UNA TEMPESTA… DI AUGURI!
La ciurma di
cappello di paglia si stava dirigendo verso la prossima isola, non sapevano
ancora cosa li stesse attendendo, ma sicuramente il caldo stava diventando
insopportabile per tutti loro.
Rufy, Chopper ed Usop
erano distesi sul ponte della Sunny
e facevano fatica a muoversi, solitamente occupavano i pomeriggi ad urlare e
giocare, rincorrendosi in quell’immenso ponte, ma
quel giorno era troppo faticoso ancora per loro, il sole batteva con ferocia
sui loro corpi ormai roventi.
-Non riesco neanche a respirare… - Disse il cecchino.
-Non ho neanche la forza di andare a mangiare… - Rispose Rufy.
-Allora questo si che è grave…
-SANJI PORTAMI DA
MANGIARE!
Usop svenne doppiamente sentendo che il suo
capitano aveva urlato al povero cuoco, che era affaticato come loro.
-Sei
incorreggibile Rufy… - Sussurrò il cecchino.
-NON SCHERZARE
BRUTTO IDIOTA!
Dicendo questo,
con i denti a squalino, il biondo lanciò una scarpa
in faccia al capitano che era sempre immobile sul ponte.
-Ragazzi non ce la
faccio più… fa troppo caldo… - Si disperò Chopper.
-Come fai tu con la pelliccia vorrei proprio saperlo…
-Non lo so neppure
io Usop… il mio corpo è adatto alle basse
temperature, ma questa è troppo elevata… saremo come minimo a 40 gradi…
-Non voglio neanche pensarci… - Piagnucolò.
-Mi sciolgo al solo pensiero… - Disse Rufy.
Sanji era seduto a terra dall’entrata della
cucina, faceva persino fatica a fumarsi la sua sigaretta da quanto caldo
sentiva, ma non era il solo, anche Franky era seduto
a terra con una faccia davvero distrutta.
-Hai
il ciuffo basso Franky, non ti conviene prendere la tua Cola?
-Non è quello il
problema Sanji… fa troppo caldo e non riesco a
muovermi… mi sento a pezzi…
-Eppure sei mezzo nudo dovresti stare più fresco
di noi che siamo, in confronto a te, vestiti… - Notò il biondo.
-Invece anche io
sento caldo… e mi sta uccidendo… come a voi tutti del resto…
-Anche io che sono uno scheletro sto sentendo
questo caldo infernale… yohohoho!!
-Ma tu non hai carne addosso, vorrei capire
come fai… ti sei anche messo vestiti leggeri! – Affermò Sanji.
-Questo non è un
caldo normale, ricordati in che rotta ci troviamo… - Fece
un ghigno Franky.
-Ora mi sciolgo…
sto impazzendo… spero solo che il mio afro si conservi!
-Ma pensi sempre a quello? – Chiese Sanji sconvolto.
-Si, è
fondamentale! Yohohoho!
Poco più distante
c’era lo spadaccino, che come al solito, stava con le
spalle contro il muro del ponte e sembrava che nonostante il caldo, riuscisse a
dormire senza problemi.
Al centro del
ponte, invece, c’erano Nico Robin e Nami…
Le due avevano
indosso due costumi con un leggero pareo per coprirle leggermente dalla vita in
giù.
Robin a differenza degli altri sembrava
sopportare meglio il caldo, mentre la navigatrice era esausta come i suoi
compagni.
-Sembri reggerlo
meglio di noi il caldo, eh Robin?
-Sono abituata
alla temperatura di Alabasta…
- Sorrise.
-Già… alla fine andavi in giro con una pelliccia… - Fece un ghigno la rossa.
-Era per
proteggermi dai forti raggi del sole… ma alla fine è
servito, come vedi anche se sto sentendo molto caldo riesco ad avere una
reazione maggiore…
-Già… e ti invidio Robin… non riesco a
muovere un dito…
La ciurma era davvero esausta, erano tutti messi fuori gioco da una
forte ondata di calore.
Dopo alcune ore,
senza che nessuno si accorgesse di niente, la navigatrice si era addormentata sulla sua sdraio sotto l’ombrellone che aveva aperto per
essere un po’ riparata dai raggi, ma era ancora accaldata e sembrava che non
riuscisse riposare in tutta tranquillità, ma ciò non era dovuto solamente al
caldo, ma anche a quella data che le portava alla mente tristi ricordi.
Il 3 luglio era la
data del suo compleanno, non lo aveva mai detto alla ciurma e quando le
chiedevano quando era il suo giorno, deviava sempre il discorso o rispondeva
direttamente che era un segreto e che nessuno avrebbe dovuto saperlo.
Nessuno aveva
capito che non era un semplice scherzo, ma c’era qualcosa di molto più grave
sotto, all’apparenza sembravano che solo Zoro e Robin si fossero accorti del problema, ma avevano preferito
non interferire con la cartografa riguardo alla sua scelta.
Quel giorno non
solo era il suo compleanno, ma era anche la data della morte di Bellmer, proprio il giorno in cui gli uomini pesce erano
entrati a far parte della sua vita.
Aveva preferito
dimenticare quel giorno, perché le avrebbe riportato
alla mente tristi ricordi, prima dei suoi dieci anni era una gioia festeggiarlo
insieme a Bellmer, Nojiko e
Genzo, ma dopo la morte della sua madre adottiva,
tutto era cambiato.
Alle volte in
quella maledetta data avrebbe voluto lei stessa morire, così non avrebbe più
dovuto portare quel fardello che da tanto tempo le attanagliava il cuore.
Anche se ormai era libera da quella schiavitù e
poteva intraprendere il suo sogno ricordando felicemente Bellmer,
quel giorno era sempre spiacevole, perché segnava ricordi tristi ed era lei che
portava tutti questi dolori.
Ad un certo punto
si svegliò di soprassalto notando quello che la stesse
circondando.
-Tutto bene Nami?
-S-Si
Robin, perché?
-Sei pallida…
-Sarà
il caldo… mi sta
davvero abbattendo… - Fece un mezzo sorriso.
-Sei sicura? Non
mi convinci molto… non è che hai fatto un brutto
sogno?
-No figurati,
niente di particolare… sarà meglio controllare la rotta…
Dicendo questo si
alzò evitando di continuare il discorso con l’archeologa, quando notò le
nuvole.
Qualcosa stava
cambiando e sicuramente non era a loro favore.
Ebbe proprio come
uno strano presentimento…
Sbarrò gli occhi e
corse nel punto di vedetta per accertarsi di quello che aveva captato.
La ciurma rimase
sorpresa per la sua reazione, specialmente Zoro visto che venne letteralmente calpestato dalla furia di Nami.
-Ma dico io, sei scema o cosa? Mi passi sopra
come fossi uno zerbino!
Non arrivò alcuna
risposta, cosa che sorprese molto il ragazzo dai capelli verdi, visto che era
tipico della cartografa rispondere con una degna frecciatina,
ma questo poteva significare soltanto che un problema grave li stava per
travolgere.
-Che succede Nami?
Hai avvistato qualcosa? – Chiese Rufy.
-Ha la faccia al quanto preoccupata… spero che non sia niente di grave… -
Notò Franky.
-Oddio moriremo tutti… è qualcosa di grave sicuramente!
-Non dire così Usop! – Si preoccupò Chopper.
-Non mi convince per niente… - Rispose Robin.
Nami era rimasta immobile con lo sguardo
pietrificato, questa volta dovevano mettercela tutta se volevano superare il
pericolo, quella tempesta avrebbe causato sicuramente
tanti problemi ed il caldo era a loro sfavore.
-Allora Nami, maledizione, ci vuoi dire cosa sta succedendo? –
Chiese Zoro irritato.
Una volta scesa
dalla vedetta, la rossa con sguardo serio iniziò a parlare, cercando di
mantenere la calma.
-Siamo diretti
verso una tempesta…
- E’ tutto qui il
problema? Ti agiti per niente mocciosa…
-Che bello un’avventura ci aspetta! – Esultò il
capitano.
-Ne abbiamo affrontate di tempeste, questa non ci spaventerà… -
Fece un ghigno Franky.
-Non c’è da scherzare… questa volta è una cosa seria… quindi finitela di parlare a sproposito come sempre! - Rispose
freddamente Nami stringendo i pugni.
Tutti rimasero
sorpresi per la reazione della navigatrice, solitamente urlava irritata con i
suoi compagni e si preoccupava, ma c’era qualcosa di diverso in lei questa
volta.
- E’ una situazione grave… non è una tempesta come tutte le
altre! – Ringhiò.
-E questo
sicuramente è dovuto a questo caldo infernale… -
Rispose Robin.
-Nonostante tutto ci sono delle nuvole, ma il sole non
smette di battere anche con l’avvicinamento di questa possibile tempesta… -
Notò Brook.
-Fra quanto è
prevista la tempesta Nami? – Chiese Sanji.
-Dobbiamo
muoverci, abbiamo soltanto trenta minuti esatti per
prepararci e non dobbiamo fallire, perché questa volta non è uno scherzo…
rischiamo di rimetterci la pelle ragazzi…
-Un po’ di
pericolo non ha mai fatto male a nessuno, supereremo anche questo… - Fece un ghigno sicuro di sé Zoro.
-Concordo
fratello! Mettiamoci sotto e vedrete che ce la faremo, sono troppo ottimista! –
Rise il cyborg.
-Si ragazzi, state
seguendo il mio esempio, questo è lo spirito giusto!
-Usop sei grandioso! – Disse la renna con gli
occhi scintillanti.
-Io non dico più niente a questi due idioti… - Rispose Sanji girandosi.
-Allora ognuno
svolga il suo abituale compito e prepariamoci…
-Arriverà anche la
pioggia? – Chiese Rufy.
-Che domanda idiota… con ogni tempesta c’è sempre
la pioggia! – Affermò il biondo.
-Invece per una
volta Rufy ha fatto una domanda intelligente… questa volta il caldo continuerà a battere senza fermarsi… questa è
una tempesta di vento e la presunta pioggia è solo una cosa… - Disse la
navigatrice.
-Il mare che si
alza provocando una fitta caduta d’acqua che all’apparenza sembra soltanto
pioggia, quando in realtà è il movimento del vento che provoca questo
meccanismo… - Sorrise Robin.
-Mie dee sapete sempre tutto! Siete meravigliose!
-Idiota… -
Sussurrò Zoro.
-Ti ho sentito lo
stesso marimo!
-Taci
damerino, non sono in
vena di litigi…
Dicendo questo lo
spadaccino guardò la navigatrice che continuava ad avere uno sguardo triste,
proprio come i suoi occhi spenti.
Solitamente erano sempre luccicanti, ma quel giorno qualcosa l’affliggeva
più del solito.
E lui non si poteva sbagliare…
Ormai aveva
imparato a conoscere quei due grandi occhi nocciola, visto
che spesso senza farsene accorgere l’ammirava in silenzio.
-Diamoci da fare
senza perdere tempo! – Affermò Nami.
-Si!! – Risposero
tutti in coro.
Detto questo
ognuno si occupò dei suoi compiti abituali in queste circostanze e come
previsto, esattamente trenta minuti dopo, la tempesta iniziò a farsi sentire.
-La mia
navigatrice è la migliore! – Ridacchiò Rufy.
-Quella ragazza è
un genio! Riesce a dirci persino l’ora esatta della tempesta…
-Sono
d’accordo con te Franky… è incredibile! Chissà se lo sono anche le
sue mutandine! Yohohoho!
-Brutto porco non
ci pensare nemmeno!
-Taci damerino che
tu sei il primo a pensarlo… anzi fai di peggio…
-Marimo stai zitto se non vuoi essere preso a
calci!
-Se continui ti affetto…
-Sono sempre i
soliti… anche in queste condizioni litigano per stupidaggini… - Sbuffò Usop.
-TACI NASONE! –
Dissero in coro i due.
-Va
bene va bene…
scherzavo…
Lo spadaccino si
voltò per guardare ancora una volta la navigatrice, solitamente iniziava a
gridare facendoli tacere, ma continuava a fissare il cielo con quello sguardo
carico di nostalgia.
Rimase immobile a
fissarla e più la guardava e più si rendeva conto che era davvero bella.
Arrossì leggermente
e scrollò la testa per quello che stava pensando in quel momento poco adatto,
quando rimase nuovamente fermo a guardarla, ma questa volta qualcuno notò
qualcosa di particolare.
-Che stai facendo marimo?
-Niente! Che
diavolo vuoi? – Si irritò lo
spadaccino per essere stato scoperto.
-Mi pare che tu la
stia fissando troppo…
-Ma che stai blaterando idiota!
-La tua faccia
sembra dire il contrario…
-Taci per piacere…
e lasciami in pace…
-Sei suscettibile
spadaccino…
-E tu sei insopportabile…
-Guai a te se la fai soffrire…
-Ma di che diavolo stai parlando?
-Lo sai benissimo
a chi mi riferisco…
-Penso che il
caldo ti faccia male a quella testa vuota che ti ritrovi…
-Non iniziare ad
offendere marimo! – Ringhiò.
Ma Zoro senza
sentirlo ulteriormente si diresse verso la sua postazione, ormai erano pronti
per la tempesta.
-Chopper! Usop! Cercate di mantenere tutto immobile, altrimenti se
qualche oggetto cade sul ponte diventa un problema!
-Non ti
preoccupare Nami! – Rispose la renna.
-Robin come è la situazione
dalla vedetta?
-Le onde si stanno
alzando notevolmente in lontananza… manca poco all’impatto…
-Cerca
di reggerti forte… - Si preoccupò
Nami.
- E’ tutto sotto
controllo, non ti preoccupare! – Sorrise la donna.
-Franky gira di 20 gradi il timone e poi prosegui
sempre dritto!
-Agli ordini
sorella!
-Sanji! Rufy! Zoro! Prendete le corde e ognuno sia
distante dall’altro di almeno quindici passi e poi al mio segnale tirate con
tutta la forza che avete!
I ragazzi fecero
un cenno e si preparano al segnale della loro
navigatrice.
-Brook come è la
situazione sottocoperta?
- E’ stato tutto
sistemato Nami!
-Benissimo! Vai ad
affiancare Franky se avesse
bisogno di aiuto!
-Subito!
-Allora possiamo prepararci all’impatto finale… reggetevi tutti!
Una grande onda si alzò, facendo ballare in modo davvero
insopportabile la Sunny.
Fortunatamente per
i ragazzi era una nave resistente, altrimenti con quelle onde un altro tipo di imbarcazione sarebbe sicuramente affondata.
Una volta che l’onda
passò, si sentì un forte impatto che fece sobbalzare tutti i ragazzi, ma
rimasero dentro la nave.
-Ora ragazzi!
Tirate le corde più che potete! – Disse la navigatrice
ai suoi tre compagni.
Non era affatto
facile visto che non solo il caldo era un problema
indebolendo i giovani, ma anche l’acqua che schizzava sul ponte fino a renderlo
scivoloso.
Nonostante quella
tempesta l’acqua era praticamente limpida, era quasi
uno spettacolo ammirarla.
Nami rimase un attimo immobile a fissarla e
vide una scena d’infanzia, quando Bellmer le aveva portato la torta di compleanno insieme a Genzo
e Nojiko mentre lei era rimasta a letto per via della
febbre.
Un mezzo sorriso
le comparve sul volto, quando improvvisamente un’altra scena in quella chiara e
limpida acqua comparve, ma rispecchiava il momento
della tempesta, nonché la morte di sua madre.
A quell’immagine ebbe un sussulto invece e scattò velocemente
all’indietro.
Robin dall’alto aveva notato lo sguardo perso
della navigatrice e non fece a meno di preoccuparsi.
-Nami che ti succede? Tutto apposto?
Ma la navigatrice non rispose, rimase
immobile ed iniziò a tremare perché quell’incubo e
quel dolore stavano picchiando fortemente nella sua testa.
-Nami cosa ti succede? Rispondi per piacere! –
Si allarmò l’archeologa.
Sentendo la voce
della donna chiamare la rossa, tutto il resto dell’equipaggio ebbe come un
sussulto e fissarono l’esile figura vicino al bordo della Sunny
che sembrava in uno stato confusionale.
-Cosa le succede?
– Si allarmò Franky.
-Spero che non
stia male… - Sussurrò Chopper.
-Nami che hai? Va tutto bene? – Chiese
preoccupato Sanji.
Ma anche a lui non giunse nessuna risposta…
Zoro rimase immobile a fissarla, ma questa
volta il suo sguardo non era freddo, era terribilmente preoccupato
per le condizioni della ragazza.
Nessuno riusciva a
capire cosa stesse succedendo alla navigatrice, non
era da lei comportarsi in quel modo.
Nami era davvero distrutta dal dolore, ogni
volta che quella data giungeva, nel suo cuore le fitte diventavano sempre più
profonde, anche se doveva andare avanti quella data le
sarebbe rimasta per sempre nell’anima.
Voleva reagire,
perché non era proprio da lei abbattersi e lasciarsi andare in quel modo, ma
non riusciva, si sentiva in colpa.
Era solo una
bambina, ma non era riuscita a fare niente per la sua mamma, aveva dovuto
lasciarla morire, e soprattutto di fronte, non solo ai suoi occhi, ma anche a
quelli della sorella.
Ad un certo punto
le cadde una lacrima…
Si morse il labbro
inferiore perché non voleva piangere, ma soprattutto non era neanche il momento
più indicato, ma stava incredibilmente male.
L’unico che si
accorse di quella lacrima, fu proprio lo spadaccino e rimase immobile, quasi
incredulo di quella goccia che aveva visto scivolare lungo quel candido viso.
Ebbe anche lui una
strana sensazione che non sapeva spiegarsi, ma sicuramente era
dovuto al fatto che ci teneva incredibilmente a quella testolina rossa,
qualcosa in lui era scaturito da diverso tempo e continuare a negarlo era
davvero inutile.
Ad un certo punto
un’onda alta molti metri si alzò sulla Sunny, quello
sarebbe stato il colpo finale, se fossero riusciti a
mantenere, non solo salda la nave, ma anche loro stessi, allora il maggiore
pericolo poteva ritenersi scampato, anche se dovevano affrontare ancora la
grande forza delle correnti.
-Ragazzi
guardate che onda
gigantesca! – Fece notare Rufy.
-Dobbiamo
mantenere la rotta! – Ringhiò Franky.
-Ragazzi
state attenti e seguite
le mie indicazioni, io vi coprirò le spalle!
-Usop come fai ad essere così bravo? Ti ammiro
davvero tanto! – Rispose Chopper.
-Perché sono un capitano ed amo il pericolo!
-Allora perché
tremi nasone? – Chiese Sanji con una goccia dietro la
testa.
-Perché è l’adrenalina che mi scorre nel sangue… - Mentì.
-Anche io voglio essere come te Usop! – Continuò il dottore.
-L’impatto è ormai vicino, dobbiamo farcela,
tirate le corde più che potete! – Avvisò Robin.
-Stai
tranquilla, siamo
prontissimi! – Fece un ghigno Rufy.
-Spero di non
morire… anche se io sono già morto! Yohohoho!
-Nami reggiti che adesso ci sarà l’impatto
finale! – Le disse l’archeologa.
La cartografa era
sempre immobile che non sapeva cosa fare, ormai aveva perso il controllo delle
sue emozioni e non sapeva come reagire.
Doveva aiutare i
suoi amici, ma in quel momento quella che era più fragile e vulnerabile era
proprio lei.
Avrebbe dovuto
portarli verso la salvezza, come fa un vero navigatore, ma lei ormai era in uno stato confusionale.
-Nami cosa ti prende? Reagisci per piacere! –
Insistette Robin.
La rossa lentamente
alzò lo sguardo per guardare dritto di fronte a sé…
Ormai l’onda stava
per arrivare, tutti si stavano aggrappando da qualche parte e soprattutto
continuavano nel loro compito, lei invece era dal bordo del ponte, aspettando
quel colpo.
Non sapeva neanche
lei quello che stava facendo, ma era il suo dolore che la stava spingendo a
fare tanto.
Avrebbe
voluto sprofondare in quell’oceano e dimenticarsi per sempre di quel giorno e del
suo dolore, raggiungendo Bellmer.
Era
sbagliato fare così, lei lo sapeva
bene…
Lei che non si era
mai arresa ed aveva combattuto fino alla fine, ma quel giorno il dolore era
molto più forte.
Non pensava che
sarebbe arrivata ad una decisione così estrema, ma una navigatrice che non riesciuva a salvare i suoi compagni non meritava neppure di
continuare a restare con loro, era meglio che le onde la risucchiassero una volta per tutte, perché si era dimostrata per quello che
era, una debole.
Sapeva di essere
una sciocca ragionando così in quel momento, ma ormai non riusciva a vederla diversamente,
la mente era offuscata da tristi ricordi.
-Nami reggiti non fare sciocchezze! – Disse Sanji.
-Ma cosa le prende? – Chiese preoccupato
Chopper.
- E’ impazzita… -
Rispose con gli occhi sgranati Usop.
-Ma così le onde la travolgeranno… - Notò Brook.
-Non reagisce… - Aggiunge Franky.
-Nami fai qualcosa o rischierai di cadere!!! – Si fece sentire Rufy.
-Che le sta succedendo… - Si morse il labbro Robin.
-Maledizione… -
Sussurrò Zoro.
L’onda ormai
arrivò, tutti erano stretti e stavano compiendo il loro lavoro, eccetto Nami.
Ormai si pensava
che stesse per accadere il peggio, la rossa stessa era pronta a cadere in mare
per sempre, quando si sentì un forte braccio
stringerle la vita e portarsela contro il suo petto.
Alzò lo sguardo e
si accorse che era proprio lui…
-Zoro!
-Che stai facendo sciocca! Ti vuoi tenere o no?
-Lasciami
andare per piacere… - Disse
con voce stanca.
-Non riesco a
capire cosa ti prende mocciosa… so solo che mi stai facendo incazzare…
- Ringhiò.
Lo spadaccino
stava facendo un incredibile sforzo, non solo con un braccio cercava di tenere Nami, in modo da non farla scivolare, visto che il ponte
era bagnato e l’onda continuava a travolgere la Sunny,
ma anche a tirare la corda per mantenere le vele ben salde.
-Tieniti almeno,
altrimenti rischiamo di farci male!
-Lasciami
andare almeno non ti fai
male tu…
-Ma non dire stupidaggini e basta fare la
parte della vittima!
-Non sto facendo nessuna parte… lasciami in pace dannazione!
-Finiscila Nami! Mi stai facendo innervosire adesso… basta comportati in questo modo stupido senza un motivo
valido!
-Senza un motivo?
Cosa ne vuoi sapere cosa ho o quale è il problema… tu
non sai niente di niente! Quindi finiscila e stai
zitto! – Ringhiò la rossa.
Lo spadaccino
rimase sorpreso per la reazione da parte della ragazza, perché sentiva che in
quelle parole c’era non solo la rabbia, ma anche dolore accompagnato da un
sapore amaro.
-Marimo non lasciartela scappare! Se le succede
qualcosa farai i conti con me!
-Finiscila
damerino, altrimenti vengo lì e ti affetto!
-Non fare il
cretino e cerca di tenerla!
-Se
collaborasse questa stupida...
-Non dire questo
alla mia sirena, altrimenti ti prendo a calci!
-Provaci e farai
una brutta fine, idiota di un cuoco!
Ad un certo punto
un’ondata li travolse e Nami scivolò dalla presa del
ragazzo dai capelli verdi.
Anche lui cadde ma prontamente riuscì a
mantenere la corda, la navigatrice, invece, non fece niente per tenersi.
-NAMI!! – Urlò lo
spadaccino.
La rossa non disse niente, scivolò lungo il ponte…
Zoro faceva fatica a rialzarsi ma doveva
farcela, non solo doveva continuare a tenere la corda per le vele, ma doveva
recuperare Nami.
Ad un certo punto
arrivò l’ultima ondata che ricoprì la Sunny ed a quel
punto nessuno riuscì più a vedere niente per pochi secondi.
Quando le onde
cessarono, ma le correnti iniziarono a farsi più audaci, i ragazzi si
guardarono intorno cercando di capire cosa fosse successo.
Quando lo spadaccino alzò lo sguardo vide che la
navigatrice non era più al suo posto, di scatto iniziò a guardarsi intorno con
sguardo preoccupato, sperando di vederla, ma niente.
-Dove è finita Nami! –
Si allarmò Sanji.
-Che sia caduta in mare? – Sussurrò Brook.
-Non è possibile…
dove sei Nami??? – Iniziò a
chiamarla disperatamente Rufy.
-Non può essere caduta... – Disse con gli occhi lucidi Chopper.
La navigatrice,
intanto, era caduta in acqua, le onde l’avevano travolta fino a farla cadere fuori dalla Sunny.
Ormai stava
affondando in quelle acque limpide…
Guardava di fronte
a sé, con sguardo spento e pensava a sua madre Bellmer,
e soprattutto a quello che stava facendo ai suoi amici.
Non voleva neanche
combattere contro quelle onde per tornare in
superficie, attendeva solo di finirla una volta per tutte.
L’ossigeno ormai
stava per mancarle, ed i suoi occhi erano quasi spenti.
Ad un certo punto
si sentì toccare la vita, e la sua testa venne
appoggiata ad un forte petto.
Riuscì ad
intravedere a malapena la figura, ma quei capelli verdi erano inconfondibili.
Possibile che Zoro fosse così testardo e non voleva lasciarla andare?
Stava rischiando
anche lui con quelle forti correnti, e tutto questo lo faceva solo per
salvarla.
Perché?
Perché lo stava facendo?
Nami chiuse gli occhi, ormai
il buio l’aveva avvolta…
Quando la navigatrice si riprese, si ritrovò
nella sua stanza, ed al suo fianco c’erano Robin e
Chopper.
I due appena
videro che la rossa aprì gli occhi iniziarono a sorriderle con dolcezza.
-Finalmente ti sei ripresa, ci hai fatto preoccupare Nami!
– Disse con gli occhi lucidi Chopper.
-Ti sei ripresa… meno male… - Sussurrò Robin.
-Vado ad avvisare
gli altri, ma prima sarebbe opportuno che mi accerti
delle tue condizioni, ci hai fatto prendere un colpo!
-Vado a chiamarli
io Chopper, tu occupati di Nami! – Sorrise
l’archeologa.
Dicendo questo la
donna uscì dalla stanza, e la rossa con un’aria ancora molto confusa si guardò
intorno.
-M-Ma cosa è successo?
-Non ti ricordi
proprio niente Nami? – Chiese preoccupata la renna.
-Ho i ricordi
leggermente confusi… c’era una tempesta ed un’onda ci
ha travolto… - Rispose mettendosi una mano sulla fronte.
-Eri immobile al
bordo della Sunny e non ti volevi tenere… come se
stessi aspettando che le onde ti portassero via…
La ragazza
spalancò gli occhi…
-Una forte onda ci
ha toccato e Zoro per fortuna è corso a tenerti… ha
fatto una grande fatica… non solo reggeva te, ma
continuava a tirare la corda per non dare problemi alla direzione della nave… è
stato molto bravo…
-Z-Zoro…
- Sussurrò.
-Alla fine quando
l’onda ci ha travolti tu non c’eri più… ti aveva
portato fuori dalla Sunny…
La rossa non disse niente, rimase a guardare il soffitto della sua
cabina, continuando a sentire le parole del piccolo Chopper.
-Zoro si è subito lanciato per
cercare di salvarti… non ci ha pensato due volte! E’ stato davvero
coraggioso…
-E’ stato Zoro a
salvarmi… - Sussurrò la rossa.
-Si, è stato
proprio lui! E’ stato incredibile… ha rischiato anche lui di annegare perché
non riusciva a tenerti in alto per via delle onde, ma ti ha protetto fino alla
fine…
-Zoro ha fatto questo? Mi ha protetto? – Chiese
incredula.
-Certo! Perché quella faccia? Per quanto sia un tipo freddo lo sai che ci tiene molto a tutti noi… e pare che
soprattutto nei tuoi confronti abbia un legame speciale…
Nami arrossì automaticamente a quelle parole,
non sapeva neppure lei perché aveva avuto quella reazione, eppure come un
fulmine a ciel sereno arrivò.
-N-Non
dire sciocchezze Chopper…
-Guarda che è la
verità… con grande fatica, visto che le onde non ce lo
permettevano, alla fine siamo riusciti a farvi risalire sulla Sunny… è stato per merito di Robin
e Rufy!
-Questa parte non riesco a ricordarla… onestamente una volta caduta in acqua
ricordo ben poco… - Rispose guardando altrove.
-E’ normale… hai perso praticamente
i sensi subito… se non fosse intervenuto Zoro avresti
ingerito molta acqua che probabilmente ti avrebbe portato al soffocamento…
-Capisco…
-Quando è uscito dall’acqua continuava a tenere il
tuo corpo inerme stretto fra le sue braccia… eri bianca… ci hai fatto
spaventare tanto… - Iniziò a piangere.
-Mi dispiace Chopper… - Rispose amareggiata.
-Io non capisco
perché ti sei comportata così Nami… perché ti sei
lasciata andare?
-Che stai dicendo Chopper?
-Quello che tutti
abbiamo visto… ci hai fatto preoccupare…
-Lo so…
-Ed allora perché lo hai fatto?
-Non puoi capire…
- Rispose girando lo sguardo.
In
quel momento tutta la
ciurma entrò ad accertarsi delle condizioni della rossa e non fecero a meno di
esultare nel vederla ormai sveglia.
-Ci hai fatto
preoccupare Nami! – Affermò Usop.
-Non farci più uno
scherzo del genere… - Intervenne Rufy.
-Ecco mi avete fatto piangere… - Disse Franky.
-Meno male che Zoro è stato di riflessi pronti e
ti ha salvato… - Continuò Brook.
-Mia dea mi hai fatto spaventare, sono contento che ha adesso stai bene…
- Sorrise Sanji.
-Nami non devi più fare una cosa del genere! Non
voglio che ti accada niente! – Aggiunse Rufy.
-R-Ragazzi…
-Non devi dire
niente… cerca di stare bene e per favore non farci preoccupare… - Sorrise
dolcemente Robin.
-Va bene… ve lo
prometto… non so neanche io cosa mi sia preso… -
Rispose chiudendo gli occhi.
Ad un certo punto
notò che all’appello mancava solo un membro della ciurma.
Preoccupata iniziò
a guardarsi intorno, visto che era l’unico che non aveva parlato, ma come poté constatare, lo spadaccino non era presente.
-Dove è Zoro?
-Siamo andati a
chiamarlo, era ancora nella sua cabina che si stava
riposando… non stava molto bene, dopo le onde che lo hanno sbattuto con
violenza e la fatica che ha fatto tenendo te e tirando la corda, penso che
anche un tipo come lui in parte ne risenta… - Rispose Usop.
-Se l’è vista
brutta… ma Zoro è sempre il
più forte! – Sorrise Rufy.
La navigatrice
sentendo le condizioni dello spadaccino si allarmò e
rimase raggelata.
-Che cavolo state dicendo! – Ringhiò Sanji.
-Lascia
perdere…ormai il danno è
fatto… - Notò Franky.
-Perché dite così? Che
danno? – Chiese Nami ancora scossa.
-Non ti
preoccupare, non c’è bisogno di allarmarsi così, Zoro sta bene… - Rispose lo scheletro.
-Voglio sapere di
che danno state parlando…
-Non volevamo dirtelo di Zoro per non farti
preoccupare… - Disse tristemente Chopper.
-Solo che come al solito questi due idioti hanno parlato… - Ringhiò Sanji.
-Scusaci…
- Risposero in coro i
due ragazzi.
Si poteva notare
chiaramente che il cuoco li aveva presi a calci.
-Non ti
preoccupare Nami, cerca di riposarti adesso… è tutto passato… - Le disse l’archeologa.
-Ma Zoro ha
rischiato per colpa mia…
-Zoro sta bene, non devi
dire così mia sirena!
-E’ vero, lo spadaccino è un tipo in gamba,
cosa credi! Adesso si sta riposando perché ha faticato… - Cercò
di calmarla il carpentiere.
-Se fossi stata
meno debole questo non sarebbe successo… - Rispose
chiudendo gli occhi.
Rufy la fissò senza dire una parola, aveva capito che la sua navigatrice aveva qualcosa che non
andava, ma il problema era che non sapeva cosa fare per sollevarla.
Ad un certo punto
la giovane si alzò dal letto, rimanendo però seduta, voleva
scendere per andare ad accertarsi di persona delle condizioni del ragazzo dai
capelli verdi.
-Che cosa stai facendo Nami?
– Chiese Usop.
-Voglio alzarmi…
-Non devi alzarti!
Devi ancora riposarti! – Le ordinò Chopper.
-Voglio accertarmi
delle condizioni di Zoro…
-Non devi preoccuparti, quel marimo sta
benissimo! Pensa per te mia sirena… tu si che ci hai
fatto preoccupare e non sei ancora nelle condizioni più adatte per alzarti…
-Sanji ha ragione, Zoro sta bene è un tipo in gamba, non devi
preoccuparti… - Aggiunse Franky.
-Voglio sapere
come sta! E’ colpa mia quello che è successo… - Rispose
con sguardo basso.
-Non è colpa tua… ognuno ha i suoi momenti di fragilità…
-Ma è capitato al momento sbagliato Brook!
-E con ciò? Sono
imprevedibili… non devi incolparti di niente… stiamo tutti bene… questo
conta…
-Ma poteva andare peggio…
-Invece non è successo…
-Nami, Brook ha ragione… non devi fasciarti la testa in questo modo… devi
solo riposarti… - Intervenne Robin.
-No! Ho sbagliato tutto… ho creato solo problemi…
-Non dire simili
sciocchezze… - Rispose Usop.
-Non sono sciocchezze… è solo la verità… non sono una vera
navigatrice… ho rischiato di farvi affondare…
-Non è vero quello
che stai dicendo! – Affermò Sanji.
-Basta
dire queste cose Nami… non hai sbagliato niente, nonostante le tue
preoccupazioni sei riuscita a farci andare avanti…
-Non è vero Rufy… e questo lo sai anche tu… non è affatto vero… mi sono
lasciata trasportare e non ho agito a mente fredda come si dovrebbe fare in
simili circostanze… mi spieghi come faccio a farvi
arrivare sani e salvi a Raftel Island?
Che razza di navigatrice sono?
-Sei
la migliore… non hai
sbagliato niente...
-Non dire menzogne
Rufy… - Rispose la rossa abbassando lo sguardo.
-Non sono bugie…
lo sai anche tu… sei la migliore per me… non per questo fai parte della mia
ciurma… non ti scambieremo per niente al mondo… - Sorrise.
-Ha
ragione, sei la nostra navigatrice… - Aggiunse Robin.
-Ma ho sbagliato tutto! Vi ho fatto rischiare
e preoccupare per me, possibile che non ve ne rendiate
conto di quello che ho fatto?
-Si, abbiamo visto
quello che è successo… è vero anche che ci siamo preoccupati… ma per te, visto
che sembrava che ti stessi lasciando andare… perché noi eravamo tutti pronti
per la tempesta ed eravamo certi che non saremo affondati… ci hai dato le
direttive giuste fino alla fine, nonostante i tuoi problemi… - Le rispose seriamente Sanji.
-Non riesco a capirvi… sono stata un’incompetente!
-Non è vero! Sei
stata bravissima ancora una volta! Io ti ammiro per la tua forza Nami!
-La forza che dici
tu Chopper oggi non c’era proprio…
-Capita a tutti un periodo di questo tipo, ma poi si stringono i
denti e si prosegue… - Sorrise Franky.
-Io non mi
perdonerò mai per quello che ho fatto oggi… avrei potuto
farvi rischiare la vita…
-Ma non è successo! È andato tutto bene e
soprattutto ci hai guidato ancora una volta nel migliore dei modi… - Rispose Usop.
-Zoro invece ha rischiato la vita…
-E’ stata una sua scelta… ma l’avremo fatta
tutti… non si lasciano i compagni… mai… - Disse il
biondo.
-Una scelta che
poteva costargli cara…
-Ma non è successo! Non devi rimpiangere ciò
che è successo, ma bensì andare avanti e cercare di migliorare dagli errori…
non devi continuare a rimuginarci sopra… - Rispose
saggiamente Brook.
La rossa non disse
niente, rimase con lo sguardo basso e cercò di alzarsi, ma prontamente Sanji si avvicinò per non farla muovere ulteriormente.
-Non hai sentito
cosa ti ha detto il dottore? Devi restare a letto…
-Voglio accertarmi
delle condizioni di quell’altro deficiente! –
Ringhiò.
-Noto che il tuo
caratterino è tornato bello attivo… - Ridacchiò Franky.
-Questa è la mia
navigatrice! – Sorrise Rufy.
-Ora devi
riposarti, dopo potrai andarlo a salutare… ma sarà più facile che venga lui a
farti visita… - Sorrise Robin.
-Lui? Ma non diciamo sciocchezze! E’ impossibile che si muova…
-Per te oggi lo ha fatto… - Sussurrò Sanji.
La navigatrice
sentendo le parole del giovane rimase immobile e arrossì lievemente.
-Ora non fare
storie e riposati Nami, guarda che Zoro sta benissimo! – Aggiunse Usop.
-Ci vuole ben altro per abbatterlo, è tenace quel ragazzo! –
Rise Franky.
-E’ proprio forte e coraggioso come il
sottoscritto! Yohohoho!
-Ma io… - Disse la navigatrice.
-Stai tranquilla, Zoro sta bene… si sta solo riposando, sai come è fatto quando lavora troppo! – Ridacchiò Robin.
-E va bene… - Sospirò.
-Brava! Adesso
riposati e vedrai che dopo starai molto meglio anche tu! – Fece un ghigno Rufy.
-E quando ti sentirai meglio, mi chiami che ti preparo qualsiasi cosa tu
desideri mia principessa! – Fece l’occhiolino il cuoco.
-Grazie ragazzi…
-Adesso tutti
fuori che Nami deve
riposare! – Affermò deciso il dottore.
-Buon riposo Nami, ci vediamo dopo! – La salutò il capitano.
-Stammi bene mio
splendido fiore!
Dicendo questo chiusero la porta e la rossa tornò a sdraiarsi…
Provò a riposarsi,
ma la sua calma durò solo per una ventina di minuti, visto che continuava a
preoccuparsi per lo spadaccino.
Non sapeva neppure
lei perché aveva quella reazione, ma si stava rendendo conto che ci teneva
davvero a Zoro.
Aveva sempre
cercato di reprimere quell’affetto, anche se pensava
che si trattasse solo di amicizia, ma evidentemente si
sbagliava, e questo era chiaro per via dei suoi comportamenti nei confronti del
giovane.
Si sentiva
protetta fra le braccia di Zoro, ma il suo orgoglio
era molto più forte di qualsiasi altra cosa.
Ad un certo punto
scrollò la testa e decise che era meglio andarsi ad accertare delle condizioni
del ragazzo.
Sapeva che stava
bene, i suoi amici l’avevano rassicurata, ma nonostante questo le bastava
vederlo dormire per essere più tranquilla, alla fine
tutto era successo per causa sua.
Si alzò lentamente
e con prudenza camminò verso la porta della sua cabina, le girava ancora la
testa ma cercò di non soffermarsi a quel problema.
Aprì la porta e
con grande sorpresa si trovò proprio davanti lo
spadaccino.
-Z-Zoro!
-Ciao Nami…
-M-Ma
che ci fai qui? – Chiese preoccupata.
-Volevo vedere
come stavi… - Rispose serio.
-Capisco…
-E tu invece? Perché
sei in piedi? Non dovevi restare a letto?
-Veramente io…
-Sempre a
combinare casini…
-Non stavo facendo
proprio niente!
-Si, immagino… Chopper ti ha ordinato di restare a letto!
-E tu come lo sai? Non eri moribondo a letto?
-Veramente mi
stavo riposando ma poco fa mi sono alzato e mi hanno
informato delle tue condizioni, così sono venuto a farti un saluto… ma vedo che
l’accoglienza è sempre molto calda…
-Peccato che stavi
impalato di fronte alla porta senza neanche entrare!
-Volevo bussare ma
mi hai preceduto! – Arrossì il giovane.
-Tu dici? –
Rispose scrutando il suo sguardo.
-Non fissarmi in questo modo mocciosa…
-Perché? Ti metto per caso a disagio? – Fece un
ghigno.
-Noto con piacere
che ti sei ripresa… sei tornata la strega di sempre…
-Lo prendo per un
complimento…
-E fai bene… - Fece un ghigno.
-Sempre il solito
squattrinato...
-Allora mi fai
entrare o devo restare qui sulla porta?
-Vuoi anche
accomodarti?
-Se vuoi me ne vado… non è un problema… ho
notato che stai benissimo…
-Si, ora sto
meglio grazie!
-Allora torno
anche io a riposarmi…
La rossa notò che
lo spadaccino le aveva dato le spalle e se ne stava
per tornare in camera sua, voleva fermarlo, le avrebbe fatto piacere per
parlare con lui, ma qualcosa la trattenne.
Ad un certo punto
la ragazza ebbe un giramento alla testa e si sorresse velocemente alla porta.
Il ragazzo si
bloccò sentendo qualche rumore sospetto e si voltò a guardarla.
-Che cosa ti prende adesso?
-Niente…
-Non sembra che
stai bene… - Notò inarcando un sopracciglio.
-No, va tutto a
meraviglia…
-Sei brava a
mentire…
-Finiscila! Non
dovevi andartene a riposare?
-Si… ma stavo
controllando cosa combinavi mocciosa… - Rispose serio.
-Non sto facendo niente… adesso puoi anche andare…
Il respiro della
rossa divenne più forte ed iniziò a sudare, purtroppo era ancora troppo debole.
Sapeva che avrebbe
fatto fatica a raggiungere il letto, ma non voleva chiedere aiuto allo
spadaccino, ma questa volta non era una questione di orgoglio,
ma bensì di cuore.
La rossa presa da
uno scatto di rabbia per via dei suoi sentimenti, cercò di chiudere molto
velocemente la porta, ma prontamente lo spadaccino la bloccò con un piede.
-Che stai facendo? – Chiese sorpresa la rossa.
-Potrei farti la
stessa domanda…
-Voglio andarmi a
riposare!
-Non ti senti
bene, vero? – Chiese serio.
-No ti sbagli, va benissimo! Voglio solo riposarmi un po’… che male
c’è a dormire? Tu lo fai sempre…
-Sei
incorreggibile…
-Ora per piacere
vai a dormire anche tu…
-Sei una testarda Nami…
-Zoro quei l’unico testardo che vedo e che non
se ne vuole andare sei proprio tu!
-Ti da così fastidio la mia presenza?
La ragazza
spalancò gli occhi sentendo quella domanda…
Sapeva molto bene
la risposta ma non sapeva cosa dirgli…
-Non riesci neanche a rispondere… - Disse rammaricato.
-Beh ecco… -
Rispose imbarazzata.
-Sarà meglio
lasciar perdere… pensavo che eri preoccupata per me
prima…
-I-Io…
- Arrossì.
Lo spadaccino notò
l’imbarazzo della ragazza, ma soprattutto sembrava incredibilmente fragile in
quel momento.
Avrebbe voluto
abbracciarla, ma quando stava per muoversi qualcosa lo trattenne.
Si rese conto che
sarebbe stata una mossa azzardata, anche perché la navigatrice si stava
comportando in modo strano.
-Adesso vai Zoro… è meglio che mi sdrai…
Lo spadaccino
rimase male per quella frase, ma notò che il respiro della ragazza era
aumentato notevolmente.
Ad un certo punto
la vide cadere, ma prontamente si lanciò verso di lei per sorreggerla.
-Vedi che non
stavi bene? Sei una mocciosa… - Mugugnò.
La navigatrice era
troppo scombussolata per parlare, aveva gli occhi semispenti, ma era contenta
che Zoro fosse lì vicino a lei e
che la stesse tenendo fra le sue braccia.
Appoggiò la testa
al suo forte petto e quel gesto fece arrossire incredibilmente il giovane.
Il ragazzo la
sollevò con dolcezza e la portò verso il letto, in modo da poterla sdraiare.
Una volta sdraiata
le bagnò dolcemente la testa con un panno bagnato nell’acqua fresca e dopo
averla fissata per pochi minuti si alzò, forse era meglio che chiamasse il dottore,
quando si sentì tirare per pantaloni.
-N-Non
andare…
-Sto solo andando
a cercare Chopper… è meglio che ti controlli…
-No, è solo la stanchezza… resta qui con me… - Rispose
debolmente.
Il ragazzo ebbe
come un sussulto a quelle parole e decise di sedersi sulla sedia che dava di
lato al letto, in modo da poter stare vicino alla giovane.
Dopo pochi minuti
che lo spadaccino la fissava, Nami decise di
sollevarsi leggermente, ormai il capogiro era passato e lentamente si voltò a guardare il suo salvatore.
-Sei sempre tu che
mi aiuti…
-Così pare…
-Ti vuoi sdraiare
qui vicino a me?
-C-Cosa? – Chiese imbarazzato.
-Dai…
siediti qui al mio
fianco Zoro… - Gli fece cenno con la mano.
-Pensavo che ti infastidisse la mia presenza…
-No… per niente…
Il ragazzo rimase
incredulo per la risposta sincera da parte della cartografa.
Decise di seguire
la sua richiesta e le si sedette al suo fianco nel
grande letto della ragazza.
-Hai paura di
stare da sola mocciosa?
Zoro non sapeva cosa chiedere, il suo imbarazzo
stava iniziando a crescere, non era facile restare calmi al fianco di Nami, visto che da diverso tempo
provava qualcosa per lei, ma doveva resistere in tutti i modi.
Ad un certo punto
la ragazza appoggiò la testa sulla spalla dello spadaccino che si irrigidì, sembrava un ghiacciolo!
-C-Che
ti prende Nami?
-Niente… voglio
sentirti vicino…
-Non capisco questo tuo comportamento… c’è qualcosa sotto?
La risposta non
arrivò, quando però la rossa iniziò a parlare…
-Mi chiedo se era un sogno o no, quello che ti ho sentito dire quando
eravamo in mare…
Lo spadaccino si
raggelò sentendo quella frase…
-Ho sentito dirti
che non volevi che ti lasciassi… che dovevo restare con te… che dovevo
combattere… è vero Zoro? Dimmi la verità… - Rispose
con sguardo serio.
-Tu non riesci mai
a dirmela la verità…
-Non l’ammetto
perché ho paura io stessa…
-Mh?
-Anche prima
volevo che entrassi… ma allo stesso tempo volevo dimostrarmi forte, perché le
tue attenzioni sono difficili per me…
-Che intendi dire? – Chiese inarcando un
sopracciglio.
-Che è strano… alle volte sento che ho bisogno
della tua presenza… ma ho paura di capire quello che voglia dire…
-Nami…
-Ora per piacere Zoro, rispondimi sinceramente… mi hai detto davvero quelle
cose o me le sono immaginata?
Lo spadaccino ebbe
qualche esitazione, era difficile per lui esporsi a quel punto, ma ormai era
inutile continuare a negare visto che anche Nami, a fatica, stava riuscendo ad aprirgli il cuore.
Adesso doveva
farlo anche lui…
-Si è vero…
Nami rimase immobile, continuò a guardare
dritto di fronte a sé, aveva timore a girarsi perché il suo sguardo si era
arrossato, ma voleva vedere l’espressione del suo spadaccino.
-Ho detto quelle
cose mentre ti stringevo una volta che eri caduta in mare… mi sono subito
lanciato perché non volevo perderti…
Fu una fatica per Zoro dire quelle cose, ma era necessario perché nascondere
i suoi sentimenti ormai sarebbe stato inutile.
-Non volevo
perdere un’altra persona importante per me…
-Un’altra persona? – Chiese Nami
titubante.
-Quando ero
piccolo ho fatto una promessa ad una mia amica… è per questo che devo
realizzare a tutti costi il mio sogno… non è solo per me, ma anche per lei… e
questo devo farlo, perché è deceduta molti anni fa…
era come una sorella per me…
Nami non sapeva cosa dire a Zoro,
ma rimase sorpresa, ma al tempo stesso felice, che si stava aprendo con lei.
Non c’era molto da
dire, ma solo un semplice gesto, l’unico che in quel momento poteva essere adatto alla situazione.
Gli strinse la
mano, facendogli sentire tutto il suo calore.
Zoro ebbe un sussulto e si voltò per guardare
la ragazza, che gli stava sorridendo con dolcezza.
Anche lui rispose a quel sincero sorriso, ma
soprattutto rispose a quella stretta di mano.
-Non ti farò
domande Nami… sai come sono fatto… ma non voglio che ti comporti più in quel modo… se hai qualche
problema cerca di affrontarlo… ma non lasciarti andare, anche se è difficile…
-Hai ragione… non
so cosa mi sia preso… ma vedi…
La ragazza si
bloccò e prese un profondo respiro, non era facile per lei parlare di quel
giorno, non lo aveva mai fatto con nessuno, ma adesso si stava per aprire con
la persona che più di ogni altra cosa il suo cuore
desiderava.
-Oggi è il mio
compleanno…
Zoro si voltò incredulo per tale notizia, ma
era sicuro che c’era qualcosa di molto spiacevole
sotto.
-Non l’ho mai
voluto dire perché non voglio festeggiarlo… mi porta alla mente tristi ricordi…
mia madre… quella adottiva, Bellmer,
è morta questo stesso giorno… e gli uomini pesce sono entrati a far parte della
mia vita…
Lo spadaccino
aveva gli occhi spalancati, sapeva le violenze ed il dolore che la cartografa
aveva dovuto subire in quegli anni di prigionia, e venire a sapere che tutto
era accaduto proprio il giorno del suo compleanno era davvero un dolore grande.
Nami stava soffrendo, ma nonostante tutto
riusciva ad andare avanti con grande forza, era
davvero da ammirare la sua determinazione.
Quel giorno aveva
ceduto, perché anche lei aveva un cuore e dei sentimenti che prima
o poi volevano uscire con forza.
-E’ un dolore per me… è solo colpa mia… provo ad
andare avanti… so che fa parte del passato e dovrei gettare via la chiave visto che ormai sono libera… ma non ce la faccio… perché in
questa stessa data è morta anche Bellmer…
Iniziò a piangere…
Una
lacrime le rigò il
viso…
La rossa si morse
il labbro inferiore, non voleva versare altre lacrime, ma era più forte di lei,
sembrava proprio che non riuscisse a trattenersi.
Vedendola in
quelle condizioni lo spadaccino non fece a meno di tirarla verso di sé e
l’abbraccio dolcemente.
La ragazza spalancò gli occhi, non si aspettava un simile gesto da
parte del ragazzo.
-Z-Zoro…
-E’ un dolore difficile da sopportare… ma devi
andare avanti… sicuramente tua madre non vorrebbe
vederti in queste condizioni… so che è strano sentirti dire certe cose, non è proprio
da me… ma penso che questa volta devi proprio sentirle e darmi ascolto, almeno
una volta…
-Non è facile… ci sto provando da più di dieci anni ormai… -
Rispose piangendo.
-Ma devi andare avanti… non puoi soffrire ogni
volta che arriva questa data, perché è stata la fine per tua madre, ma è un
nuovo capitolo per la tua vita… e non puoi lasciarlo andare…
-Zoro…
Il ragazzo la
guardò dolcemente, le prese il viso fra le sue mani e si avvicinò, baciandola
con incredibile delicatezza.
Si staccò subito
dopo quel caldo contatto, cercando di vedere l’espressione della ragazza, che
non solo era sorpresa ma era felice di quel tenero gesto che anche lei da tanto
tempo desiderava.
I due si riunirono
in un altro bacio, questa volta meno casto e si
distesero sul letto abbracciandosi.
-Grazie Zoro…
-Non devi dirlo Nami…
-Mi dispiace per
oggi… non volevo che ti capitasse niente di
spiacevole… devi credermi…
-Ti credo infatti, ma io ho la pellaccia dura… - Fece un ghigno.
-E la testa vuota…
-Vuoi iniziare a
litigare strega?
-L’unico che sta iniziando sei tu
squattrinato…
-Sei sempre la
solita strozzina…
Nami non rispose questa volta, ma si avvicinò
alle labbra di Zoro per baciarlo ancora una volta.
-Spero che questo
come risposta basti…
-Dovresti
rispondermi sempre così allora… - Sorrise.
Si abbracciarono ancora una volta, finchè la
navigatrice lentamente non si addormentò.
Il ragazzo decise
di alzarsi e raggiungere i suoi amici in cucina, che continuavano a parlare
delle condizioni di Nami e quali potevano essere i
problemi che l’affliggevano.
Ad un certo punto Zoro ebbe come un’idea…
L’unica soluzione
per sbloccare Nami era cercare di farla andare
avanti, ritornando a festeggiare il suo compleanno.
-Non capisco che
problema possa avere Nami… - Pensò
Usop.
-Anche se volessimo saperlo è inutile parlarci… - Notò Franky.
-Mi dispiace vederla così… vorrei tirarle su il morale… -
Rispose Brook.
-Io invece penso
di sapere il problema…
-Davvero Zoro? – Chiese speranzoso Chopper.
-Cosa aspetti a
parlare marimo…
-Oggi è il suo
compleanno…
-Il suo
compleanno? – Ripeterono tutti.
-Si… potremo organizzarle una festa … - Disse grattandosi con un
dito il mento.
Tutti interdetti
fissarono lo spadaccino, non era proprio da lui avere simili idee, che ci fosse sotto qualcosa fra lui e la navigatrice?
-E’ strano che hai
queste idee Zoro… di solito sei sempre freddo e
distaccato per ogni cosa… - Disse Usop.
-Non è che è
successo qualcosa con la mia sirena? Cosa le hai
fatto?
-Ma che diavolo state dicendo! – Arrossì.
-Veramente è stata
una mia idea…
Tutti si
bloccarono a fissare Nico Robin che aveva parlato…
-Tua? E perché non
ce lo hai detto allora? – Chiese Rufy.
-Perché pensavo fosse un’idea sciocca e non ero
certa… insomma ho semplicemente esitato…
-Ma non dovevi preoccuparti luce dei miei
occhi! Quando pensi a qualcosa dillo senza problemi!
-Sapevo che era il
compleanno di Nami, e siccome anche Zoro lo aveva capito, ne ho parlato con lui, chiedendogli
questo favore di parlarne con voi…
-Potevi chiederlo
a qualcun altro… lui non è proprio indicato per certe
cose… - Disse Usop.
-Effettivamente è
sempre silenzioso ed in disparte, sentirgli dire certe cose è molto strano… - Notò Franky.
-Ecco perché ha
detto una simile cosa… è strano che abbia certe idee infatti…
- Rise Rufy.
-Siete
tutti molto gentili… - Ironizzò
lo spadaccino.
-Ma almeno non avreste avuto obbiezioni o
molto da ridire… - Sorrise Robin.
-Si, questo è vero… - Rispose il dottore.
-Allora cosa
aspettiamo, prepariamo o no questa festa alla mia navigatrice?
-Puoi contarci Rufy! Yohohoho!
-Allora diamoci da
fare ed ognuno si organizzi! – Sorrise il capitano.
Dicendo questo ognuno decise di preparare qualcosa per la
navigatrice…
Nel corridoio
della nave, durante i preparativi, Zoro si avvicinò
all’archeologa.
-Anche se mi duole dirlo devo ringraziarti Robin…
-Non c’è di che Zoro… ma non servono i ringraziamenti…
-Sei stata pronta
ancora una volta…
-So
sempre tutto io, ricordatelo!
– Rise.
-Dovrò
crederci… - Fece un
ghigno.
-Questo è l’unico modo per sbloccare Nami…
dobbiamo renderle questa festa indimenticabile…
-E così sarà…
-Ora che ha
trovato l’amore sarà ancora più facile… - Sorrise.
-Cosa vorresti dire??? – Arrossì.
-Niente di
particolare… ma penso che hai capito benissimo vista
la tua reazione…
-Maledetta…
-Non fare quella
faccia… avevo capito già da tempo cosa stava
succedendo… ci è voluto un po’ ma alla fine anche questo dilemma si è sciolto…
- Sorrise.
Dicendo questo la
donna tornò in cucina lasciando lo spadaccino letteralmente spiazzato, ma
soprattutto imbarazzato.
Una volta che la
sera giunse, Nami decise che era il momento di
recarsi in cucina dai suoi amici, anche perché aveva dormito abbastanza e
voleva rivedere il suo spadaccino, accertandosi che non si era trattato di un
sogno.
Quando arrivò in cucina notò che tutte le luci
erano spente, così prontamente le accese, quando sentì degli urli e vide tutti
i suoi amici intorno ad una tavola imbandita di pietanze buone.
-Ma che vi prende? – Chiese incredula.
-Vogliamo
festeggiare, cosa credi che stiamo facendo? - Rispose Usop.
-Ma festeggiare cosa? La mia guarigione per
caso? – Ridacchiò.
-No, ma il tuo
compleanno… - Rispose Robin.
Nami sentendo quelle parole si bloccò…
Lentamente si
voltò per guardare Zoro…
Non voleva che
nessuno le preparasse una festa a sorpresa, ma soprattutto che i suoi compagni
lo sapessero.
-Dobbiamo
festeggiarlo tutti insieme, è una data importante
oggi, è nata la mia dea!
-Vedrai che ci
divertiremo, e ricorda che bisogna sempre andare
avanti nel migliore dei modi! Yohohoho!
-Sappiamo solo che
oggi è il tuo compleanno e non vogliamo perdere questa occasione
di festeggiarlo con te! – Sorrise Chopper.
-Io… io non me la
sento di festeggiare… anche perché non c’è niente da festeggiare… specialmente
dopo i problemi di oggi…
-Invece abbiamo tanto da festeggiare! Abbiamo da
recuperate tanti compleanni insieme Nami! E non puoi lasciarti tutto alle spalle! – Sorrise cappello
di paglia.
-Ha ragione… devi
andare avanti, e questo puoi farlo insieme a noi…
lascia perdere i ricordi e cerca di proseguire… - Le disse Robin.
La navigatrice in
quel momento, non seppe neanche lei spiegare quell’emozione,
ma si sentiva più libera.
-Allora vuoi
provare a festeggiare il tuo compleanno? – Le chiese Zoro
avvicinandosi.
-S-Si…
I festeggiamenti
ebbero così inizio…
Ognuno fece un
piccolo dono a Nami…
Nico Robin le aveva regalato un libro, mentre Sanji oltre a tutta alla cena, le aveva preparato
una torta fantastica, con insieme una rosa rossa solo per lei.
Franky le aveva costruito un modellino della nave
in legno, mentre Brook
iniziò a suonargli una melodia accompagnata dal suo violino, facendo commuovere
tutti i presenti.
Chopper ed Usop avevano preparato un piccola
creazione, sembrava una sfera con dentro piccole scosse di vari colori, avevano
controllato se fosse pericolosa, ma fortunatamente era tutto sottocontrollo.
Rufy invece iniziò a fare uno dei suoi balletti
strani, ma questo era tutto ciò che poteva regalare alla sua navigatrice.
Nami si stava davvero divertendo a quella festa
e tutto ciò era merito dei suoi amici che le avevano ridato
la gioia di festeggiare il compleanno, proprio come i vecchi tempi.
La festa proseguì
per diverse ore, tutte seguite da un grande
divertimento.
-Una tempesta… di auguri solo per te Nami! –
Sorrise Rufy.
-Grazie capitano!
– Rise.
-TANTI AUGURI
NAMI! – Urlarono tutti in coro.
-Alla più grande navigatrice! – Brindò Rufy.
-Mi avete fatto
piangere… adoro questi finali a lieto fine! – Aggiunse
Franky.
-Non fare così
boss, altrimenti piango anche io… - Rispose Chopper.
Ad un certo punto Zoro fece cenno alla rossa di seguirlo verso i mandarini di
quest’ultilma, e così venne
fatto.
-Vedo che sei
stato tutta la sera abbastanza tranquillo…
-Certo non potevo
fare molto…
-Ho notato che
però a Sanji lo tenevi a bada… sei
per caso geloso? – Ridacchiò.
-Assolutamente no!
-Adesso sei tu il
bugiardo! – Rise.
-Ti sei divertita Nami?
-Moltissimo… e
questo è solo merito tuo…
-No, di tutti noi…
- Fece un ghigno.
-Ma soprattutto tuo…
-Pensavo che ti
saresti arrabbiata, invece sei stata più calma del previsto…
-Volevo andarmene
via e dopo te l’avrei fatta pagare, ma le parole di
tutti ed il tuo gesto mi hanno toccato il cuore…
-Anche tu hai un cuore strega?
-Si, non sono come
te ominide!
-Direi che stasera
ho avuto anche fin troppo cuore… e questo non è da me… - Rispose
grattandosi la testa.
-Questo è proprio
vero… ma l’ho apprezzato perché sei riuscito a farmi una festa mantenendo i
miei ricordi chiusi nel cassetto…
-Spero che adesso sei riuscita a buttare via la chiave…
-Penso proprio di si… grazie…
-Non devi
ringraziarmi…
-Ora sei diventato
anche modesto! – Rise.
-Saranno le onde
che mi hanno scosso… ma sicuramente domani tornerò quello di sempre, quindi non
ti aspettare niente di che… - Fece un ghigno.
-Lo stesso vale
per me spadaccino…
-Meglio così
allora… anche se in una cosa spero che non si cambi…
-Ed in che cosa? – Chiese curiosa anche se sapeva già la risposta.
-Non te lo dico…
-Perché fai così adesso?
-Perché vuoi farmelo dire per forza… sei sempre la
solita… non ti sono bastati i gesti?
-Certo… ma vorrei
averne molti di più, anche se torni lo squattrinato di sempre… - Rise.
-Lo stesso vale per te mocciosa… - Fece un ghigno.
Rimasero per un
po’ in silenzio fissando la luna, l’uno vicino all’altra, quando Nami riprese a parlare.
-Non so cosa avrei fatto senza di te Zoro… -
Disse dolcemente.
Il ragazzo non disse niente, le sorrise semplicemente, non si aspettava
tanta dolcezza in quelle semplici parole.
-C’è solo una cosa che non quadra…
- E sarebbe a dire? – Chiese lui poco convinto.
-Non ho ancora
ricevuto il tuo regalo di compleanno! – Sorrise.
-E’ vero… ma non ti ho fatto niente…
-Sei sempre il
solito… - Mugugnò.
Ad un certo punto
la navigatrice scoppiò in una fragorosa risata.
-Tranquillo,
questa volta sto
scherzando… hai già fatto tanto, e questo è il tuo regalo…
-Veramente una
cosa ci sarebbe…
La rossa si voltò
ed incontrò le labbra del ragazzo dai capelli verdi.
Si unirono in un
altro dolcissimo e lunghissimo bacio, quando si staccarono con i respiri più
pesanti, Zoro riprese a parlare.
-Il mio regalo non
è materiale… ma penso che possa significare qualcosa…
-Di che cosa si
tratta?
-E’ il mio cuore che ti regalo Nami…
-Z-Zoro…
-Buon
compleanno mocciosa…
-Grazie
squattrinato…
Dicendo questo la
ragazza gli avvolse le braccia intorno al collo e riprese a baciarlo con
fervore.
Non sapevano che i
loro amici avevano visto tutta la scena e stavano esultando per la nascita di
questo nuovo amore, anche se ormai era già noto a tutti loro.
Questo fu l’inizio
non solo di una serie di compleanni da parte della
navigatrice e la fine dei tristi ricordi, ma anche l’inizio di un grande amore
accompagnato da quella scia di schiuma delle onde dell’oceano.