"Hai riflettuto su quello che hai fatto?" Jimin sussurò, camminando lentamente attorno al tuo piccolo corpo inginocchiato, tenendo le braccia incrociate dietro la schiena. "Mi stai costringendo ad essere così duro con te, anche se non vorrei."
Le sue parole ti fecero venire un brivido che ti percorse l'intera spina dorsale, togliendoti il respiro.
Sapevi benissimo come Jimin fosse possessivo nei tuoi confronti, eppure è come se quel giorno la tua mente l'avesse rimosso. Non puoi certo biasimarlo: sei stata avvinghiata tutto il giorno a Jungkook e, forse, avresti dovuto aspettarti una reazione simile.
Il dolce tocco delle dita di Jimin tra i tuoi capelli ti risvegliarono dai tuoi pensieri, facendoti riportare l'attenzione su di lui.
"Dovresti ascoltarmi quando ti parlo, babygirl."
"D-daddy, non volevo-" Uscì dalla tua bocca in un leggero sussurro, senza nemmeno pensarci.
A quelle parole, lo sguardo di Jimin si indurì. "Ti ho per caso dato il permesso di parlare?" Sibilò, per poi tirarti rudemente i capelli, facendoti piegare la testa all'indietro. In quel momento i tuoi occhi vennero catturati da quelli freddi e penetranti di Jimin, i quali non trasmettevano alcun affetto.
"Adesso inizia la tua punizione."