo! Prendo la giacca!”
Uscirono nella tranquillità di una sera di fine
primavera. Gli uccellini che tardavano a
ritornare al loro nido, li attorniavano
silenziosi nel cercare qualche briciola, mentre
si sentiva il frinire delle cicale, che faceva
assaporare loro l’inizio di una nuova estate,
ricca di speranze…
Arrivarono fino al parco vuoto vicino a casa
Gatsby, e lì si sedettero illuminati solo dal
chiarore della luna, che riflessa nel laghetto,
dava l’impressione di un’altra dimensione, che
non ci è dato raggiungere…
“Wow, che bella atmosfera…quanto ho
desiderato di essere in una situazione di questo
genere con il mio adorato capitano, e ora ci
sono…però…”
“Ehi, manager, tutto ok?” La stava osservando
con quel suo sguardo ingenuo, che l’aveva fatta
innamorare…
“Come?! Si, scusa, stavo guardando il laghetto…è
bellissimo qui, vero?”
Holly si guardò intorno, come se non si fosse
ancora accorto di niente, e sorrise. “Già!”
Restarono in silenzio, a godere di quella magica
atmosfera.
Ad un tratto, Patty, dopo aver raccolto tutto il
suo coraggio, disse timidamente: “Io…”
Lui le sorrise ancora, spiazzandola di nuovo.
“Si? Di cosa volevi parlarmi?”
“Ecco…ehm…io…l’altro giorno…in infermeria…”
“Si?!” Si voltò verso di lei.
“Non ti ho affatto mentito!” Disse tutto d’un
fiato, fissandolo negli occhi.
“C-come?”
“So che… alla festa…beh…avete visto me e
Patrick…”
“Oh.” Distolse lo sguardo dai suoi occhi.
“Quindi…quindi ho pensato che tu potessi
credermi una bugiarda, ecco!” Continuò a
fissarlo, aspettando con ansia una risposta, che
non arrivò.
“Posso spiegarti tutto…”
Si voltò verso di lei, sorridendole dolcemente
“Non è necessario, davvero!”
Lei lo guardò spiazzata, non si sarebbe
aspettata una reazione di quel genere. Si
sentiva…delusa…
Ma doveva dirglielo, a tutti i costi!
“Invece lo è. Devi sapere che quel giorno,
appena ci siamo visti, abbiamo subito iniziato a
litigare. Dopo un po’, eravamo stanchi tutti e
due, così lui mi ha proposto di passare un
giornata con lo spirito che avevamo a Londra,
quando eravamo amici! E io ho accettato,
capisci? Non ho assolutamente abbandonato l’idea
di lasciarlo, l’ho solo rimandata, lo farò, gli
ho già detto che devo parlargli!”
“Non so che dirti, Patty, ma guarda che non hai
fatto niente di male, davvero!”
“No, ma io…” Ancora quella spiacevole sensazione
di amarezza. Ne seguì un imbarazzato
silenzio…come fino ad allora, entrambi credevano
di aver superato quella insensata fase da
impacciati, ma evidentemente non era così.
Dei passi dietro di loro. “Patrick!” “Ciao Pat,
Holly.”
“Ti posso spiegare, io…”
“Non importa, ero uscito per fare quattro passi
e magari venire a trovarti, ma vedo che sei in
ottima compagnia.”
Holly si sentì in dovere di intervenire “No, non
pensare male!”
“Hmf!”
“Senti, domani ti spiegherò tutto, te lo
prometto!”
“Si, Patty, tranquilla, immagino!” “No…!”
“Hutton, posso parlarti un attimo?”
“Patrick! NO!”
“Tranquilla, tranquilla, non farò niente al tuo
capitano!”
“Ok, andiamo, non ci sono problemi!” Sorrise a
Patricia “Ti dispiacerebbe andare a casa da
sola? Ci vediamo domani!”
Arrossì “Certo, capitano, a domani! Ciao
Patrick!” Se ne andò lentamente, aveva quasi
paura a lasciarli da soli…
I due la osservarono voltare l’angolo in
silenzio, poi iniziarono a camminare,
inoltrandosi nella città deserta. “Ormai è
chiaro.”
“Eh?!” (NdA: Oliveruccio,ti prego, non fare
brutta figura pure con gli stranieri.;_;)
Gocciolone sullo “straniero” (;P). “Non so se
sia già successo qualcosa tra di voi, ma…”
“No, cosa stai dicendo???”
“….ma è chiaro che tu e Patty vi piacete, e
tanto! Lei vuole stare con te!”
Holly diventò rosso “M-ma cosa dici?”
“Non fare il finto (?!?) tonto…”
“Eh?!”
“Ma dimmelo sinceramente. E’ successo qualcosa
tra di voi?”
“Patty non farebbe una cosa del genere!” (NdA:
Oh! Hai capito?! Ma dai?!^^)
Si fermarono sopra un piccolo ponte, guardando
l’acqua scorrere scura sotto i loro piedi.
“Non ne sarei sicuro da come mi ha trattato! Non
è stata sincera con me neppure per un minuto da
quando sono arrivato…umpf! Stare qui le ha fatto
male, a Londra era una brava ragazz… OUCH!”
Oliver gli aveva tirato un forte pugno in faccia
(NdA:…URKA!), e ora lo stava fissando dritto
negli occhi “Non ti permetto di parlare così di
Patty!!!”
L’altro non ci pensò due minuti, in fondo era
anche un modo di vendicarsi… gli tirò un
sinistro potente, e iniziarono ad azzuffarsi,
fino a che entrambi non si ritrovarono per
terra, ansando…
“Ora mi sento meglio, sai, Hutton?”
“Si. Anche io.” Si rialzarono entrambi,
aiutandosi a vicenda. “Forse abbiamo
esagerato!”
“Già! E adesso chi lo racconta a Pat?” Risero
entrambi, poi calò di nuovo il silenzio.
“In fondo sei un bravo ragazzo, Holly”
“Ti ringrazio.”
“Ti chiedo solo una cosa.”
“Eh?”
“Non farla soffrire troppo, te ne prego!” Se ne
andò, lasciando il capitano ammutolito.
Holly decise di tornarsene a casa, ne erano
successe troppe quella sera. Aprì la porta.
“Holly!”
“Ciao mamma!”
“L’occhio!”
“Eh?!” (NdA: oh, ma è un abitudine!)
“Ma non eri uscito con Patty?”
“Si!”
“Oh, povera ragazza, in fondo la capisco, l’hai
fatta aspettare così tanto!”
“MAMMA!”
Giorno seguente. Allenamenti mattutini della
NewTeam. Quando, ancora presto, Holly uscì dagli
spogliatoi, trovò Patty davanti a lui intenta a
spostare la solita cesta di palloni. Appena
questa sentì la porta aprirsi, si girò
sorridente, sapendo benissimo di chi si
trattasse…Ma appena lo vide, lasciò cadere la
cesta, correndo ad avvicinarsi un po’ di più
verso di lui e portandosi una mano alla
bocca
“Oh, mio dio, capitano, cos’è successo?”
“Come? Ah, ehm, l’occhio, dici? Beh, ecco…”
Lo guardò arrabbiata e allo stesso tempo
preoccupata “E’ stato Patrick, non è
vero?Io…io…” Strinse i pugni con forza “Oggi lo
faccio secco!!!”
A quella visione ad Oliver venne quasi da
ridere, gli sembrava di rivedere la piccola
Anego!
“No, no, non ti preoccupare, è stato solo un
malinteso, anzi, abbiamo quasi fatto amicizia!”
Sorrise divertito.
“Ah, perché adesso si fa amicizia prendendosi a
pugni, certo!”
“Su, dai, non pensarci! Al lavoro, forza!”
Indicò tutti i palloni sparsi per terra dopo la
caduta della cesta. Patty divenne viola
“Occavolo!” E si accucciò iniziando a
raccoglierli e a metterli nella cesta, sbuffando
per la sua sbadataggine. “Si, si, questa è
proprio Anego!” Sorrise divertito di nuovo
il capitano, iniziando ad aiutarla “Grazie!”
Nel frattempo arrivarono gli altri. Bruce fu il
primo a notare l’occhio malconcio di Holly.
“Ehi, ma cosa ti è successo? Patty, sei stata
tu? Confessa!”
Naturalmente la chiamata in causa si alzò e
iniziò a rincorrerlo, tra le risate degli
altri.
Fine degli allenamenti serali. Tutti i giocatori
sono seduti per terra, esausti, a finire di bere
le bibite che le managers avevano distribuito.
Tutti tranne Bruce, Benji e Tom, che erano corsi
via qualche minuto prima, senza dare
spiegazioni. “Chissà cosa combineranno quei
tre!” “Già, io mi sto preoccupando”
“A chi lo dici!” La squadra intera scoppiò a
ridere, ma fu interrotta da Susy, che si
avvicinò a Patty e le indicò due figure ferme
oltre il campo. La ragazza le riconobbe
all’istante “Amy! Julian!” Corse verso i due,
seguita dalle altre managers e dai ragazzi.
“Ciao! Siamo venuti qualche giorno a trovarvi!
Ci mancavate!”
Intanto, in un ex-casotto delle managers, ormai
in disuso, dietro il campo…
“Con tutto quello che ci hai fatto sgobbare, se
stasera non va tutto liscio ti spenno, vecchia
gallinaccia! Umpf!”
“E-E-E----HHHH???” Il povero Bruce si aggirava
per la stanza, tremando come una foglia
“Benji, lascialo stare, poveretto, non vedi
com’è agitato? Se lo tocchi esplode!”, disse
Tom, in bilico su una sedia con un pezzo di
scotch in bocca “Non sarà come alle mostre di
mio padre, però rende, no?!”
Al campo tutti si erano divisi: era ora di
cambiarsi, quindi Julian accompagnò i maschi nel
loro spogliatoio, ed Amy fece altrettanto con le
ragazze.
“Allora, ditemi ragazzi, come se la sta cavando
il vecchio marpione con la nostra Patty?” disse
dando una pacca sulla schiena ad Oliver, che
iniziò a tossicchiare e ad arrossire.
“Ma la pianti?!?” Il poveretto fu zittito dai
numerosi commenti degli altri…ma essendoci il
capitano, non si poteva parlare troppo, quindi
si misero in cerchio e iniziarono a complottare
di un possibile appuntamento, dopo essersi messi
d’accordo anche con le due managers e Amy, per
trovare un modo per sbloccare quelle due teste
di rapa…
“Patty, come va con Holly?”
“Beh, ci sono stati un po’ di casini, ma adesso
spero vada tutto bene” Amy, Susy ed Eve si
sedettero vicino a lei, e iniziò a raccontare
tutto… “…e stamattina è venuto con un occhio
nero, e mi viene pure a dire che lui e Patrick
sono diventati amici…bah!”
“Ma comunque appena avrai lasciato Patrick ti
dichiarerai, no?!”
“Beh, forse…” iniziò a diventare tutta rossa, e
a balbettare parole incomprensibili… Le altre
tre si guardarono sconsolate, e decisero di
ritrovarsi, insieme ai ragazzi, per svegliare
quei due “senza speranza”…
“Forza! Finalmente abbiamo finito! Guarda che
bel lavoro! Vai, Bruce, ora tocca a te!”
“EH?!?”
“Si, demente, non vorrai tirarti indietro
proprio adesso?!”
“Veramente…ehm…” Lo sguardo omicida di Benji lo
convinse a trovare il coraggio di scrollare il
capo
“Bene! Vedo che ci siamo capiti! Ora vai dentro
e preparati, andiamo a prendere la manager!”
I due iniziarono a correre, ma ad un tratto si
voltarono e fecero il segno della vittoria,
urlando “Buona fortuna!”
Bruce sorrise, e rientrò nel casotto, pregando
che tutto andasse per il meglio.
Ragazzi e ragazze stavano confabulando in gruppo
davanti agli spogliatoi, mentre Bob Denver
teneva occupati Holly e Patty, raccontando al
capitano di una partita vista in tv, e cercando
di tenere a bada la manager che si divincolava
per raggiungere gli altri(NdA: curiosa!!!
NdPatty: DAIII, dimmi cosa dicono! Ti
preeeeegggooooooo!!! NdA: manco morta!)
“Allora d’accordo? Finito l’allenamento, domani
li seminiamo e ci ritroviamo tutti qua, per
pensare a un piano! Ditelo anche a Bob, e mi
raccomando, TOP SECRET!!!” Tutti misero le mani
una sopra all’altra, e le alzarono urlando
“SIII!!!” (NdA: tipo film americano)
A quell’urlo persino Holly si svegliò: “Cos’è
successo?” Mentre sulla testa di Patty compariva
un mega-gocciolone, arrivarono Benji e Tom di
corsa. Questo si fermò davanti ad Eve, e
sorridendole (NdEve: mi fai diventare tutta
rossa! NdTom: autrice, dì a questa qua che non è
me che deve guardare! NdEve: Fedechan, tu mi
capisci, vero? Al sorriso di Tom non si
resiste!” NdA: Eh già! -Sospiri di Eve e
Fedechan- -Gocciolone sulla testa di Tom-),
gentilmente le disse: “Scusa, Eve, potresti
venire un momento con noi?” Lei, ancora rossa,
accettò (NdBenji: Gnè gnè gnè! Guardalo, come fa
il gentile! NdA: qualcosa da ridire? NdBenji: Mi
fa venire i nervi! NdA: Groar!!!!)
Camminando camminando arrivarono al casotto, la
guardarono allusivi, la spinsero dentro,
chiusero la porta e se ne andarono…
“EHI!!!!!!”
“E’ tutto buio, qui, dov’è la luce?!” Sentì un
clack. Una musica partì “Cosa…?” Un altro clack.
La luce si accese, le pareti attorno a lei erano
ricoperte di fotografie e disegni di tramonti,
lune piene e mari. Quella musica… “When you say
nothing at all” di Ronan Keating, una delle più
dolci canzoni che avesse mai sentito…si guardò
intorno sbigottita “C’è…c’è qualcuno?”
Bruce era nascosto in un angolo…ma non trovava
la forza di uscire…”Oddio! Cosa sto facendo?
E se poi mi desse dello stupido? Non lo
reggerei…” “C’è qualcuno?” “Esco?”
“Beh, io me ne vado!” Si girò, e aprì la porta
di scatto. Come salami caddero ai suoi piedi Tom
e Benji, che iniziarono a ridacchiare
nervosamente. “Oh, ormai quel che è fatto è
fatto!” “Aspetta, Eve!” Lei si girò, e
chiuse la porta alle sue spalle, noncurante
delle urla dei due che si erano presi una porta
in faccia. Sorrise. “Bruce!” Lui era tutto
rosso, e aveva in mano un mazzo di fiori di
campo e cioccolatini, che tremavano come lui.
“C-ciao Eve!” Lei sorrise, e arrossì. Lui le si
avvicinò piano.
“Bruce, volevi dirmi qualcosa?” Sorrise
incoraggiante “Fa che sia quello che
spero!”
Dopo alcuni momenti di esitazione… “O la va o
la spacca!”
Le diede i fiori e i cioccolatini, e tutto d’un
fiato, disse: “Tu…tu mi piaci, Eve!”
“Cosa?!”
“Eh?!” Lei continuava a guardarlo “Ho detto…ho
detto che mi sono innamorato di te, e ti ho
preparato questa sorpresa! Spero che ti sia
piaciuta…”
A Eve vennero gli occhi lucidi…nessuno aveva mai
fatto niente di simile per lei! Bruce le piaceva
ogni giorno di più! “…Oh, Bruce! Ti voglio
bene!” Gli si gettò tra le braccia, sorridendo
felice, calmando così anche lui, che l’abbracciò
finalmente soddisfatto…
Ed eccoci alla fine del capitolo 4, ovvero il
penultimo! Se sono arrivata fino a qui, lo devo
a delle persone che mi hanno aiutato, anche se
in diversi modi, a scrivere. Ma i ringraziamenti
li vorrei fare,completi, nell’ultimo capitolo!
Per ora ringrazio Gemini, e tutti voi che
leggendo la ff mi avete spinto a continuare. E
sempre da voi mi aspetto commenti e critiche,
positive e negative!Alla prossima, allora, per
leggere finalmente la conclusione!!
Fedechan