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Autore: MomoiDancho    30/07/2018    1 recensioni
Con un sospiro, chiudo il libro di chimica.
E’ inutile, sono ispirata e non riesco a frenare il pensiero di mettere le mani sui colori ad olio che ho sigillato alla fine del quinto anno di liceo, ripromettendomi di scegliere una carriera scientifica, cambiando completamente il mio stile di vita.
Il mio segreto è uno: quello che disegno, prende vita nella mia testa, costruendo nessi tra argomenti improbabili e figure apparentemente senza significato.
Genere: Fantasy, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è una di quelle giornate in cui tutto va storto.
Sto preparando il test di ammissione per la facoltà di Medicina e Chirurgia e sto avendo un brutto momento con le ossidoriduzioni: ho frequentato un liceo artistico e chimica l’abbiamo fatta solo per due anni, male tra l’altro.
“Dunque… le redox sono quelle reazioni in cui si ha uno scambio di elettroni tra due specie chimiche, una specie subisce una reazione di ossidazione, l’altra di riduzione…” borbotto piano, nel silenzio di una casa deserta. C’è troppo silenzio.
 Non riesco a concentrarmi, per quanto sia assurdo.
Fuori il cielo è perlaceo e una leggera pioggerella bagna l’erba che circonda la mia villetta.
Metto la playlist “random” e inizia a diffondersi il motivo di Waiting for Love di Avicii

«Where there's a will, there's a way, kinda beautiful
And every night has its day, so magical
And if there's love in this life, there's no obstacle
That can't be defeated»


Con un sospiro, chiudo il libro di chimica.
E’ inutile, sono ispirata e non riesco a frenare il pensiero di mettere le mani sui colori ad olio che ho sigillato alla fine del quinto anno di liceo, ripromettendomi di scegliere una carriera scientifica, cambiando completamente il mio stile di vita.
Il mio segreto è uno: quello che disegno, prende vita nella mia testa, costruendo nessi tra argomenti improbabili e figure apparentemente senza significato.
A scuola sfruttavo sempre quest’abilità per ricordarmi noiose regole o postulati, finendo con l’ingombrare casa con una marea di tele senza apparente collegamento; inizio a canticchiare mentre tiro fuori i pennelli, la tavolozza e la trementina: allo schiudersi del contenitore, un forte odore di pino riempie la stanza, facendomi sommergere dai ricordi.
Scelgo come al solito d’istinto il soggetto; una rappresentazione dell’opera teatrale “La Locandiera” di Carlo Goldoni. Inizio a dipingere Mirandolina, il Conte d’Albafiorita e il Marchese di Forlipopoli, tutto rigorosamente in bianco e nero.
Sono come in trance e non so se siano passati minuti oppure ore, fino a quando, in grandi lettere rosse scrivo “O.P.E.R.A”.
Finito il quadro, rimango perplessa. Perché ho scritto quella parola?
Ho rovinato il dipinto e per di più non ho trovato il nesso con chimica.
Sono le 21:37, quando finalmente riapro i libri: la pioggia ha smesso di battere, lasciando una strana sensazione di vuoto.
Ad un certo punto, una frase del libro colpisce la mia attenzione: “Nelle ossidoriduzione, chi si ossida perde elettroni, il composto che si riduce ne acquista”.
Rileggo la frase una, due, cinque volte. Ad un certo punto capisco. E’ chiaro.
OPERA: chi si Ossida Perde Elettroni chi si Riduce ne Acquista.
Sorrido a me stessa ringraziandol’abilità nascosta che, come sempre, mi stupisce, lasciandomi con un senso di soddisfazione: a quanto pare, l’arte non mi abbandonerà presto.  
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Ho scritto questa breve flashfic (nonché prima) sull’onda dello studio per il test di settembre, spero vi sia piaciuta!
   
 
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