Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: miriade    25/07/2018    1 recensioni
-Dal momento esatto in cui aveva aperto gli occhi quella mattina, svegliato dal rumore dei piatti fatti cadere di malo modo da suo padre nel fallimentare tentativo di toglierli dalla lavastoviglie e metterli nella credenza, Kurt Hummel era stato certo che quella giornata avrebbe preso parte alla top 3 dei giorni poco felici.
(Per non dire altro, s'intende)-
**Missing moment della 6x07 in chiave pseudo comica (che in realtà non fa ridere nemmeno le formiche, ma va be'), però con anche un minimo di parte seria (un minimo, eh!)**
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(Take me) Back in the arms I love

 

“And some way all the love that we had can be saved.

Whatever it takes, we’ll find a way.”

-Celine Dion, To Love You More

 


Dal momento esatto in cui aveva aperto gli occhi quella mattina, svegliato dal rumore dei piatti fatti cadere di malo modo da suo padre nel fallimentare tentativo di toglierli dalla lavastoviglie e metterli nella credenza, Kurt Hummel era stato certo che quella giornata avrebbe preso parte alla top 3 dei giorni poco felici.

 

(Per non dire altro, s'intende)

 

Naturalmente, oltre alle stoviglie rotte, altri erano i motivi grazie ai quali era giunto a quella non proprio gioiosa conclusione. Come ad esempio il suo rientro in casa alle due di notte dopo un disastroso doppio appuntamento a cui si era annoiato parecchio. Insomma, non che Walter non gli fosse simpatico, era veramente una brava e bella persona, e considerava Rachel e Sam una bella coppia, seppur strana, però quella serata passata tutti e quattro insieme non lo aveva convinto per niente.

Forse perché il pensiero costante di Blaine non aveva smesso di abbandonarlo nemmeno per mezzo secondo, soprattutto dopo che il suddetto ex fidanzato aveva pensato di bene di causargli un mezzo infarto baciandolo a sorpresa dopo la festa a casa di Rachel due giorni prima, per poi correre via senza dare nemmeno la minima spiegazione in merito a quel gesto. Kurt a quel punto era rimasto con un sentimento di confusione mista euforia in testa e la voglia matta di corrergli dietro e saltargli addosso proprio lì in mezzo alla strada.

 

Che è esattamente quello che avresti dovuto fare, stupido cretino.

 

-Zitto tu. -

 

(Il fatto che avesse iniziato a parlare con la sua coscienza avrebbe dovuto fargli venire dei seri dubbi sulla sua salute mentale, ma siccome era sempre stato consapevole di non essere del tutto normale, il problema non si poneva.)

 

Comunque, quello stupido ragazzo, dalla stupida voce calda e rilassante e con gli stupidi occhi dorati si divertiva a giocare con i suoi sentimenti e, per quanto sospettasse che fosse tutto un modo di Blaine per vendicarsi di come lui l'aveva non proprio gentilmente lasciato mesi prima -cosa per cui si stava ancora mangiando le mani, per essere precisi-, non era affatto una cosa piacevole.

 

Per niente.

 

Prima gli aveva sbattuto in faccia la sua orrenda relazione con quel gorilla che un tempo Kurt stesso aveva avuto la pietà di chiamare amico -okay, forse stava esagerando, dato che anni prima era stato molto felice di perdonare Dave per i maltrattamenti subiti, però vederlo insieme al suo ex, aka l'amore della sua vita, non era stata, e continuava a non essere, una cosa facile da digerire-; poi gli aveva infilato tre quarti di lingua in bocca mentre erano chiusi in quel finto ascensore -e, sinceramente, “Perché Sue ci obbliga” no, non era una scusa valida-. Tra l'altro questo fatto gli aveva procurato anche un certo problema tra le gambe che per fortuna, non si sa come, era passato inosservato, ma non era una cosa importante.

 

Ceeerto.

 

E infine il bacio alla festa di Rachel, dopo aver passato la serata a lanciargli occhiate equivoche.

 

Come se non ti avesse fatto piacere.

 

-T a c i -

 

Tutto questo aveva contribuito a renderlo sempre più frustrato, in ogni senso.

 

“Lo odio.”

 

Non è vero, e lo sai.

 

“Uffa!”

 

Fatto sta che a causa di tutti questi problemi racchiusi in un metro e un hobbit di altezza, Kurt Elizabeth Hummel era certo che avrebbe passato una giornata ai limiti dello schifo. E in effetti fino a quel momento non era successo niente in grado di fargli cambiare idea e migliorare l'umore pessimo, a parte una piccola parentesi di Will che finalmente era tornato a dirigere le Nuove Direzioni, e di certo non ci sarebbe stato niente visto che la sua carissima amica Rachel Berry aveva ben pensato di fuggire insieme a Sam al Lima Bean e lasciare lui a sistemare una quantità indecente di spartiti.

Da solo.

Alle sette di sera.

 

“Mi raccomando, Kurt, rigorosamente per anno di pubblicazione, non per ordine alfabetico.” (1)

 

Se proprio doveva essere sincero, a volte la voglia di prendere la sua migliore amica a sprangate si faceva sempre più forte, e quello era uno dei momenti clue, ma forse era meglio evitare se non voleva passare i successivi anni rinchiuso in un carcere di stato con l'accusa di tentato omicidio. Soprattutto perché la scusa “Mi innervosiva alla sola vista” non era valida per la difesa.

 

“Comunque lei e il suo ordine annuale possono andare a farsi fottere.

 

Ben detto, fatti valere!

 

“Che se li sistemi lei gli spartiti, io ho sonno.

 

Amen.

 

Il fatto che avesse poi effettivamente passato la successiva ora e mezza chiuso in aula canto a sistemare gli spartiti proprio nell'ordine indicato non era stata un'azione dettata dalla sua perenne mancanza di coerenza.

No.

Per niente.

Affatto.

Per lo meno alla fine era rimasto soddisfatto del lavoro svolto con tanto impegno e altrettanta fatica.

 

Certo, sembrava stessi andando al patibolo ogni volta che finivi di sistemare un gruppo, però dai la positività è sempre ben accetta.

 

-Ho già detto che devi tacere? -

 

 

Se sistemare gli spartiti in ordine di pubblicazione, da solo, rientrava di diritto nella categoria di sfighe che capitano solo alle persone più ingenue e disponibili, la macchina che non voleva saperne di partire era proprio un'ingiustizia.

 

Forse se ti fossi ricordato di fare benzina stamattina invece di pensare a quando, quanto, dove e come vorresti farti il tuo ex, ora saresti già a casa.

 

-Fingerò di non aver sentito quello che hai appena detto. –

 

La situazione non era proprio positiva visto che era sera, l'unico benzinaio vicino era chiuso, lui abitava dall'altra parte della città e, no, non aveva intenzione di camminare per tre quarti d'ora.

 

“Mi rifiuto di tornare a casa a piedi.”

 

Chiamalo.

 

“Era troppo complicato per il benzinaio qua di fronte mettere il self service almeno la sera? Sarei pure stato disposto a trascinarla la macchina.”

 

Chiamalo.

 

“Odio la gente.”

 

Chiamalo. Chiamalo. Chiamalo.

 

“Piuttosto dormo a scuola.”

 

Chiaaamalo.

 

“...”

 

Muoviti.

 

“E va bene, lo chiamo. Dannazione a me e alla mia coscienza stupida.”

 

Pff, più avanti mi ringrazierai.

 

 

Quindi, svegliarsi di malo modo era fonte di malumore, sistemare gli spartiti da solo equivaleva a sfiga e la macchina che non partiva era una vera e propria disgrazia; ma il fatto che stesse per mettersi in ridicolo chiamando il suo ex per farsi venire a prendere in quale categoria rientrava?

Che poi, perché proprio Blaine? C'erano molte altre persone a cui avrebbe potuto chiedere aiuto, suo padre, ad esempio, o Rachel, che per una volta poteva benissimo alzare il suo posteriore dalla sedia della caffetteria e andare a dargli una mano, oppure Wal-

 

Non nominare quel vecchio inquietante.

 

“Non è inquietante! È gentile e anche molto simpatico.

 

Chiama Blaine, Kurt, la tua frustrazione sessuale ne ha bisogno.

 

“Ma...

 

Su, da bravo!

 

 

Cos'è che pensava? Che la giornata avrebbe fatto schifo?

Be', sì, forse non era iniziata nel migliore dei modi e decisamente non era proseguita in bellezza, soprattutto per il fattore macchina...

 

Che è comunque colpa tua.

 

-Oooh e piantala! -

 

 

… Ma evidentemente il destino, madre natura, qualunque cosa esistente o no sopra di noi, il karma -anche se non c'entrava una mazza al momento-, dovevano avergli voluto veramente bene, oppure erano stati presi da un attacco di pietà, perché altrimenti quel momento di gioia improvvisa ed inaspettata non si spiegava.

Ora, non che non fosse fermamente convinto che chi si impegnava duramente non meritasse un minimo di riconoscimento, ma considerando il mare di sfighe a cui era andato incontro dal giorno in cui era nato fino a quel momento, di certo non si aspettava che la vita gli sorridesse all'improvviso.

Perché ritrovarsi alle nove di sera, nel retro dell'auto di Blaine, posteggiata malamente nel parcheggio della scuola -deserto, se non fosse per loro-, con il sopraccitato ragazzo che lo sovrastava baciandogli ogni minima parte di pelle che fosse possibile liberare da quegli indumenti, di solito alla moda ma al momento ingombranti, non era qualcosa che si sarebbe aspettato quella mattina mentre lanciava delle imprecazioni contro suo padre per averlo svegliato.

Ma andiamo con ordine.

Aveva chiamato Blaine, come la sua stupida coscienza gli aveva suggerito, ringraziando ogni santo a cui lui non credeva visto che, per uno strano colpo di fortuna, l'hobbit si trovava nei paraggi.

 

Tanto lo sappiamo tutti che per te sarebbe venuto anche se si fosse trovato a Westerville quando l'hai chiamato. (2)

 

-Sssh. -

 

Quando il ragazzo era arrivato, con una velocità sorprendente che, no, non gli aveva fatto piacere, eh. Assolutamente no...

 

Certo, certo.

 

… Era partito a parlare con l'intenzione di spiegargli il problema, ma, come era solito fare durante i momenti di nervosismo, aveva iniziato a raccontargli tutte le disavventure che gli erano capitate da quella mattina, ovviamente omettendo le parti che lo riguardavano.

A quel punto Blaine si era messo a ridere e Kurt avrebbe tanto voluto picchiarlo se non fosse che quel dannato nano era incredibilmente adorabile quando rideva. E siccome Kurt Hummel rappresentava il classico esempio di ragazzo che la dignità la conosceva solo ed esclusivamente per sentito dire, era ovvio che, alla vista del suo ex che si divertiva talmente tanto a prenderlo per il culo, avrebbe combinato qualche danno.

E infatti.

“Sei adorabile quando ridi.”

Allora, quante possibilità c'erano che l'avesse detto a voce bassa e che Blaine non avesse sentito mezza parola? Considerando il modo in cui lo stava fissando -con gli occhi luminosi e un sorriso raggiante-, molto probabilmente nessuna.

 

-Che figura di merda. -

 

Aaaw ma che carino, sei diventato tuutto rosso. E anche lui, da quello che vedo.

 

“Lo pensi davvero?”

 

-... Certo che no. -

 

Oooh sì

 

“... F-forse.”

 

E a quel punto la situazione era sfuggita di mano ad entrambi...

 

Diciamo pure che volevate saltarvi addosso da tempo, dai.

 

… Blaine si era fatto sempre più vicino, in modo incerto, come se non fosse realmente sicuro di ciò che stesse facendo. Aveva allungato il braccio per raggiungere il volto di Kurt e accarezzarlo, dando a quest'ultimo un senso di pace e beatitudine tale da fargli chiudere gli occhi per godersi al massimo quella magnifica sensazione. Dopodiché le labbra di Blaine erano sulle sue e Kurt poteva affermare con certezza di essere finito in paradiso.

Quello in cui lui non credeva, va specificato.

Poi erano in macchina.

Ed era assurdo che ci fosse sempre un'auto di mezzo ogni volta che si decidevano, sempre nei momenti meno opportuni, a smettere di piangersi addosso e passare ai fatti, ma nessuno dei due era intenzionato a lamentarsi.

Le mani vagavano, le bocche anche, i vetri, man mano che la situazione diventata ancora più interessante, si appannavano; dei loro respiri meglio non parlarne e i vestiti si facevano via via sempre più stretti.

Troppo stretti.

Incredibilmente stretti.

Decisamente stretti.

 

In tutto questo Kurt avrebbe tanto voluto chiedere spiegazioni al ragazzo che gli stava baciando il collo con tanta dedizione, ad esempio perché lo stesse facendo dato che l'ultima volta era scappato in fretta e furia dopo un bacetto a causa dei sensi di colpa verso Dave, ma al momento non era nelle condizioni ideali per fare domande e... okay Blaine aveva appena iniziato a dedicarsi ad un punto preciso del suo collo, appena sotto la mascella, che l'aveva sempre fatto impazzire. Dire che stava vedendo le stelle era riduttivo.

Ommiodio ti odio.” naturalmente l'altro si era limitato a ridere e a continuare il suo lavoro. Perché nella vita bisogna essere stronzi o non si conclude niente. “Mmh...

“Sembra che ti stia piacendo.”

“Piantala di fare il simpatico e vai avanti.”

 

Poi era lui lo stronzo, eh?

 

“Agli ordini!”

 


Se era destino che la macchina doveva sempre essere il centro delle loro vicissitudini lo era anche che loro due ai fatti completi non ci sarebbero mai arrivati in tale vettura. Perché giustamente non potevano passare la vita a fare remake di scene famose dei film, bisognava essere un tantino originali. Quindi, esattamente come la prima volta, in cui erano stati brutalmente interrotti da Mercedes che aveva bisogno di due cavalieri gay ad accompagnarla in chiesa per assistere al poi andato male matrimonio di Will, al loro fatto venne messa la parola fine, questa volta dalla suoneria del telefono di Kurt.

Che naturalmente era Teenage Dream.

E non era per niente imbarazzante che la persona che quella canzone gliel'aveva dedicata fosse proprio sopra di lui.

No.

Affatto.

Voleva solo sprofondare dalla vergogna.

Però prima doveva rispondere e siccome era palese che quella giornata sarebbe finita proprio come era iniziata, l'autore di quella chiamata era suo padre.

“Papà!”

“KURT.”

Sentendo quel grido inaspettato entrambi i ragazzi ebbero l'impressione di essere tornati al tempo in cui stavano insieme al liceo, quando ancora erano minorenni e Burt non perdeva occasione per fare il papà orso con il figlio. Non che non volesse bene a Blaine, sia chiaro, probabilmente ne era innamorato proprio quando Kurt, ma era pur sempre un padre -uno di quelli bravi- e come tale protettivo e affettuoso.

“... Papà?”

“Dove sei finito?”

Era arrabbiato, molto arrabbiato. Quasi quasi chiedeva a Blaine di portarlo in un posto sperduto per sfuggire all'ira del padre.

“... a scuola.”

“A scuola?”

“Sì.”

“La scuola chiude alle 7, Kurt, hai idea di che ore siano?”

“... n-non proprio.”

“Torna a casa, figliolo, ovunque tu sia.”

“Subito.”

Come al solito Blaine la telefonata l'aveva passata a ridersela alla grande, bellamente appoggiato con la testa sul suo petto mentre sfregava il naso in modo affettuoso contro il suo collo -aveva sempre avuto un feticcio per esso, non che a Kurt fosse mai dispiaciuto, anzi- come se non fosse lui la causa del futuro cazziatone di Burt.

 

Tu potevi anche respingerlo

 

-Sssh. -


Kurt sperava solo che non fosse troppo arrabbiato. Insomma, capiva che, non vedendolo arrivare si fosse preoccupato, soprattutto perché non aveva pensato bene di avvisarlo, però era anche vero che non aveva più sedici anni. Forse era il caso che entrambi facessero un discorsetto. Da padre a figlio.
E poi, come era giusto che fosse, quella notte avrebbe obbligato Burt a dormire con lui. Un po' perché sicuramente suo padre lo avrebbe aspettato affacciato alla finestra e vedendo che lo accompagnava Blaine avrebbe preteso spiegazioni e la storia era lunga, un po' perché a certe cose non si può rinunciare.


Dopo essersi sistemati meglio che potevano partirono alla volta di casa Hummel. Durante il tragitto non si scambiarono una parola, talmente erano immersi ognuno nei propri pensieri. Erano entrambi consapevoli che avrebbero dovuto parlare di quello che stavano facendo fino a pochi istanti prima, ma non solo di questo. C'era anche tutto il loro rapporto travagliato che aveva bisogno di essere aggiustato, le litigate e le accuse dettate dalla rabbia andavano chiarite e la fiducia reciproca riconquistata. Kurt era certo che avrebbero potuto farcela, se si fossero impegnati, e poteva vantarsi di conoscere Blaine come le sue tasche per poter affermare che lui la pensava allo stesso modo. Le basi le avevano, dovevano solo parlare.

“Che mi dici di Dave?”

Kurt si era deciso a sciogliere il ghiaccio solo quando Blaine aveva posteggiato di fronte a casa sua. Era cosciente che non fosse il luogo ideale per iniziare una conversazione del genere considerando che suo padre era lì a pochi metri che li guardava con un sopracciglio alzato in modo interrogativo, ma quella domanda gli girava nella mente da un po' e lui doveva sapere.

“Cosa vuoi sapere esattamente?”

 

Certo che non brilla di intelligenza, eh. Ma dopotutto tu sei uguale.

 

“Non lo so, forse vorrei capire perché eri sul punto di fare sesso con me in macchina quando in teoria staresti con lui. Penso di meritarmi delle spiegazioni.”

 

Be', in effetti.

 

“Okay, allora, punto primo: sesso? Seriamente, Kurt? Non l'hai chiamato così nemmeno al non-matrimonio di Will. Seconda cosa: non c'è niente da sapere su me e Dave al momento perché, be', ci siamo lasciati.”

E a quel punto Kurt era certo di essersi quasi strozzato con la saliva. Perché, insomma, lasciati? Quando esattamente? E perché lui lo veniva a sapere solo ora?

“M-ma... quando? Due giorni fa sei andato via prima dalla festa perché dovevate vedere una partita insieme e poi mi hai baciato e poi sei scappato e-ooh.”

“Già.”

“Quindi ieri?”

“Sì, dopo la partita. Diciamo che non sono molto bravo a tenere nascoste le cose, ma non avevo nemmeno intenzione di farlo.”

 

Ooooh la cosa si fa interessante.

 

“Ah, no?”

“No, non volevo nascondere niente né a lui né a te. Dave è un bravo ragazzo, mi ha aiutato molto in questi mesi e gli sarò sempre grato di questo. Ma, sai, era inutile rimanere con lui quando il mio cuore batte per un'altra persona, non credi anche tu?” Kurt annuì fortemente convinto, lui stesso era passato per una situazione simile giusto un paio di anni prima. “Quando sei tornato a Lima due mesi fa mi hai detto che eri determinato a fare qualunque cosa pur di riconquistarmi, ma, sai, non ce ne era bisogno. Se non ci fosse stato Dave probabilmente ti avrei tenuto sulle spine per un po', insomma almeno questo me lo devi, e poi sarei tornato da te. Però riconquistarmi? Quello no, perché il mio cuore non ha smesso un secondo di essere tuo, anche se non volevo ammetterlo. Ti amo, Kurt Hummel, con tutto me stesso. Quindi che ne dici se cerchiamo di sistemare il disastro che abbiamo combinato ed evitare di farne degli altri, tipo, che ne so, stare separati ancora?” lo prese delicatamente per mano, facendo intrecciare le loro dita. Entrambi sorrisero a quel gesto: era così che sarebbero sempre dovute essere, unite nel loro personale intreccio. Un intreccio fatto di litigate, porte sbattute, silenzi e molte altre insidie, ma soprattutto fatto di quell'amore in grado di aggiustare e risolvere ogni cosa. Ed era speciale, perché era il loro.

“Credo sia un'ottima idea. Però non ora.” l'adorabile sorriso di Blaine si spense all'improvviso, lasciando posto ad un'espressione che era un misto tra il curioso e l'imbronciato. Kurt ci provò anche a rimanere serio e composto, ma era inutile, Blaine Anderson gli faceva tenerezza pure quando cercava di essere arrabbiato “Oddio tesoro non fare quella faccia, che hai capito? Prima di ricominciare con te devo sistemare le cose con Walter, ti ricordi di lui? L'hai conosciuto ieri.”

“Come dimenticarlo, ero venuto a dichiararmi con il discorso già bello che pronto e tu hai ben pensato di andare ad un appuntamento con quel vecchio, ma dico io sono cose da fare? Pensavo non ti importasse più niente di m-” le delicate labbra di Kurt interruppero le sue noiose lamentele. Era un bacio ben diverso da quelli che si erano scambiati poco prima, c'era meno foga e più dolcezza, più calma. Come se qualche vicino dalla mente retrograda non potesse affacciarsi dalla finestra e vederli o Burt non fosse a pochi passi da loro a sbuffare spazientito -e ad esultare dentro di sé perché era anche ora che si dessero una mossa-, ma a nessuno dei due importava. C'erano solo loro e questo bastava.

Qualche bacio e altrettante carezze più tardi, Kurt si decise a scendere dall'auto e ad entrare in casa, anche perché nessuno dei due voleva sperimentare l'ira funesta del già nervoso, ma altrimenti docile, Burt Hummel.
Prima di aprire la porta, però, si girò un'ultima volta verso quel ragazzo che gli aveva rubato il cuore al primo sguardo e lui stava lì, che lo guardava sorridente aspettando che entrasse. Avrebbe voluto correre da lui e baciarlo di nuovo, ma si limitò a salutarlo calorosamente con la mano, felice per la prima volta da mesi. Poi entrò in casa e da dentro sentì la macchina partire.

 

 

-Ti amo anche io. Domani te lo dirò.”

 

 

 



(1): in un episodio della sesta stagione (probabilmente la 6x02) Kurt e Rachel discutono su come ordinare gli spartiti e uno dei due tira fuori la storia dell’ordine per anno di uscita. Non ricordo chi dei due l’abbia proposto, ma l’idea di far sclerare Kurt anche su qualcosa che probabilmente ha proposto lui stesso mi attirava parecchio

(2): Westerville e Lima distano 2 ore. E sapendo questo devo ancora capire come è possibile che il Lima Bean sia il luogo di incontro degli studenti della Dalton, ma okay

 

 

*Angolo della tizia che si spaccia per autrice*

Sono sempre stata convinta che tra la 6x07 e la 6x08 mancasse qualcosa (più che altro mi riferisco alla storyline di Kurt e Blaine), perché mi sembra strano che in un episodio Kurt vada tutto convinto all’appuntamento con il vecchio e nell’altro, ambientato pochi giorni dopo, se ne esca con “Voglio andare al matrimonio con Blaine”. Così, a caso. In qualche modo deve aver saputo della rottura tra Blaine e Dave (e qui direi: amen.) altrimenti non si spiega nemmeno come mai dal nulla chieda a Blaine di tornare insieme lui.
Molto probabilmente è tutta colpa delle cosiddette “Storyline fatte col culo”, ma rivedendo la 6x07 per la milionesima volta mi è venuto in mente questo missing moment e ho deciso di scriverlo (mi dispiace per voi).
Spero sia venuto fuori qualcosa di decente, lascio a voi i giudizi!
A presto,

Miri

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: miriade