A chi importa, voi direste, di quello stupido di Yamcha, il predone del deserto che nella sua vita non ha fatto altro che combinare guai, se non a farsi schiacciare come un insetto? 

Peccato che quell’uomo, da tutti odiato ed ignorato senza un vero e proprio motivo avesse bisogno solo dell’amore, quel sentimento che gli era toccato osservare solo da lontano.

Ed ora, seduto su uno sdraio mezzo scassato e pieno di buchi, fuori dalla porta di casa con gli occhi fissi al cielo stellato, la tuta sgualcita ed una vecchia canzone francese di sottofondo, persino Puar aveva deciso di lasciarlo un po' da solo, come se per ironia, lui solo non ci fosse mai.

Erano anni ormai che aveva buttato la spugna, anni che non cercava l’amore, anni dove il suo unico conforto erano i soliti alcolici, anni in cui il suo letto a volte era un tavolino isolato nell'angolo di un locale.

E proprio mentre ormai neanche quel bellissimo cielo gli regalava un attimo di tranquillità logorandolo dai sensi di colpa, la vita decise di regalargli qualcosa, rendere finalmente felice quel lupo dal viso pieno di cicatrici donandogli una donna.

Una bella ragazza dai capelli scarlatti a bordo di una moto si era fermata proprio davanti alla sua abitazione in mezzo a quella landa desolata, digrignava i denti mentre cercava di far partire il suo mezzo continuando a far rombare il motore che non accennava a ripartire.

'Dannata moto, giuro che se non riparti ti butto in discarica!' aveva urlato, il vento caldo le sferzò il bel viso facendo svolazzare quei bei lunghi capelli che delicatamente ritornarono sulle sue spalle.

Yamcha non perse occasione, dopo una breve occhiata al cielo come per ringraziarlo di quella figura celestiale, si avvio verso di lei cercando di essere il più gentile e disponibile possibile 'Problemi?' disse dando un'occhiata alla bellissima moto nera laccata per poi spostare lo sguardo sulla bella ragazza dagli occhi verdi, che al contrario della sua tanto agognata ex sembravano molto più belli e brillanti.

Poté giurare che tutto il dolore provato in quegli anni, il macigno sul suo cuore sembrarono sparire in un attimo. Finalmente si sentì vivo, come se potesse respirare di nuovo dopo quel lungo periodo di apnea. Forse li ammirò solo per un secondo eppure per lui parvero minuti, ore, tempi lunghissimi. In quelle iridi ci poteva vedere i grandi prati smeraldo dei monti, così diversi dal deserto a cui era abituato e che regnava incontrastato nel suo cuore, arido e screpolato, bagnato soltanto da fiumi di alcool e lacrime di passaggio. Ci vide la vita, la speranza e tutto ciò che di più bello in degli occhi, semplici occhi verdi, ci potesse essere 

'Non si nota, idiota?' rispose lei sprezzante per poi sospirare frustrata dalla situazione, quel tizio dai folti capelli neri ed occhi ossidiana la fissava in modo strano, non ci voleva proprio.

'Beh… direi di sì'  una piccola risatina imbarazzata fuoriuscì dalle sue labbra mentre una mano si posò sulla nuca in preda al disagio. 'Potrei dare un'occhiata al motore, sempre se ti va, posso?' il tono dolce e pacato riuscì a tranquillizzare la giovane donna. 

E lì con una semplice frase, seguita dal sorriso di quella stramba ragazza, anche Yamcha ebbe il suo finale felice.