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Autore: blackswan_    22/07/2018    4 recensioni
Scritta per il Drabble Event "7 Days of Summerland" del gruppo We Are Out For Prompt.
PROMPT:
1. Teen Wolf, Stiles x Derek: Romeo&Giulietta!AU Dove Derek è Romeo e Stiles Giulietta che vede Derek morto al suo capezzale
2. Teen Wolf, Stiles x Derek: Perché non guariva? PERCHÉ NON RIUSCIVA A FARLO GUARIRE??
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER:  Fatti e personaggi riportati nel seguente scritto non mi appartengono, ma sono di proprietà di chi ne detiene i diritti. Inoltre, qualsiasi riferimento a fatti o persone reali sono da considerarsi puramente casuali.
WARNINGS: Scritta per il Drabble Event "7 Days of Summerlad" del gruppo Facebook "We are out for prompt"


PROMPT:                                                                                                                                        
 
1. Teen Wolf, Stiles x Derek:  Romeo&Giulietta!AU  Dove Derek è Romeo e Stiles Giulietta che vede Derek morto al suo capezzale
2. Teen Wolf, Stiles x Derek:  Perché non guariva? PERCHÉ NON RIUSCIVA A FARLO GUARIRE??
 

Derek & Stiles 
Or Modern History of Romeo and Giulietta.
 
Umani e licantropi non potevano andare d'accordo. Quella ormai era una storia vecchia quanto il mondo e in alcune città i cacciatori di licantropi erano ancora presenti, convinti che prima o poi la piaga sarebbe scomparsa.

Stiles Stilinski era stato il primo a stravolgere le cose a Beacon Hills: da quando il suo migliore amico Scott era stato morso si era reso conto che al di fuori delle notti di luna piena si trattava di persone normalissime e che se aiutate avrebbero potuto tornare davvero a vivere una vita normale.

Così aveva trovato, col tempo, il modo per aiutare Scott a controllarsi durante la luna piena e fu il primo umano a far parte di un branco di luli mannari.

Lì conobbe Derek Hale, l'Alpha. Ammise presto a sé stesso che si trattava di un ragazzo bellissimo, capelli scuri e muscoli scolpiti su tutto il corpo ma rabbioso col mondo sempre pronto a far scattare i suoi scintillanti occhi rossi non appena qualcuno azzardasse a contraddire e un sorriso che raramente si lasciava sfuggire, sempre immusonito com'era.

Ci vollero moltissimi mesi prima che anche Derek riuscisse a fidarsi di lui. Suo zio, Peter Hale, gli aveva insegnato a diffidare degli umani, loro l'avevano tradito, Kate Argent l'aveva tradito, era una cacciatrice e non aveva esitato un attimo ad incendiare la sua casa massacrando la sua famiglia; i due sembravano essere gli unici sopravvissuti ma ad oggi di suo zio non aveva più notizie, aveva saputo che si era trasferito in qualche zona di mare ma aveva perso ogni interesse a trovarlo.
Stiles ricordava chiaramente di aver sentito di quell'episodio nei telegiornali e in molti ne avevano parlato sui giornali di tutta la regione ma tutto era stato insabbiato e la maggior parte del paese, persino lo sceriffo, suo padre, ne conoscevano una versione completamente diversa.

All'inizio Derek si preoccupava solo di tenersi alla larga dai cacciatori, l'arrivo di un nuovo branco in città non era un grosso problema se poteva attirarli in battaglia e ridurli a brandelli per cacciarli dal proprio territorio e pazienza per chi ne finiva colpito «Non dovevano trovarsi lì» ripeteva quando Stiles cercava di smuovere la sua pietà «e comunque troveranno il modo di coprire tutto. Mi basta che non ci siano cacciatori, il branco…» «Bla bla» tagliava corto l'umano.
 
Un anno più tardi le cose erano completamente cambiate. Stiles era l'unico umano di cui Derek si fidava e gli occhi rossi del licantropo non apparivano più sul suo volto per minacciarlo. Sui notiziari le brutte notizie erano diminuite notevolmente e finalmente Derek e il suo branco, Stiles incluso, lottavano per tenere alla larga altri mali dalla città. Continuavano a farlo al
buio, nascosti nella notte, come avevano sempre fatto.

Derek e Stiles avevano finito per innamorarsi, erano l'uno per l'altro ciò che di più prezioso avessero e l'idea di trovarsi entrambi sullo stesso campo di battaglia era al contempo motivo di preoccupazione e di sicurezza per i due: il licantropo aveva allenato l'umano più giovane insieme al branco insegnandogli a difendersi con ogni mezzo, anche con una mazza da baseball, e con grande sorpresa di tutti Stiles imparò molto in fretta tanto che cominciarono a scherzare sul fatto che avrebbe potuto ammazzare Derek e prenderne il posto di Alpha.

Per diverso tempo i cacciatori avevano smesso di dar loro la caccia. A Beacon Hills pareva regnare finalmente la pace dopo così tanto tempo; ma è risaputo che le cose belle non durano mai in eterno, c'è sempre qualcuno pronto a rovinarle, proprio dietro l'angolo di un sorriso.

Così arrivò la tragedia. Uno scontro dai toni epici.

Tutto ciò che era stato nascosto e soppresso per secoli sembrava voler tornare a galla a Beacon Hills, tornarono tutti.

La luna piena si tinse del colore del sangue. I licantropi combatterono con tutte le loro forze, i canini e le unghie lunghe infilate con forza nelle carni dei predatori nemici e Stiles che aveva promesso di restare in disparte per quella volta non esitò un solo istante a scendere in campo per aiutare il suo Derek gravemente ferito.

All'arrivo dei cacciatori attirati dagli ululati e dalle urla feroci dello scontro tutto era molto confuso. Partirono diversi colpi di pistola. La maggior parte dei proiettili d'argento intrisi di vischio andarono a segno, alcuni finirono nel terreno o negli alberi e pochi riuscirono a nascondersi: la lotta sarebbe ripresa quando i cacciatori si fossero fatti da parte, non li riguardava, avrebbero ucciso le persone sbagliate.

Un colpo alla spalla di Stiles, due nel petto di Derek e il tempo cominciò a scorrere lentamente.

Il licantropo ringhiò forte. Il vischio era velenoso anche per gli umani, sentiva il suo corpo infiammarsi dall'interno, poteva solo immaginare il dolore che l'altro stava provando in quel momento.

Pochi minuti dopo, o forse ore - quantificare il tempo che passava era così complicato, Stiles si accasciò svenuto tra le sue braccia.

Derek trascinò entrambi, con le poche forze rimaste, vicino al tronco di un albero e lì, stringendo il corpo dell'altro provò
ad assorbire la sua sofferenza.

Il vischio lo stava divorando, nessuno lo avrebbe salvato, del suo branco restava poco e niente.

Continuò a stringere il suo amore tra le braccia, gli artigli e i suoi occhi rossi brillarono nel buio per l'ultima volta prima di ritrarsi. Per poco tempo Stiles smise di respirare e il terrore di perderlo gli invase ogni angolo del corpo, il suo di respiro divenne affannato e qualche lacrima arrivò a bagnargli il viso scivolando incurante fino alle sue labbra per riversarsi su Stiles. Provò ancora è ancora ad assorbire il veleno, non sapeva se il suo corpo sarebbe stato in grado di guarirlo e quanto avrebbe potuto sopportarne.

Dopo interminabili minuti ancora non vedeva risultati, si domandava se stesse sbagliando qualcosa: perché non riusciva? Perché Stiles non respirava ancora? Perché non riusciva a farlo svegliare?

Avrebbe urlato, ringhiato, ululato alla luna ma le forze allo stremo non glielo consentivano. Sentiva che la vita pian piano si stava allontanando da lui.

La dea bendata volle prendersi gioco di lui regalandogli un ultimo respiro proprio quando il petto dell'umano ricominciava gonfiarsi d'aria.

Quando Stiles aprì gli occhi era ancora stretto tra le braccia di Derek, il viso premuto contro il suo petto dal quale non sentiva alcun battito.

La consapevolezza della sua morte arrivò immediatamente, come uno schiaffo in pieno volto.                                                  Pianse.

Non ricordava quasi niente di quella sera. Solo il boato dopo gli spari che li avevano colpiti. Pregò di morire. Baciò le labbra fredde di Derek, lo strinse, come lui aveva fatto qualche ora prima per salvarlo, pregò. Si affidò a Dio perché glielo restituisse, fece promesse, si disperò ma nulla lo avrebbe riportato indietro.
 
Conteggio: 1117 parole.
 
 

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