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Autore: Symphonia    14/07/2018    4 recensioni
Colori sgargianti che risplendevano sotto le luci delle lanterne. Musiche roboanti. Un folla di persone trepidanti. Bambini che spingevano, maschere che spaventavano, profumi che si mescolavano.
Vita; in una notte d’estate.
/.../
“Sei proprio sicura di volerti tenere quella... cosa?”
La ragazza strinse fortemente il suo peluche. Aveva il sorriso di una bimba dipinto sul volto, neanche fosse Natale. “Sì!”/.../ “È una tigre carina!”
/.../ Un istante dopo, il ragazzo sentì qualcosa di morbido schiacciargli la guancia.
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[ Romantico, Missing Moment, Fluff | KojiMaki | Parole: 652 | rischio OOC (al solito, sono paranoica) ]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kojiro Hyuga/Mark, Maki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tender like a plush

(Parole: 652)












    Colori sgargianti che risplendevano sotto le luci delle lanterne. Musiche roboanti. Un folla di persone trepidanti. Bambini che spingevano, maschere che spaventavano, profumi che si mescolavano.
    Vita; in una notte d’estate.

 

    Clack!

    Appoggiato a un palo, guardava lo spettacolo.

 

        Clack!

    Centro perfetto.

 

    Clack!

    Tre su tre.
    Voleva applaudire, ma era troppo incantato dai gesti della persona là davanti; inclinava la testa ritmicamente. Poi s
aggiustò le maniche dello yukata e prese unaltra palla. Se la passò tra le mani; un movimento pigro dettato dalle sue lunghe, allenate dita. Caricò il tiro e

    Clack, clack... Clonk!

    Un suono più sordo. Attimi di panico. Disfatta.
    La lattina decise di ballare in tondo e in tondo ancora, ubriaca. Girava per secondi e secondi, senza dare segni di cedimento.
    Nervosismo. Le serviva che quella lattina sarrendesse. La fissò intensamente, credendo quasi di poterla buttare giù con la forza del pensiero. Un giro, un altro e alla fine  plonk!
    Cadde.

    “Sì! Sessanta punti!
    Il ragazzo dietro cercò di trattenere le risate. La lanciatrice saltellava sul posto, da un piede all’altro e le lunghe maniche dello yukata sembravano ormai le ali di un pulcino troppo cresciuto. 
    Riprese la sua posizione rilassata a braccia conserte. Quell
attimo di suspense aveva colpito anche lui.
    “Veramente un ottimo colpo signorina... Che cosa le do?
    La ragazza si guardava attorno indecisa. Dondolava. Non vedeva più la ragione per cui si era avvicinata alla bancarella. Poi, un’illuminazione.
    “Quello lì!

 

***

 

 

    “Sei proprio sicura di volerti tenere quella... cosa?
    La ragazza strinse fortemente il suo peluche. Aveva il sorriso di una bimba dipinto sul volto, neanche fosse Natale. Sì!
    Lui si avvicinò per vederlo meglio. Era un specie di gatto dalla testa gigante, gli occhi enormi e vuoti e una boccuccia minuscola. Ma guardalo... Ha un sorriso scemo! esclamò, rigirandolo tra le mani.
    “Non ha importanza!ribadì lei, riprendendoselo. È una tigre carina!
    I due si guardarono per un attimo. Confusione.
    “Tigre?”
    Era unallusione... a lui?
    “Ecco dove voleva andare a parare! Kojiro distolse lo sguardo da quella faccia soddisfatta. Gli scappò una risata: Sei veramente imbarazzante a volte...
    “Ah, la metti così?!” - schiantò le sue labbra sul musetto del peluche. - Toh, ecco qualcosa di veramente imbarazzante!
    Un istante dopo, il ragazzo sentì qualcosa di morbido schiacciargli la guancia. Era peloso, gli copriva mezza visuale e gli faceva il solletico. Fastidioso! Lo levò con la mano e cercò di vedere il volto della compagna.
    Era un po arrabbiata, Akamine. Aveva le gote arrossate. Il viso si era trasformato in una smorfia di irritato affetto.
    Kojiro le sorrise.
    “Maki...
    Un
tono profondo, delicato. Sussurato.
    Le cinse la spalla. Un tocco tenero. Dolce, nonostante lei potesse sentire la mano ruvida tra le pieghe dello yukata. Le stava a un palmo dal naso. Osservava il volto: prima le ciglia - lunghe, le adorava -, 
poi le labbra.
    Uno scatto.
    Le rubò un bacio veloce. 
Il tempo di sentire quel sapore di leggera salsedine che lei si portava sempre dietro.
    E slegò subitò labbraccio.
    “Se volevi un bacio, non avevi che da chiederlo.
    Maki sgranò gli occhi.
    “Sei proprio impossibile!” urlò, picchiandolo col pupazzo. “E io che l’ho preso perché ti somigliava!”
    “Quel coso non mi somiglia per niente!”
    E continuarono così. A battibeccarsi per ore e ore, mentre camminavano nel caos del festival. Ridevano, intrecciavano le dita, lei faceva più smorfie e battute - mentre lui l’abbracciò durante lo spettacolo coi fuochi d’artificio.


    Questo era stato il loro primo appuntamento. Una ricompensa meritata; specie dopo il World Youth.

 



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    N.A.: Ciao!
    Maki è per me la best girl della serie, quindi volevo scriverci qualcosa. E niente... Ho passato sei ore in treno e questo è quello che partorito. Una cosa fluff, shojo, banale, con Kojiro stronzo. Volevo solo usare le note per avvertire che yey!, la minilong sugli allenatori slitta ancora! (per ragioni personali) Mi dispiace molto. Spero stiate passando una bella estate. :)

   
 
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