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Autore: absenthium    22/07/2018    3 recensioni
Spoiler-S7
[Adam|Shiro]
"Quanto", ripeti, il sapore aspro di quelle parole che ti scivola lungo la gola, ti blocca finché quasi non respiri più e non puoi che pregare in qualcosa in cui non credi più, "quanto conto io per te?"
[...]
Pensi, ma io lo amo.
Pensi, spero che sia morto.
Pensi, dove.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Takashi Shirogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine, parte davvero, e non sai neanche come sentirti.
Forse ti manca, svegliarti ogni mattina e trovartelo davanti, ma è molto più facile fingere che non importi.
Quanto, ripeti, il sapore aspro di quelle parole che ti scivola lungo la gola, ti blocca finché quasi non respiri e non puoi che pregare in qualcosa in cui non credi più, quanto conto io per te?
L'ultima vostra conversazione è stata un litigio, anche se quasi non lo sembrava. Tu eri troppo freddo e lui troppo stanco anche solo per mettere in piedi un commedia decente.
Non eri andato a vedere lo shuttle che si innalzava, verso il cosmo.
Avrebbe fatto male, magari, ma più probabilmente era solo un modo di concederti l'ultimo stralcio di realtà.
(Regoli le frequenze fino all'indifferenza, perché è la cosa più giusta da fare, perché in fondo non contavi poi tanto e vuoi che lui non sia da meno)

La notizia gira in fretta, e in poco tempo arriva anche a te.
Errore del pilota. Possibile, ragioni, ma non vuoi credere a quelle parole che ti scherniscono, bianco su nero nei dossier della Garrison, così come non vuoi ascoltare i tuoi pensieri.
Dispersi. E qualcosa in te si crepa, fino a frantumarsi come vetro.
E le ultime parole che gli hai rivolto erano piene d'odio. E.
Pensi, ma io lo amo.
Pensi, spero che sia morto.
Pensi, dove.
(Le frequenze vanno a modificarsi senza che tu lo voglia, e non sai neanche cosa rappresentino ora. Sei vuoto, così vuoto che rischi di esplodere da un momento all'altro. Vuoi urlare ma non puoi far altro che tremare, mentre scivoli a terra tenendoti la testa tra le mani)

E allora aspetti, come una di quelle dannate vedove di guerra.
Aspetti restando sveglio la notte, lo sguardo puntato al cielo, tentando di raggiungere chissà cosa.
Aspetti mentre ti graffi il dorso della mano alla disperata ricerca di un modo di mandare via tutto questo, aspetti distruggendoti secondo dopo secondo, perché non è così che doveva essere e non è così che doveva finire.
Aspetti fino a quando Samuel Holt non compare alla tua porta- non possiamo dare fiducia alla Galaxy Garrison, dice- e narra ciò che sa, ciò che ha visto, e nei suoi occhi ancora è impresso l'orrore.
Allora, forse, tutto sembra tornare al suo ordine, quei frammenti di vetro si riuniscono e per la prima volta dopo due anni apri davvero gli occhi.

Takashi.

(Le frequenze tornano al loro posto, come sarebbero sempre dovute essere se solo non foste stati così ciechi, e puoi di nuovo permetterti di sperare.
Non è ancora finita)

   
 
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