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Autore: Alexiel Maho    08/07/2009    7 recensioni
Nami è assorta da mille pensieri e questo perchè oltre ad essere il suo compleanno è anche il giorno in cui è morta Bellmer. I dolori delle navigatrice si fanno sempre più forti, specialmente in una giornata di tempesta, ma uno spadaccino sarà pronto ad aiutarla, ma questa volta restandole al suo fianco.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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UNA TEMPESTA… DI AUGURI

UNA TEMPESTA… DI AUGURI!

 

 

 

 

La ciurma di cappello di paglia si stava dirigendo verso la prossima isola, non sapevano ancora cosa li stesse attendendo, ma sicuramente il caldo stava diventando insopportabile per tutti loro.

Rufy, Chopper ed Usop erano distesi sul ponte della Sunny e facevano fatica a muoversi, solitamente occupavano i pomeriggi ad urlare e giocare, rincorrendosi in quell’immenso ponte, ma quel giorno era troppo faticoso ancora per loro, il sole batteva con ferocia sui loro corpi ormai roventi.

-Non riesco neanche a respirare… - Disse il cecchino.

-Non ho neanche la forza di andare a mangiare… - Rispose Rufy.

-Allora questo si che è grave…

-SANJI PORTAMI DA MANGIARE!

Usop svenne doppiamente sentendo che il suo capitano aveva urlato al povero cuoco, che era affaticato come loro.

-Sei incorreggibile Rufy… - Sussurrò il cecchino.

-NON SCHERZARE BRUTTO IDIOTA!

Dicendo questo, con i denti a squalino, il biondo lanciò una scarpa in faccia al capitano che era sempre immobile sul ponte.

-Ragazzi non ce la faccio più… fa troppo caldo… - Si disperò Chopper.

-Come fai tu con la pelliccia vorrei proprio saperlo…

-Non lo so neppure io Usop… il mio corpo è adatto alle basse temperature, ma questa è troppo elevata… saremo come minimo a 40 gradi…

-Non voglio neanche pensarci… - Piagnucolò.

-Mi sciolgo al solo pensiero… - Disse Rufy.

Sanji era seduto a terra dall’entrata della cucina, faceva persino fatica a fumarsi la sua sigaretta da quanto caldo sentiva, ma non era il solo, anche Franky era seduto a terra con una faccia davvero distrutta.

-Hai il ciuffo basso Franky, non ti conviene prendere la tua Cola?

-Non è quello il problema Sanji… fa troppo caldo e non riesco a muovermi… mi sento a pezzi…

-Eppure sei mezzo nudo dovresti stare più fresco di noi che siamo, in confronto a te, vestiti… - Notò il biondo.

-Invece anche io sento caldo… e mi sta uccidendo… come a voi tutti del resto…

-Anche io che sono uno scheletro sto sentendo questo caldo infernale… yohohoho!!

-Ma tu non hai carne addosso, vorrei capire come fai… ti sei anche messo vestiti leggeri! – Affermò Sanji.

-Questo non è un caldo normale, ricordati in che rotta ci troviamo… - Fece un ghigno Franky.

-Ora mi sciolgo… sto impazzendo… spero solo che il mio afro si conservi!

-Ma pensi sempre a quello? – Chiese Sanji sconvolto.

-Si, è fondamentale! Yohohoho!

Poco più distante c’era lo spadaccino, che come al solito, stava con le spalle contro il muro del ponte e sembrava che nonostante il caldo, riuscisse a dormire senza problemi.

Al centro del ponte, invece, c’erano Nico Robin e Nami

Le due avevano indosso due costumi con un leggero pareo per coprirle leggermente dalla vita in giù.

Robin a differenza degli altri sembrava sopportare meglio il caldo, mentre la navigatrice era esausta come i suoi compagni.

-Sembri reggerlo meglio di noi il caldo, eh Robin?

-Sono abituata alla temperatura di Alabasta… - Sorrise.

-Già… alla fine andavi in giro con una pelliccia… - Fece un ghigno la rossa.

-Era per proteggermi dai forti raggi del sole… ma alla fine è servito, come vedi anche se sto sentendo molto caldo riesco ad avere una reazione maggiore…

-Già… e ti invidio Robin… non riesco a muovere un dito…

La ciurma era davvero esausta, erano tutti messi fuori gioco da una forte ondata di calore.

Dopo alcune ore, senza che nessuno si accorgesse di niente, la navigatrice si era addormentata sulla sua sdraio sotto l’ombrellone che aveva aperto per essere un po’ riparata dai raggi, ma era ancora accaldata e sembrava che non riuscisse riposare in tutta tranquillità, ma ciò non era dovuto solamente al caldo, ma anche a quella data che le portava alla mente tristi ricordi.

Il 3 luglio era la data del suo compleanno, non lo aveva mai detto alla ciurma e quando le chiedevano quando era il suo giorno, deviava sempre il discorso o rispondeva direttamente che era un segreto e che nessuno avrebbe dovuto saperlo.

Nessuno aveva capito che non era un semplice scherzo, ma c’era qualcosa di molto più grave sotto, all’apparenza sembravano che solo Zoro e Robin si fossero accorti del problema, ma avevano preferito non interferire con la cartografa riguardo alla sua scelta.

Quel giorno non solo era il suo compleanno, ma era anche la data della morte di Bellmer, proprio il giorno in cui gli uomini pesce erano entrati a far parte della sua vita.

Aveva preferito dimenticare quel giorno, perché le avrebbe riportato alla mente tristi ricordi, prima dei suoi dieci anni era una gioia festeggiarlo insieme a Bellmer, Nojiko e Genzo, ma dopo la morte della sua madre adottiva, tutto era cambiato.

Alle volte in quella maledetta data avrebbe voluto lei stessa morire, così non avrebbe più dovuto portare quel fardello che da tanto tempo le attanagliava il cuore.

Anche se ormai era libera da quella schiavitù e poteva intraprendere il suo sogno ricordando felicemente Bellmer, quel giorno era sempre spiacevole, perché segnava ricordi tristi ed era lei che portava tutti questi dolori.

Ad un certo punto si svegliò di soprassalto notando quello che la stesse circondando.

-Tutto bene Nami?

-S-Si Robin, perché?

-Sei pallida…

-Sarà il caldo… mi sta davvero abbattendo… - Fece un mezzo sorriso.

-Sei sicura? Non mi convinci molto… non è che hai fatto un brutto sogno?

-No figurati, niente di particolare… sarà meglio controllare la rotta…

Dicendo questo si alzò evitando di continuare il discorso con l’archeologa, quando notò le nuvole.

Qualcosa stava cambiando e sicuramente non era a loro favore.

Ebbe proprio come uno strano presentimento…

Sbarrò gli occhi e corse nel punto di vedetta per accertarsi di quello che aveva captato.

La ciurma rimase sorpresa per la sua reazione, specialmente Zoro visto che venne letteralmente calpestato dalla furia di Nami.

-Ma dico io, sei scema o cosa? Mi passi sopra come fossi uno zerbino!

Non arrivò alcuna risposta, cosa che sorprese molto il ragazzo dai capelli verdi, visto che era tipico della cartografa rispondere con una degna frecciatina, ma questo poteva significare soltanto che un problema grave li stava per travolgere.

-Che succede Nami? Hai avvistato qualcosa? – Chiese Rufy.

-Ha la faccia al quanto preoccupata… spero che non sia niente di grave… - Notò Franky.

-Oddio moriremo tutti… è qualcosa di grave sicuramente!

-Non dire così Usop! – Si preoccupò Chopper.

-Non mi convince per niente… - Rispose Robin.

Nami era rimasta immobile con lo sguardo pietrificato, questa volta dovevano mettercela tutta se volevano superare il pericolo, quella tempesta avrebbe causato sicuramente tanti problemi ed il caldo era a loro sfavore.

-Allora Nami, maledizione, ci vuoi dire cosa sta succedendo? – Chiese Zoro irritato.

Una volta scesa dalla vedetta, la rossa con sguardo serio iniziò a parlare, cercando di mantenere la calma.

-Siamo diretti verso una tempesta…

- E’ tutto qui il problema? Ti agiti per niente mocciosa…

-Che bello un’avventura ci aspetta! – Esultò il capitano.

-Ne abbiamo affrontate di tempeste, questa non ci spaventerà… - Fece un ghigno Franky.

-Non c’è da scherzare… questa volta è una cosa seria… quindi finitela di parlare a sproposito come sempre! - Rispose freddamente Nami stringendo i pugni.

Tutti rimasero sorpresi per la reazione della navigatrice, solitamente urlava irritata con i suoi compagni e si preoccupava, ma c’era qualcosa di diverso in lei questa volta.

- E’ una situazione grave… non è una tempesta come tutte le altre! – Ringhiò.

-E questo sicuramente è dovuto a questo caldo infernale… - Rispose Robin.

-Nonostante tutto ci sono delle nuvole, ma il sole non smette di battere anche con l’avvicinamento di questa possibile tempesta… - Notò Brook.

-Fra quanto è prevista la tempesta Nami? – Chiese Sanji.

-Dobbiamo muoverci, abbiamo soltanto trenta minuti esatti per prepararci e non dobbiamo fallire, perché questa volta non è uno scherzo… rischiamo di rimetterci la pelle ragazzi…

-Un po’ di pericolo non ha mai fatto male a nessuno, supereremo anche questo… - Fece un ghigno sicuro di sé Zoro.

-Concordo fratello! Mettiamoci sotto e vedrete che ce la faremo, sono troppo ottimista! – Rise il cyborg.

-Si ragazzi, state seguendo il mio esempio, questo è lo spirito giusto!

-Usop sei grandioso! – Disse la renna con gli occhi scintillanti.

-Io non dico più niente a questi due idioti… - Rispose Sanji girandosi.

-Allora ognuno svolga il suo abituale compito e prepariamoci

-Arriverà anche la pioggia? – Chiese Rufy.

-Che domanda idiota… con ogni tempesta c’è sempre la pioggia! – Affermò il biondo.

-Invece per una volta Rufy ha fatto una domanda intelligente… questa volta il caldo continuerà a battere senza fermarsi… questa è una tempesta di vento e la presunta pioggia è solo una cosa… - Disse la navigatrice.

-Il mare che si alza provocando una fitta caduta d’acqua che all’apparenza sembra soltanto pioggia, quando in realtà è il movimento del vento che provoca questo meccanismo… - Sorrise Robin.

-Mie dee sapete sempre tutto! Siete meravigliose!

-Idiota… - Sussurrò Zoro.

-Ti ho sentito lo stesso marimo!

-Taci damerino, non sono in vena di litigi…

Dicendo questo lo spadaccino guardò la navigatrice che continuava ad avere uno sguardo triste, proprio come i suoi occhi spenti.

Solitamente erano sempre luccicanti, ma quel giorno qualcosa l’affliggeva più del solito.

E lui non si poteva sbagliare…

Ormai aveva imparato a conoscere quei due grandi occhi nocciola, visto che spesso senza farsene accorgere l’ammirava in silenzio.

-Diamoci da fare senza perdere tempo! – Affermò Nami.

-Si!! – Risposero tutti in coro.

Detto questo ognuno si occupò dei suoi compiti abituali in queste circostanze e come previsto, esattamente trenta minuti dopo, la tempesta iniziò a farsi sentire.

-La mia navigatrice è la migliore! – Ridacchiò Rufy.

-Quella ragazza è un genio! Riesce a dirci persino l’ora esatta della tempesta…

-Sono d’accordo con te Franky… è incredibile! Chissà se lo sono anche le sue mutandine! Yohohoho!

-Brutto porco non ci pensare nemmeno!

-Taci damerino che tu sei il primo a pensarlo… anzi fai di peggio…

-Marimo stai zitto se non vuoi essere preso a calci!

-Se continui ti affetto…

-Sono sempre i soliti… anche in queste condizioni litigano per stupidaggini… - Sbuffò Usop.

-TACI NASONE! – Dissero in coro i due.

-Va bene va bene… scherzavo…

Lo spadaccino si voltò per guardare ancora una volta la navigatrice, solitamente iniziava a gridare facendoli tacere, ma continuava a fissare il cielo con quello sguardo carico di nostalgia.

Rimase immobile a fissarla e più la guardava e più si rendeva conto che era davvero bella.

Arrossì leggermente e scrollò la testa per quello che stava pensando in quel momento poco adatto, quando rimase nuovamente fermo a guardarla, ma questa volta qualcuno notò qualcosa di particolare.

-Che stai facendo marimo?

-Niente! Che diavolo vuoi? – Si irritò lo spadaccino per essere stato scoperto.

-Mi pare che tu la stia fissando troppo…

-Ma che stai blaterando idiota!

-La tua faccia sembra dire il contrario…

-Taci per piacere… e lasciami in pace…

-Sei suscettibile spadaccino…

-E tu sei insopportabile…

-Guai a te se la fai soffrire…

-Ma di che diavolo stai parlando?

-Lo sai benissimo a chi mi riferisco…

-Penso che il caldo ti faccia male a quella testa vuota che ti ritrovi…

-Non iniziare ad offendere marimo! – Ringhiò.

Ma Zoro senza sentirlo ulteriormente si diresse verso la sua postazione, ormai erano pronti per la tempesta.

-Chopper! Usop! Cercate di mantenere tutto immobile, altrimenti se qualche oggetto cade sul ponte diventa un problema!

-Non ti preoccupare Nami! – Rispose la renna.

-Robin come è la situazione dalla vedetta?

-Le onde si stanno alzando notevolmente in lontananza… manca poco all’impatto…

-Cerca di reggerti forte… - Si preoccupò Nami.

- E’ tutto sotto controllo, non ti preoccupare! – Sorrise la donna.

-Franky gira di 20 gradi il timone e poi prosegui sempre dritto!

-Agli ordini sorella!

-Sanji! Rufy! Zoro! Prendete le corde e ognuno sia distante dall’altro di almeno quindici passi e poi al mio segnale tirate con tutta la forza che avete!

I ragazzi fecero un cenno e si preparano al segnale della loro navigatrice.

-Brook come è la situazione sottocoperta?

- E’ stato tutto sistemato Nami!

-Benissimo! Vai ad affiancare Franky se avesse bisogno di aiuto!

-Subito!

-Allora possiamo prepararci all’impatto finale… reggetevi tutti!

Una grande onda si alzò, facendo ballare in modo davvero insopportabile la Sunny.

Fortunatamente per i ragazzi era una nave resistente, altrimenti con quelle onde un altro tipo di imbarcazione sarebbe sicuramente affondata.

Una volta che l’onda passò, si sentì un forte impatto che fece sobbalzare tutti i ragazzi, ma rimasero dentro la nave.

-Ora ragazzi! Tirate le corde più che potete! – Disse la navigatrice ai suoi tre compagni.

Non era affatto facile visto che non solo il caldo era un problema indebolendo i giovani, ma anche l’acqua che schizzava sul ponte fino a renderlo scivoloso.

Nonostante quella tempesta l’acqua era praticamente limpida, era quasi uno spettacolo ammirarla.

Nami rimase un attimo immobile a fissarla e vide una scena d’infanzia, quando Bellmer le aveva portato la torta di compleanno insieme a Genzo e Nojiko mentre lei era rimasta a letto per via della febbre.

Un mezzo sorriso le comparve sul volto, quando improvvisamente un’altra scena in quella chiara e limpida acqua comparve, ma rispecchiava il momento della tempesta, nonché la morte di sua madre.

A quell’immagine ebbe un sussulto invece e scattò velocemente all’indietro.

Robin dall’alto aveva notato lo sguardo perso della navigatrice e non fece a meno di preoccuparsi.

-Nami che ti succede? Tutto apposto?

Ma la navigatrice non rispose, rimase immobile ed iniziò a tremare perché quell’incubo e quel dolore stavano picchiando fortemente nella sua testa.

-Nami cosa ti succede? Rispondi per piacere! – Si allarmò l’archeologa.

Sentendo la voce della donna chiamare la rossa, tutto il resto dell’equipaggio ebbe come un sussulto e fissarono l’esile figura vicino al bordo della Sunny che sembrava in uno stato confusionale.

-Cosa le succede? – Si allarmò Franky.

-Spero che non stia male… - Sussurrò Chopper.

-Nami che hai? Va tutto bene? – Chiese preoccupato Sanji.

Ma anche a lui non giunse nessuna risposta…

Zoro rimase immobile a fissarla, ma questa volta il suo sguardo non era freddo, era terribilmente preoccupato per le condizioni della ragazza.

Nessuno riusciva a capire cosa stesse succedendo alla navigatrice, non era da lei comportarsi in quel modo.

Nami era davvero distrutta dal dolore, ogni volta che quella data giungeva, nel suo cuore le fitte diventavano sempre più profonde, anche se doveva andare avanti quella data le sarebbe rimasta per sempre nell’anima.

Voleva reagire, perché non era proprio da lei abbattersi e lasciarsi andare in quel modo, ma non riusciva, si sentiva in colpa.

Era solo una bambina, ma non era riuscita a fare niente per la sua mamma, aveva dovuto lasciarla morire, e soprattutto di fronte, non solo ai suoi occhi, ma anche a quelli della sorella.

Ad un certo punto le cadde una lacrima…

Si morse il labbro inferiore perché non voleva piangere, ma soprattutto non era neanche il momento più indicato, ma stava incredibilmente male.

L’unico che si accorse di quella lacrima, fu proprio lo spadaccino e rimase immobile, quasi incredulo di quella goccia che aveva visto scivolare lungo quel candido viso.

Ebbe anche lui una strana sensazione che non sapeva spiegarsi, ma sicuramente era dovuto al fatto che ci teneva incredibilmente a quella testolina rossa, qualcosa in lui era scaturito da diverso tempo e continuare a negarlo era davvero inutile.

Ad un certo punto un’onda alta molti metri si alzò sulla Sunny, quello sarebbe stato il colpo finale, se fossero riusciti a mantenere, non solo salda la nave, ma anche loro stessi, allora il maggiore pericolo poteva ritenersi scampato, anche se dovevano affrontare ancora la grande forza delle correnti.

-Ragazzi guardate che onda gigantesca! – Fece notare Rufy.

-Dobbiamo mantenere la rotta! – Ringhiò Franky.

-Ragazzi state attenti e seguite le mie indicazioni, io vi coprirò le spalle!

-Usop come fai ad essere così bravo? Ti ammiro davvero tanto! – Rispose Chopper.

-Perché sono un capitano ed amo il pericolo!

-Allora perché tremi nasone? – Chiese Sanji con una goccia dietro la testa.

-Perché è l’adrenalina che mi scorre nel sangue… - Mentì.

-Anche io voglio essere come te Usop! – Continuò il dottore.

-L’impatto è ormai vicino, dobbiamo farcela, tirate le corde più che potete! – Avvisò Robin.

-Stai tranquilla, siamo prontissimi! – Fece un ghigno Rufy.

-Spero di non morire… anche se io sono già morto! Yohohoho!

-Nami reggiti che adesso ci sarà l’impatto finale! – Le disse l’archeologa.

La cartografa era sempre immobile che non sapeva cosa fare, ormai aveva perso il controllo delle sue emozioni e non sapeva come reagire.

Doveva aiutare i suoi amici, ma in quel momento quella che era più fragile e vulnerabile era proprio lei.

Avrebbe dovuto portarli verso la salvezza, come fa un vero navigatore, ma lei ormai era in uno stato confusionale.

-Nami cosa ti prende? Reagisci per piacere! – Insistette Robin.

La rossa lentamente alzò lo sguardo per guardare dritto di fronte a sé…

Ormai l’onda stava per arrivare, tutti si stavano aggrappando da qualche parte e soprattutto continuavano nel loro compito, lei invece era dal bordo del ponte, aspettando quel colpo.

Non sapeva neanche lei quello che stava facendo, ma era il suo dolore che la stava spingendo a fare tanto.

Avrebbe voluto sprofondare in quell’oceano e dimenticarsi per sempre di quel giorno e del suo dolore, raggiungendo Bellmer.

Era sbagliato fare così, lei lo sapeva bene…

Lei che non si era mai arresa ed aveva combattuto fino alla fine, ma quel giorno il dolore era molto più forte.

Non pensava che sarebbe arrivata ad una decisione così estrema, ma una navigatrice che non riesciuva a salvare i suoi compagni non meritava neppure di continuare a restare con loro, era meglio che le onde la risucchiassero una volta per tutte, perché si era dimostrata per quello che era, una debole.

Sapeva di essere una sciocca ragionando così in quel momento, ma ormai non riusciva a vederla diversamente, la mente era offuscata da tristi ricordi.

-Nami reggiti non fare sciocchezze! – Disse Sanji.

-Ma cosa le prende? – Chiese preoccupato Chopper.

- E’ impazzita… - Rispose con gli occhi sgranati Usop.

-Ma così le onde la travolgeranno… - Notò Brook.

-Non reagisce… - Aggiunge Franky.

-Nami fai qualcosa o rischierai di cadere!!! – Si fece sentire Rufy.

-Che le sta succedendo… - Si morse il labbro Robin.

-Maledizione… - Sussurrò Zoro.

L’onda ormai arrivò, tutti erano stretti e stavano compiendo il loro lavoro, eccetto Nami.

Ormai si pensava che stesse per accadere il peggio, la rossa stessa era pronta a cadere in mare per sempre, quando si sentì un forte braccio stringerle la vita e portarsela contro il suo petto.

Alzò lo sguardo e si accorse che era proprio lui…

-Zoro!

-Che stai facendo sciocca! Ti vuoi tenere o no?

-Lasciami andare per piacere… - Disse con voce stanca.

-Non riesco a capire cosa ti prende mocciosa… so solo che mi stai facendo incazzare… - Ringhiò.

Lo spadaccino stava facendo un incredibile sforzo, non solo con un braccio cercava di tenere Nami, in modo da non farla scivolare, visto che il ponte era bagnato e l’onda continuava a travolgere la Sunny, ma anche a tirare la corda per mantenere le vele ben salde.

-Tieniti almeno, altrimenti rischiamo di farci male!

-Lasciami andare almeno non ti fai male tu…

-Ma non dire stupidaggini e basta fare la parte della vittima!

-Non sto facendo nessuna parte… lasciami in pace dannazione!

-Finiscila Nami! Mi stai facendo innervosire adesso… basta comportati in questo modo stupido senza un motivo valido!

-Senza un motivo? Cosa ne vuoi sapere cosa ho o quale è il problema… tu non sai niente di niente! Quindi finiscila e stai zitto! – Ringhiò la rossa.

Lo spadaccino rimase sorpreso per la reazione da parte della ragazza, perché sentiva che in quelle parole c’era non solo la rabbia, ma anche dolore accompagnato da un sapore amaro.

-Marimo non lasciartela scappare! Se le succede qualcosa farai i conti con me!

-Finiscila damerino, altrimenti vengo lì e ti affetto!

-Non fare il cretino e cerca di tenerla!

-Se collaborasse questa stupida...

-Non dire questo alla mia sirena, altrimenti ti prendo a calci!

-Provaci e farai una brutta fine, idiota di un cuoco!

Ad un certo punto un’ondata li travolse e Nami scivolò dalla presa del ragazzo dai capelli verdi.

Anche lui cadde ma prontamente riuscì a mantenere la corda, la navigatrice, invece, non fece niente per tenersi.

-NAMI!! – Urlò lo spadaccino.

La rossa non disse niente, scivolò lungo il ponte…

Zoro faceva fatica a rialzarsi ma doveva farcela, non solo doveva continuare a tenere la corda per le vele, ma doveva recuperare Nami.

Ad un certo punto arrivò l’ultima ondata che ricoprì la Sunny ed a quel punto nessuno riuscì più a vedere niente per pochi secondi.

Quando le onde cessarono, ma le correnti iniziarono a farsi più audaci, i ragazzi si guardarono intorno cercando di capire cosa fosse successo.

Quando lo spadaccino alzò lo sguardo vide che la navigatrice non era più al suo posto, di scatto iniziò a guardarsi intorno con sguardo preoccupato, sperando di vederla, ma niente.

-Dove è finita Nami! – Si allarmò Sanji.

-Che sia caduta in mare? – Sussurrò Brook.

-Non è possibile… dove sei Nami??? – Iniziò a chiamarla disperatamente Rufy.

-Non può essere caduta... – Disse con gli occhi lucidi Chopper.

La navigatrice, intanto, era caduta in acqua, le onde l’avevano travolta fino a farla cadere fuori dalla Sunny.

Ormai stava affondando in quelle acque limpide…

Guardava di fronte a sé, con sguardo spento e pensava a sua madre Bellmer, e soprattutto a quello che stava facendo ai suoi amici.

Non voleva neanche combattere contro quelle onde per tornare in superficie, attendeva solo di finirla una volta per tutte.

L’ossigeno ormai stava per mancarle, ed i suoi occhi erano quasi spenti.

Ad un certo punto si sentì toccare la vita, e la sua testa venne appoggiata ad un forte petto.

Riuscì ad intravedere a malapena la figura, ma quei capelli verdi erano inconfondibili.

Possibile che Zoro fosse così testardo e non voleva lasciarla andare?

Stava rischiando anche lui con quelle forti correnti, e tutto questo lo faceva solo per salvarla.

Perché?

Perché lo stava facendo?

Nami chiuse gli occhi, ormai il buio l’aveva avvolta…

Quando la navigatrice si riprese, si ritrovò nella sua stanza, ed al suo fianco c’erano Robin e Chopper.

I due appena videro che la rossa aprì gli occhi iniziarono a sorriderle con dolcezza.

-Finalmente ti sei ripresa, ci hai fatto preoccupare Nami! – Disse con gli occhi lucidi Chopper.

-Ti sei ripresa… meno male… - Sussurrò Robin.

-Vado ad avvisare gli altri, ma prima sarebbe opportuno che mi accerti delle tue condizioni, ci hai fatto prendere un colpo!

-Vado a chiamarli io Chopper, tu occupati di Nami! – Sorrise l’archeologa.

Dicendo questo la donna uscì dalla stanza, e la rossa con un’aria ancora molto confusa si guardò intorno.

-M-Ma cosa è successo?

-Non ti ricordi proprio niente Nami? – Chiese preoccupata la renna.

-Ho i ricordi leggermente confusi… c’era una tempesta ed un’onda ci ha travolto… - Rispose mettendosi una mano sulla fronte.

-Eri immobile al bordo della Sunny e non ti volevi tenere… come se stessi aspettando che le onde ti portassero via…

La ragazza spalancò gli occhi…

-Una forte onda ci ha toccato e Zoro per fortuna è corso a tenerti… ha fatto una grande fatica… non solo reggeva te, ma continuava a tirare la corda per non dare problemi alla direzione della nave… è stato molto bravo…

-Z-Zoro… - Sussurrò.

-Alla fine quando l’onda ci ha travolti tu non c’eri più… ti aveva portato fuori dalla Sunny

La rossa non disse niente, rimase a guardare il soffitto della sua cabina, continuando a sentire le parole del piccolo Chopper.

-Zoro si è subito lanciato per cercare di salvarti… non ci ha pensato due volte! E’ stato davvero coraggioso…

-E’ stato Zoro a salvarmi… - Sussurrò la rossa.

-Si, è stato proprio lui! E’ stato incredibile… ha rischiato anche lui di annegare perché non riusciva a tenerti in alto per via delle onde, ma ti ha protetto fino alla fine…

-Zoro ha fatto questo? Mi ha protetto? – Chiese incredula.

-Certo! Perché quella faccia? Per quanto sia un tipo freddo lo sai che ci tiene molto a tutti noi… e pare che soprattutto nei tuoi confronti abbia un legame speciale…

Nami arrossì automaticamente a quelle parole, non sapeva neppure lei perché aveva avuto quella reazione, eppure come un fulmine a ciel sereno arrivò.

-N-Non dire sciocchezze Chopper…

-Guarda che è la verità… con grande fatica, visto che le onde non ce lo permettevano, alla fine siamo riusciti a farvi risalire sulla Sunny… è stato per merito di Robin e Rufy!

-Questa parte non riesco a ricordarla… onestamente una volta caduta in acqua ricordo ben poco… - Rispose guardando altrove.

-E’ normale… hai perso praticamente i sensi subito… se non fosse intervenuto Zoro avresti ingerito molta acqua che probabilmente ti avrebbe portato al soffocamento…

-Capisco…

-Quando è uscito dall’acqua continuava a tenere il tuo corpo inerme stretto fra le sue braccia… eri bianca… ci hai fatto spaventare tanto… - Iniziò a piangere.

-Mi dispiace Chopper… - Rispose amareggiata.

-Io non capisco perché ti sei comportata così Nami… perché ti sei lasciata andare?

-Che stai dicendo Chopper?

-Quello che tutti abbiamo visto… ci hai fatto preoccupare…

-Lo so…

-Ed allora perché lo hai fatto?

-Non puoi capire… - Rispose girando lo sguardo.

In quel momento tutta la ciurma entrò ad accertarsi delle condizioni della rossa e non fecero a meno di esultare nel vederla ormai sveglia.

-Ci hai fatto preoccupare Nami! – Affermò Usop.

-Non farci più uno scherzo del genere… - Intervenne Rufy.

-Ecco mi avete fatto piangere… - Disse Franky.

-Meno male che Zoro è stato di riflessi pronti e ti ha salvato… - Continuò Brook.

-Mia dea mi hai fatto spaventare, sono contento che ha adesso stai bene… - Sorrise Sanji.

-Nami non devi più fare una cosa del genere! Non voglio che ti accada niente! – Aggiunse Rufy.

-R-Ragazzi

-Non devi dire niente… cerca di stare bene e per favore non farci preoccupare… - Sorrise dolcemente Robin.

-Va bene… ve lo prometto… non so neanche io cosa mi sia preso… - Rispose chiudendo gli occhi.

Ad un certo punto notò che all’appello mancava solo un membro della ciurma.

Preoccupata iniziò a guardarsi intorno, visto che era l’unico che non aveva parlato, ma come poté constatare, lo spadaccino non era presente.

-Dove è Zoro?

-Siamo andati a chiamarlo, era ancora nella sua cabina che si stava riposando… non stava molto bene, dopo le onde che lo hanno sbattuto con violenza e la fatica che ha fatto tenendo te e tirando la corda, penso che anche un tipo come lui in parte ne risenta… - Rispose Usop.

-Se l’è vista brutta… ma Zoro è sempre il più forte! – Sorrise Rufy.

La navigatrice sentendo le condizioni dello spadaccino si allarmò e rimase raggelata.

-Che cavolo state dicendo! – Ringhiò Sanji.

-Lascia perdere…ormai il danno è fatto… - Notò Franky.

-Perché dite così? Che danno? – Chiese Nami ancora scossa.

-Non ti preoccupare, non c’è bisogno di allarmarsi così, Zoro sta bene… - Rispose lo scheletro.

-Voglio sapere di che danno state parlando…

-Non volevamo dirtelo di Zoro per non farti preoccupare… - Disse tristemente Chopper.

-Solo che come al solito questi due idioti hanno parlato… - Ringhiò Sanji.

-Scusaci… - Risposero in coro i due ragazzi.

Si poteva notare chiaramente che il cuoco li aveva presi a calci.

-Non ti preoccupare Nami, cerca di riposarti adesso… è tutto passato… - Le disse l’archeologa.

-Ma Zoro ha rischiato per colpa mia…

-Zoro sta bene, non devi dire così mia sirena!

-E’ vero, lo spadaccino è un tipo in gamba, cosa credi! Adesso si sta riposando perché ha faticato… - Cercò di calmarla il carpentiere.

-Se fossi stata meno debole questo non sarebbe successo… - Rispose chiudendo gli occhi.

Rufy la fissò senza dire una parola, aveva capito che la sua navigatrice aveva qualcosa che non andava, ma il problema era che non sapeva cosa fare per sollevarla.

Ad un certo punto la giovane si alzò dal letto, rimanendo però seduta, voleva scendere per andare ad accertarsi di persona delle condizioni del ragazzo dai capelli verdi.

-Che cosa stai facendo Nami? – Chiese Usop.

-Voglio alzarmi…

-Non devi alzarti! Devi ancora riposarti! – Le ordinò Chopper.

-Voglio accertarmi delle condizioni di Zoro

-Non devi preoccuparti, quel marimo sta benissimo! Pensa per te mia sirena… tu si che ci hai fatto preoccupare e non sei ancora nelle condizioni più adatte per alzarti…

-Sanji ha ragione, Zoro sta bene è un tipo in gamba, non devi preoccuparti… - Aggiunse Franky.

-Voglio sapere come sta! E’ colpa mia quello che è successo… - Rispose con sguardo basso.

-Non è colpa tua… ognuno ha i suoi momenti di fragilità…

-Ma è capitato al momento sbagliato Brook!

-E con ciò? Sono imprevedibili… non devi incolparti di niente… stiamo tutti bene… questo conta…

-Ma poteva andare peggio…

-Invece non è successo…

-Nami, Brook ha ragione… non devi fasciarti la testa in questo modo… devi solo riposarti… - Intervenne Robin.

-No! Ho sbagliato tutto… ho creato solo problemi…

-Non dire simili sciocchezze… - Rispose Usop.

-Non sono sciocchezze… è solo la verità… non sono una vera navigatrice… ho rischiato di farvi affondare…

-Non è vero quello che stai dicendo! – Affermò Sanji.

-Basta dire queste cose Nami… non hai sbagliato niente, nonostante le tue preoccupazioni sei riuscita a farci andare avanti…

-Non è vero Rufy… e questo lo sai anche tu… non è affatto vero… mi sono lasciata trasportare e non ho agito a mente fredda come si dovrebbe fare in simili circostanze… mi spieghi come faccio a farvi arrivare sani e salvi a Raftel Island? Che razza di navigatrice sono?

-Sei la migliore… non hai sbagliato niente...

-Non dire menzogne Rufy… - Rispose la rossa abbassando lo sguardo.

-Non sono bugie… lo sai anche tu… sei la migliore per me… non per questo fai parte della mia ciurma… non ti scambieremo per niente al mondo… - Sorrise.

-Ha ragione, sei la nostra navigatrice… - Aggiunse Robin.

-Ma ho sbagliato tutto! Vi ho fatto rischiare e preoccupare per me, possibile che non ve ne rendiate conto di quello che ho fatto?

-Si, abbiamo visto quello che è successo… è vero anche che ci siamo preoccupati… ma per te, visto che sembrava che ti stessi lasciando andare… perché noi eravamo tutti pronti per la tempesta ed eravamo certi che non saremo affondati… ci hai dato le direttive giuste fino alla fine, nonostante i tuoi problemi… - Le rispose seriamente Sanji.

-Non riesco a capirvi… sono stata un’incompetente!

-Non è vero! Sei stata bravissima ancora una volta! Io ti ammiro per la tua forza Nami!

-La forza che dici tu Chopper oggi non c’era proprio…

-Capita a tutti un periodo di questo tipo, ma poi si stringono i denti e si prosegue… - Sorrise Franky.

-Io non mi perdonerò mai per quello che ho fatto oggi… avrei potuto farvi rischiare la vita…

-Ma non è successo! È andato tutto bene e soprattutto ci hai guidato ancora una volta nel migliore dei modi… - Rispose Usop.

-Zoro invece ha rischiato la vita…

-E’ stata una sua scelta… ma l’avremo fatta tutti… non si lasciano i compagni… mai… - Disse il biondo.

-Una scelta che poteva costargli cara…

-Ma non è successo! Non devi rimpiangere ciò che è successo, ma bensì andare avanti e cercare di migliorare dagli errori… non devi continuare a rimuginarci sopra… - Rispose saggiamente Brook.

La rossa non disse niente, rimase con lo sguardo basso e cercò di alzarsi, ma prontamente Sanji si avvicinò per non farla muovere ulteriormente.

-Non hai sentito cosa ti ha detto il dottore? Devi restare a letto…

-Voglio accertarmi delle condizioni di quell’altro deficiente! – Ringhiò.

-Noto che il tuo caratterino è tornato bello attivo… - Ridacchiò Franky.

-Questa è la mia navigatrice! – Sorrise Rufy.

-Ora devi riposarti, dopo potrai andarlo a salutare… ma sarà più facile che venga lui a farti visita… - Sorrise Robin.

-Lui? Ma non diciamo sciocchezze! E’ impossibile che si muova…

-Per te oggi lo ha fatto… - Sussurrò Sanji.

La navigatrice sentendo le parole del giovane rimase immobile e arrossì lievemente.

-Ora non fare storie e riposati Nami, guarda che Zoro sta benissimo! – Aggiunse Usop.

-Ci vuole ben altro per abbatterlo, è tenace quel ragazzo! – Rise Franky.

-E’ proprio forte e coraggioso come il sottoscritto! Yohohoho!

-Ma io… - Disse la navigatrice.

-Stai tranquilla, Zoro sta bene… si sta solo riposando, sai come è fatto quando lavora troppo! – Ridacchiò Robin.

-E va bene… - Sospirò.

-Brava! Adesso riposati e vedrai che dopo starai molto meglio anche tu! – Fece un ghigno Rufy.

-E quando ti sentirai meglio, mi chiami che ti preparo qualsiasi cosa tu desideri mia principessa! – Fece l’occhiolino il cuoco.

-Grazie ragazzi…

-Adesso tutti fuori che Nami deve riposare! – Affermò deciso il dottore.

-Buon riposo Nami, ci vediamo dopo! – La salutò il capitano.

-Stammi bene mio splendido fiore!

Dicendo questo chiusero la porta e la rossa tornò a sdraiarsi…

Provò a riposarsi, ma la sua calma durò solo per una ventina di minuti, visto che continuava a preoccuparsi per lo spadaccino.

Non sapeva neppure lei perché aveva quella reazione, ma si stava rendendo conto che ci teneva davvero a Zoro.

Aveva sempre cercato di reprimere quell’affetto, anche se pensava che si trattasse solo di amicizia, ma evidentemente si sbagliava, e questo era chiaro per via dei suoi comportamenti nei confronti del giovane.

Si sentiva protetta fra le braccia di Zoro, ma il suo orgoglio era molto più forte di qualsiasi altra cosa.

Ad un certo punto scrollò la testa e decise che era meglio andarsi ad accertare delle condizioni del ragazzo.

Sapeva che stava bene, i suoi amici l’avevano rassicurata, ma nonostante questo le bastava vederlo dormire per essere più tranquilla, alla fine tutto era successo per causa sua.

Si alzò lentamente e con prudenza camminò verso la porta della sua cabina, le girava ancora la testa ma cercò di non soffermarsi a quel problema.

Aprì la porta e con grande sorpresa si trovò proprio davanti lo spadaccino.

-Z-Zoro!

-Ciao Nami

-M-Ma che ci fai qui? – Chiese preoccupata.

-Volevo vedere come stavi… - Rispose serio.

-Capisco…

-E tu invece? Perché sei in piedi? Non dovevi restare a letto?

-Veramente io…

-Sempre a combinare casini…

-Non stavo facendo proprio niente!

-Si, immagino… Chopper ti ha ordinato di restare a letto!

-E tu come lo sai? Non eri moribondo a letto?

-Veramente mi stavo riposando ma poco fa mi sono alzato e mi hanno informato delle tue condizioni, così sono venuto a farti un saluto… ma vedo che l’accoglienza è sempre molto calda…

-Peccato che stavi impalato di fronte alla porta senza neanche entrare!

-Volevo bussare ma mi hai preceduto! – Arrossì il giovane.

-Tu dici? – Rispose scrutando il suo sguardo.

-Non fissarmi in questo modo mocciosa

-Perché? Ti metto per caso a disagio? – Fece un ghigno.

-Noto con piacere che ti sei ripresa… sei tornata la strega di sempre…

-Lo prendo per un complimento…

-E fai bene… - Fece un ghigno.

-Sempre il solito squattrinato...

-Allora mi fai entrare o devo restare qui sulla porta?

-Vuoi anche accomodarti?

-Se vuoi me ne vado… non è un problema… ho notato che stai benissimo…

-Si, ora sto meglio grazie!

-Allora torno anche io a riposarmi…

La rossa notò che lo spadaccino le aveva dato le spalle e se ne stava per tornare in camera sua, voleva fermarlo, le avrebbe fatto piacere per parlare con lui, ma qualcosa la trattenne.

Ad un certo punto la ragazza ebbe un giramento alla testa e si sorresse velocemente alla porta.

Il ragazzo si bloccò sentendo qualche rumore sospetto e si voltò a guardarla.

-Che cosa ti prende adesso?

-Niente…

-Non sembra che stai bene… - Notò inarcando un sopracciglio.

-No, va tutto a meraviglia…

-Sei brava a mentire…

-Finiscila! Non dovevi andartene a riposare?

-Si… ma stavo controllando cosa combinavi mocciosa… - Rispose serio.

-Non sto facendo niente… adesso puoi anche andare…

Il respiro della rossa divenne più forte ed iniziò a sudare, purtroppo era ancora troppo debole.

Sapeva che avrebbe fatto fatica a raggiungere il letto, ma non voleva chiedere aiuto allo spadaccino, ma questa volta non era una questione di orgoglio, ma bensì di cuore.

La rossa presa da uno scatto di rabbia per via dei suoi sentimenti, cercò di chiudere molto velocemente la porta, ma prontamente lo spadaccino la bloccò con un piede.

-Che stai facendo? – Chiese sorpresa la rossa.

-Potrei farti la stessa domanda…

-Voglio andarmi a riposare!

-Non ti senti bene, vero? – Chiese serio.

-No ti sbagli, va benissimo! Voglio solo riposarmi un po’… che male c’è a dormire? Tu lo fai sempre…

-Sei incorreggibile…

-Ora per piacere vai a dormire anche tu…

-Sei una testarda Nami

-Zoro quei l’unico testardo che vedo e che non se ne vuole andare sei proprio tu!

-Ti da così fastidio la mia presenza?

La ragazza spalancò gli occhi sentendo quella domanda…

Sapeva molto bene la risposta ma non sapeva cosa dirgli…

-Non riesci neanche a rispondere… - Disse rammaricato.

-Beh ecco… - Rispose imbarazzata.

-Sarà meglio lasciar perdere… pensavo che eri preoccupata per me prima…

-I-Io… - Arrossì.

Lo spadaccino notò l’imbarazzo della ragazza, ma soprattutto sembrava incredibilmente fragile in quel momento.

Avrebbe voluto abbracciarla, ma quando stava per muoversi qualcosa lo trattenne.

Si rese conto che sarebbe stata una mossa azzardata, anche perché la navigatrice si stava comportando in modo strano.

-Adesso vai Zoro… è meglio che mi sdrai…

Lo spadaccino rimase male per quella frase, ma notò che il respiro della ragazza era aumentato notevolmente.

Ad un certo punto la vide cadere, ma prontamente si lanciò verso di lei per sorreggerla.

-Vedi che non stavi bene? Sei una mocciosa… - Mugugnò.

La navigatrice era troppo scombussolata per parlare, aveva gli occhi semispenti, ma era contenta che Zoro fosse lì vicino a lei e che la stesse tenendo fra le sue braccia.

Appoggiò la testa al suo forte petto e quel gesto fece arrossire incredibilmente il giovane.

Il ragazzo la sollevò con dolcezza e la portò verso il letto, in modo da poterla sdraiare.

Una volta sdraiata le bagnò dolcemente la testa con un panno bagnato nell’acqua fresca e dopo averla fissata per pochi minuti si alzò, forse era meglio che chiamasse il dottore, quando si sentì tirare per pantaloni.

-N-Non andare…

-Sto solo andando a cercare Chopper… è meglio che ti controlli…

-No, è solo la stanchezza… resta qui con me… - Rispose debolmente.

Il ragazzo ebbe come un sussulto a quelle parole e decise di sedersi sulla sedia che dava di lato al letto, in modo da poter stare vicino alla giovane.

Dopo pochi minuti che lo spadaccino la fissava, Nami decise di sollevarsi leggermente, ormai il capogiro era passato e lentamente si voltò a guardare il suo salvatore.

-Sei sempre tu che mi aiuti…

-Così pare…

-Ti vuoi sdraiare qui vicino a me?

-C-Cosa? – Chiese imbarazzato.

-Dai… siediti qui al mio fianco Zoro… - Gli fece cenno con la mano.

-Pensavo che ti infastidisse la mia presenza…

-No… per niente…

Il ragazzo rimase incredulo per la risposta sincera da parte della cartografa.

Decise di seguire la sua richiesta e le si sedette al suo fianco nel grande letto della ragazza.

-Hai paura di stare da sola mocciosa?

Zoro non sapeva cosa chiedere, il suo imbarazzo stava iniziando a crescere, non era facile restare calmi al fianco di Nami, visto che da diverso tempo provava qualcosa per lei, ma doveva resistere in tutti i modi.

Ad un certo punto la ragazza appoggiò la testa sulla spalla dello spadaccino che si irrigidì, sembrava un ghiacciolo!

-C-Che ti prende Nami?

-Niente… voglio sentirti vicino…

-Non capisco questo tuo comportamento… c’è qualcosa sotto?

La risposta non arrivò, quando però la rossa iniziò a parlare…

-Mi chiedo se era un sogno o no, quello che ti ho sentito dire quando eravamo in mare…

Lo spadaccino si raggelò sentendo quella frase…

-Ho sentito dirti che non volevi che ti lasciassi… che dovevo restare con te… che dovevo combattere… è vero Zoro? Dimmi la verità… - Rispose con sguardo serio.

-Tu non riesci mai a dirmela la verità…

-Non l’ammetto perché ho paura io stessa…

-Mh?

-Anche prima volevo che entrassi… ma allo stesso tempo volevo dimostrarmi forte, perché le tue attenzioni sono difficili per me…

-Che intendi dire? – Chiese inarcando un sopracciglio.

-Che è strano… alle volte sento che ho bisogno della tua presenza… ma ho paura di capire quello che voglia dire…

-Nami

-Ora per piacere Zoro, rispondimi sinceramente… mi hai detto davvero quelle cose o me le sono immaginata?

Lo spadaccino ebbe qualche esitazione, era difficile per lui esporsi a quel punto, ma ormai era inutile continuare a negare visto che anche Nami, a fatica, stava riuscendo ad aprirgli il cuore.

Adesso doveva farlo anche lui…

-Si è vero…

Nami rimase immobile, continuò a guardare dritto di fronte a sé, aveva timore a girarsi perché il suo sguardo si era arrossato, ma voleva vedere l’espressione del suo spadaccino.

-Ho detto quelle cose mentre ti stringevo una volta che eri caduta in mare… mi sono subito lanciato perché non volevo perderti…

Fu una fatica per Zoro dire quelle cose, ma era necessario perché nascondere i suoi sentimenti ormai sarebbe stato inutile.

-Non volevo perdere un’altra persona importante per me…

-Un’altra persona? – Chiese Nami titubante.

-Quando ero piccolo ho fatto una promessa ad una mia amica… è per questo che devo realizzare a tutti costi il mio sogno… non è solo per me, ma anche per lei… e questo devo farlo, perché è deceduta molti anni fa… era come una sorella per me…

Nami non sapeva cosa dire a Zoro, ma rimase sorpresa, ma al tempo stesso felice, che si stava aprendo con lei.

Non c’era molto da dire, ma solo un semplice gesto, l’unico che in quel momento poteva essere adatto alla situazione.

Gli strinse la mano, facendogli sentire tutto il suo calore.

Zoro ebbe un sussulto e si voltò per guardare la ragazza, che gli stava sorridendo con dolcezza.

Anche lui rispose a quel sincero sorriso, ma soprattutto rispose a quella stretta di mano.

-Non ti farò domande Nami… sai come sono fatto… ma non voglio che ti comporti più in quel modo… se hai qualche problema cerca di affrontarlo… ma non lasciarti andare, anche se è difficile…

-Hai ragione… non so cosa mi sia preso… ma vedi…

La ragazza si bloccò e prese un profondo respiro, non era facile per lei parlare di quel giorno, non lo aveva mai fatto con nessuno, ma adesso si stava per aprire con la persona che più di ogni altra cosa il suo cuore desiderava.

-Oggi è il mio compleanno…

Zoro si voltò incredulo per tale notizia, ma era sicuro che c’era qualcosa di molto spiacevole sotto.

-Non l’ho mai voluto dire perché non voglio festeggiarlo… mi porta alla mente tristi ricordi… mia madre… quella adottiva, Bellmer, è morta questo stesso giorno… e gli uomini pesce sono entrati a far parte della mia vita…

Lo spadaccino aveva gli occhi spalancati, sapeva le violenze ed il dolore che la cartografa aveva dovuto subire in quegli anni di prigionia, e venire a sapere che tutto era accaduto proprio il giorno del suo compleanno era davvero un dolore grande.

Nami stava soffrendo, ma nonostante tutto riusciva ad andare avanti con grande forza, era davvero da ammirare la sua determinazione.

Quel giorno aveva ceduto, perché anche lei aveva un cuore e dei sentimenti che prima o poi volevano uscire con forza.

-E’ un dolore per me… è solo colpa mia… provo ad andare avanti… so che fa parte del passato e dovrei gettare via la chiave visto che ormai sono libera… ma non ce la faccio… perché in questa stessa data è morta anche Bellmer

Iniziò a piangere…

Una lacrime le rigò il viso…

La rossa si morse il labbro inferiore, non voleva versare altre lacrime, ma era più forte di lei, sembrava proprio che non riuscisse a trattenersi.

Vedendola in quelle condizioni lo spadaccino non fece a meno di tirarla verso di sé e l’abbraccio dolcemente.

La ragazza spalancò gli occhi, non si aspettava un simile gesto da parte del ragazzo.

-Z-Zoro

-E’ un dolore difficile da sopportare… ma devi andare avanti… sicuramente tua madre non vorrebbe vederti in queste condizioni… so che è strano sentirti dire certe cose, non è proprio da me… ma penso che questa volta devi proprio sentirle e darmi ascolto, almeno una volta…

-Non è facile… ci sto provando da più di dieci anni ormai… - Rispose piangendo.

-Ma devi andare avanti… non puoi soffrire ogni volta che arriva questa data, perché è stata la fine per tua madre, ma è un nuovo capitolo per la tua vita… e non puoi lasciarlo andare…

-Zoro

Il ragazzo la guardò dolcemente, le prese il viso fra le sue mani e si avvicinò, baciandola con incredibile delicatezza.

Si staccò subito dopo quel caldo contatto, cercando di vedere l’espressione della ragazza, che non solo era sorpresa ma era felice di quel tenero gesto che anche lei da tanto tempo desiderava.

I due si riunirono in un altro bacio, questa volta meno casto e si distesero sul letto abbracciandosi.

-Grazie Zoro

-Non devi dirlo Nami

-Mi dispiace per oggi… non volevo che ti capitasse niente di spiacevole… devi credermi…

-Ti credo infatti, ma io ho la pellaccia dura… - Fece un ghigno.

-E la testa vuota…

-Vuoi iniziare a litigare strega?

-L’unico che sta iniziando sei tu squattrinato…

-Sei sempre la solita strozzina…

Nami non rispose questa volta, ma si avvicinò alle labbra di Zoro per baciarlo ancora una volta.

-Spero che questo come risposta basti…

-Dovresti rispondermi sempre così allora… - Sorrise.

Si abbracciarono ancora una volta, finchè la navigatrice lentamente non si addormentò.

Il ragazzo decise di alzarsi e raggiungere i suoi amici in cucina, che continuavano a parlare delle condizioni di Nami e quali potevano essere i problemi che l’affliggevano.

Ad un certo punto Zoro ebbe come un’idea…

L’unica soluzione per sbloccare Nami era cercare di farla andare avanti, ritornando a festeggiare il suo compleanno.

-Non capisco che problema possa avere Nami… - Pensò Usop.

-Anche se volessimo saperlo è inutile parlarci… - Notò Franky.

-Mi dispiace vederla così… vorrei tirarle su il morale… - Rispose Brook.

-Io invece penso di sapere il problema…

-Davvero Zoro? – Chiese speranzoso Chopper.

-Cosa aspetti a parlare marimo

-Oggi è il suo compleanno…

-Il suo compleanno? – Ripeterono tutti.

-Si… potremo organizzarle una festa … - Disse grattandosi con un dito il mento.

Tutti interdetti fissarono lo spadaccino, non era proprio da lui avere simili idee, che ci fosse sotto qualcosa fra lui e la navigatrice?

-E’ strano che hai queste idee Zoro… di solito sei sempre freddo e distaccato per ogni cosa… - Disse Usop.

-Non è che è successo qualcosa con la mia sirena? Cosa le hai fatto?

-Ma che diavolo state dicendo! – Arrossì.

-Veramente è stata una mia idea…

Tutti si bloccarono a fissare Nico Robin che aveva parlato…

-Tua? E perché non ce lo hai detto allora? – Chiese Rufy.

-Perché pensavo fosse un’idea sciocca e non ero certa… insomma ho semplicemente esitato…

-Ma non dovevi preoccuparti luce dei miei occhi! Quando pensi a qualcosa dillo senza problemi!

-Sapevo che era il compleanno di Nami, e siccome anche Zoro lo aveva capito, ne ho parlato con lui, chiedendogli questo favore di parlarne con voi…

-Potevi chiederlo a qualcun altro… lui non è proprio indicato per certe cose… - Disse Usop.

-Effettivamente è sempre silenzioso ed in disparte, sentirgli dire certe cose è molto strano… - Notò Franky.

-Ecco perché ha detto una simile cosa… è strano che abbia certe idee infatti… - Rise Rufy.

-Siete tutti molto gentili… - Ironizzò lo spadaccino.

-Ma almeno non avreste avuto obbiezioni o molto da ridire… - Sorrise Robin.

-Si, questo è vero… - Rispose il dottore.

-Allora cosa aspettiamo, prepariamo o no questa festa alla mia navigatrice?

-Puoi contarci Rufy! Yohohoho!

-Allora diamoci da fare ed ognuno si organizzi! – Sorrise il capitano.

Dicendo questo ognuno decise di preparare qualcosa per la navigatrice…

Nel corridoio della nave, durante i preparativi, Zoro si avvicinò all’archeologa.

-Anche se mi duole dirlo devo ringraziarti Robin

-Non c’è di che Zoro… ma non servono i ringraziamenti…

-Sei stata pronta ancora una volta…

-So sempre tutto io, ricordatelo! – Rise.

-Dovrò crederci… - Fece un ghigno.

-Questo è l’unico modo per sbloccare Nami… dobbiamo renderle questa festa indimenticabile…

-E così sarà…

-Ora che ha trovato l’amore sarà ancora più facile… - Sorrise.

-Cosa vorresti dire??? – Arrossì.

-Niente di particolare… ma penso che hai capito benissimo vista la tua reazione…

-Maledetta…

-Non fare quella faccia… avevo capito già da tempo cosa stava succedendo… ci è voluto un po’ ma alla fine anche questo dilemma si è sciolto… - Sorrise.

Dicendo questo la donna tornò in cucina lasciando lo spadaccino letteralmente spiazzato, ma soprattutto imbarazzato.

Una volta che la sera giunse, Nami decise che era il momento di recarsi in cucina dai suoi amici, anche perché aveva dormito abbastanza e voleva rivedere il suo spadaccino, accertandosi che non si era trattato di un sogno.

Quando arrivò in cucina notò che tutte le luci erano spente, così prontamente le accese, quando sentì degli urli e vide tutti i suoi amici intorno ad una tavola imbandita di pietanze buone.

-Ma che vi prende? – Chiese incredula.

-Vogliamo festeggiare, cosa credi che stiamo facendo? - Rispose Usop.

-Ma festeggiare cosa? La mia guarigione per caso? – Ridacchiò.

-No, ma il tuo compleanno… - Rispose Robin.

Nami sentendo quelle parole si bloccò…

Lentamente si voltò per guardare Zoro

Non voleva che nessuno le preparasse una festa a sorpresa, ma soprattutto che i suoi compagni lo sapessero.

-Dobbiamo festeggiarlo tutti insieme, è una data importante oggi, è nata la mia dea!

-Vedrai che ci divertiremo, e ricorda che bisogna sempre andare avanti nel migliore dei modi! Yohohoho!

-Sappiamo solo che oggi è il tuo compleanno e non vogliamo perdere questa occasione di festeggiarlo con te! – Sorrise Chopper.

-Io… io non me la sento di festeggiare… anche perché non c’è niente da festeggiare… specialmente dopo i problemi di oggi…

-Invece abbiamo tanto da festeggiare! Abbiamo da recuperate tanti compleanni insieme Nami! E non puoi lasciarti tutto alle spalle! – Sorrise cappello di paglia.

-Ha ragione… devi andare avanti, e questo puoi farlo insieme a noi… lascia perdere i ricordi e cerca di proseguire… - Le disse Robin.

La navigatrice in quel momento, non seppe neanche lei spiegare quell’emozione, ma si sentiva più libera.

-Allora vuoi provare a festeggiare il tuo compleanno? – Le chiese Zoro avvicinandosi.

-S-Si

I festeggiamenti ebbero così inizio…

Ognuno fece un piccolo dono a Nami

Nico Robin le aveva regalato un libro, mentre Sanji oltre a tutta alla cena, le aveva preparato una torta fantastica, con insieme una rosa rossa solo per lei.

Franky le aveva costruito un modellino della nave in legno, mentre Brook iniziò a suonargli una melodia accompagnata dal suo violino, facendo commuovere tutti i presenti.

Chopper ed Usop avevano preparato un piccola creazione, sembrava una sfera con dentro piccole scosse di vari colori, avevano controllato se fosse pericolosa, ma fortunatamente era tutto sottocontrollo.

Rufy invece iniziò a fare uno dei suoi balletti strani, ma questo era tutto ciò che poteva regalare alla sua navigatrice.

Nami si stava davvero divertendo a quella festa e tutto ciò era merito dei suoi amici che le avevano ridato la gioia di festeggiare il compleanno, proprio come i vecchi tempi.

La festa proseguì per diverse ore, tutte seguite da un grande divertimento.

-Una tempesta… di auguri solo per te Nami! – Sorrise Rufy.

-Grazie capitano! – Rise.

-TANTI AUGURI NAMI! – Urlarono tutti in coro.

-Alla più grande navigatrice! – Brindò Rufy.

-Mi avete fatto piangere… adoro questi finali a lieto fine! – Aggiunse Franky.

-Non fare così boss, altrimenti piango anche io… - Rispose Chopper.

Ad un certo punto Zoro fece cenno alla rossa di seguirlo verso i mandarini di quest’ultilma, e così venne fatto.

-Vedo che sei stato tutta la sera abbastanza tranquillo

-Certo non potevo fare molto…

-Ho notato che però a Sanji lo tenevi a bada… sei per caso geloso? – Ridacchiò.

-Assolutamente no!

-Adesso sei tu il bugiardo! – Rise.

-Ti sei divertita Nami?

-Moltissimo… e questo è solo merito tuo…

-No, di tutti noi… - Fece un ghigno.

-Ma soprattutto tuo…

-Pensavo che ti saresti arrabbiata, invece sei stata più calma del previsto…

-Volevo andarmene via e dopo te l’avrei fatta pagare, ma le parole di tutti ed il tuo gesto mi hanno toccato il cuore…

-Anche tu hai un cuore strega?

-Si, non sono come te ominide!

-Direi che stasera ho avuto anche fin troppo cuore… e questo non è da me… - Rispose grattandosi la testa.

-Questo è proprio vero… ma l’ho apprezzato perché sei riuscito a farmi una festa mantenendo i miei ricordi chiusi nel cassetto…

-Spero che adesso sei riuscita a buttare via la chiave…

-Penso proprio di si… grazie…

-Non devi ringraziarmi…

-Ora sei diventato anche modesto! – Rise.

-Saranno le onde che mi hanno scosso… ma sicuramente domani tornerò quello di sempre, quindi non ti aspettare niente di che… - Fece un ghigno.

-Lo stesso vale per me spadaccino…

-Meglio così allora… anche se in una cosa spero che non si cambi…

-Ed in che cosa? – Chiese curiosa anche se sapeva già la risposta.

-Non te lo dico…

-Perché fai così adesso?

-Perché vuoi farmelo dire per forza… sei sempre la solita… non ti sono bastati i gesti?

-Certo… ma vorrei averne molti di più, anche se torni lo squattrinato di sempre… - Rise.

-Lo stesso vale per te mocciosa… - Fece un ghigno.

Rimasero per un po’ in silenzio fissando la luna, l’uno vicino all’altra, quando Nami riprese a parlare.

-Non so cosa avrei fatto senza di te Zoro… - Disse dolcemente.

Il ragazzo non disse niente, le sorrise semplicemente, non si aspettava tanta dolcezza in quelle semplici parole.

-C’è solo una cosa che non quadra…

- E sarebbe a dire? – Chiese lui poco convinto.

-Non ho ancora ricevuto il tuo regalo di compleanno! – Sorrise.

-E’ vero… ma non ti ho fatto niente…

-Sei sempre il solito… - Mugugnò.

Ad un certo punto la navigatrice scoppiò in una fragorosa risata.

-Tranquillo, questa volta sto scherzando… hai già fatto tanto, e questo è il tuo regalo…

-Veramente una cosa ci sarebbe…

La rossa si voltò ed incontrò le labbra del ragazzo dai capelli verdi.

Si unirono in un altro dolcissimo e lunghissimo bacio, quando si staccarono con i respiri più pesanti, Zoro riprese a parlare.

-Il mio regalo non è materiale… ma penso che possa significare qualcosa…

-Di che cosa si tratta?

-E’ il mio cuore che ti regalo Nami

-Z-Zoro

-Buon compleanno mocciosa

-Grazie squattrinato…

Dicendo questo la ragazza gli avvolse le braccia intorno al collo e riprese a baciarlo con fervore.

Non sapevano che i loro amici avevano visto tutta la scena e stavano esultando per la nascita di questo nuovo amore, anche se ormai era già noto a tutti loro.

Questo fu l’inizio non solo di una serie di compleanni da parte della navigatrice e la fine dei tristi ricordi, ma anche l’inizio di un grande amore accompagnato da quella scia di schiuma delle onde dell’oceano.

 

 

 

 

 

 

 

  
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