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Autore: Eiblos    13/07/2018    1 recensioni
[Ispirato a School 2015: Who Are You] [AU] [KidoFudo / KidouXJirou] [IE]
Mizu Yuuta è un mukosekiji, un orfano, che vive ad Osaka nella Love House, un orfanotrofio che ospita bambini di ogni età; lì è il più grande e si prende amorevolmente cura dei suoi fratelli minori, cercando di aiutare il più possibile la proprietaria. È un ragazzo magrolino, dalla carnagione lievemente bronzea, i capelli castani chiari e gli occhi di un rosso tra il cremisi e il porpora.
Kiduo Yuuto è un ragazzo dalla carnagione lievemente bronzea e gli occhi di un colore rosso tra il cremisi e il porpora; di bell'aspetto e fisico curato dalla sua passata passione per calcio, è uno studente presso la rigorosa Tokyo High School, che si trova nell'omonima città dove il ragazzo vive con la sua eccessivamente premurosa madre.
Kiduo Yuuto ha due segreti dei quali nessuno conosce l'esistenza, questi si chiamano Sato Masahiro e Mizu Yuuta.
Genere: Angst, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Caleb/Akio, David/Jiro, Jude/Yuuto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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RATING: Arancione.

GENERE: Angst, Mistero, Romantico

AVVERTIMENTI: AU, OOC (per forza di cose), What if?; Tematiche delicate, Triangolo.

DISCLAIMER: i personaggi non mi appartegono nè sono stati inventati da me, tutti i loro diritti vanno alla LEVEL5; la storia non è assolutamente scritta a scopo di lucro ed io non ne ricavo nulla, è scritta per divertimento. I crediti per l'idea originale vanno ai creatori ed ideatori del drama "School 2015: Who Are You" a cui io mi sono ispirata e da cui ho preso largamente spunto per l'idea centrale e la scrittura della trama; non detengo alcun diritto nè l'ho fatto a scopo di plagio o di lucro.

 

NOTE: come già scritto sopra la storia è ispirata al drama "School 2015: Who Are You", in assoluto la mia "serie tv" coreana preferita. Mi ha sempre intrigato e incuriosito la trama, l'attrice protagonista è fantastica e le tematiche trattate sono di grande importanza, e questo ha facilitato il mio innamorarsi perdutamente di questa serie. La storia è nata qualche tempo fa quando, durante un nostalgico rewatch del drama, all'osservare il personaggio femminile protagonista mi è venuto in mente Kidou, il mio personaggio preferito di IE in assoluto. Da lì a crearmi in mente vari collegamenti tra gli altri personaggi e a fantasticare su altre situazioni è stato un attimo: e quindi è nata questa storia. Ci tengo a precisare che non tutta la storia è uguale alla serie tv, da cui ho preso solo l'idea di base e alcuni dettagli; mi sembrava comunque giusto creditare chi avesse prodotto la serie e precisare che si. molte cose sono simili. Detto questo spero che la storia possa piacervi e, se così fosse, siete liberi di recensiere e darmi consigli su ciò che ritenete più opportuno. La storia inizia con una piccola prefazione e, siccome voglio mantenere un po' di suspance su certe cose, non allarmatevi se certi collegamenti vi risultino difficili. 

Grazie dell'attenzione e buona lettura (a chi deciderà di leggere)! 

-Eiblos.

 

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Preface

 

Caro diaro,

oggi ho inviato un altro pacco a Yuuta. Di nuovo. So che non dovrei, so che non è giusto, so che non servirà a nulla e che è l'unico modo che il mio cervello ha trovato per sbarazzarsi del senso di colpa, so tutto questo. Eppure non riesco a smettere. Ero al centro commerciale con Jirou che stava cercando il regalo adatto per il padre e i miei occhi sono stati catturati da quel modello di felpa: aveva un piccolo simbolo dello yin e dello yang sulla parte sinistra del petto ed un cappuccio con dei lacci per stringerlo, ed era disponibile in due colori: bianco e nero. Era semplice e... non sono riuscito a non pensare a Yuuta. È una delle cose che avrei voluto fare con lui: indossare abiti coordinati, almeno un volta. Oddio, sembro così banale. Quando sono diventato così banale?

In ogni caso, non ho resistito e le ho prese: quella nera per me e quella bianca per Yuuta.

Gli piacerà?

Chissà se la indosseremo mai lo stesso giorno...

 

 

Kiduo smise improvvisamente di scrivere, la penna bloccata fra il pollice, l'indice e il medio; lì, ferma a mezzaria. Si alzò di scatto, allontanandosi dal suo diario e finì inevitabilmente di fronte allo specchio. Stette lì per parecchi minuti, immobile come una statua, senza quasi respirare. Da quando aveva scoperto l'esistenza di Yuuta aveva iniziato a farlo spesso: si guardava allo specchio e cercava di immaginarsi diverso: magari più alto, o più magro e provava a figurarsi come una persona diversa che aveva il suo stesso aspetto; provava ad immaginare di essere il suo gemello, Yuuta.

Eppure, il pensiero di suo fratello non era né rassicurante né felice, e certamente gli faceva male. Non gli era ancora totalmente chiaro come fosse avvenuto lo scambio, non ricordava precisamente le circostanze per quanto si sforzasse, ma di una cosa era sicuro: quello che meritava di vivere in una famiglia agiata e ricca era Yuuta, non lui. Vivere questa vita, ripensare al suo passato, a Kageyama Reiji, lo faceva sentire come un usurpatore.

Voleva con tutto se stesso vedere suo fratello dal vivo, riunirsi con lui e passare il resto della loro vita insieme, uniti, ma non aveva il coraggio di affrontarlo. Cosa avrebbe pensato di lui suo fratello se avesse saputo cosa lui era stato capace di fare, chi era?

Smise di osservarsi attraverso lo specchio e ritornò alla scrivania, e per un po' rimase lì, indeciso sul da farsi. Poi, osservò l'unica foto che aveva di Yuuta: proveniva da un articolo di giornale e ritraeva un orfanotrofio di Osaka, la Love House; tra tutti i bambini ordinatamente disposti o in piedi o su una panchina, se ne riconosceva uno: sulla sinistra, c'era un ragazzo dai capelli castani di media lunghezza e gli occhi rossi, tra il cremisi e il porpora, proprio come i suoi.

Sospirò e, dopo aver scritto in modo disordinato rispetto al resto un qualcosa di veloce, chiuse il quaderno per poi riporlo nel cassetto in fondo, che poi chiuse a chiave.

 

 

Mi dispiace, Yuuta.

   
 
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