"Perché mi hai mentito, Yuma?"

I pensieri di Astral continuavano ad essere rivolti al ragazzino dagli occhi cremisi. Avrebbe potuto descrivere ogni singolo dettaglio di quel ragazzo: i suoi capelli blu notte con il ciuffo rosso, la carnagione abbronzata, la Chiave Dell'Imperatore da cui non si separava mai, e i suoi occhi color del sangue, così allegri, pieni di energia, decisi... e così colpevoli. I ricordi che aveva di Yuma erano diventati come dei frammenti che non facevano altro che far soffrire lo spirito Astrale. Rinchiuso in quel palazzo che lui stesso aveva creato nella sua stessa anima, guardava fuori dalla finestra il deserto sconfinato che si presentava davanti ai suoi occhi bicolore. Sentiva ancora bruciare la ferita, quel frammento di oscurità nel suo cuore non stava facendo altro che inghiottire ogni singolo ricordo. Quelli che prima erano meravigliose immagini con accanto la persona che amava di più, si stavano trasformando velocemente in frammenti lontani, come se avesse perso un'altra volta la memoria. Forse tutto quello non c'era mai stato. Forse era sempre stata tutta una bugia.

Tradimento, odio, disperazione. Da quando era arrivato sulla Terra aveva potuto vedere quelle emozioni spingere tanti duellanti, ma gli erano sempre sembrate troppo lontane da lui. Accanto a Yuma aveva imparato a conoscere la speranza, la paura, l'amicizia, il coraggio di non arrendersi mai. Aveva visto come quel ragazzo riusciva a distruggere l'odio che animava le persone contro cui duellava, trasformando i duelli in chiavi per aprire il loro cuore. Yuma, il ragazzo che era arrivato a duellare da solo contro i bariani per paura di perderlo... lo aveva perso comunque. Quella bugia lo stava divorando e i ricordi scomparivano sempre più velocemente. Non c'era più nulla che potesse salvarlo. Sprofondava sempre di più nel mare di dubbi, annegava nella paura di altre bugie, nella paura di soffrire, nella paura di dover distruggere altri ricordi. Eppure lo stava facendo, in quel palazzo creato a sua immagine, stava uccidendo quelli che una volta erano il suo più grande tesoro, i ricordi.

Quando era arrivato in quel mondo, non aveva ricordi. Il suo scopo era raccogliere le carte Numero proprio per recuperare la memoria perduta, ma i suoi veri ricordi erano quelli che aveva creato assieme a Yuma e i suoi amici... e lui li stava distruggendo. Non voleva più niente, non voleva ricordare, perché in ogni immagine c'era il sorriso di Yuma, i suoi occhi gioiosi, ma allo stesso tempo anche l'ombra di Shingetsu, di Vector, il bariano che era riuscito a dividerli. I dubbi che aveva macchiavano ogni singolo ricordo, ogni singola immagine, la sua memoria sulla Terra cominciava a farlo soffrire. Ecco come funziona la "disperazione": lasciare che una ferita uccida anche tutto quello che hai trascorso, non lasciandoti nemmeno la più piccola gioia, perché la disperazione, quel mostro famelico, l'ha già trasformata in un altro dubbio, in un'altra paura.

Cosa c'è di peggio, per un essere astrale senza memoria, mettere in dubbio quella poca che era per lui il bene più prezioso?

"Perché l'hai fatto, Yuma?"

Angolo autrice

Una veloce flash sui probabili pensieri che avevano preso vita nella mente di Astral durante l'episodio 98. L'ho pubblicata prima su Wattpad, ma visto che volevo tornare su EFP ed erano ormai tre anni che non pubblicavo niente, mi sono detta: "Ma perché non pubblicare una storia vecchia di un anno, pubblicata da qualche altra parte, sul mio primo fandom in cui non scrivo più da tempo?". 
Già, piano geniale. Ma alla fine, da qui ero già partita anni fa, quindi, perché non ripartire proprio nella stessa sezione in cui pubblicavo una storia al giorno? 
Okay, meglio che la pianti con queste considerazioni a cui non interessano a nessuno. 
Grazie per aver letto questa storia!
Spero che vi piaccia e mi scuso per eventuali errori. 
Sayonara, 
Yulin Fantasy