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Autore: Plando    22/07/2018    3 recensioni
Judy e Nick hanno scoperto che dei lupi hanno rapito Manchas, non resta altro da fare che prepararsi per affrontare Cliffside
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Avevano appena abbandonato l’ufficio di Dawn, ora finalmente potevano dire di avere una pista, qualcosa che potesse aiutarli a scoprire cosa fosse accaduto non solo ad Otterton, ma anche a Manchas, i filmati delle telecamere avevano mostrato chiaramente lo spostamento dei lupi che avevano intrappolato il giaguaro, una volta fuori dal municipio Judy si avvicinò al suo veicolo d’ordinanza, se così si poteva chiamare quel triciclo a motore, prendendo poi una cartina con le principali via della città, trovando abbastanza in fretta quello che cercava.

“Allora guarda, il furgone stava percorrendo questa strada, fortunatamente porta in un unico posto”

Posò l’indice sulla cartina per poi farlo scorrere lungo tutto il tragitto fino a dove finiva la strada, vi era un nome scritto in fondo.

“La strada finisce nel distretto di Meadowlands, dannazione è più distante di quanto sperassi, Cliffside, di che si tratta?”

Nick osservò meglio il punto esatto, attendendo un attimo a rispondere.

“Da quel che ricordo…dovrebbe essere un vecchio manicomio dismesso, non viene più utilizzato da anni”

“Bè, a quanto pare qualcuno ha deciso di stabilirvisi” Detto questo si voltò verso la volpe “Che ore sono?”

Nick si voltò, osservando l’orologio della piazza.

“Otto e mezza, Carotina”

Stette ad osservarla; per conteggiare i soldi che lui doveva al fisco, fino al giorno prima, ci aveva messo due secondi, facendo tutti i calcoli a mente ed ora stava contando con le dita delle zampe per capire che le restavano si e no due ore, era stanca morta e si vedeva, aveva più di ventisette ore di continuo lavoro ininterrotto sulle spalle, forse anche di più, iniziato con la ricerca della volpe per mezza città, per poi girarne l’altra metà alla ricerca di indizi, facendola finire pure tra le grinfie della mafia, ed in tutto questo, a parte la colazione fatta alla mattina del giorno prima, l’unica cosa che avevano mangiato era una microscopica fetta di torta, alla cerimonia di Fru Fru.

“Che vuoi fare, Carotina?”

“Che domande, andiamo a Cliffside”

Fece per montare a bordo del suo veicolo quando si fermò, voltandosi verso Nick per poi porgergli la penna-carota.

“Grazie per l’aiuto, adesso posso farcela da sola, questa è tua”

Nick prese l’oggetto e stette ad osservarlo per un po', poteva semplicemente tenersi la penna ed andarsene, lui aveva fatto quello che lei voleva ed era stata di parola, era libero; eppure in quel momento sentiva che, seppure lo desiderasse, allontanarsi ed abbandonarla non era la cosa giusta da fare, stava per infilarsi nella tana del lupo, letteralmente, se il giorno dopo avesse letto sui giornali che lei era sparita, o peggio, perché l’aveva lasciata andare da sola non se lo sarebbe mai perdonato.

“No, Carotina” Dopo avergli detto ciò gli passò la penna, che venne presa al volo dalla coniglietta confusa.

“Come sarebbe a dire no? Non era quello che volevi?”

“Certamente, ma vedi, il caso non è ancora stato risolto, quindi per ora sono ancora vincolato a te”

Judy sorrise, aspettando tuttavia a mettere via la penna per rivolgersi poi con tono più serio.

“La faccenda potrebbe farsi pericolosa, ed io non sono sicura di poterti garantire sicurezza”

“Non ce né sarà bisogno Carotina, so badare a me stesso” Poi si volse verso il mezzo della poliziotta “Per cui andiamo?”

“Andiamo”





Arrivarono nei pressi di Cliffside verso le nove e mezza di mattina, mancava un’ora alla scadenza delle quarantotto impostegli e Judy era messa sempre peggio man mano che passava il tempo, ci mancava poco che si addormentasse li sul posto.

“Cerca nel bauletto dietro il mezzo, c’è un binocolo”

“Ma non ti reggi in piedi, non vorrai davvero…”

“Oh dannazione Nick, stai zitto e fai come ti dico”

Oltre che stanca stava cominciando a diventare anche isterica, per cui decise di accontentarla, ci avrebbe pensato poi a come fare per evitarle prodezze inutili, prese lo strumento ottico e lo passò alla coniglietta.

“Voi poliziotti andate sempre in giro con uno di questi?”

Judy lo afferrò, per poi cominciare ad osservare la situazione, rispondendogli senza voltarsi.

“No, l’ho comprato ieri quando ho cominciato a cercarti, mi hai fatto penare lo sai? Ci ho messo quasi ventiquattr’ore per trovarti”

Nick accennò un sorriso, in un certo senso gli faceva piacere sapere che in caso di bisogno sapeva essere particolarmente sfuggente.

“Allora? Com’è la situazione?”

La coniglietta sbuffò per poi passare sconsolata il binocolo alla volpe.

“Tragica dà abbastanza l’idea?”

Lui prese lo strumento e cominciò ad osservare, la situazione era peggio di quello che pensava, aveva contato almeno dieci lupi di guardia, il posto era fortificato meglio di una prigione ed era pieno giorno, non sarebbero mai riusciti a passare inosservati, tuttavia ormai lo aveva capito che lei non si sarebbe arresa.

“Che vuoi fare Carotina?”

Si voltò posando il binocolo, lei gli rispose con un breve sbadiglio e con aria stanca.

“Andiamo a casa, anche fossi nel pieno delle forze sarebbe infattibile, agiremo stasera, col buio”

“Sarà già troppo tardi, perché non chiedi rinforzi? Non serve che fai tutto te”

“E secondo te mi crederebbero, dopo quanto successo ieri notte a Rainforest? No, questa è una cosa che devo risolvere io, non m’interessa se non ho più tempo, ho promesso a quella povera lontra che avrei trovato suo marito, e che io sia dannata se non glie lo riporto a casa, spegnerò radio e telefono, almeno sarò sicura che non mi cercheranno, se la mia carriera di poliziotto deve finire così, almeno saprò di aver fatto qualcosa di buono”

Davanti a tanta determinazione Nick non poté far altro che annuire in silenzio, era chiaro ormai, non sarebbe riuscito a convincerla a lasciare perdere, ne aveva fatta una questione personale e nulla l’avrebbe dissuasa dal rischiare anche la vita se ce ne fosse stato il bisogno, l’unica cosa che poteva fare ora era cercare di aiutarla meglio che poteva.

“Ok, hai vinto tu”





Quando arrivarono di fronte la tenuta del pangolino il tempo a sua disposizione era già scaduto da un pezzo, lei non ci diede bado, si fermarono presso una bancarella per comprare qualcosa di pronto da mangiare per poi salire entrambi verso l’appartamento di Judy, Nick dovette attendere qualche minuto fuori dalla porta, affinché lei potesse cambiarsi d’abito per mettersi qualcosa di più comodo.

“Sai, stai bene vestita così”

Il vestiario in questione comprendeva un semplice paio di pantaloncini e una t-shirt grigia che lasciava intravedere le spalline di una canotta nera appena sotto

“Grazie, non badare al disordine”

Nick fece spallucce, per poi risponderle.

“Vedessi casa mia come è ridotta, ma se non altro ho un bel soffitto ad arco in pietra, le pareti, bè, quelle mancano completamente, d’inverno entrano degli spifferi, ma d’estate non è niente male e comunque è meglio di questo buco”

Mentre diceva questo si guardò attorno un divertito, osservando lo sguardo confuso della coniglietta.

“Allora, prima di tutto la descrizione del tuo appartamento sembra quella di un ponte, non m’interessano altri dettagli a riguardo, secondo, questo non è affatto un buco, se vuoi saperlo io mi trovo perfettamente a mio agio qui”

“Ma se non c’è nemmeno il bagno, cosa fai quando devi…si insomma hai capito no?”

“È al piano terra, ce n’è uno in comune per tutti”

La cosa disgustò non poco Nick, e lui viveva sotto un ponte, o quando andava bene nel furgone di Finnick, non si faceva certo problemi a fare i suoi bisogni, bè, dove gli era più comodo al momento, ma almeno non aveva affitti da pagare, non pensava che in una città come Zootropolis esistessero ancora catapecchie del genere.

“Vabbè, se non altro sembra un posto tranq…”

“L’AVETE FINITA DI ROMPERE? STATE FACENDO UN CASINO ASSURDO”

La parete dove stava il letto della piccola agente cominciò a tremare sotto le urla dei vicini.

“LASCIALA STARE, LA FALLITA SI È PORTATA IL FIDANZATO, STAI ZITTO CHE MAGARI LO SFIGATO RIESCE PURE A CONCLUDERE”

“ZITTO IO? MA FINISCILA”

“FINISCILA TU”

Arrivati a questo punto uno dei piccoli quadri sopra il letto non ce la fece più a sostenere le continue vibrazioni del muro, finendo per cadere rovinosamente sopra di esso, Nick la osservò mentre andava a sistemarlo per poi rivolgerle uno sguardo sconvolto, che venne ricambiato da lei completamente rossa in viso per quanto asserito dai suoi vicini, per poi negare in silenzio con la testa, segno che non avrebbe dato nessuna spiegazione riguardo quei due pazzi scatenati.

“Lasciali perdere, sono innocui, pensiamo a mangiare, poi quando abbiamo finito tu vai a casa tua ed io mi butto a letto”

Si guardò attorno, per poi ricordarsi che la stanza non era stata predisposta per due persone, dato che era già stretta solo per una.

“Non ho un’altra sedia, prendila te io faccio sen…”

“Non preoccuparti Carotina, mi siedo sul letto”

Passarono qualche minuto in silenzio, finché mangiavano, una volta finito l’hamburger di pollo, Nick alzò lo sguardo verso di lei, si era accomodata sulla sedia, posando il piattino di plastica con dell’insalata mista sulla scrivania, aveva le braccine molli lungo i fianchi e la testa supina.

“Carotina?”

Non arrivò alcuna risposta dalla coniglietta, quindi la volpe si alzò avvicinandoglisi, non potendo fare a meno di sorridere vedendola che si era letteralmente addormentata col muso dentro al piatto.
Dopo averle tolto qualche foglia di insalata dal muso, la sollevò per poi stenderla sul letto, prese poi la sedia girandola e accomodandovisi sopra, osservandola per un po'; quando era sveglia aveva a che fare con un’autentica furia, che per tenerla tranquilla avrebbe dovuto sparargli un sedativo, ma ora che la stanchezza aveva preso il sopravvento, facendola crollare, risultava essere ancora più tenera e, soprattutto grazie al cambio d’abito, femminile di quanto non cercasse di mostrarsi.

“Coraggio idiota, non puoi mica stare a guardarla per tutto il giorno, cosa penserà se si sveglia ora?”

La volpe scosse la testa a quei pensieri, la verità era che, per motivi che nemmeno lui conosceva o voleva capire, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, possibile che la trovasse attraente? Se non addirittura bel…ma no, figuriamoci, loro due non avevano nulla in comune, nulla che potesse in qualche modo unirli ad essere qualcosa di più che semplici amici, e già quello sarebbe stato un traguardo eccezionale.

Da una parte ci stava lui, un delinquente, una volpe che non faceva altro che fregare il prossimo per sopravvivere, vivendo di espedienti e battute squallide per nascondere il suo vero io al mondo intero e forse anche a se stesso.

Poi c’era lei, un poliziotto, a differenza di molti altri, di sani principi, era fermamente convinta che aiutare il prossimo fosse la cosa giusta, come d’altronde stava facendo con lui, chiunque altro non avrebbe esitato ad arrestarlo una volta esaurita la sua utilità, ma lei no, consegnandogli la penna aveva fatto capire chiaramente che avrebbe onorato fino in fondo il patto che avevano fatto, patto sancito tramite una minaccia bella e buona, ed il fatto che si portasse appresso spray repellente specifico per le volpi lo aveva fatto dubitare più di una volta sulla sua buona fede, eppure…lei non tentava in nessun modo di nascondere le sue emozioni, qualunque esse fossero, facendo, inevitabilmente, fuoriuscire anche le sue.

Ma una piccola soddisfazione se la voleva togliere, e dato che in quel momento lei dormiva come un sasso non avrebbe corso alcun rischio, per cui allungò la zampa, accarezzandole la guancia destra, a quel contatto la coniglietta sorrise nel sonno, il rado pelo del suo musetto non si poteva certo paragonare alla morbidezza della lana che l’assistente del sindaco aveva sulla testa, ma la sensazione fu comunque bella e stimolante, almeno fino a che non si sentì il suo indice afferrato dalla zampetta della coniglietta, e in quel momento scattò il panico.

“Oh, cavolo”

Abbassò lo sguardo, pronto a ricevere una sfuriata, magari pure una denuncia per molestie condita da uno o due calci sul muso, di quelli assassini, che solo i conigli con le loro zampe posteriori super sviluppate riuscivano a tirare.
Il panico durò poco, non appena la vide poté notare che dormiva ancora, tuttavia non ne voleva sapere di mollare la presa, provò a tirare un po’ indietro la zampa nel tentativo di liberarsi, ma nulla, la coniglietta stringeva il dito come una morsa, se ci avesse messo più forza si sarebbe sicuramente svegliata, spiegaglielo poi il motivo di tale gesto.

Doveva liberarsi, e alla svelta anche, senza più speranze si guardò attorno, cercando chissà cosa che potesse tornargli utile a togliersi da quell’impiccio; nulla, non c’era nulla che potesse aiutarlo, usò la mano libera per asciugarsi il sudore che pian piano cominciava a colargli dal volto, doveva trovare in fretta una soluzione e, in un ultimo gesto disperato, con la zampa libera cominciò a solleticare l’orecchio destro della coniglietta, fiorandolo appena con un artiglio della zampa libera, inizialmente non ci fu reazione, poi, improvvisamente, Judy si girò dal lato opposto, non mollando minimamente la presa sul suo ostaggio e torcendolo dolorosamente, Nick dovette fare appello a tutta la sua buona volontà per non mettersi ad urlare come un pazzo, e ne avrebbe avuto ragione, gli stava facendo un male assurdo.

Con le lacrime agli occhi riprovò nuovamente la stessa tattica, consapevole del fatto che, se lei avesse fatto un’altra manovra del genere, avrebbe rimediato una lussazione delle falangi, o magari anche una frattura nel peggiore dei casi, fortunatamente questa volta si limitò a mollare il dito della volpe, portandosi poi istintivamente la zampetta dietro la testa, in modo da allontanare la scocciatura, tutto questo mentre dormiva profondamente.

“Altro che tenera, questa qui è una furia anche nel sonno”





La sveglia cominciò a suonare insistentemente, finché la sua proprietaria non si decise a zittirla con una leggera pacca appena sopra di essa, Judy aprì gli occhi e vi posò lo sguardo, segnava le sette di sera, si stiracchiò leggermente, la mangiata, ma soprattutto la dormita, ci voleva, adesso era completamente in forze e si sentiva pronta ad affrontare la sfida che era Cliffside.

Gli restava solo una cosa da capire, aveva realmente bisogno di Nick?
Mentre si poneva questa domanda, cercando una risposta, si rese conto che era quella sbagliata, quella che la tormentava era un’altra, che diritto aveva lei di mettere in pericolo anche Nick?

Cominciò a pensare che forse era meglio se fosse andata da sola, poi non sapeva nemmeno dove fosse la volpe in quel momen…

Un rumore la costrinse ad interrompere i suoi pensieri, sentiva qualcuno russare, inizialmente si voltò verso il muro che confinava con l’appartamento dei suoi vicini, ma si rese presto conto che non veniva da li, si girò quindi verso sinistra, notando che Nick stava dormendo sulla sedia, con la testa posata sul tavolo.

“Ma che cav…”

Si avvicinò ad un lato della sedia, per poi tirare un calcio ad una delle gambe, facendola spostare di lato, Nick si ritrovò quindi ad avere un brusco risveglio mentre finiva col sedere a terra, nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo che si ritrovo la coniglietta che gli torceva il braccio destro dietro la schiena.

“CHE CAVOLO CI FAI ANCORA QUI?”

“Ahio, Carotina ma ti è dato di volta il cervello? Mollami, mi stai facendo male”

“E si che mi pareva di essere stata chiara, ti avevo detto di andartene”

“Ero…stanco, ho pensato…ahia…di fare una…dormita…”

La coniglietta mollò la presa, permettendo alla volpe di controllarsi il braccio dolorante, poi si voltò verso di lei e si fissarono in silenzio per un po', in fin dei conti lo avevano capito benissimo entrambi cosa passava per la testa dell’altro

“Immagino non ci sia proprio modo di liberarmi di te, vero?”

“Esatto, ho promesso di aiutarti fino alla risoluzione del caso”

“Non c’è più alcun caso Nick, almeno non per me, sono in ritardo di sette ore, non c’è più nulla che impedirà a Bogo di licenziarmi”

“Quindi, rinunci?”

La coniglietta sembrò quasi sussultare a quella parola, aspettò qualche secondo in cui pensò bene a cosa dire, anche se in fondo, lo aveva sempre saputo.

“MAI, non m’importa se sono ancora o meno un’agente di polizia, ho promesso a quella lontra che troverò suo marito”

Da una parte Nick ci sperava davvero che avesse rinunciato all’idea, ma d'altronde ormai aveva capito bene o male come ragionava, la resa non era un’opzione.

Prima che potesse anche solo dirle qualcosa, la coniglietta cominciò a spingerlo con evidente fatica verso la porta.

“Adesso…fuori da qui…devo cambiarmi”

“Ma vieni così, che problema c’è?”

“Nella divisa ho tutto quello che mi può servire in caso di emergenza”

Arrivata dinnanzi la porta la aprì per poi buttarlo letteralmente fuori di casa e richiudersela dietro subito dopo, Nick si ritrovò quindi ad aspettare, non accorgendosi che i due vicini di Judy lo stavano osservando dall’inizio del corridoio, probabilmente erano appena rientrati, Pronk lo guardò per qualche secondo, per poi fargli la domanda che lo assillava.

“Ma…quindi?”

Era palese che volevano sapere se la sua permanenza nella stanza della coniglietta fosse stata focosa, erano ancora più impiccioni di quello che immaginava, ma non poteva fare a meno di divertirsi un po', parlando sottovoce in modo che la lei all’interno non sentisse.

“E bè, ovvio, cosa pensavate, che mi sarei limitato a sedermi a guardarla? Non sono mica una volpe per niente io”

Pronk sembrò quasi entusiasta della risposta, mentre invece Bucky era già più irritato, il motivo lo capì nel momento in cui il primo allungò lo zoccolo in direzione del compagno di stanza e quest’ultimo vi depositò sopra una banconota da cinquanta.

“Hanno veramente scommesso su una cosa del genere?”





Arrivarono a Meadowlands verso le otto di sera, la situazione era ancora tragica, oltre ai due lupi al cancello ce ne stavano altri cinque all’ingresso dell’edificio e chissà quanti altri dentro, ma almeno ora avevano l’oscurità dalla loro parte, dopo aver osservato per un po' la situazione Judy decise che era arrivato il momento di agire, con circospezione si avvicinarono alla guardiola di legno, stando ben attenti a non farsi sentire, Nick a quel punto attirò l’attenzione della coniglietta, cominciando a parlarla tramite una serie di gesti a lui molto chiari ma che non fecero altro che confondere la giovane leporide.





<< Tieni gli occhi aperti per me, così posso entrare di nascosto, poi passi silenziosamente, ascolta per qualsiasi rumore sospetto, okay? >>





Note

Eccomi qua, non ricordo nemmeno da quanto tempo è che ci lavoro dietro a questa OS, so solo che era da troppo tempo che la rimandavo, quindi mi sono deciso a finirla, spero possa piacere e, soprattutto, che sia plausibile.



Per finire, per determinare tutti gli eventi accaduti in questa storia ho usato l’immaginazione meno di quello che si potrebbe pensare, dato che il film di per se aiutava già molto.

Si vede fin da subito che Judy si alza alla 5.30 per andare al lavoro e si sa per certo che l’inseguimento con Duke è iniziato verso le 9.00 di mattina, dato che l’ora si vede su ben due orologi all’ingresso di Little Rhodentia, considerando che il quartiere dei topi si trova a Savana Centrale, così come la stazione di polizia dove lavora Judy e il municipio, per le 10.00, massimo 10.30 si è presa la strigliata da Bogo e le 48 ore per risolvere il caso.

E qui ci sta la prima incongruenza, usciti dal club naturista Judy dice che le restano 36 ore per risolvere il caso, ma se fossero realmente passate dodici ore dovrebbero essere almeno le 23.00 ma fuori c’è ancora chiaro, per cui ho deciso di farle perdere un giorno abbondante per farle trovare Nick, spostando di conseguenza il loro incontro verso le 11.00 del giorno dopo, quindi tra perdite di tempo varie, ad esempio partire con Nick da Savana Centrale per raggiungere il club naturista a Sahara Square per poi tornare a Savana Centrale per raggiungere la motorizzazione, in cui sappiamo benissimo passano diverse ore, alla fine se la cavano per le 20.00

la Limo service chiude alle 17.00 (Si vede scritto sul cancello) ma loro vengono catturati ben più tardi, cioè alle 20.35 come si nota sul cellulare dell’orso polare, e qui ci sta un piccolo errore, oppure l’orologio sul camino di mister Big è indietro, dato che segna le 20.25.

La fuga da Manchas comincia più o meno tre ore dopo, alle 23.27 (Orario visibile sul computer di Dawn quando visionano i filmati) tutto questo è in linea con quanto detto da Nick quando afferma che hanno ancora 10 ore, dato che la discussione sarà stata più o meno a mezzanotte, e qui ci sta un altro cambiamento che ho apportato, il telefono nell’ufficio della pecora indica che sono le 16.01, impossibile che ci abbiano messo sedici ore a raggiungere il municipio, al massimo hanno dovuto aspettare le otto di mattina che aprissero, per concludere Judy e Nick vengono scoperti a causa della chiamata di mamma e papà Hopps alle 20.39, si vede in quel frangente sul cellulare della coniglietta, indi per cui Judy e Nick hanno risolto il caso con quasi dieci ore di ritardo.

Ci ho messo più tempo a raccogliere tutte queste informazioni e a farle quadrare che a scrivere la storia in se, spero apprezziate lo sforzo.

La location di Cliffside, il distretto di Meadowlands, l’ho trovato sulla wiki, sembrerebbe trattarsi di un distretto pianeggiante, creato per ovini e altri mammiferi da pascolo.

Infine QUESTA è l’immagine da cui ho tirato fuori la “traduzione” dei gesti che Nick fa alla coniglietta, prima che lei comincia ad ululare.

3089 parole
   
 
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