Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: TheImpossibleJJ    05/08/2018    1 recensioni
[secondo capitolo della serie di All Your Perfect Imperfections - consiglio di leggere prima quella e poi questa]
Sono passati sette anni dall'ultimo anno ad Hogwarts e cinque da quando Alice e Albus si sono lasciati. Entrambi sono andati avanti con le loro vite, sono soddisfatti lavorativamente parlando e sul fronte amoroso almeno uno di loro non si può lamentare. Tuttavia, il debole equilibrio che si erano andato a creare negli anni inizia a traballare quando il matrimonio dei loro migliori amici li farà incontrare di nuovo.
E Albus scoprirà che Alice ha nascosto qualcosa durante gli anni di separazione. O forse è meglio dire qualcuno.
Ritrovarsi è strano e forse quel sentimento tanto forte che condividevano da diciassettenni è ancora lì ma come fare a sistemare le cose dopo tutto quello che è successo e soprattutto ora che c'è una piccola e nuova complicazione di nome Maggie?
Sarà più forte l'orgoglio o il sentimento?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP.10 – LA REUNION DI HOGWARTS
La Sala Grande era addobbata a dovere quella sera. I quattro stendardi delle case si replicavano scomposti e di varie dimensioni per tutto il perimetro e un grosso striscione che riportava la scritta ‘Hogwarts’ Alumni’ troneggiava al centro della sala.
Il tavolo del buffet già brulicava di gente e Albus notò ridendo sotto i baffi che Scorpius era posizionato in prima fila con il suo piattino di plastica in attesa di essere servito dagli Elfi Domestici.
Albus si avvicinò di soppiatto e giunto proprio dietro all’amico biondo, gli picchiettò la spalla facendolo prima sussultare e poi girare.

‘Al! Finalmente! Pensavo non venissi più.’

‘Scusami Scorp. Mi hanno trattenuto in ospedale. Però ora sono qua. Hai già incontrato qualcuno?’
Scorpius scrollò le spalle girandosi di nuovo verso il buffet e indicano gli Zuccotti di Zucca e due Triangoli delle Bermuda alla Pizza. ‘Così buoni che ti perdi, diceva la dicitura sul vassoio.’

‘Quindi?’ Insistette Albus mentre si serviva anche lui di un piatto.

‘Quindi ho solo visto Alice, tua sorella e qualche vecchio compagno di Casa.’

‘Ma davvero?’

Non hai notato come si guardano lei e James? Per me c’è qualcosa sotto.

‘Sì, Alice è insieme a Sam e tua sorella con Charlie.’

‘Ok.’

Rimasero in silenzio mentre la band scandiva le note di una nuova canzone. Non voleva comportarsi come un ragazzino, d’altronde chi era Alice per lui? Ormai più nessuno.

Si diressero insieme verso Lily che era seduta a un tavolo e stringeva dolcemente le mani di suo marito Charlie. Albus sorrise ai due e sua sorella lo invitò a unirsi a loro.

Parlarono del più e del meno, ma i temi principali furono la caduta di James e il viaggio di nozze dei due neo sposini che sarebbe avvenuto il mese successivo. Albus non prestava però molta attenzione, con la coda dell’occhio si guardava sempre in giro. Voleva vedere chi ci fosse alla festa e voleva capire se sua cugina si sarebbe presentata o meno. Avrebbe potuto chiederlo ad Alice, d’altronde era convinto che lei lo sapesse con certezza, ma come poteva avvicinarsi a lei senza iniziare un inevitabile litigio. Sapeva che sarebbe andata a finire così. Così cercò di indagare con sua sorella. Rose e Lily era legate, magari non come Alice e Rose, ma avrebbe potuto scoprire qualcosa in ogni caso. Si ricordò poi che forse il discorso Rose non sarebbe stato apprezzato da Scorpius ma in quel momento poco gli importava.

‘Lily, pensi che Rose venga stasera? E’ da un po’ che non la sento.’

Lily si sistemò meglio sulla sedia e liberò la mano che teneva stretta a Charlie. Indossava un abito rosa quella sera che stranamente si sposava benissimo con il colore dei suoi capelli.

‘Non ti so dire. L’ultima volta che le ho parlato non ne era molto convinta, soprattutto dopo che-‘ si interruppe lanciando un’occhiata di soppiatto a Scorpius.

‘Procedi, procedi lo so che sono l’origine di tutti i suoi problemi’

Lily sorrise timidamente. ‘Dopo quello che ha letto sul giornale non voleva essere al centro dell’attenzione.’

Albus annuì comprensivo poi però tutto quello che Lily aveva appena detto perse di credibilità perché vide Rose entrare in Sala Grande con un vestito lungo di chiffon
verde i lunghi capelli rossi lasciati sciolti sulle spalle e un esemplare di maschio al suo braccio destro.
Scorpius si strozzò con lo champagne che stava bevendo e si girò di scatto verso Albus che fece spallucce.

Il ragazzo accanto a Rose aveva un che di familiare e fu proprio Lily che diede risposta ai suoi interrogativi.

‘Quello è John! Ve lo ricordate? Quello con cui Rose usciva l’estate dell’ultimo anno?’

‘Ho sentito che ora si occupa della Politica Estera Australiana.’ Commentò Charlie mentre rideva sotto i baffi guardando Scorpius.

Il ragazzo, alto con occhiali dalla montatura spessa e nera, teneva un braccio intorno alla vita di Rose e con l’altro salutava gli invitati alla Reunion. Albus notò che quel
John ci sapeva fare, sapeva come muoversi, come far sentire tutti considerati. Era chiaro che non fosse la prima volta che aveva a che fare con la scena pubblica. Rose gli sorrideva luminosa mentre un po’ imbarazzata salutava le persone che riconosceva. Incrociò per un attimo lo sguardo lontano di Albus e gli sorrise radiosa.

Si girò verso Scorpius per vedere se l’immagine della sua ex ragazza con un altro ragazzo l’avesse infastidito ma pareva che a lui quella situazione non l’avesse minimamente toccato. Era lì, tranquillo che parlava con Lily dell’imminente luna di miele.

‘Ehi Scorp! Vado a prendere qualcosa da bere, vieni con me?’

Scorpius scrollò la testa. ‘No, grazie. Vado dopo.’ E riprese a parlare con Lily.
Albus si allontanò e si diresse verso il tavolo dei drink dove ordinò uno Whiskey Incendiario. ‘Le sembra conveniente bere, Medimago Potter?’ Si girò di scatto e si trovò il volto sorridente di Emilia. Aveva un vestitino rosso e per l’occasione aveva tolto gli occhiali che indossava sempre. I capelli cadevano mossi sulle spalle e Albus aveva la netta sensazione che Emilia li avesse allungati proprio per l’occasione.

‘Emilia, avevi detto che non saresti venuta!’

La abbracciò e venne avvolto dal suo profumo familiare. ‘Qualcuno mi ha convinto.’ Rispose sibillina.

‘Vorrei proprio conoscere questo qualcuno che ha più potere di me.’

Emilia portò un dito sulle labbra in tinta con il vestito. ‘E’ un segreto.’

Parlarono del più e del meno e commentarono gli invitati e chi cercavano di evitare.

‘Hai visto mio fratello per caso?’ Albus pensò che Sam Wood faceva proprio parte dell’ultima categoria.

‘Sì, credo di averlo visto con Alice poco fa.’

‘Oh.’ Fece Emilia. ‘Quindi sai che si stanno frequentando?’

Albus l’aveva immaginato, ma non pensava che fosse così… ufficiale.

‘Sì, beh l’avevo sentito dire in giro.’

‘Spero non ti dia fastidio. A mio fratello piace Alice da anni ormai.’

‘Sì, lo so.’ Non voleva parlarne. D’altronde non era fatti suoi. Alice era solo una ragazza che era stata la sua fidanzata. Certo, avevano condiviso momenti bellissimi ma
ora la vita era andata avanti e lei non faceva più parte della sua.

‘Hai visto il tuo di fratello invece?’ Si mise sulle punte guardandosi intorno.

‘Ancora no in realtà, ma mi aveva detto che sarebbe venuto un po’ più tardi. Sono riusciti a dimetterlo prima del previsto.’

A James piace Alice, non te n’eri accorto?

‘Ok. Allora vado a salutare Stacey, non la vedo da anni!’ Detto questo si allontanò e andò ad abbracciare una ragazza alta in fondo alla sala.

Albus rimase solo e in quel momento venne avvolto dalla sensazione di nostalgia che aveva stando in quella Sala. Ricordi di Scorpius che cantava con una parrucca, Alice che gli stringeva la mano mentre facevano colazione insieme, lui con la divisa pronto per giocare a Quidditch, lui sempre in ritardo per le lezioni…
Gli girò un attimo la testa, non sapeva se fosse stato per l’alcol o per tutti quei sentimenti improvvisi, forse un mix.

Decise di uscire per prendere un po’ di aria, per un attimo pensò di avvertire Scorpius, ma non lo fece, il biondo era troppo preso a parlare con una vecchia Serpeverde dell’anno prima del loro.

Aprì il grosso portone di legno e si ritrovò sugli scalini della sua vecchia scuola. La brezza estiva gli accarezzo il volto ma non sentì freddo, solo il profumo di vecchi giorni di inizio estate passati nello stesso parco con gli amici di sempre. Mise le mani in tasca e alzò o sguardo in alto. Non era ancora buio e sapeva che non lo sarebbe stato per un bel po’, erano in Scozia d’altronde e lì la notte fonda sarebbe scesa molto più tardi e solo per qualche ora.

‘Aspetti le stelle, Al?’

Si girò di scatto e vide che non era solo. Seduta sull’erba con le gambe strette al petto, c’era Alice. Sotto il tessuto trasparente si intravedevano le gambe affusolate e sulla coscia sinistra un livido, sicuramente procurato durante un allenamento di Quidditch.

‘Che ci fai qui fuori?’ Chiese curioso Albus. L’aveva vista solo poco prima divertirsi insieme a Sam. Era strano che l’avesse già lasciato solo.

Lei scrollò le spalle. ‘Sai, succede a volte che ti stai divertendo e che non pensi veramente a nulla poi ti accorgi di un piccolo dettaglio, uno di quelli insignificanti e all’improvviso sei consapevole del posto in cui sei, di quello che è stato e di quello che ha significato per te.’

‘Che cos’era?’

‘Cosa?’ Alice alzò gli occhi e lui incontrò i suoi nocciola.

‘Cos’hai visto dentro la Sala Grande?’

Alice ridacchiò, stese le gambe e si lisciò il vestito. ‘C’è una particolare mattonella proprio sul fondo della Sala. È un po’ scheggiata e mi ricordo che durante il Ballo della Vittoria del sesto anno ci avevo infilato il tacco e non riuscivo più a togliermi. Allora… tu eri arrivato e anche se era il periodo che non ci parlavamo, mi aiutasti a liberarmi.
E lì capii che forse non eri poi così stronzo come dimostravi sempre.’

‘Non ero stronzo dai.’

Alice alzò le sopracciglia.

‘Sì, un po’ lo ero però era solo perché ero un ragazzino.’

Alice sorrise. ‘Forse lo sei ancora un po’… ragazzino intendo.’

Albus si sedette vicino a lei. ‘Come sta Maggie? E Neville?’

‘Stanno bene, il peggio è passato. Papà si sta riprendendo e Maggie, beh Maggie non si è accorta di nulla praticamente.’

‘Sono contento. Maggie è una bambina davvero adorabile.’

Rimasero in silenzio per qualche secondo poi Alice si alzò e Albus sentì subito una ventata di freddo nel lato lasciato scoperto.

‘Devo rientrare. James mi ha detto che voleva fare il primo ballo con me.’

Albus si alzò a sua volta mentre una fitta di fastidio gli attraversava lo stomaco. ‘Sei andata a trovarlo molte volte in questo periodo.’ Buttò lì come se quella nozione in realtà non gli desse fastidio.

‘Sì, mi sentivo in colpa per quello che è successo durante la partita.’

‘Ah sì?’

Alice si girò finalmente verso di lui e lo guardò dritto negli occhi. Fece un passo avanti e Albus si rese conto che era dal bacio in bagno che non si trovavano così vicini.

‘Sì. Ma c’è qualche problema?’ Chiese lei.

‘No, perché dovrebbe?’

‘Non lo so. Dimmelo tu.’

Alice si allontanò e per la seconda volta quella sera, Albus sentì il freddo avvolgerlo dopo quella mancanza.

‘Forse è meglio rientrare.’ Albus fece due passi verso la scalinata ma si accorse che Alice era rimasta indietro.

‘Io rimango qui un altro po’.’ Disse lei.

‘Aspetti le stelle?’ Domandò lui.

Lei si girò a guardarlo. Sembrava volesse parlargli ma qualcosa la stava fermando.

‘No, aspetto una persona.’

Albus voleva fare altre domande, voleva chiedere chi fosse, perché non stava aspettando questa persona dentro la Scuola ma decise di rientrare senza aggiungere altro.

Attraversò il portone e si sistemò vicino a una colonna. Perché Alice gli faceva sempre questo effetto? Perché si sentiva sempre un diciassettenne ogni volta che la vedeva?

Sentì dei passi avvicinarsi e si voltò.

James avanzava con una stampella che supportava la gamba destra. Indossava un completo blu scuro e la giacca era aperta. Non aveva la cravatta e i primi bottoni della camicia erano slacciati.

Albus vide che stava cercando di aprire il portone d’ingresso e facendo leva sulla gamba buona, riuscì ad uscire. Quindi era James che Alice stava aspettando. Steffy aveva ragione. C’era qualcosa tra quei due.

La rabbia gli fece girare la testa. Si sentiva preso in giro anche se una piccola parte di lui che cercava di essere razionale gli faceva capire che non erano affari suoi.

Quella era una parte della sua vita che era chiusa e sigillata.

Ma lui ovviamente non la ascoltò. Uscì da dietro la colonna e si diresse verso la grossa porta di quercia. Sbirciò fuori e li vide. Alice e James abbracciati. La testa di lei sul petto di lui e lui che le accarezzava i capelli. Un gesto così intimo che gli diede il voltastomaco e confermò tutto ciò che sospettava in quegli ultimi giorni.

Si ritirò. Aveva visto anche troppo. Rientrò in Sala Grande e cercò di ritrovare Scorpius. Lo vide seduto a un tavolo, ora solo, con lo guardo perso verso un punto della
Sala Grande. Si avvicinò piano e lo sorprese da dietro. Notò che il punto che stava osservando con tanto interesse era – ovviamente – sua cugina Rose.
Albus sogghignò. Almeno non era l’unico in quella situazione.

‘Che guardi?’ Lui si voltò in fretta.

‘Nulla perché?’ il biondo si girò di scatto.

‘Proprio carino quel John. Lui e Rose fanno proprio una bella coppia non credi?’

Scorpius lo fulminò con lo sguardo. ‘Già, sono proprio perfetti insieme.’

‘Sono contento che siamo d’accordo. D’altronde anche tu hai altri interessi in testa, no?’

‘Sì, infatti.’ Rispose stizzito il biondo.

Con la coda dell’occhio vide Alice e James rientrare in Sala Grande. Si sorrisero e ognuno andò in due direzioni diverse. Alice si avvicinò poi a Sam che in quel momento stava parlando con vecchi compagni di squadra. Lui le toccò la schiena e lei appoggiò la testa sulla sua spalla.

‘Non capisco perché sia venuta con lui.’ Borbottò Scorpius.

‘Vedrai che sono solo amici.’
Scorpius scrollò le spalle. ‘Ci siamo mollati da nemmeno due settimane e subito ha trovato un rimpiazzo.’

‘Quindi ti dà fastidio?’

‘Mi dà fastidio solo perché mi ha dimenticato in fretta quando io invece-‘

Si bloccò e si guardò intorno. ‘Quando tu?’ gli fece cenno di continuare Albus.

‘Quando io’, continuò a bassa voce Scorpius, ‘niente. Io niente. Smettila di farmi dire cose che non penso.’

‘Guarda che stai facendo tutto da solo.’ Lo stuzzicò Albus.

‘Vado a prendere da bere.’

Scorpius si allontanò senza aggiungere altro e Albus si ritrovò ancora una volta solo. Vedeva volti conosciuti ma non aveva davvero voglia di far finta di interessarsi alle
loro vite, fare domande la cui risposta gli sarebbe interessata meno di zero. Così si mise di nuovo in un angolo a osservare, come piaceva fare a lui. Osservare e capire se c’era qualcosa di veramente rilevante a cui valeva la pena dare importanza. Ma come a Hogwarts, qualunque cosa stesse succedendo, il suo sguardo si posava sempre sulla stessa persona che cercava con tutta la forza che aveva in corpo di non guardare.

Alice era lì ignara di tutto che sorseggiava in suo drink blu mentre conversava animatamente con Rose e John. Sam la stava guardando ammirato, come se fosse il ragazzo più fortunato sulla faccia della terra a essere lì con lei. Un eletto. Ricordava la stessa sensazione quando era lui, lì al suo posto.

Vide sua cugina allontanarsi e andare al tavolo dei drink, lo stesso dove si trovava in fila Scorpius. Lei non si era accorta di nulla. Aveva ancora il sorriso stampato sul volto quando si accorse che si era messa proprio dietro al suo ex ragazzo. Albus voleva andare a calmare le acque, sapeva che qualcosa sarebbe successo tra i due, tuttavia in quel momento realizzò che erano due adulti, non avevano più diciassette anni e in ogni caso era una situazione che non gli competeva.

Rose rivolse a Scorpius un sorriso di circostanza poi continuò a guardare dritto davanti a lei. Scorpius per il primo momento fece lo stesso, e Albus applaudì mentalmente l’amico ma poi il biondo si girò di nuovo, con il ghigno che indossava sempre quando era ragazzino e disse qualcosa a Rose.
Rose diventò rossa come un peperone e gli diede uno schiaffo in pieno volto. Tutta la Sala Grande si girò verso di loro Come al solito insieme davano un gran spettacolo.

Albus capì che era il momento di intervenire, Scorpius infatti non si era ancora lavato via dal volto il sorrisetto di scherno che Rose tanto odiava.

‘Quindi non rispondi? Le chiese Scorpius con la guancia che pian piano si colorava di rosso.

‘Pensavo che la cinquina che ti ho appena tirato valesse come risposta.’

‘Sai che non amo la violenza come la ami tu.’

‘Non fai altro che confermare il fatto che non sai nulla di me.’

Scorpius perse il ghigno e si avvicinò a Rose, ‘Cosa intendi dire, Weasley?’


‘Sai benissimo cosa intendo dire.’ Rispose Rose orgogliosa mentre si metteva in assetto da guerra, sistemandosi le mani sui fianchi.

‘Forza ragazzi, smettetela, vi stanno guardando tutti.’


John era appena arrivato e al suo fianco c’era Alice.

Scorpius gli lanciò un’occhiata glaciale. ‘Nessuno ha chiesto il tuo parere.’

John, con fare diplomatico, gli sorrise calmo. ‘Certo, ma quando vedo questi comportamenti, non posso fare a meno di intervenire.’

‘Ripeto che non sono affari tuoi.’

‘Direi che ora lo sono, giusto Rosie?’

Rose non disse nulla ma incrociò lo sguardo di Scorpius.

Al nomignolo usato dal ragazzo, Scorpius si irrigidì e Albus vide il muscolo della mascella dell’amico contrarsi.

‘Dai Scorp, andiamo.’ Albus prese per un braccio l’amico e lo trascinò fuori dalla Sala Grande. Camminarono per i vecchi corridoi e insieme andarono verso i Sotteranei, quel luogo che per sette lunghi anni, era stato la loro casa.

‘Che ti succede?’ Gli chiese Albus quando finalmente si fermarono.

Scorpius sospirò e si passò una mano sul volto. ‘ Io… io non lo so. Non mi piace vederla con altri ragazzi.’

‘E allora perché non vai a riprendertela?’ Lo intimò Albus.

‘Perché ormai si è rovinato tutto.’

‘Ma come fai a saperlo?’

‘Perché’ lo so, Al. Le cose sono cambiate, siamo cresciuti e ci siamo allontanati.’

‘Non credo tu abbia ragione.’

‘Al, io ti voglio bene e sei il mio migliore amico ma quello che c’è o c’era tra me e Rose non sono davvero affari tuoi.’

Albus si avvicinò all’amico e gli mise le mani sulle spalle. ‘Scorp, mia cugina ti ama ancora.’

Scorpius stette in silenzio. ‘Puoi lasciarmi solo un attimo?’
‘Certo. Torno su, mi trovi in Sala Grande.’

Albus si allontanò e risalì le scale. Si voltò un’ultima volta ma di Scorpius non c’era più traccia.

 
***
‘E ora l’ultima canzone! Un classico delle Sorelle Stravagarie.’

Erano passate almeno due ore da quando aveva lasciato Scorpius nei Sotterranei e ancora non lo aveva rivisto.

La musica partì e Albus vide tutte le coppie unirsi e ballare il famoso lento.

Lui stette in disparte, come lo era stato tutta la sera poi in fondo alla Sala vide Alice abbracciata a James. Ballavano ed erano abbracciati come li aveva visti fuori poche ore prima.

Alice sembrava così piccola vicina al più grande dei Potter e così vulnerabile, come se lui la stesse proteggendo da qualcosa di cui Albus era ignaro.

Li guardò per tutto il tempo, non si perse nemmeno un attimo che i due stavano condividendo. Dall’altra parte della sala, Emilia dava una manata sulla spalla del fratello
che apparentemente la stava prendendo in giro. Sam lanciò un’occhiata ad Alice e Albus notò che non sembrava infastidito dal fatto che stava ballando con James.

Emilia d’altro canto guardava con curiosità quella strana unione. Voleva avvicinarsi a lei e chiederle un parere, come faceva quando dovevano discutere su una diagnosi
di un paziente. Emilia riusciva a capire le cose pensando solo agli elementi razionali, per quello che era una Medimaga così brava.

La musica si dissolse e Alice e James si staccarono sorridendosi. James le disse qualcosa poi riprese la stampella che era appoggiata al muro lì vicino e si diresse verso
il tavolo del buffet. Alice lo guardò allontanarsi sorridendo e si diresse verso il tavolo dove era stata seduta fino a poco prima.

‘Hai smesso di fissarla?’

Era Rose, con gli occhi un po’ rossi e i capelli spettinati.

‘Come scusa?’

‘Non fare il finto tonto, hai guardato Alice tutta sera. Mi sembrava di essere ancora a Hogwarts, solo che poi vi beccavo a baciarvi in giro per la scuola invece ora non vi
parlate quasi.’

‘A quanto pare Alice è interessata a un altro Potter.’ Commentò Albus sarcastico.

Rose sgranò gli occhi. ‘Pensi davvero che Alice sia innamorata di James? Lo sai che è come un fratello per lei.’

‘Dico solo quello che ho visto. Mi sembrano un po’ intimi.’ Non voleva aggiungere altro.

‘Stai tranquillo che tra loro non c’è nulla.’

‘E te invece? Con John?’

‘Sei tu quello curioso o è Scorpius?’

‘Scorpius non so nemmeno dove sia finito.’

Rose sembrava delusa. ‘Comunque ci siamo incontrati all’entrata e mi ha chiesto se mi andava passare la serata insieme a lui. E ho detto sì. In relata’ mi ha anche detto
che ha visto le foto di Scorpius e non gli dispiaceva farlo ingelosire un po’.’

‘E pensi di approfondire la conoscenza?’

Rose diventò rossa come i suoi capelli e guardò da un’altra parte. ‘Diciamo che non è male sentirsi desiderati da qualcuno ma ho ancora un’altra persona in testa ora.’

Albus sogghignò. ‘Un’altra persona eh? Chissà chi sarà mai.’

‘Stai zitto. E non dirglielo che so che a lui non frega più nulla di me.’

‘Tranquilla che la mia bocca è cucita.’

‘Bravo.’

Rimasero in silenzio poi Albus si ricordò che la cugina aveva gli occhi rossi quando si era avvicinata. ‘Ma cosa è successo prima? Hai pianto?’

‘Quando dico che al tuo amico non frega nulla, è perché me lo ha appena detto chiaro e tondo.’

‘Sicura che io non sia il contrario?’

‘No, fidati che mi ha fatto capire molto bene che ora ha altri interessi, o meglio un altro interesse.’

Rose si asciugò gli occhi poi lanciò uno sguardo verso l’entrata. Scorpius era a braccetto con una ragazza, la stessa con cui era stato beccato dai giornali. Lo vide
circondare le spalle della ragazza e avvicinarla a sé mentre lei lo guardava adorante.

‘Scusami Al, io vado ora. Ci vediamo alla Tana.’ Prima che riuscisse a fermarla, Rose scappò dalla presa e andò verso l’uscita a recuperare il suo cappotto. La vide fermarsi a dire qualcosa ad Alice che lanciò un’occhiata verso la sua direzione e poi verso quella di Scorpius.
Distolse lo sguardo e decise che anche per lui era ora di andarsene. Stava andando a dirlo a Lily quando la vide che stava parlando con Sam e con James.

‘Al! Non ti ho proprio visto stasera. Dove ti nascondevi?’

‘Sono stato sempre qui. Solo che non avevo molta voglia di darmi alle danze.’

‘Io invece ne avevo propria voglia.’ Sospirò James mentre si lanciava in altri due passi di danza da solo.

‘E Alice dove l’hai lasciata?’

‘E’ andata un attimo in bagno ma sta per tornare. Credo che andremo a casa tra poco.’ Sam gli sorrise quasi imbarazzato.

In quel momento come si sentisse chiamata, Alice comparve dietro Sam e gli sorrise dolcemente. Albus sentì un leggero peso all’altezza dello stomaco ma non ci fece
troppo caso.

‘Andiamo?’ Fece lui in un modo così naturale che Albus sospettò che i due stessero insieme da più di una sola settimana.

‘Certo.’ Disse lei sorridendo.
‘I due piccioncini se ne vanno allora. Quando ti rivedo Alice?’ Chiese James mettendo un braccio intorno alle spalle della ragazza.

Lei scoppiò a ridere. ‘James ci vedremo molto presto.’

‘Lo spero. E porta anche Maggie mi raccomando.’ Le fece l’occhiolino.

Alice lo guardò di sbieco. ‘Certo James. Vieni a trovarci quando preferisci.’ Poi si girò verso di lui, ‘Ciao Al, buonanotte.’

Prese poi sottobraccio Sam e uscirono dalla Sala grande senza guardarsi indietro.

Al li guardò andarsene e cercò di reprimere tutti i pensieri che gli stavano passando per la testa.



 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TheImpossibleJJ