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Autore: terrioscar    05/08/2018    6 recensioni
L'Amore è il motore della vita è sicuramente quello di Oscar e Andrè è l'essenza di questo sentimento, ma l'Amore va rispettato quando è autentico e profondo e anche quello di Alain, uomo passionale e devoto, lo era...ho cercato di immaginare dopo la morte di Andrè, chi si sarebbe meritato l' attenzione di una donna eccezionale come Madamigella Oscar e cosa si sarebbe inventato un uomo come lui, completamente diverso da Andrè eppure valoroso, per conquistare una donna così unica e meravigliosa, avendo come rivali il Conte Girodelle, il Conte Di Fersen e non solo...non nascondo che questa storia mi è stata ispirata dalla nostra Australia 7, che innamorata del personaggio Alain mi ha trasmesso la sua euforia. Nulla sposterà dal mio cuore Andrè, però confesso che se il destino si fosse preso quest'ultimo, la mia scelta sarebbe ricaduta su Alain per Oscar, anche perchè non avrei voluto certo vederla soffrire per tutta la vita da sola... Andrè era l'amore totale, sublime, appagante, ma Alain potrebbe essere con la sua passionalità e irruenza una scoperta anche per se stessa, poichè l'amore fa sempre la differenza...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti, Victor Clemente Girodelle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano più di sei mesi che un uomo alto, moro con profondi occhi neri, curava e accudiva una bellissima donna bionda, che era immobile nel suo letto come se fosse addormentata, mentre in realtà era in coma. Un dottore per l’ennesima volta era venuto a controllarla, ormai le ferite erano cicatrizzate, almeno esternamente, sei colpi di fucile, tre all’altezza dello stomaco, due nella parte esterna delle spalle e uno che le aveva sfiorato la fronte, ma era quello meno importante. Era riuscita, con tutto quel riposo e un idonea cura a debellare anche la tisi che l’affliggeva, ma c’era qualcosa che le impediva di svegliarsi dal coma, che nessuno sapeva spiegarsi. Quando il vecchio medico di circa settant’anni si avvicinò all’uomo disse “vostra moglie è stazionaria. Oramai ho fatto tutto ciò che era in mio potere per salvarla, quindi sig. de Sossoins, non vi resta che pregare, ma una cosa devo dirvela non ho mai visto un uomo più devoto e innamorato di voi e se l’amore può guarire, vostra moglie si riprenderà” disse, mentre l’uomo lo ringraziava. “Grazie dottore mi auguro che abbiate ragione, perché vivo per lei” disse, mentre la donna bellissima, con i lunghissimi capelli biondi e il corpo statuario nella sua camicia bianca continuava a stare nel suo mondo parallelo. Rimasto da sola con lei, l’uomo le prese la mano e la strinse “ho dovuto dire che eravate mia moglie, per evitare che qualcuno infierisse sul Comandante Oscar François de Jarjayes, che da nobile e passata dalla parte del popolo, lasciando la guardia Nazionale. Per il popolo Oscar siete un eroina che è morta durante la presa della Bastiglia, per i nobili una traditrice, ma per me siete la donna più coraggiosa, bella e intelligente che conosca e siete la mia vita…quindi amore mio riaprite quei meravigliosi occhi azzurri e ritornate a vivere”disse commosso sicuro che in qualche modo la donna potesse sentirlo. In quel momento entrò Rosalie e Bernard oramai marito e moglie e amici di entrambi. Rosalie abbracciò subito la donna “cosa ha detto il medico, Alain?” chiese visibilmente emozionata “che le sue condizioni sono stazionarie e che non riesce a capire perché non esca dal coma” rispose. Rosalie sospirando la strinse di nuovo, le era veramente legata, mentre suo marito vedendo il volto teso e stanco di Alain disse : “sono sei mesi amico mio, che accudisci Madamigella Oscar giorno e notte, ti chiedo per l’ennesima volta, vai a riposare penseremo noi per qualche giorno a lei” disse, ma l’uomo fu irremovibile “lo farò quando vedrò i suoi meravigliosi occhi azzurri guardarmi” disse mostrando ancora una volta i suoi sentimenti. Bernard lo guardò negli occhi “sai bene che alla presa della Bastiglia si è messa in prima linea per farsi colpire e raggiungere il suo amato Andrè. Ho il dubbio che non esca dal coma, perché non vuole affrontare la morte dell’uomo che amava…” . Alain sospirò “mi stai dicendo tutto questo, perché temi che anche io mi lasci morire per un amore impossibile?...Bernard non ho problemi a dirti che l’ho amata dal primo giorno che l’ho vista, ma c’era Andrè che viveva per lei e mi sono messo da parte, ma ora il mio caro amico è morto e anche se non avrò mai il suo cuore, posso permettermi di sognare.” rispose rassegnato. “va bene Alain, ma stai attento, non avendo trovato il suo cadavere molti nobili la stanno ancora cercando, alcuni per ucciderla, alcuni per salvarla come il Conte Girodelle, che non si da pace o il Conte di Fersen che si è sempre schierato dalla sua parte. Fin quando penseranno che lei sia tua moglie e una popolana ferita durante la rivoluzione sarete al sicuro, ma prima o poi qualcuno scoprirà la verità e sono sicuro che ti farai uccidere pur di difenderla” aggiunse l’uomo. Alain sorrise rassegnato “vedremo Bernard ho la pellaccia dura lo sai” disse. Bernard annui con la testa e poi chiese a Rosalie di andare via, avevano portato le provviste, ma continuare a stare in quel posto poteva essere pericoloso per la stessa Oscar in quanto potevano essere stati seguiti e il protrarsi nella visita li avrebbe fatti insospettire. Durante la notte però, Alain sentì una serie di passi fuori la casa, affacciandosi notò un ombra con una pistola nascondersi dietro ad un muro “ci hanno trovati” pensò. Come un fulmine coprì Oscar con un mantello nero e prendendola tra le braccia fuggì da un cunicolo sotto la casa, che portava direttamente alla stalla dove c’erano i cavalli. La casa era stata scelta proprio per questo e riuscì appena in tempo a salire a cavallo per allontanarsi al galoppo, mentre dietro di se sentiva rumori vari per l’intervento di più uomini che avevano fatto irruzione nella casa. Alain teneva stretta tra le sue muscolose braccia il corpo della donna che continuava a rimanere inerme. Dopo circa due ore raggiunsero un ruscello e lui l’adagio sul terreno pensando ad un modo per raggiungere Bernard e gli altri in uno dei suoi numerosi nascondigli, ma dei passi dietro di lui lo fecero voltare era un uomo che gli puntò l’arma alla testa “chi siete identificatevi” disse un soldato “sono un uomo del popolo, mia moglie soffre d’asma è sono stato costretto ad uscire di casa” mentì Alain, mentre altri tre soldati raggiunsero i due. “non credo proprio. So che stanno cercando il Comandante Oscar François de Jarjayes e questa donna gli somiglia tremendamente.”Alain senza indugio estrasse la spada è colpi, giusto al petto, l’uomo che di fronte a lui gli teneva l’arma puntata alla testa. Poi si avvicinò all’uomo vicino ad Oscar colpendolo a sua volta e iniziò a combattere gli altri due soldati, come una vera e propria furia, riuscendo ad avere la meglio, ma sentì altri uomini avvicinarsi, così prese Oscar velocemente, sali sul cavallo e iniziò una folle corsa, riuscendo in qualche modo a seminare gli uomini che erano senza cavallo. Lei lentamente riaprì gli occhi e nella sua immaginazione vide Andrè e strinse Alain a se, che sentendola di nuovo cosciente si fermo incurante di chi li seguisse, solo per vedere se era vero o frutto della sua immaginazione. Gli occhi azzurri di Oscar gli attraversarono il cuore e al culmine della gioia con voce rauca la chiamò “Oscar” mormorò, mentre lei in lacrime credendosi che fosse il suo Andrè ancora vivo lo baciò “amore mio” riuscì appena a dire, mentre Alain sconvolto al contatto di quelle labbra morbide la bacio. Fu un bacio casto, ma che fece battere il cuore dell’uomo senza sosta, mentre lei con un sorriso beato si riaddormentò tra le sue braccia. Alain era felice pur sapendo che lei aveva sicuramente immaginato che fosse Andrè, l’aveva assaporata e soprattutto era tornata a vivere e il suo cuore a sperare. In qualche modo arrivò in un altro nascondiglio che conoscevano solo lui e Bernard ed era una casa in campagna e adagiandola sul letto aspetto che si riprendesse e ciò accade in poche ore. Lei questa volta mise a fuoco l’immagine e piano piano, vide il volto di Andrè sparire, per apparire quello di Alain‘, istintivamente chiese “Dov’è Andrè?” sperando che la sua morte fosse solo un brutto sogno, ma Alain non riuscì a rispondere e lei iniziò a piangere disperata, mentre lui la strinse forte a se “mi dispiace…mi dispiace tanto” aggiunse, mentre lei desiderava solo morire. Trascorsero così quasi un ora, poi lei si chiuse nel suo silenzio, mentre lui le stava accanto aspettando che lei parlasse. “abbiamo preso la Bastiglia?” chiese con un filo di voce, lui annuì “si, Comandante” rispose “Quanto tempo è passato?” chiese frastornata “circa sei mesi” rispose lui facendola sgranare gli occhi “sei stato tu ad occuparti di me?” chiese, mentre lui annui “siamo dovuti rimanere nascosti, siete ricercata per tradimento dai nobili e siete un eroina per il popolo” aggiunse Alain “perché non mi hai lasciata morire Alain” chiese facendolo gelare il sangue, avrebbe voluto dirle, perché vi amo, ma si limitò a rispondere “perché meritate di vivere avete una vita davanti e dovete viverla anche per chi è rimasto”. Lei aveva gli occhi velati di lacrime “non sono mai stata un giorno della mia vita senza di lui, non c’è vita per me senza Andrè” chiarì, ma lui si fece avanti per guardarla negli occhi “vi capisco madamigella Oscar, manca anche a me Andrè, ma non potete lasciarvi andare” aggiunse, mentre nuovamente dei rumori lo fecero andare in allarme. “C’è la fate ad alzarvi?” sussurrò, Oscar pensando che se non l’avesse fatto l’uomo sarebbe stata ucciso per colpa sua, utilizzò tutte le sue energie per rimanere in piedi, pur se tutto le girava intorno ed era debolissima “appoggiatevi a me” disse, afferrandola per la vita, infatti ben presto un colpo di fucile attraversò un vetro e li avrebbe colpiti se non si fossero lanciati sul pavimento. Oscar afferrò la pistola che Alain gli pose e si avvicinò ad una finestra, lo stesso fece l’uomo dal lato opposto “io ne vedo tre” disse, “io cinque” aggiunse Oscar per nulla spaventata “vogliono me, Alain” disse alzandosi per avvicinarsi alla porta e lui riuscì appena in tempo a lanciarsi su di lei, per farla cadere prima che una pallottola la colpisse “sarò chiaro Comandante. Io vi amo e se moriremo o vivremo insieme questo dipenderà solo da voi” disse mentre lei lo guardava incredula, ma guardandolo negli occhi capì che aveva detto la verità “c’è della dinamite” chiese lei. Lui annuì e lei continuò “bene scateniamo una vera e propria guerra, venderemo dura la pelle” disse sentendosi responsabile per l’uomo. Già il suo amato Andrè era morto per seguirla, l’ultima cosa che desiderava era che un altro uomo generoso e che l’amava morisse per colpa sua. Alain si alzò prendendo la dinamite e dividendola con lei per poi iniziare a lanciarla creando vittime, panico e disperdendo i nemici, che però essendo in molti decisero di fare irruzione. La lotta che si aprì fu impari, finchè un uomo alto, moro con lunghi capelli castani e occhi verdi, nel vederla esplose due colpi in aria di pistola “vi ordino di fermarvi…subito” urlò. Lei nel voltarsi lo riconobbe “Conte Girodelle” disse sorpresa, mentre lui commosso di vederla viva aggiunse “sapevo che non potevate essere morta” incurante di tutti e tutto si avvicinò a lei, mentre Alain rosso di gelosia, aveva finalmente incontrato uno dei suoi rivali in amore, di cui gli aveva parlato Andrè a suo tempo e poi Bernard negli ultimi giorni. Girodelle continuò:“vi ho cercato ovunque, perché sentivo che eravate viva e finalmente vi ho trovato. Troveremo un modo per scagionarvi dall’accusa di tradimento e tornerete al vostro palazzo . Il re e la Regina vi hanno già perdonato e quest’ultima è preoccupata per voi” disse. Oscar per evitare che Alain fosse ucciso annui “vi seguiremo Girodelle. Quest’uomo mi ha salvato la vita e se sono qui è solo per merito suo” disse guardando Alain, che depose la spada nel fodero, poiché almeno per ora non potevano fare altro “certo Madamigella Oscar, ora seguitemi” disse, ma ad Oscar le iniziò a girare tutto intorno e sarebbe caduta a terra rovinosamente se Alain non l’avesse presa tra le braccia “cosa succede?” chiese Girodelle “si è da poche ore svegliata da un coma di sei mesi e un miracolo che sia già lucida e in piedi” aggiunse Alain. Girodelle si avvicinò per soccorrerla, ma Alain si rifiutò di consegnarla nelle sue mani “la porterò io” disse con un tono che non ammetteva repliche, con la disapprovazione di Girodelle, che però si rese conto che non era ne il momento e ne il posto giusto per intervenire. Tutti insieme uscirono dalla casa per raggiungere la meta indicata dal Conte, cioè la sua maestosa tenuta…
   
 
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