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Autore: Botan    26/04/2005    10 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dammi la mano… Fidati

 

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                                      Capitolo 1

________________________________________________

 

 

 

 

- Dammi la mano…  

 

- Cosa vuoi da me…? Perché vuoi aiutarmi…?

 

- Preferisci cadere nel vuoto…?

 

- ……No…

 

- Allora afferrala … e fidati di me…

 

- Ma…tu chi sei…?

 

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIN

 

Ore sette del mattino. Una piccola sveglia grigio metallizzato cominciò a suonare.

Kouji si destò di scatto, spalancò gli occhi fissando il piccolo orologio situato sul lato destro del suo comodino. Respirava affannosamente, come avesse corso. Il sudore gli ricopriva gran parte della fronte, stese il braccio sinistro, prendendo un fazzoletto posto ai piedi del suo letto. Si asciugò il viso tamponando quelle piccole goccioline.

Non era la prima che quel sogno lo accompagnasse durante la notte, da una settimana oramai, le stesse immagini gli apparivano quasi ogni sera. Lui, nel vuoto, aggrappato solo a una roccia, sotto di esso un abisso oscuro senza vita. Una strana figura, annerita, gli porgeva la mano, una voce, apparentemente di ragazza, lo esortava ad aggrapparsi alle sue dita.

A chi apparteneva quel suono? Cos’era il vuoto immenso sotto i suoi piedi? A questi quesiti non trovò risposta. Ogni qualvolta formulasse la domanda, quella visione onirica veniva spezzata di scatto lasciandolo ad affrontare un quasi forzato risveglio.

Il sole era già alto nel cielo, i primi raggi filtravano dalle fessure della tenda, trafiggendo l’oscurità nella camera.    

I lunghi capelli neri, sciolti, gli ricadevano sulle spalle. Alcuni ciuffi gli attraversavano il viso accostandosi alle labbra. Fece scivolare la mano tra di essi, portandoli indietro.

Scese dal letto, si sfilò la maglietta un po’ inumidita gettandola a terra, e si diresse in bagno.

Cosa mai potesse volere da lui quell’esile figura? Perché voleva aiutarlo? Queste le domande che gli attorniavano la testa, mentre aprendo il rubinetto, si apprestò ad entrare in doccia. Lo scroscio dell’acqua lavò via qualsiasi segno dell’inquieta nottata. Ma dentro di esso, continuava a persistere il dubbio.

 

 

       Ore 8:00

Quartiere di Shibuya

     

 

- Mamma! Takuya non mi fa giocare!!- esclamò un ragazzino aggrottando la bocca.

 

- Takuya ma quando la smetterai di fare il bambino? E’ ora di crescere…hai sedici anni! Avanti corri a prepararti altrimenti farai tardi a scuola – disse la signora Yuriko Kanbara, rimproverando il figlio maggiore.

 

Takuya da parte sua si limitò solamente a sbuffare, lasciando il posto al fratello minore, che in un’ attimo si appropriò del joypad di un colore rosso acceso.

 

- Sei un piagnucolone!- brontolò Takuya al ragazzino- Ricorri sempre all’aiuto della mamma…e poi se non hai la febbre perché te ne stai a casa?! Non è giusto! Mi appello alla corte marziale!- esclamò lui incrociando le braccia.

 

- Fai poco lo spiritoso…sai benissimo che Shinya è ancora influenzato- dichiarò la madre dei due controllando il termometro al figlio minore.

 

- Si certo come no…- parlottò il ragazzo a voce bassa e con occhi socchiusi.- E sentiamo… quanto hai di febbre scimmiotta?- chiese poi in tono scherzoso scompigliando i capelli castani del ragazzino.

 

- Trentasette e due linee!- asserì lui cacciando la lingua al fratello.

 

- Indisponente! Portami rispetto dopotutto sono sempre il maggiore!- dichiarò Takuya con aria di superiorità- E poi questa non è febbre!

 

- Senti chi parla…allora anche tu devi portare rispetto alla tua amichetta bionda!- disse Shinya con tono derisorio e affannandosi con i tasti del controller.  

 

- Che c’entra Izumi con questo discorso?!- gridò lui alquanto seccato - Non vedo il motivo di tirarla in ballo…-proseguì rivolgendo lo sguardo altrove.

 

- Mamma mamma Takuya e Izumi hanno litigato!- asserì il ragazzino alla donna sogghignando furbescamente.

 

Takuya sbalzò di scatto tappandogli la bocca con una mano.

 

- Taci mostriciattolo!- gli ordinò cercando di ammutolirlo.

Da parte sua, Shinya, spalancò le labbra affondando i suoi denti nella morbida pelle.

 

- AAAH!!! CHE MALE!!!- urlò lui scuotendo velocemente la mano destra- Potevi staccarmi un dito, te ne rendi conto?!  Sei proprio una scimmia!

 

Il ragazzino, non curante della urla isteriche di suo fratello continuò imperterrito riprendendo l’argomento.

 

- Takuya le ha detto di mettersi a dieta e lei gli ha dato uno schiaffo!- disse poi mettendo il gioco in pausa.

 

- Ma che stai dicendo?! Non è affatto vero!!- ribatté Takuya avanzando minacciosamente verso suo fratello.

 

- E’ invece sì! Me lo ha detto Junpei!- Shinya fece altrettanto. Scattò in piedi portandosi le mani sui fianchi.

 

- ACC!- strepitò lui digrignando i denti-  Maledetto JP!! Non appena lo vedo mi sentirà…e come se mi sentirà!! E poi non sono affari che ti riguardano! Pensa a giocare piuttosto…!- il viso di Takuya si accese di rosso, voltò le spalle al fratello per non farsi scorgere.

 

- Ah ah! A Takuya piace Izumi ma Izumi non piace Takuya!- dichiarò Shinya con voce canzonatoria.

Takuya da parte sua non poté trattenersi, adesso basta pensò prontamente, e così…i due iniziarono a litigare.

 

- A me non piace Izumi!- asserì convinto.

 

- Allora perché sei diventato tutto rosso eh?! Spiega!- ribadì il ragazzino guardandolo in volto.

 

- Aaah non è vero!- ribatté lui portandosi istantaneamente le mani in faccia.

 

- E invece si! Sei più rosso di questo joypad! Ah Ah!- controbatté Shinya afferrando l’oggetto in questione.

 

- Bugiardo! Alla tua età non dovresti mentire! Ma che ti insegnano a scuola?!

 

- A dire sempre la verità!- fece lui con accento convinto, poi proseguì- E infatti… tu e la ragazzina bionda avete litigato!

 

- Si chiama Izumi! Mettitelo ben in testa! Sono cinque anni che la conosci e non hai ancora imparato il suo nome?!- brontolò Takuya sradicando il controller rosso amaranto dalle mani del fratello.

 

- Come pensavo…- sospirò il ragazzino incrociando le braccia e annuendo più volte con il capo.

 

- Come pensavi cosa?! – chiese Takuya un po’ seccato.

 

- Ma…niente di speciale…solamente che… ti piace! Altrimenti perché ti affanneresti così tanto per un semplice nome?- dichiarò lui riprendendosi l’aggeggio colorato di rosso.

 

- ARGH!- il ragazzo sobbalzò di nuovo, si sentì le guance avvampare quasi coperte dalle fiamme, un po’ per l’imbarazzo un po’ per la rabbia data l’insistente cocciutaggine del fratellino minore- Ti ho gia detto che a me non piace Izumi!!

  

- Anche tuo padre affermò la stessa cosa ai tempi della scuola- fece la signora Yuriko intervenendo nella lite.

 

-  AAAH Mamma da quanto tempo sei li?!- Takuya trabalzò voltandosi di scatto verso la madre.

 

- Giusto il tempo per dividervi… ma quando la smetterete entrambi? Oramai siete cresciuti, il periodo dei bisticci tra fratelli dovrebbe cessare non vi pare?

 

- E’ stato Shinya ad iniziare! Io stavolta non c’entro, prenditela con lui – le disse il ragazzo additando il fratellino che da parte sua cercò naturalmente di difendersi.

 

- Non è colpa mia se Takuya ha detto a Izumi di essersi ingrassata!

 

- Ehi scimmia aspetta un attimo! Le ho solo detto di mettersi a dieta non che fosse ingrassata! Mettiamo i puntini sugli “i”!

 

- Capirai la differenza…e con lo schiaffo come la mettiamo? Eh? Ehehehe - replicò Shinya ridacchiando.

 

- Quello…quello è un dettaglio! Non è colpa mia se sono il suo bersaglio preferito…!

 

La signora Kanbara ascoltava quasi divertita i loro ragionamenti, le ritornarono alla mente alcuni episodi capitateli molti anni prima che i due nascessero.

 

- Anche tuo padre commise lo stesso errore…! Successe ai tempi della scuola, ricordo benissimo quel giorno, e credo anche lui…eh eh!- portandosi una mano alla bocca, concluse sorridendo.

 

- Davvero? E tu gli hai tirato uno schiaffo?- domandò Takuya incuriosito quanto sbalordito.

 

- Certo! Partì immediatamente! Le donne vanno rispettate!- asserì lei convinta- Tu dovresti fare altrettanto con Izumi, è una brava ragazza ma spesso non usi molta gentilezza nei suoi riguardi…- concluse la signora Yuriko aggiustando la maglietta del ragazzo, un po’ stropicciata.

 

- Adesso le dai anche ragione? Roba da matti…- Takuya si batté una mano in volto sospirando. Poi con voce bassa si avvicinò all’orecchio della madre- E cos’ha fatto papà per farsi…si insomma… perdonare?- chiese con le guance  leggermente arrossate.        

 

- Beh…il giorno dopo per scusarsi mi regalò un mazzo di fiori…un po’ appassito ma pur sempre un mazzo di fiori! Sono convinta che anche lei ti perdonerà se farai un simile gesto!

 

- Cooosa?!! Nemmeno per idea!! La mia era solo semplice curiosità… non ho nessunissima intenzione di regalare qualcosa a quella strega! Chi mi assicura che poi non me la tirerà in faccia…?- Takuya sembrava alquanto imbarazzato, benché fosse ormai cresciuto, di discorsi relativi alle tematiche sulle ragazze preferiva farne a meno, anche perché, orgoglioso, li reputava concetti “inutili”e dispersivi per un “duro” come lui! Mormorando tra sé e sé, si diresse in camera sua, agguantò la cartella caricandola in spalla, e uscì.- Io vado! Ci vediamo quando torno! Ciao scimmia!

 

Il ragazzino prontamente si voltò verso di lui.

 

- Salutami…ehm…com’è che si chiama…? Insomma, la ragazza bionda!

 

- IZUMI!! Si chiama IZUMI!  - gli urlò il fratello sbattendo la porta con fare deciso e… pesante.

 

- …tutto suo padre…!- concluse la signora Kanbara, osservandolo correre dalla finestra della cucina. Poi sospirando, prese a se un grazioso portafoto intagliato in legno adagiato sul mobiletto lì accanto, e lo strinse amorevolmente. L’immagine ritraeva i suoi piccoli grandi ometti, come amava definirli lei.

Benché Takuya avesse sedici anni, e per Shinya la soglia dei tredici era oramai vicina, in cuor suo rimanevano e sarebbero sempre rimasti i suoi piccoli grandi  tesori.  

 

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Si conclude il primo capitolo della mia prima fanfic a capitoli! (Scusate il gioco di parole ^^”)

Effettivamente, rileggendolo, alcune cose (praticamente tutte) risultano ancora avvolte da una fitta nebbia…(un po’ come il sogno di Kouji) e lo sarà così per i primi tre/quattro capitoli…spero non vi annoierete di aspettare così tanto…ma sto da poco concludendo il quinto paragrafo, quindi li vedrete pubblicati in maniera diciamo piuttosto “rapida” (imprevisti permettendo).

Come già detto poco fa, prima fic a capitoli, spero piaccia e risulti gradevole da leggere.

Ringrazio tutte le persone che presteranno un po’ di attenzione in questo mio lavoro al quale sto dedicando molto del mio poco tempo…!

Infinitamente grazie!

                                                                                                    

                                                                                                          Botan   

 

 

 

   

 

 

 

   

    

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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