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Autore: LadyLoki 3    03/08/2018    0 recensioni
Dal testo :
"Legati dalla prima parola, dal primo passo, dai primi giochi, dalle prime dispute, dai primi abbracci, dalle prime parole d’odio.
Loro erano così, due facce della stessa medaglia, che per brillare avevano bisogno l’una di coprire l’altra, dopotutto era stato sempre così e quale parte migliore da nascondere se non quella apparentemente imperfetta.
(Thor/Loki)
Si accettano commenti di ogni genere
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I lost you, brother (Thor/Loki)

La notte è difficile da passare, i pensieri iniziano a trafugarti la mente e poi, infine, resta il vuoto.
Il vuoto di una scelta troppo affrettata, che poi porta alla fine una speranza.
Il vuoto di un abbraccio rimasto soffocato per troppo tempo, o per orgoglio o per paura.
La notte ti fa sentire, nel chiarore pallido del firmamento , un piccolo sbaglio nell’Universo.

Forse pensavano troppo, quei due, tanto troppo che a volte non si accorgevano che per colmare un vuoto avrebbero potuto ricorrere all’amore, che per placare l’odio avrebbero potuto ammettere che alla fine, tra loro, c’era un legame indissolubile.
Legati dalla prima parola, dal primo passo, dai primi giochi, dalle prime dispute, dai primi abbracci, addirittura dalle prime parole d’odio.
Loro erano così, due facce della stessa medaglia, che per brillare avevano bisogno l’una di coprire l’altra, dopotutto era stato sempre così e quale parte migliore da nascondere se non quella apparentemente “imperfetta”.
Il palazzo di Asgard è avvolto nell’oscurità notturna, il tempo scorre lento, ma ogni secondo che passa sembra, quasi per magia o agonia, scolpito sulla pietra, nell’attimo nel quale le cose possono cambiare, ma se mai l’avessero potuto fare, se mai sarebbero potute cambiare, perché scegliere quell’attimo?
È ciò che tormenta Loki dalle prime luci dell’alba fino all’ultimo sguardo prima di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, cosa…cosa non lo rende perfetto? In cosa Thor è migliore per Odino? Ma le sue domande restano lì, quasi come un sussurro al vento, quasi come l’urlo represso di chi sta per scoppiare, di chi, dietro i suoi occhioni verdi, lucidi ora, nasconde un mondo, un mondo cupo… un mondo nel quale nessuno prova a vivere e resta solo solitudine.
Dall’altro lato del palazzo due occhi azzurri fissano il vuoto, lo sguardo quasi inanimato ed una lacrima che scende giù per la guancia, chissà… forse sfuggita al controllo, forse trattenuta da troppo.
Perché quest’odio ci ha divisi? Perché non posso vivere il nostro legame? Queste le domande di Thor, di un ragazzo cresciuto troppo in fretta, di un uomo perfetto solo agli occhi del padre, di un fratello che non può più essere tale dopo un fiume di parole taciute, di un uomo che, in mezzo a tanta gente, si sente effettivamente solo, che la sera può crollare e la mattina deve sorridere per il suo bene, per il bene di chi ama.
Ma oggi qualcosa è cambiato, oggi Thor è stanco, stanco di tutto, di se stesso, della vita, di questo trattenere che gli dilaga il petto ad ogni respiro, vuole smettere di sentirsi perfetto, vuole vivere la sua vita senza troppi dubbi e così crolla e crolla ancora, urla e supplica i suoi spettri di abbandonarlo, ma quelle parole… lo sa… non usciranno da quella stanza, saranno per sempre intrappolate nel buio di quella notte.
Loki non può più cercare di dormire, è rassegnato, stanco e sente gli occhi inumidisi ma trattiene le lacrime, non può mollare.. non oggi, non ora.
Il pavimento del corridoio è freddo, immenso, tetro in quella fredda oscurità, ma Loki non ci fa più caso ormai, quell’oscurità gli appartiene, quell’oscurità è ormai parte di lui, della sua maschera d’odio che negli anni si è pian piano impressa sulla pelle.
Per un attimo indugia, si ferma e guarda lontano… la porta della camera di Thor è chiusa, si avvicina, poi poggia la mano sul legno e lascia aderire la fronte alla saetta intagliata sulla porta, sperando di aver il coraggio di entrare e di ritornare per un attimo, infante e felice.
Poi, si accorge che i suoi sono solo sogni ed i sogni non possono più albergare dentro di lui, la vera speranza che può ancora conservare è la morte, la fine di tutto questo correre per essere primo.
Così, senza pensarci due volte, prosegue per la sua strada e finalmente arriva ad una grande quercia nei giardini, la preferita di Frigga e loro posto d’incontro e di gioco, così si siede, le spalle contro l’albero e le gambe adagiate sull’erba.
Le lacrime bagnano il pavimento dorato, Thor non può rimanere qui, deve rimediare anche se si tratta di rimediare all’irrimediabile, così s’incammina verso il corridoio ed esce fuori, verso il giardino.
L’erba è fredda, il vento tira verso Nord, Thor è a piedi nudi, sente il vento che gli scompiglia i capelli, poi alza la testa al cielo, vorrebbe urlare, ma i tutta risposta una goccia di pioggia gli accarezza la guancia seguita da altre mille.
Era così che voleva essere, un uccellino fuori dal nido in piena tempesta, niente più problemi, niente più ruoli, solo la pioggia.
Loki, tanto immerso nei suoi pensieri, si accorge del temporale solo alla distanza di dieci minuti dall’inizio, lo sapeva, Thor era nei paraggi, forse per dargli fastidio, per cui si alza e girovaga fino a distinguere una strana figura dalle braccia protese verso il cielo ed i lunghi capelli biondi fradici, doveva essere proprio andato fuori di testa.
-:Mi stai bagnando:- esclama con voce adirata senza però ottenere risposta dall’altro  -: MI STAI BAGNANDO THOR:- Loki è sbigottito -:La tua sanità mentale è così naufragata che copri me e non il tuo bel faccino , poi fratello, perché non ti giri, ti fa così schifo guardarmi?:- Thor si gira di scatto e incastona i suoi diamanti azzurri negli smeraldi di Loki facendolo indietreggiare -:Ti rigiro la domanda, ti fa così schifo guardarmi?:- Loki per un attimo sbarrò gli occhi, poi rise beffardo-: Che hai combinato, Odino il Paparino ti ha rimproverato ? Oh, sai quanto mi addolora vederti così, con quegli occhi rossi mi sembri un vampiro sai?:- Thor lo guarda in cagnesco-: Loki…..:- mugugna tra i denti, l’altro lo guarda e ritornando al ghigno beffardo di pochi minuti prima  lo fissa -:Cosa diavolo vuoi? Ricordarmi che domani sarai incoronato Re, questa volta per davvero!:- L’espressione di Thor si rabbuia, non aveva ricordato questo piccolo dettaglio e la copertura su Loki cade -:Ehi, mi sto bagnando!!!:- intorno solo lampi e vento fortissimo, Loki inizia a preoccuparsi -: Thor, la tua pazzia non può coinvolgere anche me, avanti… lasciami andare e poi potrai autodistruggerti tra 3 secondi, solo… smettila:- Thor lo guarda-:Perché!?:- -:Perché sono troppo giovane, semplice!:- -:No Idiota, perché? Perché quest’odio?:- Loki sembra stupito ma la sua espressione si fa presto seccata-: Odio i sentimentalismi “fratello”:- dice marcando la parola con disgusto-:E sai perché, fingi solo, ora…se vuoi scusarmi:- così il Dio s’incammina verso la sua camera, sorprendentemente senza inganno… gli era andata bene-: Bene,allora vattene Loki, ma non voltarti:-
All’udire quelle parole la camminata del corvino si arresta, dopo quella scelta avrebbe per sempre perso suo fratello, come amico, confidente, combattente, come suo affetto.
Ma doveva proteggerlo e doveva proteggersi, per lui niente amore, niente affetto, niente emozioni e anche solo placar il frenetico e doloroso battito ghiacciato del suo cuore al momento gli pareva impossibile, ed ecco che caddero lacrime, nascoste dal buio della notte ed un “Mi dispiace” sussurrato… via… perso nel vuoto, coperto da passi svelti e da un tuono rumoroso come la disperazione, come il silenzio, come l’amarezza.
E per un attimo furono uniti, di nuovo, per l’ultima volta da un pensiero…
“Ti ho perso, Fratello”
   
 
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