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Autore: AnnaPanna00    04/07/2018    0 recensioni
Melanie è una ragazza madre. Abbandonata quasi da tutti, vive da sola da quando Clara è venuta al mondo e l'amore per sua figlia è l'unica cosa che conta davvero per lei. Ma basterà a riempire quel vuoto che sente dentro?
Clara ha 17 anni e sta affrontando la sua prima cotta, i bulli, i problemi con la sua famiglia... e quel senso di mancanza che la accompagna da sempre. Riuscirà risolvere i suoi problemi per colmarlo?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Durante i miei 29 anni di vita ho sempre guardato da lontano le persone intorno a me avere successo, trovare l'amore, realizzare la loro felicità.
Tutti prima o poi ci sono riusciti, tutti tranne me. 
Non che la mia vita non mi piaccia, se potessi non cambierei nulla. E' solo che a volte, quando vado a letto e la mente inizia a vagare, mi sento incompleta. Come se mancasse un pezzo nel puzzle che compone il mio cuore. 
Sono sempre stata un'inguaribile romantica, i miei amici venivano da me al liceo per farsi dare consigli con la loro cotta, la mia migliore amica a 30 anni ancora lo fa, fin da bambina ho sempre sognato organizzare il mio matrimonio, non a caso sono diventata una wedding planner.  
Sono una donna felice, non frantendetemi, in fondo non mi manca nulla, a parte quel pezzo mancante, che probabilmente non si colmerà mai...

Clara POV

Mi alzai di scatto
-Cazzo! Sono le otto meno 10, non posso permettermi un altro ritardo!
Corsi in bagno, legandomi i capelli con uno degli elastici che porto sempre sul polso, 2 minuti dopo ero di nuovo in camera con lo spazzolino in bocca. 
-Dove sta quella maledetta divisa?
Mi vestii velocemente, presi 2 libri a caso dalla libreria e li infilai in cartella, poi staccai il cellulare dalla carica e...
-Faccio questo tutte le domeniche!
Mi buttai sul letto,  frustata, solo per vedere mia madre che dalla porta mi guardava ridendo.
-Sei sempre tu, Clara!
Le risposi sbuffando, lanciando le scarpe a terra. 
-Almeno finchè lo fai di domenica va bene, il problema è quando di lunedì pensi che sia domenica. Comunque ho fatto i cupcake, se li vieni a mangiare adesso sono ancora caldi.
Mi misi qualcosa di più comodo e raggiunsi mia madre in cucina, seduta al tavolo con un cupcake al cioccolato in mano.
-Ti sei alzata presto di domenica? Chi sei e cos'hai fatto di mia madre?
Presi un cupcake ed effettivamente era ancora caldo, quella domenica ne era valsa la pena sveglarsi prima. Mia madre rispose con una risata nervosa. La osservai meglio, i lunghi capelli castani chiari legati in una treccia disordinata, gli occhi verdi quasi scomparivano dietro le occhiaie di chi non ha dormito tutta la notte. 
-Mamma, che hai?
-Niente piccola... solo che oggi è il compleanno di mio padre. 
Suo padre... Non è un argomento di cui parla spesso, so poco, ma abbastanza da non volerci mai avere a che fare. Non che abbia mai avuto l'occasione di conoscerlo.
-Ah... Perchè non provi a chiamarlo?
-Non risponderebbe...
Sospirò, come per togliersi un peso dal cuore. Non potei far altro che sentirmi in colpa. Restai ancora mezz'ora con mia madre, parlando dei miei piani di oggi e della mia storia con Daniele. Poi andai in camera a finire i compiti: già che mi ero sveglita presto, meglio approfittarne per avere il pomeriggio libero. 
Erano già le 11 quando Paola mi chiamò, per andare al centro commerciale. Misi una t-shirt rosa e un jeans strappato, mi sciolsi i capelli, mossi come quelli di mia madre e rossi come quelli di mio padre, l'unica cosa che avevo ereditato da lui, visto che per il resto ero uguale a mia madre, compresi gli occhi verdi.
Mezzora dopo ero con la mia migliore amica, a spettegolare girando fra i negozi del centro commerciale.
-Non posso credere che sabato prossimo saranno già 6 mesi che sto con Daniele
-Come va fra voi?
-Bene... solo che... Credo che Daniele sabato si aspetti qualcosa da me... 
Erano già tre mesi che il mio ragazzo insisteva per fare quel passo in più nel nostro rapporto... ma io non mi sentivo ancora pronta
-Clara se non te la senti non devi fare nulla.
-Ma ho paura che mi lasci...
-Se ti lasciasse per questo, oltre ad essere uno stronzo, sarebbe anche un poveraccio!
Uscimmo dal centro commerciale con due buste piene di vestiti che avremmo usato entrambe a turni.
-Paola ma tu ieri che hai fatto?
Lei si fece rossa, abbassò lo sguardo e disse, troppo velocemente per non essere una bugia "Niente!". Sapevo che mi stava nascondendo qualcosa, già da un po', ma non volevo metterle pressione. Così lasciai perdere.

MELANIE POV
Clara andò in camera sua a fare i compiti, io andai a sdraiarmi un po'. Avevo passato la notte in bianco, come ogni volta al suo compleanno. 
-Mamma esco!
Sospirai, erano passate altre 3 ore e mezza e non ero riuscita a chiudere occhio... Così mi alzai, presi il telefono e digitai quel numero che ormai sapevo a memoria.
-Pronto? 
La voce di mia madre... Che mi aspettavo? Che avrebbe risposto?
-Hey, mamma... Come va?
-Bene Melanie, e a te?
-Bene, grazie...
-E Clara?
-Sta bene... Mamma, non è che papà vuole parlarmi?
Sentii mia madre sospirare, sapevo che la sua espressione dura si stava trasfomando in uno sguardo tenero.
-No Mel, non vuole... mi dispiace...
Sentivo questa frase ogni anno, da 17 anni ormai... eppure ci restavo male ogni volta. 
-Va bene... fagli gli augri da parte mia. 
Staccai e i ricordi iniziarono a farsi strada nella mia mente. La delusione sul volto di mio padre, gli insulti e poi quella frase. "Non voglio vederti mai più."
Non potevo stare in casa, così misi la prima cosa che trovai nell'armadio e andai a casa della mia migliore amica. Mi aprì suo marito, un uomo alto, di carnagione scura, con i lunghi dread legati dietro la nuca. Dopo una breve chiacchierata raggiunsi la mia migliore amica in salotto, era incantevole col suo pancione e i lunnghi capelli sciolti.
-Hey Sara! Come sta diventando grande il mio nipotino, lì dentro. Sei stupenda.
-Sarò stupenda ma questa peste deve muoversi ad uscire da qua.
Dopo una lunga chiacchierata e tante risate iniziai a sentirmi meglio
-Sai cosa ti serve? Un uomo
-Non mi serve affatto un uomo Sara!
-Certo Mel, ti credo. Da quand'è che non esci con qualcuno?
-Da... quando ero incita di Clara.
Dissi, riferendomi al padre della mia bambina. Tornai a rabbuiarmi. 
-Dobbiamo rimediare. Assolutamente!
-Non dobbiamo fare nulla.
Ma dal rorriso sulle labbra di Sara, sapevo che aveva qualcosa in mente.

CLARA POV
Seduta all'ultimo banco, guardavo fuori dalla finestra, il tempo sembra passare più lentamente il sabato. Quando poi è una giornata speciale come questa, l'attesa si triplica. 
Finalmente la campanella suonò, come ogni volta aspettai  10 minuti prima di uscire, in modo che il cortile fosse vuoto, o quasi. 
Stavolta però non fui fortunata, proprio davanti al cancello c'era Cloe, con una sigaretta in mano. I lunghi capelli rossi legati una coda alta, la divisa tirata più su rispetto a tutte le altre ragazze, la sua carnagione abbronzata tutto l'anno, gli occhi azzurri truccati leggermente. Era bellissima, tutte le ragazze la invidiavano e tutti i ragazzi volevano portarsela a letto.
Mi avvicinai al cancello, senza guardarla. Ma lei mi bloccò giusto quando pensavo di avercela fatta, almeno oggi, a non sentire la sua voce. 
-Non mi saluti, principessa?
-Va' al diavolo. 
Mi sbuffò il fumo in faccia.
-Suvvia, so che sei invidiosa di me, ma non c'è bisogno di essere così antipatiche.
-Lasciami in pace, non ho voglia delle tue stronzate oggi
-Ma dai, pensi subito male. Non rovinerei mai il tuo giorno speciale. Sei mesi insieme a Daniele... i miei complimenti principessa. 
Disse con il suo solito tono sarcastico, che ti fa venire voglia di prenderla a schiaffi.
-Qual è il tuo problema? Sei gelosa?
-Del fatto che Daniele non riesca a portarti a letto e quindi finge di essere il tuo fidanzatino? Perchè dovrei? Alla fine avrà quello che vuole e ti lascerà, quindi non ho motivo di essere gelosa principessa. Mi fa solo strano che non ci sia già riuscito, in fondo si sa... la mela non cade lontano dall'albero e guardano tua madre...
Alzai gli occhi al cielo e me ne andai, stranamente non mi inseguì. Tutto sommato mi era andata meglio del solito. Non capivo perchè Cloe mi odiasse tanto, ma ce la stava mettendo tutta a rendermi la vita un inferno, dai dispetti, gli insulti, i nomignoli...
Ma quel giorno nulla mi poteva rendere infelice perchè quella mattina Daniele mi aveva fatto trovare sei rose sul banco con la scritta "+6 mesi di noi", era così dolce.
Passai il pomeriggio a decidere cosa mettere, ad organizzare mentalmente ogni minimo dettaglio di quell'appuntamento, fantasticare su quello che mi avrebbe detto lui... Quando mancava solo un'ora, corsi a prepararmi. Misi il mio vestito preferito, bianco con i fiorellini rosa, raccolsi i capelli in una treccia, misi un leggero filo di eyeliner e uscii.
-Ciao piccola! 
Daniele mi aspettava fuori con un pacchetto in mano. Mi diede un bacio leggero e mi invitò a salire nella sua macchina 50, a cui era appoggiato.
-Apri! 
Disse con un sorriso, prima di mettere in moto la macchina. Dentro c'era una bellissima collana con un cuore spezzato. 
-Io ho l'altra metà 
Disse, prima che potessi rispondere. Era così romantico...
Passammo una fantastica serata, al cinema e poi in pizzeria. Era quasi giunto il momento in cui mi doveva riaccompagnare quando mi disse "Vuoi venire da me? I miei non sono a casa..."
Volevo tanto dirgli di si, ma qualcosa in me diceva che sarebbe stato sbagliato... Mi guardò deluso e poi  finse un sorriso. 
-Va bene piccola, allora andiamo a fare un'altra passeggiata.
Avevo tanta paura di perderlo... ma proprio non ci riuscivo. Sarà perchè ho paura di fare la "fine" di mia madre, sarà perchè non mi apprezzo  abbastanza da farmi vedere da qualcun altro... 
Mi accompagnò a casa e ci baciammo a lungo prima di salutarci. 
Gli volevo davvero bene. Però, per qualche ragione, non mi sentivo completa neanche con lui...
   
 
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