Bonus day 1: Drive
Una
ragazza con grandi occhi
marroni e lunghi capelli biondo oro legati in un codino laterale con
un fermaglio a forma di teschio che ben si intonava con gli abiti
neri che indossava e lo strano tatuaggio che le spiccava sul braccio
sinistro svoltò un angolo correndo a perdifiato mentre
imprecava tra
sé. Il suo nome era Lucy Ashley e in quel momento era in
fuga dalle
guardie reali della sua città. Doveva ammettere di essere
stata
molto incauta a usare la sua frusta magica per strada quando sapeva
benissimo che le armi come la sua erano state proibite, ma non poteva
certo permettere a un comunissimo ladro di portarle via il portafogli
con dentro le poche monete che le restavano per vivere! Fino a pochi
mesi prima, infatti, la giovane faceva parte di una gilda di maghi
con incarichi ben remunerati, ma da quando queste erano state sciolte
all'improvviso da un decreto del re, erano cominciati i suoi guai. Un
tempo era felice di potersi mettere al servizio degli altri
risolvendone i problemi con la propria forza e la sua fedele arma, ma
ora non poteva più farlo allo scoperto. Adesso era costretta
a
nascondersi per evitare il carcere, eppure non se la sentiva di
lasciare a casa la frusta ogni volta che usciva di casa per il tempo
necessario a procurarsi da mangiare. Per prudenza si riprometteva
comunque di non usarla se non in caso di assoluta emergenza,
risolvendo quindi gli eventuali problemi in altri modi, peccato che
quel pomeriggio le sue risorse non fossero servite a bloccare il
ladro prima che si allontanasse, costringendola a ricorrere alle
maniere forti per evitare di perderlo in mezzo alla folla.
Come sempre, la frusta le si
era illuminata in mano al minimo tocco grazie alla Lacrima nascosta
nell'impugnatura per poi allungarsi all'istante fino ad avvolgersi
due o tre volte intorno all'uomo e tirarlo indietro verso di
sé,
permettendole così di afferrare al volo il prezioso bottino.
Purtroppo la gioia di aver ritrovato dopo tanto tempo una parte del
suo stesso essere era stata di breve durata, visto che il trambusto
aveva richiamato in un attimo le guardie, che riconosciuta una maga
ancora in possesso di un oggetto proibito, si erano messe a
inseguirla per l'intero quartiere con l'intenzione di
sequestrarglielo. Lucy però, abituata da anni a
“rivolgersi”
alla sua frusta nel momento del bisogno come se fosse un'amica e una
compagna di avventure, non aveva alcuna intenzione di consegnargliela
tanto facilmente ed era per questo che correva da svariati minuti
zigzagando tra la gente senza neanche far caso a dove stava andando.
Ormai iniziava ad essere a corto di fiato ed era sicura che presto le
gambe non l'avrebbero più retta, ma non voleva ancora
arrendersi.
Per quale motivo il re, dopo anni di governo, aveva deciso, di punto
in bianco, di chiudere le gilde e perseguire tutti i maghi,
costringendoli alla clandestinità come se avessero compiuto
chissà
quali crimini? Per quanto ne sapeva lei, su Edolas le gilde
esistevano da secoli e persino i sovrani, nel tempo, avevano a volte
richiesto i loro servigi. Senza contare il fatto che gli stessi
capitani delle guardie erano in possesso di oggetti magici
estremamente potenti che avevano già fatto diverse vittime
tra gli
sfortunati maghi finiti nelle loro grinfie... Perchè loro
potevano
usarli e gli altri maghi no?
Mentre correva come il vento
tra le urla e le imprecazioni dei soldati dietro di lei, la ragazza
non smetteva un attimo di riflettere su questi interrogativi
rimpiangendo i bei tempi in cui viveva libera e felice, soddisfatta
del proprio mestiere e con persone a cui, a modo suo, aveva imparato
a voler bene. Certo non poteva dire di aver avuto dei veri amici,
visto il suo carattere fin troppo aggressivo e per nulla incline alle
manifestazioni d'affetto, eppure nella sua gilda era comunque amata e
rispettata praticamente da tutti come non le era mai capitato prima.
Il suo temperamento così poco femminile era infatti una
conseguenza
della vita che aveva sempre vissuto fino a quel momento, che l'aveva
portata a non fidarsi di nessuno e a non mostrare mai i propri
sentimenti, sviluppando invece una forza fisica invidiabile e
inventando addirittura lei stessa delle tecniche infallibili per
immobilizzare l'avversario in modo da non trovarsi in
difficoltà
negli scontri ravvicinati in cui la sua arma non avrebbe potuto
esserle d'aiuto. L'acquisto della frusta risaliva infatti a qualche
anno prima di entrare nella gilda, quando una giovane Lucy, appena
affacciatasi all'adolescenza, aveva capito che le strade di una
qualsiasi città erano un posto pericoloso per una donna
sola, quindi
quell'arma aveva anche un ruolo affettivo non da poco per lei...
La ragazza la strinse forte
per un attimo come faceva sempre quand'era agitata, e ormai
decisamente in difficoltà, azzardò una rapida
occhiata alle proprie
spalle per controllare la situazione, ma il risultato non fu affatto
rassicurante. Ormai i soldati l'avevano quasi raggiunta e la bionda,
al culmine della rabbia e della frustrazione, fece uno sforzo
sovrumano per aumentare ancora l'andatura e tentare di mettersi in
salvo confondendosi tra la folla di un mercato lì vicino.
Fece
appena in tempo a finire il pensiero, però, che fu costretta
a
buttarsi di lato. Con la coda dell'occhio, si era infatti accorta di
un'auto magica rossa fiammante che puntava dritta nella sua direzione
come se volesse schiacciarla. Ma che aveva in testa quel folle del
conducente per guidare così?
Troppo stanca per
controllare bene il movimento e rialzarsi subito in modo da
riprendere la corsa senza perdere altro tempo, sentì le sue
ginocchia impattare dolorosamente contro le pietre della strada
mentre le guardie imprecavano a gran voce contro il guidatore in un
baccano infernale che non prometteva proprio nulla di buono. Convinta
di essere ormai perduta, la bionda voltò appena la testa
nella loro
direzione chiedendosi intanto se sarebbe riuscita a respingerli in
qualche modo con la sua frusta, sgranando poi gli occhi per la
sorpresa alla vista della macchina posizionata di traverso in quella
via stretta per impedire ai suoi inseguitori di nuocere. Ciò
che la
colpì di più, però, fu il suo
salvatore. Dal finestrino
completamente abbassato vide infatti un ragazzo, all'incirca della
sua età, con degli assurdi capelli rosa sparati in tutte le
direzioni e un'espressione sfrontata sul volto che la scrutava
soddisfatto con una mano sul volante e l'altro braccio mollemente
appoggiato fuori. Normalmente, un tipo del genere le avrebbe dato sui
nervi all'istante facendo scattare in una manciata di secondi la sua
pericolosa ira, ma in quel momento, forse per lo shock e la
stanchezza, non riuscì a far altro che restare immobile a
guardarlo
con gli occhi sgranati e la bocca semi-aperta. Davvero aveva osato
sfidare le guardie in quel modo per una perfetta sconosciuta?
“Hai
bisogno di aiuto, per
caso?” le chiese a un certo punto questi riuscendo a
riscuoterla.
“Come
hai detto?”
domandò di rimando lei, incapace di credere alle sue
orecchie.
“Stavi
cercando di
scappare, giusto?” insistette il giovane.
“Sì,
ma...”
“Allora
salta su!” la
esortò con un cenno del capo.
“Sei
impazzito? Perchè lo
stai facendo?” urlò Lucy per farsi sentire al di
sopra della confusione improvvisa.
“Muoviti!
Non posso
trattenerli ancora a lungo!” ribattè il ragazzo in
tono urgente
dopo una rapida occhiata ai soldati intorno all'auto.
La giovane fece scorrere a
sua volta lo sguardo da lui agli uomini, che nel frattempo si erano
in qualche modo ricomposti e parlavano tra loro a gran voce del temuto
capitano
Erza Knightwalker.
La bionda rabbrividì a sentire quel nome, visto
che la donna era conosciuta per la crudeltà che riservava ai
malcapitati maghi finiti tra le sue grinfie, e finalmente si decise
ad accettare quell'aiuto insperato. Rialzatasi a fatica, si
affrettò
quindi a spalancare la portiera e tuffarsi dentro riuscendo a malapena
a
richiuderla prima che il ragazzo rimettesse in moto.
“Tieniti
forte!” le
raccomandò questi facendo qualche metro in rapida
retromarcia per
liberare l'auto e costringere gli uomini a spostarsi ancora di lato
prima di partire in avanti a tutta velocità strappandole un
urlo di
autentico terrore mentre si aggrappava spasmodicamente al sedile
davanti a lei con gli occhi serrati nel tentativo di non vedere la
propria fine imminente. Come le era venuto in mente di salire su
quell'aggeggio infernale? Eppure aveva già avuto un assaggio
della
follia del conducente...
“Tranquilla,
siamo già
distanti” le disse poco dopo il ragazzo rallentando e
gettandole
un'occhiata tra il soddisfatto e il divertito mentre la bionda,
ancora tremante e con gli occhi leggermente lucidi, rialzava
timidamente la testa, incredula di essere ancora tutta intera.
Per un attimo i loro sguardi
si incrociarono e la giovane sentì per la prima volta
qualcosa di
strano alla bocca dello stomaco, ma il rosato distolse subito il
proprio per riportarlo sulla strada lasciandole soltanto un'eco di
quella sensazione mai provata e una gran confusione nella testa. Cosa
le stava succedendo, così all'improvviso?
“Va
tutto bene? Non sei
ferita, vero?” le chiese dopo qualche minuto di pesante
silenzio.
“Cosa?”
gli rispose lei
cadendo dalle nuvole. “No, anzi, io... volevo ringraziarti
per
prima. Hai avuto un bel coraggio a intervenire con tutte quelle
guardie” aggiunse poi a voce sempre più bassa per
l'imbarazzo e un
lieve rossore sulle guance, nonostante il leggero broncio e lo
sguardo ostinatamente rivolto altrove, non appena realizzò
la
domanda.
“Ma
no, figurati. L'ho
fatto volentieri” si schermì il ragazzo con un
gran sorriso che
lei vide comunque con la coda dell'occhio avvertendo di nuovo quella
strana morsa.
“E'
stato molto rischioso
però. Perchè ti sei spinto a tanto per una
sconosciuta?”
insistette la bionda, imponendosi questa volta di guardarlo negli
occhi e di non lasciar trasparire il sospetto che fosse un aiuto
interessato. Dopotutto, in base alle sue esperienze, nessuno faceva
niente per niente...
“Tu
sei una maga, giusto?”
le rispose però il rosato dopo qualche secondo di silenzio.
“Sì,
ma che c'entra
questo?” domandò lei confusa.
“Lo
sono anch'io, quindi
non volevo che ti catturassero, se potevo evitarlo. Le guardie reali
hanno già fatto troppe vittime con questa storia, non
credi?” le
spiegò, guardandola negli occhi per un attimo e
trasmettendole lo
stesso dolore che di certo in quel momento anche lui vedeva riflesso
nei suoi.
“Purtroppo
è così”
ammise lei con un sospiro triste, pensando ai suoi ex compagni.
Chissà se in qualche modo erano riusciti a cavarsela o se
era
l'unica rimasta miracolosamente in libertà, o addirittura
viva?
“Dove
stiamo andando,
comunque?” gli domandò poco dopo per distrarsi,
accorgendosi di
non sapere ancora quell'importante dettaglio.
“Alla
mia gilda” le
disse il rosato con naturalezza, regalandole un'altra occhiata.
“Alla
tua gilda?” ripetè
la giovane, stupita. “Com'è possibile? Tutte le
gilde sono state
sciolte mesi fa!”
“Lo
so, ma la mia è
speciale” ribattè lui con un gran sorriso
facendole aggrottare le
sopracciglia. Era forse stata salvata da un membro di una gilda
oscura? Eppure quel ragazzo non le era sembrato una cattiva
persona...
“Non
fare quella faccia!
Abbiamo semplicemente trovato il modo di sfuggire ai capitani tutte
le volte che ci danno la caccia” le spiegò quello
ridendo.
“E
come avreste fatto? A
quale gilda appartieni tu?” gli soffiò contro
ostile, ritraendosi
persino un po' sul sedile.
“Fairy
Tail” le rispose
subito allegramente. “Il resto lo saprai se ti unirai a
noi” aggiunse poi con un sorriso furbo che non la
rassicurò per niente.
“Mai
sentita” ribattè
la bionda con lo stesso tono di poco prima, chiaramente sospettosa,
nella speranza di conoscere qualche dettaglio in più.
“Lo
immaginavo. Non siamo
molto famosi” commentò il rosato tranquillamente.
“Comunque non
preoccuparti, siamo una gilda della luce, se è questo che
volevi
sapere” aggiunse più serio, intuendo il motivo del
suo
atteggiamento.
A quel punto la ragazza non
disse più nulla per qualche secondo continuando invece a
osservarlo
mentre rifletteva sul da farsi. La notizia deponeva certamente a
favore di questa Fairy Tail, ma non sapere come facessero di preciso
a sfuggire a Erza Knightwalker e agli altri capitani la insospettiva
non poco. Avevano forse stipulato un qualche accordo con
chissà chi?
“Posso
sempre farti
scendere da un'altra parte, se non ti interessa. Devi solo dirmi
dove” provò a rassicurarla il giovane
interrompendo i suoi
pensieri.
“La
mia vita è sempre
stata nella città che ci siamo lasciati alle spalle ed
è ovvio che
non potrò tornarci dopo ciò che è
successo. Non ho altri posti
dove andare” ammise a malincuore la bionda senza quasi
rendersene
conto, lo sguardo basso e le mani strette in grembo.
Il rosato la osservò in
silenzio per pochi attimi attraverso lo specchietto retrovisore,
riflettendo intanto su cosa dirle. Poteva fidarsi a rivelarle il loro
segreto?
“Mi
dispiace per ciò che
hai perso. Anche la tua gilda doveva essere straordinaria per essere
riuscita a sopravvivere fino ad oggi” le disse alla fine.
“In
realtà è stata
attaccata mesi fa mentre ero in missione. Non so cosa sia successo
agli altri, perchè al mio ritorno non c'era già
più nessuno. Per
quel che ne so, ero l'unica ad essere ancora in città,
nonostante
tutto” chiarì lei.
Lui la guardò per un attimo
con un'espressione a metà tra il sorpreso e il dispiaciuto.
“Scusa.
Credevo che vi
avessero attaccati oggi” mormorò poi imbarazzato
ma Lucy, stupendo
per prima se stessa, non se la prese per quella gaffe limitandosi a
scuotere la testa con un sorriso amaro.
“Purtroppo
o per fortuna
no. Ho semplicemente usato la magia in mezzo alla strada e mi hanno
scoperta subito” confessò senza nemmeno volerlo
stringendo più
forte il portafogli che si era sistemata accanto sul sedile. Era
davvero strano l'effetto che le faceva quello strano tipo. Fino a
poche ore prima era convintissima che non si sarebbe mai confidata
con uno sconosciuto, mentre adesso... Era forse per il fatto che
l'aveva salvata da una gran brutta situazione?
“Capisco.
Immagino che
fosse davvero importante se hai corso un simile rischio di fronte
alle guardie reali” commentò il rosato
controllando la sua
reazione con la coda dell'occhio. Era la prima volta che cercava
così
spesso il volto del suo interlocutore quando guidava... Quella strana
ragazza però era molto carina, nonostante i modi bruschi.
“In
realtà non mi ero
accorta che ce ne fossero nelle vicinanze. Altrimenti non avrei mai
usato la magia per fermare un semplice ladro”
puntualizzò lei,
decisamente scocciata, strappandogli un sorrisetto divertito. Era
evidente che l'errore commesso non le andava proprio giù...
Sarebbe
stato bello averla nella gilda...
“Vieni
anche tu qui
davanti” la invitò poi con un sorriso di punto in
bianco, colto da
un'improvvisa ispirazione.
“E
perchè?” domandò
lei, di colpo sospettosa, stringendo appena gli occhi. Quel tipo le
ispirava istintivamente fiducia, tutto sommato, ma non si conoscevano
neanche e per quanto la riguardava, continuava a sembrarle strano che
l'avesse salvata così, per il semplice gusto di fare una
buona
azione. E se si contava il fatto che erano soli in mezzo al nulla
nella sua macchina, aveva tutte le ragioni di questo mondo per stare
in guardia, no?
“Saremo
più comodi a
parlare, non credi?” le rispose prontamente lui con un
sorriso
smagliante che le fece suo malgrado perdere un battito, distraendola
dai suoi pensieri.
La giovane rimase in
silenzio, ma dovette convenire che, data la conformità del
terreno
su cui stavano passando, sarebbe stato decisamente meglio se il
ragazzo fosse stato attento alla strada senza girarsi continuamente
verso di lei. Inoltre, per quanto strano fosse, non le sembrava il
tipo che volesse approfittarne, e in caso contrario, era comunque
forte abbastanza da dargli quello che si meritava per poi
sgattaiolare fuori. In quel tratto di strada non sarebbe stato
neanche difficile trovare un posto in cui nascondersi se il rosato si
fosse rivelato un maniaco...
“D'accordo,
arrivo. Ma
niente scherzi” brontolò un po' seccata dai suoi
stessi pensieri
mentre a fatica raggiungeva il sedile accanto al guidatore.
Questi sorrise di nuovo
scuotendo appena la testa ma la bionda, impegnata com'era nella
complicata manovra e con il cuore che ancora le batteva forte come
non le era mai successo prima, non se ne accorse nemmeno. Cosa le
stava facendo quel tipo? Non era certo il primo ragazzo che le
sorrideva in maniera accattivante, eppure non riusciva proprio a
restare indifferente. Per quanto ancora sarebbe stata in grado di
sopportarne la presenza senza fare sciocchezze di cui si sarebbe
pentita un istante dopo?
“Il
mio nome comunque è
Natsu Dragion” si presentò il rosato poco dopo
costringendola a
voltarsi di nuovo. Da quando si era sistemata accanto a lui, infatti,
era rimasta in silenzio a guardare fuori dal finestrino e la cosa non
gli piaceva. Era bello parlare con lei, e sebbene non capisse cosa
gli stava succedendo, voleva godersi fino in fondo quel breve momento
tutto per loro. Sarebbe stato bello se si fosse unita alla sua gilda
permettendogli di vederla e starle vicino ogni giorno...
“Lucy
Ashley” rispose la
giovane con un tono di voce strano e le guance leggermente arrossate
che sembravano non volerne sapere di riprendere un colorito normale.
Era per quello che si era girata dall'altra parte, ma il trucco non
era servito a molto...
“Piacere
di conoscerti,
Lucy” le disse allegramente, imbarazzandola ancora di
più. Di
solito tutti si intimorivano al solo vederla ma Natsu sembrava quasi
aver capito che ci fosse anche altro dietro la sua aria da dura. Era
davvero possibile o la sua immaginazione quel giorno le stava
giocando dei brutti scherzi?
“Il
piacere è mio”
borbottò imbronciata guardando altrove per non incrociare
ancora i
suoi occhi.
Lui la osservò per un
attimo, stranito dal suo comportamento, ma fu presto colto da una
nuova illuminazione.
“Vedrai
che ti troverai
bene con noi” la rassicurò con un caldo sorriso
che la mise ancor
più in agitazione ma le ammorbidì comunque
l'espressione del volto.
“Parlami
un po' di questa
Fairy Tail” mormorò, con un tono di voce che quasi
non riconobbe,
nel disperato tentativo di concentrarsi su altro. La situazione
rischiava davvero di sfuggirle di mano e lei odiava mostrarsi debole
e impacciata, ma ogni cosa che Natsu faceva o diceva le faceva
battere forte il cuore e sudare le mani fin da quando era salita su
quella dannata auto. Si sforzava di pensare che queste sue attenzioni
non significassero nulla, ma in realtà se ne sentiva
lusingata e le
sembrava di toccare il cielo con un dito. Era così che ci si
sentiva
ad avere una cotta per qualcuno? E pensare che finora aveva sempre
disprezzato simili comportamenti e “perdite di
dignità”, come le
chiamava sdegnosamente quando vedeva le sue compagne ridotte in quel
modo per un ragazzo qualsiasi... Bella fine davvero per le sue
gloriose teorie al riguardo!
Per fortuna la voce di Natsu
la distrasse ancora impedendole di mostrare in qualsiasi modo
l'imbarazzo e la stizza che quel pensiero le aveva provocato e da
quel momento la bionda ebbe un po' di sollievo visto che il rosato,
felice per il suo interessamento, iniziò a parlarle dei suoi
vari
compagni rendendo decisamente più piacevole il viaggio.
Certo, era
meglio per lei se stava attenta a non guardarlo troppo,
concentrandosi invece il più possibile sul percorso come
stava
facendo lui, ma se non altro le ore passarono veloci, e quando
finalmente scesero dal veicolo, aveva già deciso in cuor suo
di
unirsi a quella strana gilda.
Giratasi in direzione della
sua nuova casa, vide uscire da essa un bizzarro gruppo di persone.
“Ce
ne hai messo di tempo
questa volta, amico! Pensavamo che ormai ti avessero preso”
esclamò
un ragazzo moro che sembrava quasi una palla dotata di gambe e
braccia per quanti vestiti aveva addosso, mettendogli allegramente un
braccio intorno al collo.
“Mi
dispiace, Gray. Ho
avuto un contrattempo, diciamo, e poi vi eravate allontanati
parecchio dalla nostra ultima sede. Il carburante mi è
bastato a
malapena” si giustificò imbarazzato suscitando
però evidentemente
la rabbia di una ragazza piuttosto bassa con i capelli turchini che
gli si avvicinò battagliera.
“Scusa
tanto se ho dovuto
salvare tutti quanti per l'ennesima volta, Natsu” gli disse
seccata
sporgendosi minacciosa verso di lui con gli occhi di fuoco e le
braccia incrociate sul petto minuto facendolo indietreggiare mentre
balbettava qualcosa che Lucy, scioccata dalla scena, non
riuscì a
capire. Che gli era preso tutto d'un tratto? Soffriva per caso di un
qualche disturbo della personalità? Quella piccoletta le
stava già
facendo prudere le mani dalla voglia di dargliele, ma non poteva
proprio far paura a nessuno. Tanto meno a un tipo arrogante e sicuro
di sé come lui...
“Non
preoccuparti, il
nostro Natsu è sempre così quando non
è sulla sua macchina” le
disse in quel momento una ragazza alta con lunghi capelli castani e
un'aria da signora, sorridendo educatamente.
“Ma
poco fa...” provò a
protestare la bionda, fissando ancora stranita i tre che continuavano
a discutere.
“Le
prime volte può
essere strano, lo so, ma ci farai l'abitudine. Immagino che tu sia
qui per unirti a noi, giusto?” continuò l'altra
senza smettere di
sorridere.
Lucy annuì e la sua
interlocutrice le fece cenno di seguirla, ma la ragazza non
potè
fare a meno di gettare prima un'ultima occhiata alle sue spalle.
“E
tu che hai da guardare,
eh? Cerchi rogne, per caso?” la aggredì subito la
piccoletta
incrociando il suo sguardo e la nuova arrivata, incapace di
trattenersi, marciò subito a propria volta verso di lei con
aria
minacciosa.
“Stavo
per dirti la stessa
cosa, sai? Dalle mie parti, nessuno che mi si sia rivolto in questo
modo è riuscito a raccontarlo” le disse aggressiva
preparandosi
allo scontro. Dopo tante ore seduta a cercare di mettere ordine nei
propri pensieri e le troppe emozioni della giornata, aveva proprio
bisogno di sfogarsi un po'...
“Ma
senti senti... Non ti
starai dando troppe arie, novellina?” la sfidò di
rimando quella.
“Niente
affatto e sarò
ben felice di mostrartelo” le rispose subito Lucy mentre
l'altra le
ringhiava contro qualcosa di poco carino.
“Oh,
cielo. Non si può
certo dire che vadano d'accordo” commentò
preoccupata la castana.
“Juvia
pensa che non
dovreste combattere qui fuori. E' troppo pericoloso”
intervenne a
quel punto con decisione una ragazza dai capelli blu a cui Gray corse
subito incontro con aria festosa senza però ottenere altro
da lei
che uno sbuffo infastidito.
Le due contendenti si
separarono a quell'avvertimento e la bionda capì che doveva
darsi
una calmata. D'accordo che quella gilda sembrava trovarsi stranamente
in mezzo al nulla, ma non era una buona ragione per azzuffarsi in
quel modo all'esterno. E se fosse passata da quelle parti, per
qualsiasi motivo, una pattuglia di soldati? Oltretutto quella gabbia
di matti non l'aveva ancora accettata ufficialmente e lei aveva un
disperato bisogno di un lavoro e di un posto in cui vivere...
“Hai
ragione...”
convenne a malincuore la turchina ritrovando un briciolo di calma,
“ma tu non credere che sia finita così!”
aggiunse subito
minacciosa, rivolta alla rivale, prima di girare sui tacchi e
rientrare nell'edificio brontolando.
Lucy rimase a fissare per un
attimo il punto in cui questa si trovava fino a pochi istanti prima,
per poi rivolgere di nuovo tutta la sua attenzione a Natsu e Gray,
che si stavano complimentando con lei per come aveva saputo tenere
testa alla loro compagna Levy.
A quel punto la bionda
rischiò seriamente un altro attacco d'ira visto che il
rosato, dopo
aver attentato inconsapevolmente al suo cuore e al suo sistema
nervosi con quei modi fin troppo sicuri di sé per i suoi
gusti ma
terribilmente affascinanti, si era ora trasformato in un essere
piagnucolante che faticava addirittura a rivolgerle la parola e
guardarla in faccia. Avrebbe davvero voluto prenderlo a sberle come
minimo, ma per fortuna Juvia, la ragazza che aveva fermato la rissa,
le si era subito avvicinata per fare conoscenza e così la
giovane,
distratta dalle sue domande, entrò con loro nella sua nuova
casa
senza più picchiare nessuno. Ancora non sapeva che presto
avrebbe
iniziato ad amare anche la parte più debole e timida del suo
salvatore, per il quale sarebbe stata in seguito pronta a rischiare
tutto come aveva fatto lui quel giorno in cui un viaggio in auto le
aveva cambiato la vita...
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per aver letto fin qui! Spero che la storia vi sia
piaciuta e di aver reso bene i caratteri dei due personaggi senza
cadere troppo nell'OOC, visto che non ho mai scritto su di loro e in
questo momento non ho con me i volumetti per rileggere la saga.
Nonostante la difficoltà, però, il prompt mi
sembrava troppo adatto
alla coppia di Edolas per rinunciare a questa idea senza nemmeno
provarci. XD
Probabilmente
appena possibile ne scriverò una versione anche per la Nalu
“normale”, ma per il momento c'è questa
e mi auguro che vi abbia
strappato almeno un sorriso. Mi raccomando, fatemi sapere che ne
pensate, se vi va! :)
Prima
di ritornare nel mio angolino, volevo ricordarvi di aver fondato
tempo fa un gruppo facebook su Fairy Tail e sugli anime e manga in
generale (Edens Zero compreso) che ora sto cercando di seguire molto
più di prima. Siamo ancora in pochi ma saremo felicissimi di
accogliervi a questo indirizzo:
https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/.
Vi aspettiamo numerosi! ;)
Penso
di non avere altro da dire, per ora, quindi vi do appuntamento a
mercoledì con la prossima fic della raccolta. Grazie ancora
per il
tempo che mi avete dedicato e buona serata!
Bacioni,
Ellygattina