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Autore: reesejordan    03/07/2018    12 recensioni
Oscar, André e Rosalie passano molto tempo insieme. Vivono la loro amicizia serenamente. Per Oscar sono come fratello e sorella.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei. Occhi azzurri, capelli biondi, sguardo dolce. Di molto più piccola di me. L'ho accolta in casa mia perché mi attirava la sua determinazione. Cresciuta tra il popolo, ma figlia di una nobile che l'ha abbandonata per evitare uno scandalo. Non siamo figli degli stessi genitori, ma per me è una sorella.

Lui. Occhi verdi, capelli neri, sguardo profondo. Di poco più grande di me. Nipote di Nanny, mio padre l'ha accolto perché orfano e perché aveva bisogno di affiancarmi un maschio. Nato dalla gente del popolo, ma cresciuto tra i nobili, è capace di comportarsi bene tra gli uni e gli altri. Non siamo figli degli stessi genitori, ma per me è un fratello.

Da quando è venuta a stare con noi Rosalie, siamo diventati inseparabili. È un periodo intenso di lavoro, ma io e André riusciamo a tornare a palazzo insieme per stare con lei. Spesso, sulla via di casa, parliamo di lei, di qualche casino che ha combinato in cucina con la nonna, come quella volta che ha fatto cadere la farina per terra e Nanny è quasi svenuta. Parlava dello sporco e dello spreco che non si capiva esattamente dove finiva l'uno e iniziava l'altro. Rosalie ha pianto tanto, ma poi ha pulito tutto chiedendo scusa mille volte. Ha anche preparato una torta per la nonna. Da quel momento in poi, Rosalie fa sempre molta attenzione in cucina e gli abbracci tra lei e la nonna non mancano. Nanny fa tanto la severa con lei ma le vuole un mondo di bene. Non si può non volere bene alla piccola Rosalie. 

Io e André le insegniamo quello che sappiamo e lei osserva, impara e assorbe. André è molto soddisfatto perché con tanta dedizione ha aiutato Rosalie a leggere e scrivere. Si è impegnata tantissimo e in poco tempo ha raggiunto il suo scopo. Anche se ormai sa leggere da sola, le piace chiedere ad André di raccontarle le storie sugli eroi mitici dell'antichità. A me piacciono le battaglie, a lei, gli intrecci amorosi. André è un avido lettore più di me e un ottimo oratore. Nonostante io conosca la mitologia perché abbiamo letto molte avventure insieme, adoro ascoltarlo. La sua voce è bella, melodiosa e inserisce parole e espressioni nei suoi racconti che mi risucchiano nei fatti narrati.

Io insegno a Rosalie come usare la spada. La prima volta, le ho dato la mia spada, con il mio nome sulla lama e lo stemma di famiglia nell'impugnatura. Lei ha cercato di sollevarla ma non ci è riuscita. Quante volte stava per cadere per terra a causa del peso della spada. Non è una spada pesantissima, ma per tenerla, servono anni di allenamento. Io e André abbiamo riso di lei, poverina, ma siamo stati cattivi. André è andato a prendere quelle più leggere con cui a volte ci allenavamo da ragazzi e le ho impartito lezioni su come attaccare e difendersi. Ha parecchio da imparare e migliorare, ma è un'ottima allieva. L'obiettivo di Rosalie è di vendicarsi della sua madre naturale, di cui io e André non siamo ancora riusciti a scoprire l'identità. Non la lascerò mettersi nei guai, ma voglio lo stesso che impari a maneggiare abilmente le armi. Anche con la pistola, all'inizio, ha avuto paura. Col tempo ha imparato a caricarla benissimo. Adesso le serve solo perfezionare la mira. 

Ho chiesto ad André di sceglierle un cavallo dalle scuderie di mio padre, uno adatto a lei. È diventata in tutto e per tutto la mia protetta e mi fa sentire bene. Ha imparato presto a cavalcare e a saltare qualche ostacolo. Io e André la guardiamo con fierezza e ci fa sorridere. La prendiamo in giro perché piange spesso, ma la cara Rosalie è anche fonte di sane risate.

A volte prendo delle licenze e trascorriamo delle giornate insieme. È facile accorgersi che la presenza di Rosalie con noi è una boccata d'aria fresca. Non passiamo il tempo solo ad allenarci, ma ci divertiamo in mezzo alla natura. L'abbiamo portata a nuotare al laghetto e non ha voluto bagnarsi. Allora, André l'ha sollevata di peso e l'ha buttata nell'acqua. È andata a raccontare tutto alla nonna e gli ha negato la sua beneamata fetta di torta di mele per due settimane. L'ho osservato i primi giorni ed era così abbattuto che dal terzo giorno in poi, ho cominciato a dargli metà della mia fetta da sotto il tavolo. Dopo tutto era mia l'idea di bagnare Rosalie, anche se lui ha esagerato un po'.

Un'altra volta siamo andati nel bosco. Volevamo insegnarle la bellezza e i pericoli della natura. Volevamo che imparasse a evitare certe speci animali pericolose, soprattutto i serpenti e stare alla larga da bacche o funghi velenosi. Lei è sempre stata a Parigi. Noi, invece, da piccoli facevamo mille scoperte tra alberi, fiori selvatici e foglie secche. Mentre stavamo raccogliendo delle fragole, abbiamo sentito un rumore tra i cespugli. Era un cinghiale. Rosalie ha urlato così tanto che il cinghiale si è spaventato ed è corso via strillando. André ha affibiato a Rosalie il soprannome di terrore dei cinghiali. 

Voglio portarla con me a corte. Vorrei farle conoscere la mia regina, anche se Rosalie è un po' titubante. Una volta l'ho scoperta mentre abbracciava la mia divisa in camera mia. Quando le ho detto che dovevo andare a proteggere la mia regina, si è arrabbiata. Mi ha sorpreso. Come fa a non capire? Voglio bene a Rosalie, ma la mia regina, il mio dovere sono importantissimi per me. Ieri sera abbiamo continuato a insegnarle a ballare per presentarla a corte. Lei vorrebbe ballare sempre con me, ma io l'ho spinta a fare pratica con André. Li guardavo mentre ballavano. André sfoggiava un certo fascino volteggiando con lei nel salone. A guardarlo muoversi, sarebbe difficile non scambiarlo per un nobile. Ogni tanto, mentre teneva Rosalie fra le sue braccia, guardava nella mia direzione, regalandomi un sorriso, e devo ammettere che ho sentito il mio cuore accelerare nel petto.

Stamattina, non riesco a trovarli. Li cerco per fare colazione. Chiamo André e Rosalie, ma non mi risponde nessuno. Vado in cucina da Nanny e mi dice di andare in camera di André perché Rosalie si è fatta male. Corro verso la stanza di André e apro la porta senza bussare. Faccio due passi dentro la stanza e riprendo fiato. Li vedo abbracciati, lui con la una mano sulla testa bionda di lei, e l'altra a tenerle la vita. Rosalie appoggiata al suo petto. La bocca di lui a sussurrarle parole di conforto all'orecchio.

- Dai, su, non è niente. Vedrai che passerà tutto.

La voce di André è capace di calmare una tempesta. Li guardo confusa. Quell'abbraccio, così tenero, mi fa male al cuore, senza potermelo spiegare.

- André, Rosalie, cos'è successo?

Si sciolgono dall'abbraccio e si girano entrambi verso di me. André, scuote di poco la testa e ha uno sguardo calmo, rassicurante, come per dirmi che non è nulla veramente. Lei comincia a parlare tra i singhiozzi.

- Oh madamigella! Volevo farvi una sorpresa, sono andata a raccogliere delle fragole per colazione. So che vi piacciono tanto e sono caduta.

Mi fa vedere una sbucciatura all'altezza del ginocchio e un'altra sul braccio sotto il gomito. Non è nulla di grave. Sono in effetti pochi graffi, che passeranno presto. Ne sono sollevata. Non vuole passare, invece, la sensazione che mi ha colto quando li ho visti abbracciati.

No, non è possibile. Non sono gelosa di mia sorella.

No, non è possibile. Non mi sto innamorando di mio fratello.
   
 
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