Una vita da Serpeverde
Molly controllò che tutti
bauli fossero stati sistemati sull’Espresso per Hogwarts e si voltò con un
gran sorriso. Diede un bacio a Ron e Ginny poi abbracciò Harry dolcemente
-Bene ragazzi…ci si vede
presto…Studiate e fate i bravi soprattutto voi due- e puntò il dito contro i
due ragazzi –Non voglio brutte sorprese ai MAGO. E tu tesoro fai la brava-
Ginny fece uno dei sorrisi più finti esistenti sulla faccia della terra e annuì
-Ma certo mamma, io sono bravissima- le
accarezzò il viso “Brava come Ron in Pozioni!”
-Già…è vero!- le diede un ennesimo
bacio sulla fronte e la spinse verso il treno –Salite su! Mancano cinque
minuti. Ron bada a quello che mangi e tu Harry…per ogni…problema…manda un
gufo, ci siamo capiti?-
-Certo- disse il moro
-Bene, ciao ciao- e se ne andò appena
prima che le porte fossero chiuse definitivamente. Ginny sbuffò sonoramente
-Era ora! Non ne potevo più- e si
incamminò per il corridoietto che costeggiava le cabine
-Ginny dove vai?- chiese Ron facendo un
passo avanti
-Vado- disse solo
-OK- disse Harry –A giugno allora!- e
lei di rimando, senza voltarsi, alzò la mano. I due amici scossero la testa
guardandosi
-Perché non hai detto nulla a tua madre
Ron?- domandò Harry entrando nella cabina dove Hermione leggeva, nascosta
dietro un enorme libro
-Bè Harry…scusa tanto se fatico a dire
una cosa del genere a mia madre!- sbottò il rosso –Vedi, è delicata la
questione- Hermione si mostrò
-Non le hai ancora detto nulla?!- disse
allibita chiudendo il tomo stizzita. Il treno partì e lei strinse gli occhi in
due fessure nere. Il rosso alzò un angolo di labbro impercettibilmente e si
mise comodo: quello sarebbe stato un viaggio lungo…soprattutto tra gli sbuffi,
le lamentele e le urla della riccia e secchiona Hermione Granger
Ginny guardò in ogni scompartimento
salutando di tanto in tanto, finchè non aprì una porta
-Ciao Pansy!- richiuse lo sportello
sedendosi al fianco della mora –Ciao Jillian, ciao Sasha- sorrise alle due
bionde
-Ciao Gin- dissero quelle in coro
-Come hai passato le vacanze?- domandò
Pansy alzando gli occhi dal manga magico che stava sfogliando svogliatamente
-Una palla-
-Ma va!- dissero in coro le altre due
ridacchiando e guardandosi. Jillian si sporse e afferrò il giornalino che Pansy
le porgeva. Pansy adorava i racconti stressanti di Ginny sulle sue vacanze
estive e non voleva nulla che la disturbasse. Si mise comoda
-Siamo tutt’orecchi- Sasha alzò un
sopracciglio –Però prima ti diciamo cosa abbiamo fatto noi- disse raggiante
-Lo so!- disse Ginny –Feste, sesso
e…bugie-
-Già- disse Pansy –Altro che bugie!
Vagonate di balle che i nostri si sono bevuti. E sapessi a che rave di babbani a
cui siamo andati! Uno sballo supersonico! E i ragazzi babbani…una figata
assurda! Certo, sono un po’ strani senza magia…ma sono
passabili…soprattutto perché sono interessanti. Parlano di cose strane…-
-…incomprensibili!- disse Sasha
sporgendosi in avanti
-Basta, dicci tu Gin, tu parli di cose
molto più interessanti!- Ginny annuì e si leccò le labbra
-Allora, preparatevi a delle mine
assurde…OK?- loro annuirono. Ginny sorrise -Partiamo dal presupposto che quel
demente di Ron e quel fesso di Harry non hanno detto a mia madre nulla…di
quello che hanno scoperto…E sono passate due estati!!!- e segnò il due col
dito
-Si sono scordati?- chiese Jillian
sbattendo le sopracciglia
-Macchè! Quelli dimenticarsi? No…hanno
paura della reazione di mamma- disse allegra
-La sua santa bimba- miagolò Sasha
-Già- disse Pansy –Che di santo non ha
nemmeno una scarpa!- ridacchiò
-Si infatti. Ma vedete, io scrivo ogni
mese a mammina…- guardò a terra e alzò solo gli occhi con fare da bambina
indifesa –…e le parlo sempre le mie pene d’amore per Harry…- si
stropicciò la gonnellina a pieghe buttando fuori il labbro inferiore –…e le
dico che le voglio bene e che mi manca…- mostrò i suoi occhi verdi d’un
tratto lucidi –E così facendo…- alzò il viso –…la frego sempre. Ginny
santa, Ginny bambina, Ginny che non sarebbe dovuta essere una Serpeverde….- si
appoggiò allo schienale del seggiolino –Ma mi vedreste Grifondoro?-
domandò con una smorfia –Santo cielo, mi avrebbero mandato via a calci in
culo…- annuì
-Alquanto!- disse Pansy –Mi ricordo
quando sei arrivata nei dormitori…se avessi fatto in quel modo dai
Santi…avresti fatto morire tuo fratello Prefetto Perfetto in trenta nono
secondi!-
-Magari!- disse Ginny –Un rompi coglioni
in meno! No dico, quando sono a casa mi devo contenere talmente che mi viene lo
sbocco! Non posso bere nulla, fumare non se ne parla perché io sono…solo
una bambina!- starnazzò in perfetta imitazione di mamma Weasley
-Ginny
non fare queste cose!- Sasha la colpì ad un braccio
imitando una vecchia brontolona –Non si
fa! Una signorina non fa certe cose! Non parla così, non beve, non fuma, è
vergine perché in un futuro, il marito apprezza una moglie mai toccata da
altri!- Ginny rise forte buttando la testa in avanti
-In questo caso Ginny saresti zitella a
vita- disse Jillian sorridendo
-Anche qualcun altro- ridacchiò lei –Ma
io si, più di tutte…- fece una linguaccia –E poi, se dovessimo ascoltare le
vecchie a stampo della McGranitt…addio divertimento. Oramai ci si sposa a
trent’anni! Sai non fare certe cose fino a quell’età?
Capperi…rischieremmo la cancrena! E non credo sarebbe bello!- tutte risero
-Dai racconta!- disse Pansy
-Dunque. Si. Alla Tana c’erano tutti i
miei fratelli per una riunione di famiglia che mia madre ha deciso di indire per
tutte le estati…da quest’anno- fece una smorfia –Una palla assurda! E così,
oltre che a fare le moine con mamma e papà del tipo: “Mamma mi fai le
coccole?” “Papà mi viene a dare il bacino della buona notte?”- Sasha si
mise un dito in bocca fingendo di vomitare –Dovevo fare la cazzona anche con
la marea di fratelli appresso! Per di più dovevo tenermi appresso quel demente
di Ron e quello scemo di Harry…per controllarli. Li ho sentiti parecchie volte
intenti a discutere su come dire a mamma quelle cose….ma io ero sempre un
passo avanti. Quando loro arrivavano da lei, io ero li a piangere tra le sue
braccia per il fatto che nessun ragazzo mi corteggia come un bravo gentiluomo e
lei? Lei mi diceva davanti a loro che i ragazzi di oggi vogliono solo una cosa,
che non vogliono una come me perché sono seria e responsabile…e bla bla bla…-
tutte ridevano cercando di contenersi –E non finisce qua! In quel modo Harry e
Ron se la svignavano e facevano certe facce che temevo a volte di scoppiare a
ridere!- rise a sua volta e Pansy quasi cadde a terra. Si alzò e si fece seria
di colpo
-La tua verginità è salva Gin- le mise
una mano sulla spalla nel silenzio più assoluto –Anche per quest’anno…sei
salva. Per il prossimo non si sa…ma per ora lo sei, ed è quello che conta!-
annuì. Prese a ridere con forze e tutte le andarono dietro, finchè la porta
non fu spalancata
-Verginità qui dentro? Ehi, ma dove siamo
a teatro?- le quattro si voltarono
-Lo sbocco- disse Jillian alzando gli
occhi –Malfoy…intendevo- lui la guardò freddamente
-Reciproco…pseudo Serpeverde- lei fece
una smorfia. Sempre a ricordarle che entrambi i suoi genitori erano stati
Grifondoro eh? Ma quanto andava avanti? Per sempre? Draco entrò seguito da
Blaise e gorilla
-Malfoy fai uscire qualcuno come i due
troll la dietro…non ci si sta sennò!- sbottò Pansy sedendosi
-Ci si sta benissimo- disse il biondo
–Come stai Wealsey?- Ginny alzò un sopracciglio e alzò le spalle
-Soffro di claustrofobia- sorrise lei
–Rischio di avere un attacco…qua dentro- lui si mostrò sorpreso
-Tu…di claustrofobia…? E da quando?-
-Sempre-
-Ma dai…allora non sei tu…che adori
stare di sotto…Ma che strano…mi pareva di si- finse di pensarci
tamburellando il dito sul mento. Ginny fece un sorrisetto –Qualcuno dei tanti
tuoi amichetti si deve essere confuso con Anna Hossas…-
-E’ possibile- disse lei alzando le
spalle –Tu poi…non mi pare che possa affermare o smentire la cosa…o mi
sbaglio?- lui alzò leggermente il lato destro delle labbra e lei fece una
smorfia
-Ohi cugino, qui ti ci vuole una frase
shock…non vorrai passare per quella che non se l’è fatta vero? Saresti
l’unico- ridacchiò Blaise. Tutte lo guardarono come si guarda di solito un
demente e anche Draco scosse la testa
-Oltre a te…Zabini- lo freddò Ginny.
Lui deglutì –Non mi pare infatti di averti ancora visto…dalle mie parti-
lui alzò un sopracciglio
-Non mi piacciono le trapassate- sbottò
lui acido
-O non vuoi fare brutta figura con un otto
cm?- lui si accigliò e Draco alzò le sopracciglia. I due gorilla che
mangiavano guardandosi intorno, voltarono i visi di scatto sorpresi
-Cs…Cosa?- ringhiò il moro
-Claire Obean dice che anche Tiger ti
supera!- sghignazzò Sasha –In tutto. Prestazione compresa- guardò il troll
in questione –E scusa ma io cercherei di fare pratica con una bambola se fossi
in te!- lui strinse gli occhi in due fessure nere
-Allora puoi venire tu- sbottò lui –Più
bambola di te non so chi ci sia!-
-No grazie- disse altezzosa guardandolo
dall’alto al basso e rizzando la schiena –Io pretendo qualcuno che ci sappia
fare…vero Malfoy?- Ginny che guardava l’amica guardò il ragazzo. Lo scrutò
e lui scrutò lei poi Sasha
-Quando vuoi…Denver- lei sorrise
–Andiamo- disse ai tre.
-Bye bye- disse Pansy. I ragazzi uscirono
e chiusero la porta mentre le ragazze si scrutarono spalancando gli occhi
-Otto?- domandò Pansy –Otto…otto?-
era allibita –Lui otto? Il gran figo cugino di Malfoy otto?-
-Otto. Lo ha detto Claire dei Tassorosso-
sorrise Ginny
***
Ginny aprì la borsa della
scuola e vi frugò dentro. La gettò lontana e sbuffò
-Maledizione!- si sedette sul letto
corrucciata –Che razza di iella!-
-Che succede Gin?- Jillian uscì dal bagno
avvolta in un telo e gocciolando
-Non ho neanche una sigaretta delle più
scadenti!-
-Ma io questa estate te ne ho spedito uno
stoc da tredici pacchetti Gin!- disse Pansy spazzolandosi i capelli sul letto
–Come cavolo hai fatto a finirle? E per di più in casa dei tuoi!-
-Le avevo trasfigurate e me le fumavo di
notte o di giorno, nascosta in camera…Una mattina l’ho scampata bella!
Puzzavo come una fogna e sotto la finestra di camera mia pareva che ci fosse una
ciminiera…Di notte poi, se qualcuno avesse guardato la mia finestra da lontano
avrebbe potuto vedere un fumo bianco molto simile a quello che si vede quando si
elegge un papa a Roma!- Pansy sghignazzò
-Ohi Pansy…ma sei riuscita a trasferirti
qua?- domandò Jillian guardando le cose dell’amica sparse
-Ma certo, Pansy può tutto!- disse Sasha
–Ma tu eri sotto la doccia…Quella demente di Marta ha pianto e ha tentato di
minacciare Pansy di dire tutto a Piton!-
-Ma che cretina!- sbottò la bionda
gettando via il telo e prendendo a vestirsi –Non c’è più religione!-
-Esatto- disse Ginny –L’ho detto anche
io!- sorrise –Ma quella non voleva schiodarsi!- scosse la testa –Le abbiamo
detto che avremmo riferito al suo boy che se la intende con Thomas Leewer…e se
l’è filata velocissimamente…come un fulmine!-
-Bè…il suo caro Grifondoro non è poi
così buono e dolce come dovrebbe…se non lo ricordi Gin. Sarebbe stato bene
qui nei Serpeverde io credo- annuì Jillian –Ma doveva seguire le orme dei
suoi genitori…e si è trovato tra Grifoni…-scosse la testa –Lui, che è un
Serpente più di quella sua mezza idiota di morosa che si ritrova…-
-Per me il cappello parlante comincia a
fare cilecca- disse Sasha –Guardate Ginny…dai Grifoni voleva mandarla…e
me? Mi voleva infilare nei Corvonero! Io Corvonero…ma tu senti!-
-Io vado a prendere delle sigarette da
qualche stronzo di sotto- disse Ginny infilandosi un gilet sopra la pseudo
camicia da notte trasparente, corta e succinta, regalo delle amiche
-Ehi, stanotte vorremmo dormire. Evita di
portare qualche…moccioso col pisello rampante-
-Tu sei quella che va coi piccoli Pansy,
non io!-
-Ascolta, ho scoperto che se la cavano
bene e mi piacciono di più di quelli del settimo anno, dato che io non posso
certo scegliere tra quelli più grandi…visto che non ci sono!- Ginny sorrise
–Anche tu il prossimo anno…-
-Io il prossimo anno punto ai professori-
disse Ginny
-Chi, Silente?- il boato di risa
probabilmente lo sentirono le altre camere e anche la sala comune. Ginny incrociò
le braccia a petto
-No di certo, non voglio casini con
l’Ordine della Fenice e menate del genere!- disse lei –Però…mi ispira il
prof di Difesa contro le Arti Oscure- Sasha ridacchiò
-Lupin?-
-Macchè! Quello nuovo di quest’anno-
-Manco lo hai visto Gin!- disse Jillian.
La ragazza sorrise
-Lo dici tu! Non era a cena ma…l’ho
visto per la scuola…- sorrise –Quello è un tocco di figo da far paura…e
so che non è uno dell’Ordine…figata eh?-
-Se dura fino al prossimo anno…- disse
Pansy –Da noi sono iellati i prof. di quella cattedra…ricordi?-
-Si, ma vedrai che se sento che rischia di
non esserci…a giugno mi faccio una cultura!-
-Che maiala- disse Pansy. Ginny aprì la
porta
-La penserai come me domattina…quando lo
vedrai tesoro…te lo assicuro!-
Ginny scese
le scale
-Se qualcuno ha delle sigarette decenti è
pregato di darmele- disse perentoria fermandosi in mezzo alla sala comune.
Qualche ragazza la guardò freddamente, i ragazzi si frugarono in tasca
-Weasley, qua- Ginny si voltò e guardò
Malfoy che segnava Blaise. Il ragazzo era in piedi
-Le ho di sopra- lei annuì
-Bene, vammele a prendere!- lui deglutì
-Non le porto giù tutte, vieni a
scegliere quelle che vuoi- lei annuì e lo seguì su per le scale. Entrarono in
una camera doppia, e i vestiti che vide erano inconfondibile: Malfoy. Quella
camera era un caos di abiti e quant’altro. Blaise vuotò una borsa piena di
pacchetti di sigarette –Prendi quelle che vuoi. Sono tre galeoni a pacchetto-
Ginny lo guardò alzando un sopracciglio
-Che stronzo, me le fai anche pagare? Che
sfigato che sei- scosse la testa e lui sorrise
-Potrei anche non…fartele pagare…se
collabori- lei che stava guardando le varie sigarette si rizzò come una molla
-Scusa?- lo guardò –Cosa cazzo stai
dicendo?- lui sicuro di se fece un passo avanti
-Lo hai sentito- lei gli si avvicinò con
nove galeoni in mano e glieli fece cadere a terra. Lo guardò poco distante
-Non sono abituata a…questi giochi
infantili e men che meno ai ragazzi che li utilizzano…per portarsi a letto le
ragazze- lo guardò con gli occhi stretti in due fessure nere –Non osare mai
più a fare una cosa del genere…o potresti pentirtene amaramente- fece una
smorfia schifata, gli passò a fianco sbattendo contro la sua spalla spostandolo
e uscì lasciando la porta aperta. Scese in sala comune e si mise sulle gambe di
Draco che la guardò sorpreso
-Si Weasley?-
-Fai qualche lezione di…approccio a tuo
cugino, Malfoy. Fa pietà…come pochi- si alzò –Ciao eh…- e salì le scale
in fretta, tutta un sorriso, decisa a sputtanare “pisello corto” per i
prossimi dieci mesi
***
Pansy frugò nella borsa
scendendo le scale velocemente. Ginny e le altre erano già sparite da una buona
mezzora e lei era rimasta l’unica Serpeverde nei dormitori. Entrò in Sala
Grande e si avvicinò alle amiche che guardavano il tavolo professori
-Ehi, vi siete incantate?-
prese le teste di ognuna e le voltò verso di se –Ragazze? Ma state bene?-
-Ammiravamo il nostro
nuovo professore- disse Jillian –Che tu avrai solo giovedì, mentre noi da
oggi…per due ore!-
-Esatto!- Pansy che non
aveva ancora alzato gli occhi sbuffò
-Sarà un misero
professorino di provincia che vuole fare il bulletto qui e…Oh mio Dio!- strillò
sbiancando. Aveva appena alzato gli occhi e si sedette in fretta –Non può
essere quello! Mi rifiuto di credere che sia quel tocco di figo li!- quasi gridò
-Lo sapevo che ti sarebbe
piaciuto!- sorrise Ginny –E come avresti potuto disdegnare quel bel moro li?
Soprattutto perché i miei gusti infatti di uomini, scusa, ma sono eccelsi-
-Evviva la modestia Gin-
disse Sasha
-Ma che dici! Io sono
modestissima, ma quando c’è da dire la verità…c’è da dirla!- sorrise
-Ohi, ma quanti anni ha?-
domandò Pansy curiosa
-All’incirca ventisei-
sorrise Ginny –Ma è off limits, io l’ho visto per prima…e io me lo
prendo!- si sfregò le mani –Che bellezza! Guardalo: moro, duo occhioni
azzurri da favola…un visettino d’angelo…un corpo statuario…Fa molto dio
greco…non trovate?-
-Non so chi siano, ma ti
credo sulla parola!- disse Jillian sorseggiando il caffè
-Ehi, guardate Blaise-
Ginny si voltò e guardò nella direzione che Sasha le indicava. Il ragazzo,
mentre passava tral tavolo Tassorosso e Serpeverde, era additato e deriso. Ginny
sorrise divertita. Blaise intanto prendeva un certo color fuoco che fece
scoppiare a ridere Ginny nel silenzio più totale. Pansy le mise una mano sulla
bocca ma lei era quasi impossibile da fermare quando partiva e così Blaise, con
sguardo di fuoco, giurò di vendicarsi.
Ginny si alzò dal banco e
guardò il nuovo professore sistemare i fogli nella cartellina. Tutta la classe
se ne era già andata e Ginny si mordicchiò le labbra. Gli si avvicinò e lui
la guardò
-Signorina Weasley- lei
sorrise
-Professore…- si sedette
di fronte la cattedra
-Ha bisogno di dirmi
qualcosa?-
-Non particolarmente
ma…mi interessa sapere che cosa pensa della classe o…della scuola in
generale-
-Oh…bè, è carina-
disse lui –La scuola intendo- lei sorrise –E questa classe…essendo la
prima dell’anno in cui tengo lezione, non è male-
-Ecco professore, volevo
sapere se…lei ritiene importante le relazioni alunni/insegnanti- sorrise e
lui, alquanto, spiazzato si accigliò –Non pensi male…intendevo come stiamo
facendo noi. Nel senso: la disturba parlare con me? Anche di Difesa contro le
Arti Oscure, ma comunque un rapporto al di la dei compiti in classe e
quant’altro!- sorrise –Vede, ho scoperto che più mi sento motivata più
rendo meglio nello studio e nei rapporti…con le persone- sorrise
-Trovo interessante la sua
teoria ma non credo che molti alunni siano di questo parere- si alzò e lei lo
seguì
-Bè…come ho detto, se
il professore so che nutre per me…ammirazione, io studio molto di più- gli
prese un braccio –E per provare ammirazione bisogna parlare…e semmai parlare
anche di noi stessi- Ginny sorrise –Perché ha scelto questa materia ad
esempio?- si sedette sulla cattedra –O…dove ha studiato? La sua famiglia? Ha
a ragazza?-
-Si, l’ho- rispose
svelto. Ginny si accigliò
-Ah…ha la ragazza…Da
quanto?-
-Due anni-
-Cavolo, una cosa
seria…-
-Già…- disse
-E come si chiama?- domandò
con un sospiro
-Natasha-
-Natasha- ripeté lei
“Che nome merdoso, ma da dove lo hanno tirato fuori? Da un barattolo di miele?
Natasha…patetico…” –Che bel nome!- lui sorrise
-Anche a me piace molto-
Ginny annuì
-Carino alquanto…mi
dica…i suoi genitori? Che mestiere fanno?-
-Oh…Auror- lei annuì
con una smorfia mentre lui non guardava. Appena alzò il viso su di lei, Ginny
sfoggiò un largo sorriso –Ma per me è un pessimo lavoro-
-Concordo- disse lei
–Battaglie…battaglie…battaglie…riunioni…riunioni…caos …caos e
caos…terribile- sorrise –Anche io prediligo l’insegnamento. Ma il mio
sogno è quello di lavorare per i Babbani- disse lei
-Babbani?-
-Si, qui nel mondo magico
cui sono troppi casini…Voldemort, Mangiamorte e quant’altro…non lo
sopporto!- sorrise
-Ciao Pierre! Ginny? Ginny
che cavolo fai qua? Le lezioni sono cominciate da parecchio dalla McGranitt-
Ginny si voltò di scatto pronta ad uccidere
-Ronald!- sbottò –Come
diavolo fai ad essere ovunque?-
-Io qui ho lezione
ghiacciolo-Gin- lei sorrise al fratello che la guardava con occhi rabbiosi ma
lei non ci fece caso
-Sempre meglio che essere
un Re!- lui la guardò allibito, Hermione e Harry senza parole –Che due
coglioni-
-Ronald…come mai
lei…tu…vi conoscete?-
-E’ mia sorella Pierre…ma
non sapevi che avevamo una sorella?- appoggiò i libri
-Ehi, come vi conoscete
voi?- domandò Ginny
-Ginny…lui è il nipote
di Malocchio! Come diavolo fai a non sapere che veniva a casa nostra ogni giorno
quest’estate?- Ginny sbiancò paurosamente
-Dormiva- disse acida
Hermione. Ginny la squadrò da capo a piedi
-Bè Mezzosangue, qualcuno
che dorma mentre tu studi e scopi i tuoi amici del cuore, ci vuole- Malfoy entrò
in aula con un sorriso che non prometteva nulla di buono
-Ma come osi!- sibilò Ron
-Ops…- guardò Virginia
–Gin…non dirmi che questo era un pettegolezzo che doveva rimanere tra noi
Serpenti…Lo sai che devi avvertire quando vuoi che si così- Ginny deglutì e
guardò il fratello, Harry ed Hermione –Pardon, ritiro tutto allora- Ginny alzò
le sopracciglia
-Io me ne vado e poi…non
sono così segrete le loro porcate Malfoy!- Hermione divenne un bel rosso fuoco,
mentre Harry e Ron la guardarono sparire alquanto stizziti.
Ginny si affiancò alle
amiche per pranzo e raccontò loro gli avvenimenti della mattina. Non la smisero
di ridere finchè Ginny non se ne andò offesa a morte. Non la seguirono ma si
scusarono poi, intanto però, mentre Ginny camminava verso i sotterranei, si
trovò incantonata in un angolo
-Vedi di ristabilire la
tua sanità mentale Ginny, o rischi di avere brutte sorprese- la lasciarono e
Giny guardò Ron ed Harry
-Ehi ma siete impazziti?
No dico…ma che vi piglia?- Harry scosse la testa e Ron prese un color viola
poco rassicurante
-Hermione ha pianto tutta
la mattinata!-
-Che peccato! Il mio cuore
si è…ferito mortalmente alla notizia lo sai?- scosse la testa –Che mi
frega? Se lei sta male siete i voi due, i suoi cavalieri, a doverla sostenere-
sorrise –O no?-
-Hai detto in giro cose
false Ginny! Lei sta con me…non sta con me e con Harry- sbottò Ron –Non
osare dire mai più cose del genere!- Ginny fece un sospiro e incrociò le
braccia al petto
-Guardate che mica è un
male…il menage-a-trois!- sorrise lei –Non molto solito da queste parti…ma
non credo sia male. Per una volta Herm mi ha battuto sulle esperienze
sessuali…il che è tutto dire!- sorrise –Bravi maialini-
-Ginny!- Harry le prese un
braccio –Ci metto trenta secondi a dire a tua madre le porcate che fai…e i
nomignoli che girano sul tuo conto a scuola- Ginny lo scostò
-Fa quello che ti
pare…se hai fegato. Tanto mamma non crederà a chi…si scopa la ragazza del
proprio figlio…o credete che sarà a
me, che non crederà?- sorrise –Temo di no- annuì –E non puoi usare nemmeno
il pretesto che sapevi che non ero vergine a quattordici anni…perché in quel
caso ti tireresti la zappa sui piedi…per avermi…toccata a quell’età in
cui ero tutta un’innocenza!- sorrise –Altra cosa- li guardò accigliata
–Mamma si fida di me…- sorrise –Non di te Ron…e non di te Harry, se
sapesse ciò che combini con la ragazza del suo Ronnie- fece un sospiro –Ci si
vede pervertiti!- sorrise e se ne andò in sala comune
***
Ginny frugò dentro il
baule alquanto stizzita. Gocciolava dai capelli bagnati fradici ed era alquanto
accigliata
-Ma dove cavolo è quel
maledetto pullover?!?!- ringhiò pensando già a tutto e di più –Se lo ha
preso Jillian la ammazzo. Questa volta la ammazzo!- gettò lontano tutti i
vestiti che trovava e finalmente esultò –Evvai! Eccolo finalmente!- il
pullover verde smeraldo, spiegazzato e a collo a V fu buttato sul letto ben poco
delicatamente. Si alzò e mosse la bacchetta dietro di se. I vestiti furono
infilati malamente nel baule che si richiuse con un tonfo. Prese il maglioncino
e con un incantesimo lo lisciò –Benedetto pullover!- sbottò. Prese dei jeans
sulla sedia e li rigirò annuendo
-Che visione,
probabilmente la migliore degli ultimi due anni- Ginny si voltò e guardò sulla
porta il biondo Serpeverde tutto un sorriso
-Malfoy…ciao- disse
alzando gli occhi al cielo –Che diavolo vuoi?- lui sorrise ed entrò. Chiuse
la porta
-Alcuni cinnetti parlavano
di te qua da basso…Sono qui per vigilare sulla tua virtù- lei lo guardò
alquanto scioccata e lui scoppiò a ridere più per lei che per la battuta di
poco prima
-Come sei…sarcastico
Malfoy. Un vero…come dire…comico!- lui si fece serio –Perché non sei
andata ad Hogsmead? Per caso hai appuntamento con qualche tuo…amico?- domandò
piatto. Lei lo guardò.
-Non mi andava…e
comunque non ho alcun appuntamento, anche se non è affar tuo- lui la guardò
negli occhi
-Non è affar
mio…esatto…- disse tamburellando le dita sulla porta
-Tu perché non sei a fare
casino da qualche parte con la tua cricca di zoticoni ed analfabeti, Malfoy? Mi
deludi- lui fece un sospiro
-Non ne avevo molta
voglia-
-Perché sei qua? Sei
rimasto per la mia…come hai detto? Virtù? Non dirmi così, potrei quasi
crederci- ridacchiò infilandosi i Jeans e asciugandosi i capelli con un colpo
di bacchetta
-Bè, come hai capito non
è affatto per la tua virtù, dato che non ricordo quando tu l’abbia mai
avuta-
-Quando avevo undici anni
ero immacolata Malfoy!- disse lei quasi offesa
-Per me mai allora- lei
alzò le spalle –E comunque il motivo per cui sono qua è presto detto- lei si
mise la maglia e si sedette
-Ascolto-
-Blaise- lei alzò un
sopracciglio
-Blaise?-
-Esatto- lei deglutì
-E che vuole quel…figlio
di Mangiamorte che non è degno nemmeno di avere il nome di suo padre?- lui si
avvicinò
-Voleva fartela pagare e
ha chiesto a me di darti una lezione- Ginny si alzò –E logicamente ho colto
la palla al balzo- lei si accigliò –Peccato che lui non sappia che anche
vedermi fa male al tuo cuoricino e che…mi basta solo farmi vedere con
un'altra…per mandarti in depressione- Ginny deglutì
-Tu per i miei gusti hai
qualche rotella che gira male Malfoy- sbottò lei con aria di sufficienza –Tu,
non mi fai più né caldo né freddo- prese le scarpe e se le infilò
allacciandole con fare nervoso
-Allora non ti do fastidio
se sto qua- lei lo guardò
-No, ma non posso
attendere i tuoi comodi, ho da fare- accennò a quello che poteva sembrare un
sorriso e si avviò alla porta –Dì pure a Blaise quanto ho sofferto e…non
frugare tra le mie cose!- disse puntandogli il dito contro
-Non mi piace mentire-
disse con fare innocente. Ginny scoppiò a ridere divertita e si appoggiò alla
porta
-Malfoy ti prego! Queste
battute tienile per altri, sono pessime! E più falso di te, non ne conosco-
-Io conosco te!-
-Mi correggo: lupo
travestito da agnello!- rise ancora e lui fece un sospiro
-Non sei poi così santa
tu…in quel frangente tesoro- lei alzò le sopracciglia
-Davvero? Credi? Dammi un
caso in cui ho mentito- annuì –Ho tempo da perdere oggi, ti ascolto-
-Tu
non mi fai più né caldo né freddo- disse lui –Mentre non fai altro che
scrivere svenevolezze del tipo: Vorrei
uccidere tutte quelle che parlano di lui. Come osano solo guardarlo? Come osano
dire che fanno l’amore con lui…quando nemmeno sanno che significa quella
parola? E poi fanno le santarelle confondendo le scopate che lui concede loro,
con l’amore…Vorrei ucciderle tutte! E lui poi…è come se lo facesse
apposta a farsi trovare da me con loro, mi fa una rabbia!!! Etc…Weasley,
non mi va di elencarti tutte le pagine che scrivi con questo tono!-
-Come osi…- biascicò
lei tremando di rabbia. Fece qualche passo avanti. Gli occhi si erano fatti
pericolosamente lucidi –Tu…come osi entrare in camera mia a leggere il…mio
diario! Sei…un maledetto bastardo, sei…- gli diede le spalle incrociando le
braccia al petto –Vaffanculo, vaffanculo e muori che è meglio per tutti!-
-Ohilà! Che paroloni!-
-Chiudi il becco- lo
aggredì voltandosi –Non osare parlare! E ora vattene!-
-Mi cacci?-
-Si!- ringhiò lei
-Sono qua per mio cugino
e…-
-Non te ne frega un cazzo
di tuo cugino Malfoy! E…vedi? Mi fai stare male! Hai ottenuto il tuo scopo.
Vattene ora!-
-No-
-Va bene, rimani, ma
io…vado- prese il giacchino e andò alla porta. Lui la raggiunse e le bloccò
le braccia cingendola –Lasciami subito! Non mi toccare! Qualsiasi cosa vuoi,
scordatela! OK?- cercò di liberarsi senza molto successo
-Lo sai che non sei
professionale?- le disse vicino all’orecchio –Non è un bene affezionarsi ad
un ragazzo…La puttana Serpeverde preferita dai tempi di Amanda Nockfeal non può
errare così. Non è perfetto questo cedimento…affatto-
-Lasciami e non osare
darmi della puttana!- lo strattonò finchè non fu libera. Si appoggiò alla
porta sistemandosi i capelli con mano nervosa –E Amanda…lo faceva per soldi.
Io no- lui alzò le spalle
-Piccolezze- lei deglutì
-Non darmi della puttana-
sbottò lei
-Lo fanno tutti, io non
posso?- chiese sorridendo
-Non puoi- lui si avvicinò
e Ginny cercò di svignarsela. La bloccò per le spalle guardandola negli occhi.
Fece scivolare le mani lungo le braccia sino ai fianchi e Ginny scosse la testa
–Piantala!-
-Ci siamo un sacco
divertiti, te lo ricordi?- lei deglutì –E imparavi molto velocemente!- Ginny
lo guardò sull’orlo delle lacrime e lui fece un sospiro –In una settimana
già promettevi bene…Ti ho lasciato in pace per tutto questo tempo appunto
perché desideravo…ripigliarti quando fossi stata più grande e meno
problematica-
-Sei uno stronzo. Non
mettermi le mani addosso!- lo scostò e lui sorrise
-Ti piaceva un sacco
quando avevi quattordici anni. E non disdegni nemmeno ora. O sbaglio?-
-Non ho più quattordici
anni. E so anche contenermi- alzò un sopracciglio –Quindi taglia corto! Tu
per me sei solo quello che va a letto con tutte indistintamente. Un po’ come
me, solo che al maschile!- lui sorrise ma poi si fece serio
-Rivoglio quello che per
due anni ho lasciato andare. E non saranno le tue lamentele a privarmi di esso-
-Lamentele? Guarda che tu
rivuoi me! Rivuoi farmi stare di merda…e non posso dire la mia? Ma tu sei
pazzo!-
-Guarda che tu mi hai
allontanato Gin-
-Io? Ma è logico! Tu sei
un figlio di Mangiamorte e vuoi fare il Mangiamorte!!-
-E tu sei la figlia
imperfetta che nessun genitore vorrebbe sotto il proprio tetto- disse di getto.
Ginny rimase interdetta –Credi per caso di essere la figlia prediletta? Tu? Di
famiglia Grifondoro finita trai Serpeverde? Quella che…tutti sanno che razza
di persona sei? Credi anche solo lontanamente possibile, che i membri della
Fenice non dicano ai tuoi che accade qui? Ritieni che Piton, McGranitt e Silente
tengano i tuoi all’oscuro? Fai la bulletta dicendo che i tuoi non sanno…ma
sei certa di questo? E ti do il beneficio del dubbio: diciamo che non lo sanno.
Quando accadrà che farai? A chi andrai a chiedere aiuto? Perché non ti
vedranno più come loro figlia divenuta Serpeverde…ma la loro figlia, divenuta
Serpeverde…e per di più ritenuta facile. Pensa ai tuoi fratelli e i tuoi
genitori come diamine si sentiranno…- si guardarono negli occhi –Diciamo che
trai due…tu sei ben peggiore di me!- Ginny trattenne il respiro qualche
secondo
-Va via- disse lei
guardando la finestra –Non ti sopporto, va via- lui si avvicinò e lei mise le
mani avanti –Va via, non ti ho detto avvicinati!- le prese le braccia e gliele
abbassò
-I Serpeverde…non
possono stare fuori dal loro buco Gin. Tu ci sei entrata e non ci puoi più
uscire. Nemmeno Sasha o Jillian possono…o Pansy. Tu men che meno- Ginny lo
guardò –Ti sei per bene incasinata la vita sai?- Ginny scosse la testa
-Lasciami-
-Puoi stare bene solo con
i tuoi simili. Non con Grifoni o robe di questo genere- scosse la testa –Qui
si possono fare cose che nelle altre cose sono vietate, ma qui, dopo si hanno
regole…dure. Regole…che non si possono modificare-
-Non sarò mai un
Mangiamorte- sbottò
-Nessuno ti obbliga. Ma
non puoi fare a meno di stare con persone come te. Non potresti mai stare con un
Grifondoro o un Corvonero, perché l’educazione è opposta e…-
-Va bene, ho capito!-
disse guardandolo con due occhi di fuoco -Ho capito l’antifona- lui sorrise e
le passò le dita sotto gli occhi pieni di lacrime. Lei lo schiaffeggiò su di
esse –Sta fermo!- lui fece un sospiro e lei si passò le mani sugli occhi
–Maledizione a te!-
-La verità fa male- Ginny
fece un sospiro –Ehi, avevo pensato di portarti ad Hogsmead oggi ma se ti
metti a piangere…-
-Sei un porco! Non ci
vengo a fare le maialate che hai in mente nella Stamberga Strillante! Che
schifo!- ringhiò lei colpendolo
-Ehi ma che maialate dici?
Guarda che era solo un invito civile- lei lo guardò –Anche trai Serpeverde si
è civili sai? Non che sia normale ma…come ho detto, mi piacerebbe riprendere
quello che è mio-
-Diventerai un
Mangiamorte-
-E allora?-
-Io…-
-A te andrà bene!- sbottò
lui. Lei lo guardò deglutendo –Perché non puoi vivere senza di me e tutte
quelle smielosità che scrivi di solito- lei lo guardò –Ci vieni ad
Hogsmead?- lei fece un sospiro
-No-
-Ti pareva!- sbottò lui
-Non oggi- lo guardò
seria –Oggi non voglio- lui si accigliò –Prova tra qualche giorno, OK?- lui
la guardò attonito
-Scusa? Ehi ma stai
scherzando? Non vorrai metterti a fare la ragazza per bene spero!-
-E’ un’idea. Tu mi
ritieni ancora una putt…- lui la guardò male –E io voglio che tu non lo
pensi più. Ora me ne vado a studiare- prese dei libri e lui scosse la testa
-Solo perchè ti ho
invitato fuori, non significa che a me non piacerebbe fare…-
-Dovrai aspettare per
tutto ora. So che le ragazze babbane aspettano di stare insieme al proprio
ragazzi per un sacco di tempo prima di baciarlo, a volte un anno intero prima di
andarci a letto…-
-Scherzi spero!- ringhiò
lui irritato
-No- disse lei seria
-Ti uccido-
-Guarda che hai cominciato
tu con la storia dello pseudo appuntamento…io avrei fatto tutto come al solito
ma…ammetto che così mi piace di più. Non frugare tra le mie cose!- e uscì
-Ehi ma sei scema! Fermati
Ginny, ora!- ma la porta sbattè facendo tremare il vetro della finestra e Draco
Malfoy si sedette sul letto attonito, pronto ad uccidere chiunque gli si fosse
presentato davanti: ragazza dei suoi sogni esclusa.